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Rivolgiamo al Sindaco del Comune di Minerbio una semplicissima domanda a cui non dovrebbe essere difficile rispondere :
l’impianto di illuminazione “nuovo” installato in occasione del rifacimento del salotto buono di Minerbio, in Via Garibaldi, di che tipo è ?
La domanda ci sorge spontanea, dopo che in passato, ci siamo sentiti rispondere dal Sindaco che la tecnologia a LED era, per il momento, a suo dire, inaffidabile.
Tralascio di dire che a livello planetario è oramai universalmente riconosciuto anche dai più recalcitranti alle innnovazioni, e dagli ottusi abitudinari amanti delle vecchie lampadine e delle vecchie forme di energia, inquinanti, costose e obsolete, che la forma più conveniente di illuminazione sia quella delle lampade a led.
Ma non voglio insistere su ciò, perché non vorrei provocare traumi esistenziali ad un Sindaco che appare ancorato a convinzioni radicate profondamente nella Sua essenza di militante di un Partito obsoleto, a cui non piacciono quindi le novità e le innovazioni, ma solo il caldo conforto delle vecche tradizionali abitudini come appunto la vecchia politica, legata a vecchie prerogative ambientali, all’inquinamento, alla ottusa prosecuzione di schemi preordinati, quanto perniciosi.
Vorrei solo sapere che tipo di illuminazione ci ha regalato nella sua munifica opera il nostro Primo Amministratore, dall’alto della sua decisione unilaterale e del suo rifiuto di confrontarsi con chi, forse, gli avrebbe potuto fornire un supporto ulteriore di conoscenza.
Lo vorrei sapere poiché spero che Lorenzo non abbia fatto installare delle lampade a fluorescenza.
Lo spero perché tutti sanno, anche Lui, che a dispetto di un indubbio vantaggio dal punto di vista del risparmio energetico, si presentano, per contro, diversi inconvenienti da non sottovalutare.
In primis, caro (si fa per dire) Primo Cittadino, le lampade a fluorescenza possono essere pericolose, nel caso di rottura accidentale, in quanto il mercurio contenuto al loro interno, potrebbe disperdersi nell’ambiente.
Basta considerare che il mercurio contenuto in una sola lampadina, a basso contenuto di tale sostanza, è sufficiente a contaminare 4.000 litri di acqua (la ricerca è stata condotta dalla Stanford University).
L’alternativa più avanzata alle lampade a fluorescenza è quella rappresentata dai corpi luminosi tarmite tecnologia LED.
Questa permette un risparmio energetico fino al 60 %, una maggiore durata nel tempo, oltre che una maggior sicurezza, sia nello smaltimento che per i problemi legati all’alta tensione.
Non c’è una norma che obblighi le amministrazioni a dotarsi di questa tecnologia, ancora, ma sarebbe di esempio per tutti i cittadini se si adottasse il ricorso pubblico alle lampade a LED, in nome del risparmio energetico e della sicurezza.
L’impiego sostitutivo alle lampade a fluorescenza mediante installazione di LED di ultima generazione, a bassa tensione, potrebbe essere diffuso sia negli uffici che nei luoghi pubblici esterni (strade, monumenti, cimiteri, parchi, ecc) al posto dell’illuminazione tradizionale.
Sapendo che non c’è miglior sordo di chi non vuol sentire, mi auguro che il Lorenzo locale ascolti bene questo suggerimento, e che ci risponda al più presto (non è Lui che sbandiera spesso su “Prometeo” il fatto di essere a favore del dialogo, e della comunicazione con i cittadini ?)
Questa sarebbe l’ennesima occasione per dimostrare se ciò sia vero, o se sia frutto, invece, della solita trita e vecchia strategia politica a cui sembra essere così simbioticamente legato.
Se finalmente recepisse il messaggio (sarebbe la prima volta) mi verrebbe spontaneo dire :
“Finalmente gli si è accesa la lampadina !”
In attesa di un insperato riscontro, in assenza del quale indagheremo per conto nostro, un saluto ai nostri illuminati lettori.
l’impianto di illuminazione “nuovo” installato in occasione del rifacimento del salotto buono di Minerbio, in Via Garibaldi, di che tipo è ?
La domanda ci sorge spontanea, dopo che in passato, ci siamo sentiti rispondere dal Sindaco che la tecnologia a LED era, per il momento, a suo dire, inaffidabile.
Tralascio di dire che a livello planetario è oramai universalmente riconosciuto anche dai più recalcitranti alle innnovazioni, e dagli ottusi abitudinari amanti delle vecchie lampadine e delle vecchie forme di energia, inquinanti, costose e obsolete, che la forma più conveniente di illuminazione sia quella delle lampade a led.
Ma non voglio insistere su ciò, perché non vorrei provocare traumi esistenziali ad un Sindaco che appare ancorato a convinzioni radicate profondamente nella Sua essenza di militante di un Partito obsoleto, a cui non piacciono quindi le novità e le innovazioni, ma solo il caldo conforto delle vecche tradizionali abitudini come appunto la vecchia politica, legata a vecchie prerogative ambientali, all’inquinamento, alla ottusa prosecuzione di schemi preordinati, quanto perniciosi.
Vorrei solo sapere che tipo di illuminazione ci ha regalato nella sua munifica opera il nostro Primo Amministratore, dall’alto della sua decisione unilaterale e del suo rifiuto di confrontarsi con chi, forse, gli avrebbe potuto fornire un supporto ulteriore di conoscenza.
Lo vorrei sapere poiché spero che Lorenzo non abbia fatto installare delle lampade a fluorescenza.
Lo spero perché tutti sanno, anche Lui, che a dispetto di un indubbio vantaggio dal punto di vista del risparmio energetico, si presentano, per contro, diversi inconvenienti da non sottovalutare.
In primis, caro (si fa per dire) Primo Cittadino, le lampade a fluorescenza possono essere pericolose, nel caso di rottura accidentale, in quanto il mercurio contenuto al loro interno, potrebbe disperdersi nell’ambiente.
Basta considerare che il mercurio contenuto in una sola lampadina, a basso contenuto di tale sostanza, è sufficiente a contaminare 4.000 litri di acqua (la ricerca è stata condotta dalla Stanford University).
L’alternativa più avanzata alle lampade a fluorescenza è quella rappresentata dai corpi luminosi tarmite tecnologia LED.
Questa permette un risparmio energetico fino al 60 %, una maggiore durata nel tempo, oltre che una maggior sicurezza, sia nello smaltimento che per i problemi legati all’alta tensione.
Non c’è una norma che obblighi le amministrazioni a dotarsi di questa tecnologia, ancora, ma sarebbe di esempio per tutti i cittadini se si adottasse il ricorso pubblico alle lampade a LED, in nome del risparmio energetico e della sicurezza.
L’impiego sostitutivo alle lampade a fluorescenza mediante installazione di LED di ultima generazione, a bassa tensione, potrebbe essere diffuso sia negli uffici che nei luoghi pubblici esterni (strade, monumenti, cimiteri, parchi, ecc) al posto dell’illuminazione tradizionale.
Sapendo che non c’è miglior sordo di chi non vuol sentire, mi auguro che il Lorenzo locale ascolti bene questo suggerimento, e che ci risponda al più presto (non è Lui che sbandiera spesso su “Prometeo” il fatto di essere a favore del dialogo, e della comunicazione con i cittadini ?)
Questa sarebbe l’ennesima occasione per dimostrare se ciò sia vero, o se sia frutto, invece, della solita trita e vecchia strategia politica a cui sembra essere così simbioticamente legato.
Se finalmente recepisse il messaggio (sarebbe la prima volta) mi verrebbe spontaneo dire :
“Finalmente gli si è accesa la lampadina !”
In attesa di un insperato riscontro, in assenza del quale indagheremo per conto nostro, un saluto ai nostri illuminati lettori.
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E.B.
E.B.
ciao sono Mirko Lazzari della Lista Civica,
RispondiEliminaparlammo a lungo dell'argomento in una delle nostre prime interrogazioni.
A parte una piccola premessa che è giusto ricordare: il signor sindaco avvocato dichiarò (e scrisse sulla pravda-prometeo) che per fare il "salotto buono" si consultò con un gruppo ristretto di amici...
NO COMMENT.
Sull'argomento illuminazione, si disse che le luci erano di vecchio stile perchè la nuova legge doveva ancora entrare in vigore.
Per la serie: non vedo non sento e non parlo... e soprattutto le mie idee sono meno di zero.
tutto qui. Inutile rivangare ora: le luci del camminatoio di simil-gomma rossa con loghi sbagliati del nostro Comune, rimarranno ad incandescenza per limitazioni di chi ci amministra.
Chiedetevi, invece, SE sono stati previsti lavori di predisposizione di illuminazione nei nuovi interventi stradali e di "camminatoi". NOI GLIELO ABBIAMO GIA' CHIESTO. Per la risposta... lascio aperto lo spazio alla vostra immaginazione.
pROVATE A CONTARE I LAMPIONI CON LE LAMPADINE FULMINATE IN CENTRO AL PAESE. POI SAPPIATEMI DIRE.
RispondiEliminal'OSCURITA' A MINERBIO E' DIVENTATA UN VIRUS.
I sistemi di illuminazione a diodi luminosi (Led) possono avere effetti negativi sulla salute.
RispondiEliminaL'Afssa (l'agenzia francese per gli alimenti, l'ambiente e la sicurezza) ha effettuato uno studio, unico nel suo genere, sui possibili rischi derivanti dall'uso di particolari lampade Led a forte intensità e con una notevole componente blu della luce.
Questi sistemi di illuminazione si stanno rapidamente diffondendo a causa del basso consumo di energia e delle alte prestazioni che presentano però alcuni problemi.
Sarebbe in particolar modo la componente blu della luce l'imputata di produrre effetti negativo sulla retina, a preoccupare è soprattutto i possibili danni sulla vista dei bambini e il rischio abbagliamento a causa della forte intensità (1000 volte superiore a quella tradizionale) e direzionalità della luce stessa.
L'Agenzia, per questi motivi, ha sconsigliato l'utilizzo di fonti di luce blu in luoghi frequentati dai bambini e ritiene che queste particolari lampade debbano essere usate solo professionalmente e in condizioni che permettano la sicurezza dei lavoratori. L'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori ha sollecitato i ministeri della Salute e del Lavoro affinchè si predispongano le misure di tutela suggerite dall'agenzia francese.
Il sistema ottico di cui sono forniti i nostri occhi fa convergere la luce sulla retina, che è la parte dei nostri occhi sensibile alla luce, in modo simile a come una lente di ingrandimento può far convergere i raggi del sole del sole su un pezzo di carta. Così come la carta può prender fuoco, una luce che converge intensamente sulla nostra retina può riscaldarla e causare danni permanenti alla vista.
I fattori chiave che determinano se una particolare esposizione ad un Led può provocare o meno un danno permanente sono la lunghezza d'onda e l'intensità della luce che il Led emette, la durata dell'esposizione e la distanza dalla fonte di illuminazione all'occhio.
Questo pericolo diventa più pronunciato con l'uso dei led blu ad alta emissione. Questi vengono sempre più spesso utilizzati per illuminare grandi aree, e sono quindi studiati per trovarsi ad una distanza considerevole dagli occhi di chi li guarda, non per essere utilizzati in un'abitazione o comunque adoperati vicino agli occhi.
Questi LED possono diventare dannosi anche se vengono fatti funzionare oltre la loro specifica soglia massima di corrente.
http://italiasalute.leonardo.it/Oculistica.asp
Silvia Maglioni