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domenica 4 dicembre 2011

CONNUBIO TRA HERA E COMUNE DI MINERBIO


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Il giorno 29 del mese di Novembre si è tenuto l'ultimo (in ordine di tempo) Consiglio Comunale.

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Il Comune ha rinnovato un accordo con la multi-utility , per mezzo del quale Minerbio si è trovata ad essere socia azionaria del colosso bolognese.
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In questi termini potrebbe sembrare ai più che il connubio possa essere quanto meno vantaggioso, ma analizzando la questione emergono invece particolari inquietanti.
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Le quote azionarie di Hera comprate dal nostro Comune rappresentano uno 0,08 % del totale, per cui il peso di Minerbio nei confronti dei soci è veramente insignificante.
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Il prezzo delle azioni all'atto dell'acquisto era di circa 3,00 euro, mentre ora il valore delle azioni stesse è precipitato a circa 1,00 euro.
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I Comuni associati sono circa 120 e per questo si parla di controllo pubblico, ma sarebbe più corretto dire che poichè le Amministrazioni coinvolte appartengono al Partito Democratico, ne consegue che il controllo è partitico (a proposito, l'anti trust non dovrebbe intervenire ?).
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Senza contare il fatto che non abbiamo mai visto una S.P.A. fare l’interesse di un cittadino qualunque, privilegiandolo rispetto ai soci azionari .
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L'egemonia del settore è quindi assicurata da una fitta rete di connivenze che si snoda attraverso le nomine di Amministratori e gli incarichi di Partito.
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Le strategie aziendali di Hera prevedono che non si possa rescindere il contratto di collaborazione, a meno che non si cedano le quote a qualcuno già inserito nel contesto stesso, dopo approvazione del consiglio di Amministrazione.
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Inoltre sembra che ci sia una clausola che imponga un rinnovo quasi automatico alla fine del contratto azionario creando così una sorta di circolo vizioso permanente.
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Le caratteristiche non sono quelle di una vera e propria lobby, a circuito chiuso e autoreferenziale.
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La cosa più grave è che il settore dei rifiuti, a cui Minerbio attinge, gestito esclusivamente da Hera, condiziona pesantemente la società Minerbiese stessa, impedendo che altre strategie possano essere elaborate in alternativa.
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Facciamo un esempio :
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Il blog “LA VOCE DEL CITTADINO” ha insistito per molto tempo sulla necessità di adottare modelli, diversi da quello attuale, per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani.
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In particolare abbiamo proposto il cosiddetto “modello Vedelago” dal nome del Comune in cui è in uso una raccolta differenziata che arriva fino al 98 % di riciclo del materiale raccolto.
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In questo caso i rifiuti diventano una risorsa economica e non costituiscono più un costo per la collettività, ma l'Amministrazione minerbiese si è sempre dimostrata sorda e cieca al riguardo, ignorandoci con superbia e arroganza.
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Ora, con il rinnovo del contratto con Hera, siamo costretti a ricorrere ai suoi servizi, e poiché il nuovo piano rifiuti del Comune di Minerbio, presentato dall'Assessore BUSATO, prevede una forma di raccolta differenziata, si arriverà ad un aumento tariffario maggiorato del 25 - 30 % come minimo...
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Non si capisce quindi il perché non si possano copiare processi di raccolta differenziata a costi zero per la popolazione, già attuati da altri comuni in Italia, e si debba essere costretti a rimanere sotto le “grinfie” di Hera …
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Non solo !
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E' previsto l'acquisto di cassonetti con micro-chip, oltre che di nuovi contenitori, e di due nuovi macchinari per compattare la plastica, del costo di 120.000, 00 euro l'uno.
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Scompariranno i cassonetti per la raccolta indifferenziata.
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E' previsto che il prodotto degli sfalci dei giardini, e cioè il fogliame e i rami, così come l'erba, dovranno rimanere in loco, cioè sul posto dove avviene lo sfalcio stesso.
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Lo stesso assessore afferma che l’erba tagliata fa bene al terreno, pertanto chi la sfalcia può benissimo lasciarla nel proprio giardino.
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In questa ottica verrà eliminato il cassone verde che serviva a contenere gli sfalci di tutto il paese.
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L’Europa ci impone di raggiungere il 65% della raccolta differenziata e secondo l'Assessore il suo "piano" dovrebbe contribuire a raggiungere la così tanto agognata quota.
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Peccato però che tutto questo meccanismo verrà azionato molto lentamente, provandone la funzionalità in alcune zone “di collaudo”, per poi eventualmente, estenderlo a tutto il territorio dopo le necessarie correzioni.
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Secondo voi riusciremo a raggiungere il 65 % entro il 2012 ?
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Vi ricordiamo che partiamo dal 19% !
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A voi la risposta…
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Vogliamo inoltre informarvi che tale processo di raccolta differenziata è stato elaborato da una ditta di Bolzano al costo di 17.000 €, e che sono stati presi inoltre, come campioni di riferimento, i dati del censimento relativi al 2001 (ben 10 anni fa) !!
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ln questo modo i protocolli usati per la stima delle esigenze territoriali risultano, a nostro parere, obsoleti e inadatti a svolgere una interpretazione affidabile.
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Intanto Hera si frega le mani, visto che sicuramente trarrà un incremento economico dalle nostre aumentate spese per la raccolta.
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A monte di tutto ciò, poi, esiste sempre un grave problema, di cui Hera sembra non accorgersi, e cioè l'inceneritore di Granarolo.
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Con questo mostro antiecologico, che ha avuto il coraggio di chiamare termovalorizzatore, Hera produce energia, che vende a richiesta libera di mercato.
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Peccato però che per farlo necessiti di due modus operandi che pesano uno sulle tasche dei cittadini, e l'altro sulla salute degli stessi.
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Il primo prevede di raggiungere alte temperature per la produzione di energia, e il ricorso alla plastica da bruciare per raggiungere lo scopo.
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Peccato però che in casi come questi la diossina e le nano particelle diventino una costante, tanto pericolosa, quanto ignorata dal colosso Hera.
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Il secondo, prevede di inglobare introiti aggiuntivi, che noi forniamo con un pagamento supplementare in bolletta, sotto il nome di Cip6, senza di cui la produzione di energia di Hera sarebbe fallimentare e non conveniente.
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Peccato che tale Cip6 dovrebbe essere "versato" per favorire e incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili, mentre in realtà la plastica viene semplicemente bruciata, con le conseguenze nefaste sopra descritte.
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In taluni casi, come nel Comune di Granarolo dell'Emilia, Hera usa sistemi subdoli per tacitare il dissenso o le proteste, o eventuali cosiddetti "verdi", ricorrendo a facilitazioni economiche e a privilegi tariffari per i cittadini ivi residenti, ottenendo "in cambio" un tacito assenso al proseguo dell'attività sul loro territorio.
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Chissà perchè non viene effettuato uno studio sull'incidenza dei tumori nelle aree interessate dalla ricaduta dei fumi dell'inceneritore ?
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Chissà perchè non si invitano esponenti di associazioni o di movimenti interessati alla trasparenza dei procedimenti e delle problematiche degli inceneritori ?
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Minerbio (cioè tutti noi, inconsapevoli cittadini) è socia e azionista di tutto ciò, con buona soddisfazione del sindaco Lorenzo Minganti (PD) che si relaziona con Hera attraverso un responsabile (provenienza PD) che lo aggiorna e lo consiglia amorevolmente.
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Un vero e proprio balletto PD, molto simile a quello che si può trovare circolando negli ambienti di Unipol, o in altre roccaforti dei poteri forti gestiti dal comunisti nostrani.
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Quello che è più triste, è il fatto che Minerbio ora, grazie ai comunisti, è inserita in un carosello di problematiche di partito che vanno dagli interessi delle lobbies a cui il PD è legato, fino alle strategie elettorali, passando per poltrone predefinite (senza ricorrere alle primarie) e per il ricorso alla manipolazione della realtà.
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Sembra di essere tornati indietro di 60 anni, quando il comunismo proponeva da un lato il modello Togliatti come riferimento, e dall'altro mandava a morte i suoi stessi compagni, esibendosi così in un tragico balletto dal sapore amaro.
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Nascondere la verità è sempre stata una prerogativa dei compagni della falce e martello, così come oggi lo è per gli stessi identici compagni del PD.
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Fino a quando, ancora, dovremo subire tutto ciò ?
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Dissenso
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2 commenti:

  1. Chissà cosa si inventeranno ancora per dilapidare i nostri soldi, gettandoli via con progetti fallimentari !!
    Dissenso

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  2. Domanda : i rifiuti differenziati... visto che non vengono riciclati...vengono bruciati ! Chi può smentire il fatto che la plastica bruciata ad alte temperature produce diossina ?
    Quindi dovremmo differenziare...non per riciclare, ma per produrre diossina che poi respiriamo ?
    Non mi sembra molto intelligente... è solo molto remunerativo per Hera, sì...questo sì...ma io non ci sto !
    Dissenso

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