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sabato 25 aprile 2020

25 APRILE 2021 : L'ITALIA E' IN DITTATURA


Winston Churchill, 1945 :

Abbiamo ucciso il maiale sbagliato !
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Questa fu la frase con cui si espresse lo statista britannico Winston Churchill dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale, quando si rese finalmente conto che la vittoria anglo americana aveva imposto all’Europa il gigante totalitario comunista sovietico.
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In effetti l’Italia subì non solo le atrocità riferibili ai massacri etnici compiuti dai criminali partigiani comunisti complici di Tito, oppure ai numerosissimi attacchi contro le truppe tedesche compiuti da formazioni irregolari partigiane ben sapendo che avrebbero provocato la conseguente rappresaglia, ma anche uno stillicidio di delitti contro altri partigiani rei di non essere comunisti.
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Gli eserciti di “liberazione” hanno imperversato con le truppe marocchine francesi dal sud al nord Italia, stuprando a migliaia tutte le persone che incontravano sul loro cammino, violentando sia donne che uomini, bambine o anziane, preti e civili che si opponevano alla loro barbarie.
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Questa è la liberazione che festeggiano oggi le sinistre ?
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Oppure è quella che ha visto i nostri padri e nonni spettatori inermi di fronte ai bombardamenti anglo americani che hanno raso al suolo intere città, massacrando la popolazione indifesa ?
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Una liberazione effettuata a colpi di crimini contro l’umanità, per i quali però, a causa dell’arroganza dei vincitori, non ci sarà mai una Norimberga e nessuno sarà chiamato a risponderne.
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Uno dei bombardamenti "alleati" sulle città italiane e sulla popolazione civile ...
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I partigiani comunisti assassini erano pronti a prendere il potere con le armi, per trasformare l’Italia in un satellite sovietico sotto il comando di Stalin e la guida di Togliatti, servile assassino in maniche di camicia, membro della politica parlamentare comunista nazionale.
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Solamente gli accordi fra le potenze vincitrici per la spartizione dell’Europa hanno fatto sì che Stalin ordinasse, paradossalmente, che i comunisti Italiani non dovevano attuare alcuna rivoluzione, poiché avrebbe contrastato con i suoi piani egemonici concordati con gli alleati.
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Nemmeno il dopoguerra ha però sancito lo stop alla violenza comunista, che obbligò l’Italia a soggiacere alla bramosia di odio che costituisce ancora oggi l’ossatura stessa dei seguaci della  falce e martello.
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L’Italia non è stata “liberata” nel senso letterale della parola, ma semplicemente massacrata nella sua più intima essenza, umiliata, stuprata, e resa schiava dai cosiddetti “liberatori”, che ci hanno reso oggetto della loro potenza di fuoco e della loro violenza indiscriminata e mai chirurgica, devastante e arrogante come solo gli americani e i russi hanno dimostrato di saper fare.
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Torino nel 1945 dopo il bombardamento americano
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A dimostrazione di come si palesasse a quei tempi la ferocia di entrambi è sufficiente ricordare il bombardamento atomico delle due città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki effettuato dagli americani, oppure la prassi consolidata sovietica di deportare a milioni intere fasce di popolazione nei gulag staliniani.
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Ecco chi erano i nostri liberatori, che dopo aver ridotto le nostre città ad un cumulo di macerie provocando la morte di migliaia di vittime innocenti, ci hanno imposto per decenni la loro egemonia e la loro presenza, instaurando numerose basi militari sul nostro territorio presenti ancora oggi.
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I partigiani comunisti assassini hanno devastato l’Italia anche a guerra finita, agli ordini di onorevoli parlamentari di quel Partito Comunista Italiano che era capitanato da squallidi criminali del calibro di Luigi Longo e Palmiro Togliatti.
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Ancora oggi i suoi eredi, che si sono camaleonticamente camuffati dietro la dicitura “democratico” del PD, si riferiscono a Togliatti definendolo con il vezzeggiativo compiacente di “il Migliore”.
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I partigiani comunisti hanno dato vita a formazioni armate e a fenomeni delinquenziali come quello conosciuto con il nome di “Volante rossa”, una formazione di tipo terroristica che ha imperversato nel Nord Italia a guerra finita, provocando vittime e sangue.
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Bologna, 1944 - Dopo un bombardamento americano
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I “liberatori” ci hanno quindi “regalato” anche questa nefandezza, al canto di “bella ciao”, preoccupandosi solo di nascondere la realtà dei fatti e al contempo di tutelare e patrocinare questi delinquenti, come nel caso del “soccorso rosso” in cui i comunisti Dario Fo e Franca Rame si affaccendavano a fornire assistenza finanziaria e legale ai criminali rossi arrestati e incarcerati.
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Il P.C.I. da parte sua offriva canali con cui esercitare la latitanza in piena sicurezza, attraverso l’espatrio in Paesi compiacenti, loro malgrado, con il potere comunista.
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Per completare il quadro “liberatorio” bisogna aggiungere per dovere d’informazione il ruolo svolto da parte di esponenti della Magistratura che per molto tempo, guadagnandosi l’appellativo di “toghe rosse” hanno palesato una succube condiscendenza con il crimine comunista.
Le sinistre hanno ben motivo di festeggiare oggi il 25 aprile, essendo riuscite dopo decenni di tentativi a esautorare il Parlamento dalla vita democratica della Nazione.
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I rappresentanti dei partiti di Governo, infatti, siedono sugli scranni parlamentari senza alcun mandato popolare, approfittando di meschine manovre di Palazzo consentite loro dal canuto burattino che prende il nome di Presidente della Repubblica delle banane !
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"Goumiers" marocchini, gli stupratori appartenenti alle truppe francesi di "liberazione" !
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Solo di ciò si può obiettivamente parlare, in quanto i politicanti che ci governano esprimono tutta l’arroganza e la protervia che le sinistre avevano abilmente dissimulato dal dopoguerra fino a oggi trasformando in tragica realtà la paventata simulazione orwelliana di una società succube del “pensiero unico” dominante.
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La manipolazione delle coscienze attuata dalle sinistre dal dopoguerra ad oggi e mai conclusa, appartiene al retaggio pseudo culturale di quei personaggi che ci vogliono inculcare a forza l’idea che la cosiddetta liberazione sia stata una eroica prerogativa di libertà e non, come invece è accaduto nella realtà, uno sfregio alla nostra identità nazionale, un massacro di vittime civili e una “tabula rasa” di qualsiasi diritto democratico immolato sull’altare della supremazia militare dei vincitori.
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La “liberazione” ha prodotto una società illiberale, in cui ancora oggi vengono manipolati libri di testo dedicati alla formazione culturale scolastica, in cui solamente da pochi anni vengono giocoforza riconosciuti alcuni crimini come quelli delle Foibe, e in cui per larga parte sono ancora tenuti nascoste le caratteristiche criminali dell’universo comunista.
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Il malaffare e la corruzione, unite al disprezzo per i diritti umani hanno preso in ostaggio la democrazia, così come dimostratoci recentemente dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, artefice del golpe bianco che ha portato le sinistre al Governo, in qualità di complici.
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Cosa dovremmo festeggiare il 25 aprile ?
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Forse la violenza dei centri sociali e di quei cosiddetti gruppi di antifa che da un lato si riempiono la bocca con la parola libertà e dall’altro mettono a ferro e fuoco interi territori nelle nostre civili città, oppure l’arroganza delle famigerate ONG che riempiono il Paese con un flusso epocale di immigrati clandestini illegali, al solo scopo di compiacere le farneticanti politiche della sinistra, atte a favorire le Coop rosse e a creare un nuovo substrato elettorale di etnia africana?
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Dovremmo forse cantare “bella ciao” mentre il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico saluta la folla a pugno chiuso, palesando impeti rivoluzionari alla Che Guevara, svilendo e oltraggiando così il suo stesso ruolo istituzionale ?
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Oppure dovremmo inchinarci al “pensiero unico” di ispirazione totalitaria attraverso cui il PD e il Movimento 5 stalle si esibiscono in squallide penetrazioni pseudo intellettuali reciproche, in una garbata ma implacabile contesa che consente loro di continuare a sedere sugli ambiti e remunerativi scranni parlamentari ?
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Ricordo a chi legge che le vittime civili UCCISE dalla “liberazione” sono state assai ben più numerose di quelle odierne dovute alla pandemia del Coronavirus ma che tutte son state relegate nell’omertoso universo del silenzio mistificatorio e compiacente con cui le sinistre abitualmente procedono nel loro quotidiano “modus operandi”.
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Io NON festeggio questo mondo delinquenziale e corrotto, appannaggio esclusivo di derivazione comunista e retaggio criminale della violenza endemica che traspare da ogni simbiosi con l’ideologia marxista di riferimento.
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Io NON canto “bella ciao, la canzonetta che le becere mentalità di personaggi come Laura Boldrini vorrebbero sostituire all’Inno Nazionale, prostituendo il valore ideologico dell’unità identitaria con quello che esprime invece una tragica e differente, quanto infelice, simbologia di riferimento.
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Il 25 aprile è LUTTO NAZIONALE !
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L’arroganza comunista, che si è voluta proporre come unica depositaria di valori di democrazia universali, ha in realtà manifestato con i fatti l’esatta divergenza da tali assiomi, fondando sulla violenza e sull’uso della coercizione la sua spinta egemonica.
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Coloro che, ancora oggi, manifestano simpatie per l’universo comunista sono evidentemente parte di un disegno di normalizzazione dell’odio che ne impregna l’essenza stessa, e che assistono come automi alla disgregazione di ogni valore di libertà e di democrazia che ciò comporta.
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L’attuale Governicchio, i “grillini”, e tutti i poltronari di professione che sicuramente il 25 aprile canteranno “bella ciao” e che saluteranno a pugno chiuso ne sono il lampante esempio !
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Dissenso
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1 commento:

  1. i mentecatti rossi non potranno mai spegnere la fiamma dell' amor di Patria che arde nel cuore dei veri Italiani. Credere, Obbedire e Combattere ogni ingiustizia e ogni traditore, viva l'Italia

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