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sabato 11 maggio 2019

La "coda di paglia" della Sindaca Appendino


Si è aperto a Torino l’evento più importante dell’editoria italiana, “Il salone del libro”, ma contrariamente a ciò che tale manifestazione dovrebbe rappresentare e cioè un punto di riferimento per ogni orizzonte culturale e per ogni libera opinione di pensiero, quest’anno si è registrato un deciso oltraggio alla democrazia e una istigazione all’odio di parte che lascia quanto meno sgomenti.
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Gli organizzatori infatti, sospinti dalle proteste di Halina Birenbaum, la novantenne sopravvissuta ai lager nazisti, e dalla immancabile tiritera di solidarietà espressale con stucchevole sollecitudine sia dal Presidente Mattarella che dalla Sindaca torinese Chiara Appendino, hanno revocato il permesso alla Casa Editrice Altaforte di partecipare poiché “troppo vicina” ideologicamente a Casa Pound.
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Un processo e una condanna senza appello dunque, alle idee e alle intenzioni, in pieno stile staliniano, se consideriamo anche la doppiezza della Sindaca torinese, che mentre da un lato si scaglia contro chi, a suo parere, disprezza i diritti delle persone, dall’altro invece tace e fa finta di niente sul fatto che sul territorio da lei governato in qualità di Primo Cittadino, esista vie intitolate al criminale comunista Palmiro Togliatti, al sanguinario Ernesto Guevara detto “il Che” (a Caselle torinese), e dulcis in fundo ci sia un “Corso Unione Sovietica”, in omaggio al ricordo di quello che fu il teatro del più grande massacro di tutti i tempi.
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Mappa della via Palmiro Togliatti a Torino,
sintomatica della simpatia verso i criminali comunisti
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Davvero non c’è che dire in quanto a doppiezza e mistificazione ideologica!
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Il Presidente Mattarella non può non sapere che il comunismo ha fatto oltre cento milioni di vittime innocenti, di cui la maggior parte nel secolo XX°, e che tale strage ad opera dei seguaci di Marx continua ancora oggi in Paesi come la Cina o la Corea del Nord, tanto per citarne un paio, ma mentre da un lato l’enfasi antifascista sembra attanagliarlo in una morsa che gli impone di proclamare roboanti sentenze di condanna verso casa Pound e qualsiasi espressione di vicinanza ad esso, dall’altro è simbioticamente sbilanciato verso un comunismo a cui dedica tutta la sua benevolenza, in totale dispregio delle vittime sacrificate.
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Lo provano le ripetute dichiarazioni di enfatica condiscendenza verso i partigiani che ogni 25 aprile, in occasione delle commemorazioni per la cosiddetta “liberazione", si precipita a proclamare.
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Peccato però che ometta consapevolmente, così come la Sindaca Chiara Appendino, di raccontare le atrocità compiute proprio dai partigiani, quelli comunisti e assassini, che insanguinarono l’Italia del dopoguerra, e che alcuni di loro fossero poi eletti, pur condannati all’ergastolo e successivamente graziati, al ruolo di senatori della Repubblica italiana.
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Peccato, sì, davvero, per la Democrazia e per le vittime innocenti cadute proprio per mano di quei partigiani tanto amati appunto, sia da Mattarella che da personaggi legati al mondo delle sinistre, come il Presidente della Camera Fico, o della Sindaca di Roma Virginia Raggi.
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Peccato anche che non raccontino l’intera “storia” della cosiddetta “liberazione”, quella per intenderci che non omette nulla, nemmeno i crimini dei “liberatori”, come le migliaia di stupri e di sevizie di ogni tipo compiute sulla popolazione italiana civile dalle truppe francesi.
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Il silenzio è calato anche sui bombardamenti compiuti dagli americani e dagli inglesi che rasero al suolo città intere, massacrando migliaia di vittime civili inermi e indifese.
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I bombardamenti americani rasero al suolo intere città,
facendo migliaia di vittime civili innocenti
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Su tutto ciò la Sindaca Chiara Appendino tace, omertosamente, addormentando la sua stessa coscienza, in un colpevole quanto vergognoso silenzio, indice della sua malafede e della sua vicinanza alla sinistra, con tutto ciò che può significare.
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Questa doppiezza morale e politica classifica molti dei nostri politici come marionette, artefici di una disinformazione che si trascina da troppo tempo, alimentando un odio viscerale insano e distruttivo, contrario ai princìpi di unità nazionale e di democrazia.
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Per quanto riguarda poi gli organizzatori della manifestazione del “Salone del libro” vorrei ricordare a chi legge che costoro sono spudoratamente sbilanciati a favore del più bieco comunismo, senza se e senza ma, e ciò è comprovato dal fatto che nel 1994 invitarono Renato Curcio, ex capo delle famigerate Brigate Rosse a presentare al Salone il libro da lui scritto, e nel 2006, non paghi di questa emerita mascalzonata, recidivamente offrirono la stessa possibilità anche ad Adriana Faranda, anche lei ex brigatista rossa.
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Aldo Moro,
rapito dalle BR
Due pesi e due misure dunque, evidentemente, in spregio ad Aldo Moro e a tutte vittime delle brigate rosse comuniste!
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Una pesante e impositiva censura che ricorda quella esercitata dai talebani contro chiunque non la pensasse come loro.
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Un mondo, quello del “Salone del libro” che non rappresenta più l’universo letterario nazionale, ma solo una ennesima e squallida rivisitazione della disinformazione pseudo culturale che gravita intorno al nocciolo pseudo intellettuale di pennivendoli e scribacchini di fede marxista.
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I nomi ? Certo, è sufficiente vedere chi sono coloro che orbitano, appunto, intorno a tutto ciò : Christian Raimo, lo scrittore che nel 2004 firmò l’appello per la liberazione del terrorista dei PAC Cesare Battisti, e altri firmatari come il collettivo Wu Ming, trasudante odio e intolleranza.
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Raimo, inserito nel Comitato direttivo del Salone del Libro di Torino, è il teorico del boicottaggio di chi non la pensa come lui, della vendetta sul nemico fascista, del menar forte l’intero universo sovranista, ed esprime senza mezzi termini un estremismo intriso di violenza e di prevaricazione.
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Questi professionisti dell’inganno e della mistificazione rivolgono il loro odio a chi non è allineato alla loro ortodossia di pensiero, arrogandosi il diritto di decidere chi, come, quando, e perché debba oppure no, essere autorizzato a partecipare al Salone del libro.
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Questo “modus operandi” è possibile perché personaggi come il Presidente Mattarella e la Sindaca Chiara Appendino, nonché gli stessi organizzatori, ne avallano l’operato.
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Si tace però, molto furbescamente, sul fatto che molti di questi censori e talebani siano stati a lungo oggetto delle indagini della Magistratura, che poi ha calato la mannaia della Giustizia su di loro.
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La procura torinese ha ipotizzato i reati di peculato, turbativa d’asta e falso ideologico in atto pubblico per ventinove di questi personaggi, tra cui l’ex Presidente del “Salone del libro” Rolando Picchioni (già condannato a due anni di reclusione per calunnia nel 2016), l’ex Sindaco Piero Fassino (PD), insieme all’Assessore regionale alla Cultura Antonella Parigi.
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L'ex Sindaco Piero Fassino indagato dalla Magistratura
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Nel luglio 2016 l’inchiesta portò all’arresto di quattro persone :
Regis Faure, direttore generale del lingotto,
Roberto Fantino, direttore marketing di GL Events,
Valentino Macri, segretario della Fondazione per il Libro,
Antonio Bruzzone, dirigente di Bologna Eventi.
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Come si può vedere l’ambiente intellettuale appare piuttosto inquinato da elementi che non garantiscono di certo una serena universalità sociale, ma anzi si capisce bene come mai la democrazia e il pluralismo culturale siano diventati chimere irraggiungibili.
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La Sindaca di Torino Chiara Appendino dovrebbe riflettere bene su tutto ciò, prima di esprimere verdetti di talebana memoria.
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Per quanto riguarda invece l’enfasi antifascista di Halina Birenbaum, non si capisce come mai non esprima anche una ferma opposizione verso il mondo comunista, responsabile della morte di milioni di ebrei, come il nazismo.
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Karl Marx l'ebreo ideatore del comunismo
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Tra l’altro, l’anziana sopravvissuta dovrebbe sapere quale ruolo hanno giocato gli ebrei stessi in Unione Sovietica nelle deportazioni di altri ebrei.
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E’ oggi storicamente comprovato che l’apparato criminale comunista di Stalin fosse composto per il 50 per cento da elementi di origine ebraica, così come i più importanti gerarchi a capo della famigerata NKVD, il servizio segreto che si occupava delle deportazioni.
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Mi viene quindi da chiedere alla sopravvissuta come mai non si senta scandalizzata per tutto ciò, oppure per il fatto che nel recente passato si sia dato ampio spazio a criminali comunisti come Curcio e Faranda.
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Mi chiedo perché tutto questo livore si manifesti solamente contro Casa Pound e come mai l’enfasi antifascista non sia corroborata da un sano anticomunismo, prodromico ad una credibilità che francamente appare minata da questi dubbi.
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Se lo chiedono in molti, ma non c’è traccia di tutto ciò fra gli pseudo-intellettuali delle sinistre che continuano imperterriti a mentire, a mistificare, a disinformare, ad alimentare odio, a soffiare sul fuoco.
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Questi talebani non esisterebbero senza l’antifascismo di cui si nutrono e con cui banchettano, consci del fatto che essi stessi ne sono assuefatti e dipendenti, al punto che il palese anacronismo da loro interpretato si fonde con una realtà di comodo costruita a tavolino, ricca di fantasmi del passato, di fascisti in camicia nera e di populisti nascosti ovunque, da stanare da combattere ad oltranza.
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Coloro che cantano “bella ciao” non sanno di avere i giorni contati, e che il loro odio non contaminerà più come in passato il popolo italiano, il quale ha dimostrato nelle ultime elezioni di voler prendere a calci nel didietro tutti i falsi profeti delle sinistre.
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Dissenso
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