Di seguito, pubblico la replica alla risposta del Sindaco, inviatagli a mezzo mail, riguardo alle considerazioni inerenti alla sicurezza e alla viabilità di Minerbio, relativamente alla tragedia sfiorata in occasione dell'incidente del 30 novembre 2009.
In tale data, un'auto ha infatti investito tre bambini, accompaganti dalla loro mamma, sulle strisce pedonali, davanti all'Istituto Comprensivo.
~ ~ ~ ~
Spett.le Sindaco,
innanzitutto vorrei esprimerLe il mio vivo ringraziamento per avermi risposto, e per non aver lasciato cadere nel vuoto le rimostranze espresse, frutto peraltro di reali preoccupazioni.
Mi scuso se posso averLe dato modo di pensare che sono sempre dubbioso sull’operato degli amministratori pubblici, Lei compreso, ma la mia reazione è spesso dettata dalla negatività di molti esempi che ci circondano, anche se non sempre specificatamente minerbiesi.
Il mio intento sarebbe quello di essere propositivo, e non di essere orientato ad un inutile nichilismo.
Spero quindi che in futuro i nostri rapporti saranno improntati ad un clima di serena collaborazione, come penso, auspichi anche Lei.
Detto ciò, prendo atto di quanto affermato in risposta ai vari punti proposti nel blog a proposito dell’attraversamento pedonale, rammaricandomi che la Provincia di Bologna abbia espresso parere negativo alla realizzazione dell’isola salvagente e del rialzo del piano viabile.
Non è necessario che Lei produca le lettere e le risposte, a titolo di prova, anzi mi scuso per averla messa in condizione di doversi giustificare.
Vengo a conoscenza del fatto che, in realtà anzi, Lei aveva già provveduto a fare una richiesta alla Provincia, manifestando così l’intenzione di occuparsi di un aspetto di questo problema.
Questo Le fa onore (vorrei dire finalmente, ma temo di essere frainteso), e spero come cittadino, che l’interpretazione di un ruolo attivo e propositivo rappresenti la normale quotidianità del Suo percorso di amministratore.
Aggiungo però di non avere l’abitudine, come Lei sostiene, di mettere in dubbio la parola degli Amministratori, ma di limitarmi a constatare, purtroppo, che spesso noi cittadini siamo disattesi nelle aspettative, e la responsabilità di ciò cade sulle vostre spalle.
Volevo dirLe che mi attiverò per verificare se sia possibile ricorrere a strumenti di pressione alternativamente paralleli ai suoi, per ottenere una diversa risposta dalla Provincia sulla questione.
Per quanto riguarda il Suo accenno al fatto che mio figlio nel blog si lamentasse del limite dei 50 Km orari, devo puntualizzare che nel contesto generale il riferimento è finalizzato al fatto che in uscita dal paese si tende ad accelerare, e quindi la penalizzazione per chi supera tale limite appare effettivamente un escamotage per fare cassa, in considerazione del fatto che dall’altro lato, in ingresso, e quindi in direzione della Scuola, non ci siano mai postazioni mobili di autovelox.
E’ ben specificato infatti, nel post, questo meccanismo punitivo in uscita, contrapposto al permissivismo in entrata.
Anche mio figlio, come tutti i cittadini infatti (faccia un sondaggio tra la gente), vedrebbero una limitazione di un tratto di strada che sia in prossimità della Scuola e che ricalchi una politica di prevenzione come l’istituzione di una “zona trenta”.
innanzitutto vorrei esprimerLe il mio vivo ringraziamento per avermi risposto, e per non aver lasciato cadere nel vuoto le rimostranze espresse, frutto peraltro di reali preoccupazioni.
Mi scuso se posso averLe dato modo di pensare che sono sempre dubbioso sull’operato degli amministratori pubblici, Lei compreso, ma la mia reazione è spesso dettata dalla negatività di molti esempi che ci circondano, anche se non sempre specificatamente minerbiesi.
Il mio intento sarebbe quello di essere propositivo, e non di essere orientato ad un inutile nichilismo.
Spero quindi che in futuro i nostri rapporti saranno improntati ad un clima di serena collaborazione, come penso, auspichi anche Lei.
Detto ciò, prendo atto di quanto affermato in risposta ai vari punti proposti nel blog a proposito dell’attraversamento pedonale, rammaricandomi che la Provincia di Bologna abbia espresso parere negativo alla realizzazione dell’isola salvagente e del rialzo del piano viabile.
Non è necessario che Lei produca le lettere e le risposte, a titolo di prova, anzi mi scuso per averla messa in condizione di doversi giustificare.
Vengo a conoscenza del fatto che, in realtà anzi, Lei aveva già provveduto a fare una richiesta alla Provincia, manifestando così l’intenzione di occuparsi di un aspetto di questo problema.
Questo Le fa onore (vorrei dire finalmente, ma temo di essere frainteso), e spero come cittadino, che l’interpretazione di un ruolo attivo e propositivo rappresenti la normale quotidianità del Suo percorso di amministratore.
Aggiungo però di non avere l’abitudine, come Lei sostiene, di mettere in dubbio la parola degli Amministratori, ma di limitarmi a constatare, purtroppo, che spesso noi cittadini siamo disattesi nelle aspettative, e la responsabilità di ciò cade sulle vostre spalle.
Volevo dirLe che mi attiverò per verificare se sia possibile ricorrere a strumenti di pressione alternativamente paralleli ai suoi, per ottenere una diversa risposta dalla Provincia sulla questione.
Per quanto riguarda il Suo accenno al fatto che mio figlio nel blog si lamentasse del limite dei 50 Km orari, devo puntualizzare che nel contesto generale il riferimento è finalizzato al fatto che in uscita dal paese si tende ad accelerare, e quindi la penalizzazione per chi supera tale limite appare effettivamente un escamotage per fare cassa, in considerazione del fatto che dall’altro lato, in ingresso, e quindi in direzione della Scuola, non ci siano mai postazioni mobili di autovelox.
E’ ben specificato infatti, nel post, questo meccanismo punitivo in uscita, contrapposto al permissivismo in entrata.
Anche mio figlio, come tutti i cittadini infatti (faccia un sondaggio tra la gente), vedrebbero una limitazione di un tratto di strada che sia in prossimità della Scuola e che ricalchi una politica di prevenzione come l’istituzione di una “zona trenta”.
I limiti non sono impossibili da rispettare, come afferma Lei, e non sono assurdi, poiché sono contemplati in quanto tali a livello europeo, e servono alla tutela della vita umana in particolari situazioni di pericolo, come appunto la presenza di bambini davanti ad un Istituto Scolastico.
Lei sa benissimo che quando si sparge la voce che c’è un velox, o una zona di rispetto controllata, o comunque che si è in presenza di una situazione particolare che possa provocare sanzioni ai contravventori, la gente si abitua immediatamente alla velocità consentita.
Tutti infatti, o quasi, sono a conoscenza, per esempio, della collocazione geografica delle postazioni autovelox, e si guardano bene dal pigiare col piede sull’acceleratore nelle loro vicinanze.
Le mie affermazioni non sono finalizzate ad una sterile polemica, ma al raggiungimento di un obiettivo particolarmente sensibile, che è quello della sicurezza dei cittadini, e dei bambini in particolare.
Se può servirLe, per ammorbidire eventuali inclinazioni al diniego dei permessi e delle autorizzazioni necessarie, sono pronto e disponibile ad una raccolta firme.
Il fatto che la Provincia abbia negato il permesso di un’isola spartitraffico non è motivo sufficiente, a mio modesto parere, di demordere dalla volontà di insistere e di tendere al raggiungimento di questo fine necessario alla sicurezza.
Riguardo invece alla realizzazione di un attraversamento pedonale rialzato in via Giovanni XXIII, Lei può benissimo controllare sul blog che la critica non era rivolta alla realizzazione di quel particolare e specifico lavoro, ma, nel suo esito complessivo, al di là della nuova realizzazione, in un contesto precedente e immutato, che innegabilmente penalizza i portatori di handicap.
La invito, cortesemente, a leggere tra le righe, e a non considerare sempre la critica come un attacco più o meno diretto al Suo operato, ma come ad una chiave di lettura diversa dalla Sua, da cui potrebbe anche trarre suggerimenti utili.
Io non voglio mettermi al Suo posto, o prevaricarLa, o peggio avere la presunzione di essere più capace di Lei, anzi, sono sicuro che non avrei la capacità di affrontare al meglio tutti i problemi, ma sono sicuro che trarrei dai consigli e soprattutto dalle critiche dei concittadini un sicuro strumento di paragone e di confronto per la risoluzione delle problematiche che si presentano.
Riguardo all’intervento n° 4 proposto nel blog, le faccio presente che ci sono sì due cartelli di pericolo, in entrambi i sensi di marcia, ma sono situati proprio davanti alla Scuola, e non collocati, come sarebbe più logico che fosse, a distanza utile per consentire un eventuale rallentamento della velocità.
Inoltre, e lo dico non per addossare responsabilità di sorta, ma per una coscienziosa presa di posizione propositiva e improntata ad un fattivo spirito di collaborazione, la presenza di cartelli più grandi, visibili, magari luminosi, che non appartengano al solito stereotipo tradizionale, forse permetterebbero una soglia di attenzione più elevata da parte degli automobilisti.
A Lei, personalmente, come Primo Cittadino, cosa costa attuare una politica di maggior attenzione a questo riguardo ?
Le sarebbe sicuramente utile in termini di riappacificazione con quei cittadini che vedono la figura dell’Amministrazione pubblica come mero interprete di un ruolo burocratico, lontano dagli interessi reali della gente, oltre che a darLe una confortevole sensazione di aver contribuito in maniera decisa e superiore al minimo consentito tradizionalmente applicato dalla maggioranza dei Suoi colleghi.
Guardi la lista dei politici indagati e corrotti che ho pubblicato su :
E’ impressionante, anche se incompleta, e le darà un quadro approssimativo del perché la gente sia stanca della politica.
Lei, che si differenzia totalmente da coloro che ho riportato nella lista sopracitata, approfitti del fatto che è giovane, onesto, beneamato (mi risulta), e affondi il coltello nella piaga del disinteresse pubblico, dimostrando una reale e attiva partecipazione che vada oltre le righe.
Non le voglio insegnare, non fraintenda, ma voglio bene a Minerbio, alla campagna, alle persone, e vorrei che tutti vivessero in armonia, risolvendo quindi quei problemi che ne impedirebbero, altrimenti, il proseguo.
Dovremmo arrivare ad un risultato che è quello di poterci occupare della cultura, dell’arte, del patrocinio ai talenti emergenti, dell’assistenza verso i meno fortunati, dei bambini senza genitori, della organizzazione laica del volontariato, senza doverci interrompere perché mancano un cartello stradale o una illuminazione decente.
Spero di averLe chiarito come la penso, auspicando magari un colloquio di persona, in futuro, almeno per poterci conoscere di persona.
Cordiali saluti,
E. B.
..
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina