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martedì 27 ottobre 2009

La Caterpillar di Minerbio licenzia 73 lavoratori

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Oggi, 27 ottobre 2009 è un giorno infausto per i lavoratori di Minerbio :
la crisi ha allungato i suoi tentacoli su 73 lavoratori a cui, stamattina, è stato impedito di entrare in azienda.
Stiamo parlando della Caterpillar, che aveva già annunciato i drastici provvedimenti e che, in data odierna, ha dato seguito alla loro esecuzione, vietando agli sfortunati lavoratori il proseguo del rapporto di collaborazione.
I prodromi che avrebbero portato alla situazione attuale si potevano evincere già dal 16 ottobre, quando un comunicato sindacale stigmatizzava le decisioni dell’azienda.
L’articolo seguente, scritto il 17 scorso, fa chiaramente intendere la volontà di perseguire la strada intrapresa dai vertici aziendali, nei confronti di 73 collaboratori.
Articolo :
Venerdì 16 ottobre 2009.
La Caterpillar prodotti stradali, con sede a Minerbio (Bologna) ha avviato la procedura di mobilità e quindi il ricorso al licenziamento per 30 impiegati.
Lo stabilimento occupa 156 addetti (93 operai, 61 impiegati, due dirigenti).
Sempre la stessa ditta, ma in questo caso Servizi Italia, che conta 87 dipendenti (11 operai, 70 impiegati, sei dirigenti), ha comunicato il licenziamento attraverso la procedura della mobilità di 43 dipendenti di cui 38 impiegati e 5 operai.
L’azienda ha scritto ai sindacati che, trattandosi di una crisi globale e strutturale con un comparto sceso di oltre il 40%, il confronto non potrà portare all’utilizzo della cassa integrazione ordinaria né straordinaria né ai contratti di solidarietà, perché non si prevede una inversione di tendenza e questi sono strumenti incompatibili con le decisioni assunte.
Tratto da un articolo del 17/10/2009 da :
http://radio.rcdc.it/archives/la-caterpillar-licenzia-73-lavoratori/

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La nostra solidarietà è totalmente rivolta ai lavoratori colpiti da questa grave situazione, e alle loro famiglie.
Auspichiamo che le autorità cittadine si attivino per venire in aiuto ai lavoratori in oggetto che, specialmente in questo particolare periodo di crisi economica, difficilmente troveranno una alternativa di collocazione.
E’ sperabile che sia accantonato il progetto di costruzione di una rotonda e di una strada per favorire il traffico pesante relativo all’ampliamento della discarica di Baricella, in favore invece di una prima necessaria assistenza alle famiglie dei licenziati e alla costituzione di un fondo di solidarietà per eventuali altre situazioni di questo tipo.
Il prossimo futuro, stando alle proiezioni di eminenti economisti internazionali, e alle testimonianze giornaliere sull’aumento esponenziale della chiusura di operatori della piccola e media industria, degli artigiani e dei commercianti, impedisce ad un primo esame di avvalersi di strategie politico sociali che rasentano l’irrazionale.
I rappresentanti della pubblica amministrazione hanno il dovere di rimanere saldamente con i piedi per terra, umilmente, mettendosi al servizio di quei cittadini che, dopo averli votati, sono ora in attesa di un riscontro solidale da parte loro.
Ci uniamo alle loro speranze, nella convinzione che, sicuramente, stante anche la collocazione politica, non ci saranno da parte dei gestori del potere cittadino insofferenze per cambi di direzione, obbligati da una situazione contingente che peggiora di ora in ora.
E.B.
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