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martedì 14 luglio 2020

Trasformisti con la valigia...


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Con questo breve articolo vorrei puntualizzare, stigmatizzandolo, l’atteggiamento di quei politicanti, o mestieranti che dir si voglia, della politica italiana, che fanno del trasformismo camaleontico un elemento caratteristico del loro carrierismo in seno ai Partiti.
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In particolare mi soffermo sull’esodo dei Parlamentari italiani, emigrati (non clandestini) nelle accoglienti file di Fratelli d’Italia con elegante disinvoltura, che pur nel totale rispetto delle norme vigenti interpretano un ruolo trasformista quanto meno disarmante.
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Ne cito solo alcuni :
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Francesco SASSONE
da
Forza Italia
a
Fratelli d’Italia
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Galeazzo BIGNAMI
da
Forza Italia
a
 Fratelli d’Italia
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Marco LISEI
da
Forza Italia
a
Fratelli d’Italia
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Riccardo ERRA
da
Forza Italia
a
Fratelli d’Italia
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Rita SCHIEVANO
da
Movimento 5 stelle
a
Fratelli d’Italia
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Salvatore CAIATA
da
M5S - Gruppo Misto
a
Fratelli d’Italia
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Appare quanto meno imbarazzante il passaggio a Fratelli d’Italia degli ex appartenenti al gruppo bolognese di Forza Italia, per il fatto che esso sia coinciso con il calo al 6,8 per cento del partito di Berlusconi e il contemporaneo rialzo alla percentuale dell’8,8 per cento del Partito di Giorgia Meloni.
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Di sicuro rimane il fatto che Galeazzo Bignami, l’ex Capogruppo di Forza Italia alla Regione Emilia-Romagna, NON abbia cambiato casacca quando Forza Italia lo candidò alla Camera, dandogli la tanta agognata possibilità di diventare Deputato della Repubblica, ma solo una volta che il suo obiettivo era stato raggiunto.
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Il cambio di casacca è avvenuto infatti solamente dopo il concretizzarsi della meta, ma soprattutto in conseguenza delle fluttuazioni elettorali che successivamente modificarono gli assetti politici, incentivando evidentemente la trasmigrazione di Bignami e dei suoi fedelissimi verso  Fratelli d’Italia, oltre che di un folto gruppo di Consiglieri di quartiere dell’hinterland bolognese a lui legati (guarda caso!)
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Verrebbe quindi da pensare al classico caso in cui “quando la nave affonda i topi abbandonano la nave” !
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Mi chiedo, rivolgendo la domanda anche a Giorgia Meloni, se siano questi i politici a cui fare riferimento e di cui fidarsi per la programmazione politica futura, e se siamo sicuri del fatto che questo allegro cambio di casacca non si ripeterà a vantaggio (esclusivamente numerico) di altri Partiti.
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La facilità con cui questi personaggi passano da un Partito all’altro rende possibile il fatto che un partito diventi improvvisamente ostaggio di qualche leader o di eventuali correnti al suo interno, prodromicamente alla formazione di nuove realtà politiche che per costituirsi concorrono alla disgregazione del vecchio gruppo di appartenenza.

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E’ esattamente ciò che è accaduto nel PD, quando Matteo Renzi ha dato vita a Italia Viva, uscendo dal partito e portando con sé un folto numero di Parlamentari piddini, come Maria Elena Boschi, Roberto Giachetti, Davide Farone, Gennaro Migliore e molti altri.
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Il cambio di casacca è indice quindi di aleatorietà e sinonimo di incertezza, due elementi che di sicuro non producono un risultato che possa andare al di là di un eventuale vantaggio della immediata contestualità, ma che anzi costituiscono un pericoloso precedente per la stabilità del Partito stesso.
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Nel caso di Fratelli d’italia occorre considerare se sia opportuno affidare la gestione di prerogative culturali importanti, come la diffusione di argomenti basilari per il consolidamento del substrato ideologico di Partito, come l’anticomunismo, a personaggi che potrebbero essere interessati solo al carrierismo, come del resto indicherebbe il loro modus operandi.
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I FORZISTI BIGNAMI E LISEI con ANNA MARIA BERNINI
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Traggo queste considerazioni anche sulla base della mia esperienza personale in rapporto a trascorse interazioni proprio con il neo Deputato Galeazzo Bignami, nel periodo in cui era un uomo di punta dei Forza Italia.
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Premetto che come scrittore oggi ho al mio attivo una produzione letteraria di sei libri, tutti impostati su una visione storica del fenomeno comunista, che ne comprende i crimini e i criminali pressoché sconosciuti in Occidente, e uno a carattere autobiografico sulla Bologna rossa degli anni ’70.
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Tutti sono stati pubblicati grazie ad Amazon e disponibili in rete a prezzo modico.
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Proposi a Bignami una collaborazione che ricercasse il modo per poter diffondere tramite la macchina della politica l’anticomunismo espresso dalla mia produzione letteraria.
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I FORZISTI Lisei e Bignami
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Il mio scopo era quello di trovare il modo da contenere i prezzi per l’utente finale molto vicini allo zero, per consentire una diffusione osmotica e capillare che avrebbe arricchito culturalmente il Popolo delle destre.
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Evidentemente però il progetto di Bignami differiva notevolmente dal mio, poiché da quel momento in poi dovetti assistere ad un improvviso voltafaccia del politico di Forza Italia, fatto di silenzi e di comportamenti ostili, come quello di negarsi al telefono.
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Lisei e Bignami in FRATELLI d'ITALIA
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L’evidenza dei fatti, per quanto triste e disarmante, mi ha convinto del fatto che l’anticomunismo non sia quindi nelle corde dell’odierno Deputato della Repubblica, accolto con enfasi da Giorgia Meloni, la quale probabilmente non è nemmeno a conoscenza di tutto ciò.
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Resta il fatto che personalmente, visto il modus operandi che fino ad oggi ha segnato l’incedere quotidiano di Bignami, non affiderei a personaggi come lui alcun incarico dirigenziale, tanto meno di carattere culturale, intellettuale, o didattico.
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Fratelli d’Italia purtroppo sta invece facendo ponti d’oro a personaggi come lui, perdendo di vista il fatto che la base elettorale si conquista con gli approfondimenti ideologici e non con questa forma di clientelismo da cui ricavare un effimero vantaggio numerico …
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Dissenso
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