Il
Comitato norvegese dei Nobel ha assegnato, a Stoccolma, il Premio Nobel per la
Pace 2012 all’Unione Europea.
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"Per
aver contribuito alla pace e alla democrazia, e alla tutela dei diritti umani,
in oltre 60 anni di attività.
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L’Unione e i suoi leader hanno
contribuito in oltre sessant’anni ai progressi nella pace e nella
riconciliazione, nella democrazia e nei diritti umani in Europa.”
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Senza
dubbio qualcosa deve essere “sfuggito” all’attenzione di chi ha valutato il
modus operandi del destinatario del Nobel, e cioè l’Europa.
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Appare
quanto meno evidente, infatti, che molte delle personalità dei Governi che
reggono gli Stati membri dell’Unione Europea, abbiano intrattenuto rapporti con
coloro che sono saliti agli onori della cronaca proprio per aver calpestato i
diritti umani.
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Le
cronache che descrivono le performance politiche dei governanti di mezza
Europa, sono piene di immagini che li ritraggono mentre stringono la mano a
dittatori feroci dei regimi più spietati esistenti.
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Il
nostro Presidente Napolitano, insieme ad altri rappresentanti della politica
italiana hanno stretto la mano di Gheddafi, prima che avvenisse la rivoluzione
libica.
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Non
contento, è stato ritratto mentre accoglieva con calore, stringendogli la mano
in segno di saluto e di rispetto, niente meno che il Presidente della Repubblica popolare cinese.
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Oggi
tutte le Nazioni europee stringono rapporti commerciali con il colosso cinese,
legandosi così a filo doppio con coloro che prevaricando i più elementari
diritti umani rappresentano l’antitesi stessa del Nobel per la pace.
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L’occidente
tenta di ignorare il fenomeno dei Laogai, i famigerati lager cinesi, nonostante
da più parti si levino le grida strazianti di quanti vengono incarcerati,
picchiati, torturati, deportati, e uccisi.
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E' in atto da tempo la strage programmata dell'etnia tibetana, e la deportazione dei monaci buddisti, così come l'annichilimento della polazione, che viene deportata e sostituita da nuovi gruppi familiari cinesi fedeli al regime.
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E' in atto da tempo la strage programmata dell'etnia tibetana, e la deportazione dei monaci buddisti, così come l'annichilimento della polazione, che viene deportata e sostituita da nuovi gruppi familiari cinesi fedeli al regime.
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Addirittura
i neo premiati con il Nobel di Stoccolma hanno celebrato la penultima edizione
delle Olimpiadi a Pechino, in spregio verso proteste di tutti coloro che hanno
a cuore i diritti umani e la dignità dell’uomo.
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In
questo contesto generale è assurdo riconoscere all’Europa un Nobel come quello
della Pace, a meno che non si sia faziosi, auto-celebrativi e
auto-referenzialisti.
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E’
possibile che il comitato per l’assegnazione dei Nobel stia interpretando un
ruolo che non è quello oggettivo del riconoscimento morale dei meriti, ma anzi
quello che prevede una collusione con i poteri forti, con un’immagine
mistificata di una Europa che si identifica sempre di più con le banche e gli
speculatori internazionali.
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Le
parole chiave che si affacciano in tutto questo contesto, sono proprio
speculazione, intrallazzo, e profitto.
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Naturalmente
l’elemento fondamentale che fa da collante tra la speculazione, il Nobel, e i
Paesi come la Cina, è “mors tua vita
mea”.
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A
chi interessa infatti che la produzione cinese destinata all’Occidente si regga
sullo sfruttamento di detenuti politici, utilizzati come operai a costo zero
nelle carceri camuffate da mega
fabbriche ?
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Certamente
non costituisce un alibi sufficiente, per gli speculatori, a rifutare qualsiasi
rapporto di tipo commerciale, ma anzi ne costituisce un elemento interessante,
a causa proprio dell’appetibile costo ridottissimo.
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Siamo
quindi in una Europa che commercia passando sopra al sangue di vittime innocenti.
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Siamo
in una Europa che è ostaggio di politicanti che affamano la popolazione,
arrivando a costringere i lavoratori in vicoli ciechi, e costringendoli verso
un insano epilogo della loro stessa vita, come il suicidio.
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Siamo
nell’Europa che ci è stata imposta da Prodi e dai seguaci metamorfizzati di
quel PCI che sul disprezzo della vita umana ha costruito le sue prerogative
principali.
.L’Europa dialoga con la Turchia, che rifiuta ancora oggi di fare ammenda per il genocidio di 2 milioni di armeni, che ancora oggi si tenta di passare sotto silenzio.
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Le
banche europee e le loro politiche disumane stanno provocando un ritorno
all’antisemitismo, a favore di una radicalizzazione delle comunità islamiche.
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I
Serbi, i Kosovari, i Croati, gli Azeri, i Curdi, gli Osseti, i Ceceni, gli
Albanesi, e i Macedoni sono solo alcuni dei Paesi che forse avrebbero qualcosa
da ridire su questo Nobel.
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Il
Trattato di Maastricht ha scavato un profondo solco tra il sistema di gestione
politico e le popolazioni, che prevede una totale sudditanza alle decisioni e
alle scelte imposte dai poteri forti.
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Che
dire della corsa all’atomica dell’Iran e della Corea ?
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Cosa
ha fatto concretamente l’Europa del Nobel per impedire tutto ciò ?
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Cosa
ha fatto inoltre per salvare i milioni di poveri derelitti che sono scomparsi
in Darfur, oppure nel Corno d’Africa devastato dalla siccità ?
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Ricordo
che anche l’Africa è oramai un satellite cinese, il quale sta divorando le
risorse disponibili nel “Continente nero”, passando sopra, come è sua consuetudine,
sui diritti umani delle popolazioni residenti.
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La
passività dell’Europa passa attraverso una simbiosi che unisce gli interessi economici alla sudditanza
finanziaria verso il Celeste Impero .
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Il
Comitato dei Nobel, ci ha già abituati a scelte marcate dall’infamia e da
decisioni che definire abominevoli sarebbe un eufemismo, come quella ad esempio
di premiare personaggi legati al
terrorismo e al sangue di vittime innocenti.
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Mi
riferisco a Yasser Arafat, premiato col Nobel per la pace nel 1994, nonostante
il fatto che fosse l’incarnazione stessa del terrorismo di massa, come leader
dell’OLP, rea di odiosi misfatti e di attentati.
Cosa dire poi delle migliaia di personaggi di spicco della politica che sono indagati dalla magistratura, non solo in Italia ?
.Cosa dire poi delle migliaia di personaggi di spicco della politica che sono indagati dalla magistratura, non solo in Italia ?
La
crisi che attanaglia i popoli europei si può identificare con l’operato di
migliaia di politici che hanno arraffato per decenni, causando la chiusura di
aziende, sconvolgendo equilibri consolidati, permettendo al colosso cinese di
sostituirsi alle economie nazionali, facendo proliferare il malaffare a loro
esclusivo vantaggio, in una corsa che ci sta portando alla rovina.
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Questa
è la situazione dell’Europa, a causa di coloro che detengono il potere…
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Gli
vogliamo dare anche il Nobel ?
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Ridicolo…sarebbe
semplicemente ridicolo, se non fosse tragico…
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Dissenso
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