Pochi mesi sono trascorsi dalle ultime elezioni e dai roboanti proclami dei vari candidati alle cariche pubbliche in campagna elettorale, e già si delinea abbastanza nettamente l’atteggiamento del nuovo Sindaco nei riguardi dell’ambiente, che sembra ricalcare, purtroppo, le orme del suo predecessore, di cui è politicamente clone.
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Infatti a causa di questa linea di trasmissione ideologica siamo giunti a sfiorare una tragedia, nonostante i prodromi fossero nell’aria, essendo da tempo in palese evidenza.
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E’ stata infatti promossa una raccolta di firme, al tempo della precedente gestione pubblica, per protestare contro il degrado imperante nel parco cittadino, sulla via principale, che versa tuttora in condizioni di abbandono.
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Non a caso, stante il disinteresse dei gestori del potere locale, precedente ed attuale, poche settimane addietro, si è verificato un incidente che poteva essere evitato.
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All’interno del parco, un ramo di un albero secolare, lasciato per troppo tempo privo delle necessarie attenzioni, si è staccato improvvisamente dalla pianta, cadendo rovinosamente al suolo.
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Se ci fosse stato un bambino sotto, come di solito quotidianamente è normale che sia, avrebbe anche potuto rimanere ucciso.
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Le potature, il taglio dell’erba, la sistemazione delle aree destinate al pubblico, dovrebbero rappresentare una routine abituale, sintomatica di un viscerale interesse e amore per la natura, e per quel verde pubblico, a cui le persone fanno riferimento.
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L’Amministrazione comunale ha l’obbligo quanto meno morale di occuparsi di ciò, e di vigilare sulla sicurezza dei cittadini, anziché sguinzagliare i vigili urbani alle 7 della mattina in Via Casaroli, per compilare verbali a quei residenti che hanno parcheggiato, ahimè fuori dalle righe bianche riservate solo a coloro dotati di permesso.
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Ma di questo parlerò molto dettagliatamente in un altro post dedicato a tali comportamenti vessatori.
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Per ora, rimane il fatto che la petizione di cui accennavo, voce di popolo, anelito di dialogo con le istituzioni, che hanno rifiutato il confronto, campanello di allarme suonato con insistenza sotto le finestre del Sindaco, è rimasta completamente inascoltata, disattesa nella forma e nella sostanza, rifiutata a priori, con estrema arroganza.
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La tragedia, fortunatamente, è stata scongiurata, ma solo per un semplice e casuale capriccio del destino, intervenuto bonariamente a sostegno dei frequentatori del parco, sostituendosi a quelle autorità che ne dovrebbero garantire le prerogative di sicurezza e di utilizzo.
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Le responsabilità, però, rimangono, e sono pesanti come macigni.
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Se il destino avesse assunto connotazioni diverse, e si fosse incorsi in una tragedia, ora avremmo un Sindaco indagato per omicidio colposo.
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Il Primo Cittadino si è invece preoccupato di fare installare la nuova illuminazione nel “salotto buono” di Minerbio, facendo montare lampade ad incandescenza, messe al bando da poco dall’Unione Europea, anziché optare per luci a led, universalmente riconosciute e adottate come prima scelta per l’abbattimento dei costi e dell’inquinamento.
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Certo è che se l’attenzione all’ambiente è questa, io combatto e mi schiero decisamente contro questa amministrazione, che con la sua arroganza mette a rischio la vita stessa dei suoi concittadini.
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Invito tutti coloro che concordano con le mie affermazioni ad inviare una mail di protesta al Sindaco, tramite l’URP di Minerbio.
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P.S.
L’albero secolare è stato tagliato per evitare ulteriori pericoli, ma di questo passo Minerbio, terra di pianura, diventerà proprio solo terra e pianura, senza alcuna vegetazione.
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Emanuele B.
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