E' di questi giorni la notizia, riportata anche da alcuni media, che i Consiglieri comunali minerbiesi appartenenti al gruppo di maggioranza (PD) abbiano finora goduto di un privilegio esclusivo, tipico della CASTA cui appartengono.
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Si tratta dei previsti permessi giornalieri retribuiti, elargiti dai rispettivi datori di lavoro a chi, ricoprendo un incarico istituzionale, debba partecipare a Consigli Comunali.
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Il datore di lavoro otterrà successivamente il rimborso dall'Amministrazione Pubblica, che pagherà quindi con i soldi pubblici, dei cittadini.
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L'onere grava quindi esclusivamente sui cittadini, come tutti gli altri privilegi cui fa ricorso la Casta dei politici su tutto il territorio nazionale.
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Le cifre percepite sono importanti, anche se l'informazione al riguardo è parziale, a causa della risposta dell'Amministrazione minerbiese, che si è tricerata dietro un “non è dato sapere” !
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Gli unici dati emersi riguardano Libero Bacilieri, capogruppo PD, e l'Assessore Busato (PD), per i quali sono stati rimborsati più di 10.000 euro in due anni circa.
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Leggiamo dal blog su cui scrive Lazzari, che Catia Rambaldi (consigliere PD) “ è stata a casa - solo una volta su due - ma non c'è alcuna riprova scritta che ci dica come sono andate le cose in modo preciso.”
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Comunque, in questi casi, e cioè quando il dipendente svolge anche un ruolo politico per la comunità, è previsto che lo stesso non debba “rimetterci” quella giornata lavorativa che ha impegnato, invece, per assolvere l'impegno pubblico.
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Tutto ciò rientra in una normale considerazione di carattere oggettivamente perequativa, per agevolare un'attività secondaria, a favore della comunità, parallela a quella principale e lavorativa.
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A Minerbio però, come sottolineato dal Consigliere dell'opposizione Mirko Lazzari, la situazione si ingarbuglia, poiché gli aspetti di questa problematica hanno caratteristiche particolari.
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Il fatto è che i Consigli Comunali avvengono sempre (tranne qualche sporadico caso) di sera, dopo le 20 o le 20,30 !
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L'orario in cui i Consiglieri sono impegnati è quindi ben oltre l'orario della giornata di lavoro per la quale hanno ricevuto il rimborso.
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Il che significa che costoro hanno avuto tutta la giornata libera, pagati dalla ditta per cui lavorano, e hanno svolto l'impegno politico la sera, in occasione appunto del Consiglio Comunale.
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La risposta degli interessati, alla domanda del perchè abbiano approfittato di questo privilegio di casta, è stata serafica quanto ipocrita.
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I Consiglieri, eredi di un comunismo di Togliattiana memoria, affermano che la giornata pagata sarebbe servita per esaminare gli atti relativi alla serata stessa e agli argomenti da discutere in Consiglio.
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Quello che però i Consiglieri si sono ben guardati dal dire, è che gli atti relativi al Consiglio, vengono loro consegnati una settimana prima del Consiglio stesso, e che quindi hanno tutto il tempo che vogliono per esaminarli.
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La solerzia con cui hanno preteso il pagamento della giornata lavorativa, è paragonabile solamente alla indifferenza con cui si sono posti di fronte a gravi problemi del Paese, e per i quali hanno espresso comportamenti apatici e irresponsabili.
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Nelle giornate di lavoro, a loro pagate e non lavorate, avrebbero potuto impegnarsi per adempiere alle promesse fatte in passato, secondo cui avrebbero dovuto togliere le coperture di eternit almeno dalle strutture comunali in cui persiste da anni.
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Nelle giornate di lavoro, a loro pagate e non lavorate, avrebbero potuto almeno tentare di risolvere l'annosa questione delle barriere architettoniche, di cui il Sindaco nega l'esistenza.
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Nelle giornate di lavoro, a loro pagate e non lavorate, avrebbero potuto meditare sui tentativi attuati dal Sindaco di imbavagliare le opposizioni, tramite le ripetute querele, anche a chi scrive, per cercare di tacitare il crescente dissenso.
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Il Primo Cittadino, addirittura, ha ideato un machiavellico percorso “obbligatorio” (e unico) che i disabili dovrebbero seguire, probabilmente noto solo a lui stesso, e che li canalizzerebbe in direzioni decise a tavolino.
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L'assurdità delle politiche di questa amministrazione si sposa benissimo con l'ultimo “scandalo” dei privilegi di casta, in una corsa al mantenimento di un potere politico che poco ha a che spartire con gli interessi della comunità minerbiese.
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Eravamo un Comune virtuoso, e ora con l'Amministrazione Minganti, non lo siamo più.
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Siamo fanalino di coda nella classifica dei Comuni che fanno raccolta differenziata.
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A Granarolo ed Altedo hanno piscine e palazzetti sportivi per il basket, mentre a Minerbio no.
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Dovunque si piantano alberi mentre a Minerbio vengono tagliati.
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Dovunque si piantano alberi mentre a Minerbio vengono tagliati.
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Le pensiline degli autobus, promesse più volte dall'Amministrazione Pdessina, sono una lontana chimera, un miraggio irraggiungibile.
Le pensiline degli autobus, promesse più volte dall'Amministrazione Pdessina, sono una lontana chimera, un miraggio irraggiungibile.
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Edifici storici, patrimonio della collettività, appartenenti ad un retaggio culturale minerbiese, sono stati abbandonati e lasciati cadere in rovina, fino a ridursi in macerie, come la ex Scuola di San Martino di Soverzano.
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Le speculazioni del Sindaco-imprenditore, relative alla Slim, assumono sempre di più caratteristiche fallimentari e di oneri per la collettività, ponendo le basi per un tracollo le cui responsabilità sono facilmente ascrivibili.
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La sicurezza stradale è inesistente, la segnaletica insufficiente, e l'illuminazione pubblica immerge Minerbio in un cono d'ombra pericoloso e inquietante per auto e pedoni.
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Il ricorso a tecnologie rinnovabili per l'illuminazione pubblica e degli edifici comunali è inesistente, e non si pubblicizzano politiche sociali per favorirne l'espansione.
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In parole povere … il nulla... tranne che per i privilegi di casta...
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Quelli sì, sono sacri e inviolabili, e per usufruirne i politici non si imbarazzano minimamente, neanche quando viene sollevato lo scandalo dall'oppositore Lazzari.
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Piuttosto, lo si apostrofa o lo si circonda all'uscita del Consiglio, e lo si redarguisce, come se li avesse scoperti con le mani dentro il vasetto della marmellata.
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Ma si sa, la marmellata è dolcissima...
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Dissenso
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silenzio... non dite queste cose, non vorrete mica che poi la gente lo impari??!!??
RispondiEliminala casta non si tocca: il partito ha sempre ragione, anche di fronte all'evidenza, e se qualcuno fa dei maccheroni, tuttosommato è solo un compagno che sbaglia... non è un sistema fallato... vorrete mica che a Minerbio arrivi berlusconi??!!
a parte l'ironia, mi viene da dire:
1- dov'è stata l'opposizione fino al 2009? c'era?
2- ma a minerbio non c'è addirittura la lista del terzo polo? ha mai fatto qualcosa? a cosa serve?
3- mi piacerebbe che l'inchiesta dell'Opposizione andasse indietro fino allo scorso mandato, giusto per capire se il sistema è questo, oppure se l'attuale sindaco si sia circondato di approfittoni.
comunque questa cosa fa schifo. ieri sul carlino a pagina intera c'era la foto dell'assessore con in mano un cartello che diveca DIMETTITI... non capisco se costoro ci siano o ci facciano: credono di farsi bella reclame mostrando di valere così poco che la gente attacca i cartelli chiedendo loro di andarsene? o forse vogliono apparire come vittime??? secondo me sono così furbi che non si rendono conto di passare per ridicoli. Quasi quasi, se di mezzo non ci fosse una comunità intera, direi che va bene così.
forza ragazzi, e se mi si permette un suggerimento, è ora che a minerbio ci sia una -una sola- opposizione che comprenda tutti quelli a cui questo regime non va giù. Chi va a fare opposizione in modo anomino fa più bella figura a stare a casa a guardare la tv.
da Mirko Lazzari (Opposizione)
RispondiEliminavi ringrazio per aver ripreso questa mia battaglia contro il MALCOSTUME della locale CASTA comunista fatta di gente che, evidentemente, vaveva "molto interesse" a farsi eleggere in Consiglio Comunale: ogni seduta una bella giornata di riposo! e la fanno pagare al comune, complimenti!
fra il capogruppo BACILIERI LIBERO e l'assessore BUSATO (quello che non si vuole dimettere dopo la figura miserrima della classifica sulla differenziata) sono costati alla comunità minerbiese oltre 11.000 euro solo di rimborsi per permessi lavorativi! e poi basano la loro amministrazione su multe e rincari... che vergogna!
M.L.
Non dimentichiamo le querele per cercare di ridurci al silenzio...lo stesso Stalin non avrebbe potuto fare di meglio !!
RispondiEliminaDissenso