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domenica 5 dicembre 2010

LETTERA APERTA AL SINDACO DI MINERBIO

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La disinformazione mediatica che metodicamente viene messa in atto dal Sindaco Minganti, con la collaborazione dei suoi scribacchini di fiducia, ha nuovamente espresso la sua plateale opera di comunicazione a senso unico e di stravolgimento della realtà.
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La prassi e il modus operandi sono sempre uguali: il giornalista (si fa per dire) di turno scrive il compitino dettatogli dal Primo Cittadino e lo riporta sulle pagine del quotidiano per cui dovrebbe fare informazione, e lo fa senza minimamente preoccuparsi di ascoltare o intervistare chiunque possa avere punti di vista diversi da quello di Minganti, con cui evidentemente esiste una forma di simbiosi paralizzante.
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Quale giornalista al mondo scriverebbe infatti un articolo ascoltando solamente una campana come se fosse un sacrosanto vangelo ?
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Quale veridicità o valenza possono assumere le righe vergate in modo da ricondurre ad una visione parziale dell’argomento trattato, e caratterizzate da una colpevole mancanza di approfondimento, il più delle volte a totale senso unico ?
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Il Sindaco, da parte sua, dopo aver fatto ricorso alla scorta annuale di incenso (che usa senza economia per lodarsi e autoreferenziarsi) continua a mentire sapendo di mentire, nella più bieca tradizione comunista, strafottendosene di una evidenza dei fatti perfino imbarazzante, e continuando a ricorrere al mezzo mediatico in una rincorsa forsennata ad un consenso che appare sempre più improbabile.
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L’"Informazione - il Domani", in realtà dovrebbe cambiare ragione sociale e farsi chiamare Disinformazione oggi, così come è impostato il quotidiano, almeno per quanto riguarda gli articoli su Minerbio a firma Massimo Corsini.
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Lo stillicidio di mezze verità, di omissioni, e di forzature, abilmente suggerite dal Sindaco Minganti, e puntualmente proposte da Corsini, oramai sono diventate una caratteristica che i cittadini stessi iniziano a notare e a considerare, riconoscendo che la realtà dei fatti, oggettivamente, non è quella dipinta dalla coppia di questi due affiatati personaggi, che sembrano interpretare il ruolo del gatto e della volpe di Collodi.
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Nell’ultimo articolo vengono messe in bella evidenza le istantaneee di passaggi pedonali che sfociano in rampe per disabili, e per contro vengono completamente ignorate quelle in cui svettano imperiosamente, palesandosi nella loro evidenza, i gradini e le barriere da noi fotografate.
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Abbiamo inviato al Resto del Carlino, al Sindaco, all’Informazione, ai vari giornalisti (o relatori del Sindaco) un vero e proprio Dossier, ricco di decine di immagini che mostrano la realtà dei fatti, ma il Primo Cittadino locale insiste nel negarne l’evidenza, e nel ricorrere all’ausilio di coloro che sono ansiosi sia di compiacerlo che di pubblicare solamente ciò che è confacente ai suoi interessi.
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Vergogna !
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La sua ansia di protagonismo non deve obbligare i cittadini a subire le sue performance di assiduo esecutore delle Politiche di Partito, come ad esempio quella estrinsecata nell’ultimo Consiglio Comunale farsa.
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Minerbio non ha bisogno della sua prosopopea didattica, propagandistica, manieristica, vincolata a modelli che non ci appartengono, stereotipata e facilmente riconducibile ad una sindrome da protagonismo autoreferenziale.
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Sindaco, ti rinnoviamo l’invito a sederti su una carrozzella, come abbiamo fatto noi, che abbiamo dichiarato a priori che ci saremmo calati nei panni di un disabile, senza strumentalizzazioni, come invece hai insinuato (tipico del tuo modo di fare) e prova a percorrere lo stesso percorso che abbiamo provato a colmare noi.
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La fatica è stata tanta nonostante la nostra buona forma fisica, e quindi se proverai, anche tu capirai come si può sentire un disabile meno prestante, o anziano, o di sesso femminile, solo, e senza accompagnatore.
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Mi meraviglio che la vergogna non assalga la tua coscienza, a meno che non sia impermeabile e refrattaria a qualsiasi considerazione etica, oltre che disgiunta da somatizzazioni di carattere emotivo, o da influenze di tipo caritatevole e assistenziale.
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Il crudo esistenzialismo di cui sei evidentemente permeato è caratteristico di una filosofia marxista che è sempre dietro a situazioni analoghe, retaggio di un Partitismo che metamorfizzandosi non si è certo allontanato troppo dalle caratteristiche intrinseche di un materialismo dogmatico e radicato che nulla ha a che vedere con il mondo dei disabili.
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Caro (si fa per dire) Lorenzo, sei la prova vivente di una malafede congenita, simbiotica con il tuo collocamento di partito, impostoci dall’alto e mai desiderato, e rifletti esattamente il tipo di politica attuata dal tuo organo di riferimento (il PD).
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L’articolo di oggi sull’Informazione lo prova.
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Il tuo comportamento lo prova.
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Tu stesso, e la tua mancanza di una pur piccola traccia di democrazia lo provano, in contrapposizione ad una stupefacente esibizione di eloquente arroganza, di supponenza, e di autoreferenzialismo.
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E’ già da un po’ di tempo che non ci minacci, e che non tenti di spaventarci con lo spauracchio della querela, e questo mi meraviglia molto…possibile che il Natale ti faccia questo effetto ?
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Non credo, non sei nemmeno un ciellino, ma un erede dell’ex partito comunista…
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Comunque, in attesa del 3 Dicembre, giorno triste per Minerbio, ti facciamo gli auguri di Buone Feste per un sereno Natale, a differenza di quello che avranno i disabili minerbiesi…
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Il Blog.
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