Il 10 febbraio , “Giornata del
Ricordo”, avranno luogo in tutta la Penisola , diffusamente, una serie di
eventi dedicati ad un’oscura e triste pagina della storia recente italiana, che
riguarda appunto le decine di migliaia di italiani scaraventati crudelmente,
vivi o morti, all’interno delle profonde cavità carsiche tipiche del paesaggio
friulano, le foibe, alla fine dell’ultimo conflitto mondiale.
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La commemorazione è dedicata
quindi ai numerosissimi martiri fiumani, istriani, dalmati e giuliani, vittime
della ferocia comunista che, premeditatamente e spietatamente, allo scopo di
annettere quei territori ha annientato qualsiasi voce di dissenso mediante lo
sterminio di massa.
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In ogni parte di Italia i Comuni si
stanno organizzando per organizzare eventi dedicati, con la presenza di poeti e
artisti, che per definizione rappresentano la libertà, nell’intento di non
lasciare cadere nell’oblio questa triste pagina di Storia.
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Le testimonianze dei sopravvissuti
spesso accompagnano le cerimonie commemorative insieme alle molte voci che si
levano contro il tentativo di parte della sinistra di ignorare l’evento, così
come hanno fatto per decenni.
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L’arroganza comunista si palesa in
queste occasioni, come per esempio accade ciclicamente, con cadenza annuale,
proprio il 10 febbraio, a Minerbio, dove l’Amministrazione comunista ignora
volutamente i martiri del comunismo, considerati, evidentemente, di “serie B” e
non degni di attenzione.
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A Minerbio non vengono fatti discorsi
commemorativi sulle Foibe, né dal Sindaco, né dal suo stuolo di assessori,
evidentemente assuefatti al “modus operandi” di un PD tanto arcaico
quanto reale nella sua arroganza e supponenza..
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Ogni 10 febbraio, l’Amministrazione
minerbiese ignora ostentatamente le direttive del Capo dello Stato, che invita
tutti i cittadini e le istituzioni a questa doverosa commemorazione.
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Nel suo percorso autoreferenziale, il
Sindaco continua a perseverare nel silenzio istituzionale, dimostrando così una
colpevole faziosità, indegna di un percorso democratico che dovrebbe, invece,
accompagnare noi tutti verso una società migliore.
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Evidentemente, i dictat che provengono dalla sede del PD
trovano fertile terreno in ogni comunista compiacente, e risulta evidente alla
prova dei fatti, come l’odio verso gli avversari politici sia ancora un
elemento costitutivo della radicalizzazione della loro filosofia di pensiero .
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Non aspettiamoci quindi da costoro
alcun discorso o alcuna presa di distanza con le atrocità di coloro che, a quei
tempi, furono lasciati agire da colui che rappresentava la figura di
riferimento per i comunisti italiani : Palmiro Togliatti.
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La politica seguita da molta parte
della sinistra italiana, al riguardo, sembra essere pervasa dal tentativo di
nascondere, celare, o quanto meno ignorare, ogni negatività, seppur eclatante,
che possa ricondurre a stereotipi perniciosi per l’immagine dei seguaci di
Marx.
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I comunisti hanno sempre seguito
questa strada, ancora da tempi remoti, e solo pochi illuminati e coraggiosi
intellettuali hanno osato alzare una voce per contrastarli, come ad esempio
Gaetano Salvemini.
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La storia è ricca
di esempi e ne possiamo trovare ampia documentazione in tutta la letteratura
emersa da un oblio costruito dalle intellighenzie sinistroidi internazionali,
che oggi si staglia decisamente nel panorama intellettuale della Storia
recente.
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Le Foibe costituiscono solo un anello
della lunga catena di sangue e di dolore che hanno accompagnato i seguaci delle
filosofie marxiste, imperniate di violenza nella loro essenza, a partire dalle
nefandezze di Lenin e Stalin, passando per le atrocità di Ceausescu e di Enver
Hoxha, dei khmer rossi in Cambogia, in Corea, e in Vietnam, di Mao e dei suoi
attuali eredi politici, di Putin (ex colonnello del KGB), di Fidel Castro, e
del triangolo emiliano in cui a guerra finita si è scatenato l’odio criminale
dei comunisti locali, in un crescendo di vendette e di sangue che non ha
paragoni.
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L’importante, per i comunisti, è negare tutto ciò,
oppure non parlarne …
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L’importante è sostituire alla verità
storica una disinformazione diffusa ….
L’importante è parlare alle masse come
paladini dell’amore universale, mentre invece si fomenta l’odio di classe …
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L’importante è apparire, anziché
essere…
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L’unico sentimento che di sicuro non
appartiene a questa genìa di mistificatori, senza dubbio, è quello della
vergogna.
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Una profonda vergogna che li dovrebbe
sommergere e identificare, indicandoli al mondo come sorgente di menzogna e di
odio inveterato, continuo, palese, che li consuma e li rende pericolosi,
inaffidabili e indegni.
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Io, comunque, come sempre faccio
annualmente, sorvolo su questi mentecatti, nemici dell’umanità, e dedico invece
la mia attenzione a coloro che, almeno il 10 febbraio, ricordo e abbraccio come
fratelli italiani : le vittime delle Foibe.
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Uniamoci nel loro ricordo, citando i
nomi di alcuni dei martiri delle Foibe :
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Norma Cossetto, fu legata
nuda ad un tavolo, sottoposta a sevizie e stuprata, poi condotta ad una foiba.
Le furono legati i polsi col filo di ferro, insieme ad altri sventurati e dopo
essere stata stuprata di nuovo, fu gettata nell’abisso n° 136.
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Sul suo corpo, furono poi ritrovati i
segni di pugnalate su entrambi i seni e un pezzo di legno conficcato nella
vagina, oltre a numerosi sfregi su varie parti del corpo.
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Don Francesco Bonifacio, fu trucidato
a calci e pugni dai titini e poi gettato in una foiba.
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Giuseppe Arconti, carabiniere, fu fatto prigioniero dai partigiani slavi e, senza processo, fu passato per le armi e infoibato.
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Giuseppe Arconti, carabiniere, fu fatto prigioniero dai partigiani slavi e, senza processo, fu passato per le armi e infoibato.
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Le sorelle Fosca, Caterina, e Albina
Radicchi furono seviziate e stuprate a più riprese.
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Albina fu uccisa
con un colpo di arma da fuoco alla testa, e fu gettata in una foiba insieme
alle sorelle ancora vive.
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L’elenco delle vittime sarebbe
interminabile, e quindi le abbracciamo tutte idealmente, come fratelli e
sorelle, sperando che si trovino in un mondo migliore di quello da cui sono
state strappate con ferocia dai loro aguzzini comunisti.
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Onore alle vittime delle Foibe.
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Disprezzo ai loro carnefici, e a chi non ne condanna le gesta.
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Dissenso
..
gli uomini che si macchiano di tali crimini non sono degni di essere chiamati tali .
RispondiEliminasono del 1977 e a scuola nessuno ci ha mai insegnato nemmeno cosa fossero le foibe . inoltre se ad un comunista parli di questo argomento ti risponde "he ma è un'altra cosa " sono incazzato schifato ed esterefatto!
Sono tante le cose che non vengono dette, e guarda caso, tutte cose che portano acqua al mulino della sinistra e di quei comunisti metamorfizzati che da decenni mistificano la realtà.
RispondiEliminaSapevi, ad esempio che Mosca dal 1947 al 1991 ha riversato nelle casse del PCI, dell'Unità, e dei partiti sinistroidi italiani un vero e proprio fiume di denaro (4 miliardi all'anno di vecchie lire) ?
Secondo te, coloro che ricevevano il denaro, facevano gli interessi del popolo italiano, o quello dei comunisti russi ? ...