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domenica 23 aprile 2017

25 APRILE : IO NON FESTEGGIO


Come accade ogni anno, ripetutamente dal dopoguerra ad oggi, l’enfasi pseudo democratica del Governo al potere ci ripropone di festeggiare la cosiddetta “liberazione”.
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In realtà più che di liberazione possiamo definire tale ricorrenza come un passaggio di potere da quello del fascismo ad un altro, rappresentato dalle banche e dalla corruzione, così come le vicende giudiziarie legate al mondo della politica e dell’economia ci hanno testimoniato nel corso degli ultimi 70 anni.
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La stazione di Bologna bombardata dagli americani

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Personalmente NON festeggio tutto ciò, considerando poi le modalità attraverso cui sono passate le orde dei “liberatori”, mediante l’uso dell’assassinio indiscriminato (bombardamenti a tappeto sulle città), dello stupro diffuso e impunito di fasce di popolazione indifesa (“marocchinate”) e anche di violenze gratuite e di crimini contro l’umanità come nei casi di riconsegna dei prigionieri di guerra a Stalin, pur sapendo che questi sarebbero stati deportati nei gelidi e letali lager siberiani.
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Non festeggio la cosiddetta “liberazione” che ci ha condotto nell’immediato dopoguerra a stragi contro civili, sia uomini che donne, oppure rappresentanti del clero, compiute da bande di criminali partigiani, con l’avallo del partito comunista, e la benevolenza di Presidenti della Repubblica (Giuseppe Saragat, Sandro Pertini, Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi, e Giorgio Napolitano) ( LINK ) che hanno successivamente graziato i responsabili condannati per questi crimini.
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Lo dice la Storia, quella con la “esse” maiuscola, che il tempo definirà entro i corretti binari di una informazione oggettiva e non partigiana come ora è invece presentata dagli intellettuali della sinistra.
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Non festeggio la cosidetta “liberazione” avvenuta con l’intervento di Paesi “alleati” che hanno fondato la loro stessa esistenza sul genocidio di intere popolazioni, come quelle dei nativi americani.
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Mappa delle tribù sterminate dagli americani : 100 milioni di vittime
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La grande nazione popolata dagli indiani d’America, è stata scientemente predata con estrema violenza dai “liberatori” , i quali si sono poi sostituiti ad essi appropriandosi dei territori.
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Non festeggio la cosiddetta “liberazione” ottenuta con l’intervento armato dei sovietici, responsabili della morte di cento milioni di persone, attraverso i famigerati crimini contro l’umanità oramai noti al mondo intero.
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Gulag sovietico
I gulag comunisti (l’universo concentrazionario sovietico) e i gulag americani (le riserve indiane) rappresentano una duplice faccia della stessa medaglia, che identifica esattamente l’aspetto devastante della violenza comune.
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Dovrei quindi festeggiare questi “liberatori” ?
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E che dire dei francesi e degli inglesi ?
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Le due potenze coloniali si sono distinte per i loro crimini compiuti contro le popolazioni civili (le famigerate marocchinate) e contro le organizzazioni umanitarie (i bombardamenti sui presidi della Croce Rossa), così come una gestione criminale dei detenuti di guerra imprigionati nei loro lager.
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Tutti questi rappresentanti della cosiddetta “liberazione” hanno concorso tra loro a scaricare bombe per migliaia di tonnellate di potenza esplosiva e distruttiva sui nostri territori, sulle nostre città rase al suolo e devastate impunemente e indiscriminatemente, colpendo le popolazioni civili e inermi.
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Questa è realmente la liberazione, quella vera, che ci viene occultata dai media e dagli organi di informazione dell’attuale regime.
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Dal dopoguerra ad oggi è calato un velo di silenzio e di disinformazione sui crimini commessi in nome di un antifascismo bieco e irrazionale, che ha travolto con le sue ondate di odio tutto ciò che di buono il fascismo aveva prodotto, evidenziando per contro una apoteosi marxista quasi mistica e delirante.
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Io NON festeggio, in ricordo delle vittime dei bombardamenti che a migliaia sono rimaste uccise dalle bombe americane e britanniche, oppure mutilate dalle macerie crollate sopra di loro, come in un tragico ma non casuale terremoto.
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1945 - Ospedale Sant'Orsola bombardato dai "liberatori"
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Io NON festeggio, in ricordo delle vittime degli stupri dei “gourmiersfrancesi commessi in Sicilia e poi su, fino all’alta Toscana, senza che alcuna potenza “alleata” si opponesse allo scempio.
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Migliaia di donne, uomini e bambini, compreso i preti e le suore, furono stuprati o sodomizzati con violenza, spesso costringendo i familiari ad assistervi.
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Dal dopoguerra ad oggi non è MAI stata versata una lacrima o deposto un fiore in ricordo di queste vittime dell’odio che i “liberatori” hanno sfogato irrazionalmente contro le popolazioni civili italiane.
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Dopo decenni di colpevole silenzio oggi sono venute finalmente alla luce le vicende delle “Foibe” in cui la ferocia comunista si è espressa  e rivelata per quello che rappresenta : un universo di odio e di sopraffazione.
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I partigiani comunisti di Togliatti hanno avallato il piano di sterminio ideato dal dittatore comunista Jugoslavo, il famigerato Tito, teso al genocidio sistematico della popolazione di etnia italiana delle zone carsiche.
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E io dovrei festeggiare tutto cio ?
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Emerge dal mio intimo profondo e dai reconditi meandri del mio stesso essere un sentimento di profondo disprezzo verso tutti i partecipanti a questa enorme e tragica farsa che ha preso il nome di “liberazione”.
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Il tempo e la Storia sanciranno in un futuro oggettivo le precise e ineluttabili responsabilità di tutti costoro, rendendo giustizia alle vittime e dimensionando correttamente la visione fino ad oggi distorta della realtà.
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I posteri potranno considerare sui milioni di morti trucidati dal comunismo sovietico di cui non appare traccia sui testi scolastici, e puntare il dito sulle nefandezze americane nel mondo intero.
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Forse allora non si enfatizzeranno più i cosiddetti “liberatori”…
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Dissenso
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