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sabato 14 maggio 2022

L’armata Brancaleone

 L’Italia è assediata, oggi più che mai, da una serie di concomitanze che appaiono circostanziali nel percorso dittatoriale del Governo Draghi, e finalizzate alla produzione di stereotipi di riferimento del cosiddetto “pensiero unico”.

I crimini commessi dalla politica espressa prima da Giuseppe Conte e in seguito da Mario Draghi, seguono un percorso di continuità che accomuna entrambi nell’Universo dei non eletti dal Popolo, escluso forzatamente dalle scelte elettorali per volontà del canuto rappresentante del Colle.


Mentre la macchina del fango dell’estrema sinistra italiana continua ad accanirsi contro i princìpi di libertà e democrazia, sostenendo tesi che vorrebbero escludere l’invio di armi al Popolo ucraino, nonostante questo sia quotidianamente sottoposto a massacro dal sociopatico russo Vladimir Putin, le forze di Governo interpretano un ruolo che assiste alle contrapposizioni sempre più marcate su tale argomento.

Alcuni dei cosiddetti studiosi di Storia appartenenti all’universo intellettuale, o pseudo tale, che animano i salotti della disinformazione sinistroide, sono decisamente schierati verso posizioni di parte che nulla hanno a che fare con l’obbiettvità storica e la verità oggettiva.

Da sempre la sinistra ha fatto ricorso al mondo intellettuale per istruire una didattica pilotata e manipolata da diffondere e imporre non solo nelle scuole ma anche marchiandone le caratteristiche e imprimendole con un asfissiante stillicidio nell’immaginario collettivo.

Anche oggi non mancano coloro che si dedicano ad incensare i peggiori criminali della Storia, come ad esempio Iosif Stalin, affermandone la grandezza e la incommensurabile caratura morale, nonostante il fatto che i crimini da lui commessi costituiscano un affronto per l’intera umanità.

Uno dei personaggi che, senza alcuna vergogna, dichiara apertamente che la dittatura di Stalin è stata altamente positiva per la Russia, contrariamente all’operato di Gorbacev, è il filologo e storico, nonché accademico, Luciano Canfora.

CANFORA NEL SUO ELEMENTO

Questa presa di posizione la dice lunga su come possa essere scarsamente affidabile la sua analisi storica, che privilegia l’operato dittatoriale di un assassino genocida rispetto a quello del fautore di riforme democratiche legate alla perestrojka e alla glasnost.

Non contento di proporre tesi che non trovano corrispondenza nella realtà, lo storico ha affermato durante una intervista al “Fatto quotidiano”, che il Ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio, recatosi in visita a Mosca il 17 febbraio, prima dell’aggressione russa all’Ucraina, ha constatato la volontà di pace del Governo russo.

Dopo una settimana Putin ha aggredito militarmente lo Stato sovrano dell’Ucraina, dando inizio ai bombardamenti delle popolazioni civili.

La volontà di pace di cui sproloquiava Canfora, in evidente afflato con il sociopatico russo, è forse questa ?

Non contento, il disinformatore accademico ha continuato ad azionare la macchina del fango, in chiave anti Ucraina, dichiarando che Zelensky è in affari con il figlio di Biden, oppure affermando che l’orrore di Bucha e Mariupol è da valutare confrontandolo in parallelo con gli interventi Nato a Belgrado, come se ciò costituisse un legittimo alibi ai carnefici russi.

Inoltre lo “storico” dimentica che anche nel conflitto dei Balcani spiccano le enormi responsabilità di elementi legati al comunismo titino, al cui cospetto erano cresciuti, come Slobodan Milosevic e Ratko Mladic.

Una dimenticanza, certo, con cui l’intellettuale ha voluto esprimere un punto di vista, ma che non è sicuramente da considerare affidabile e obbiettivo.

D’altra parte nemmeno la menzogna diffamatoria sulla partnership fra Hunter Biden e Zelensky trova riscontro, poiché il figlio del Presidente americano è stato sì nel cda della società energetica ucraina “Burisma”, ma prima che Zelensky diventasse Presidente.

L’armata brancaleone delle sinistre si avvale anche di altri personaggi che mistificano consapevolmente la realtà dei fatti, come ad esempio tale Angelo d’Orsi, ex candidato Sindaco in uno schieramento dell’estrema sinistra nel quale troneggiano simboli comunisti di morte come la falce il martello.

Costui si avvale del titolo accademico di storico e appartiene, guarda caso, ad una linea politica che si riconosce nei crimini del comunismo.

Quanto credibili saranno dunque le sue analisi storiche su fascismo, comunismo, e quant’altro ?

Forse come quelle che, azionando la stessa macchina del fango utilizzata da Canfora, diffonde sui fatti ucraini.

Infatti la sua prosopopea squallida e improntata alla sociopatia politica, ha prontament elaborato una serie di menzogne speculative e ignobili sulle vittime del conflitto nel Donbass.

LO "STORICO" COMUNISTA ANGELO D'ORSI

Ignorando la verità storica, d’Orsi imperversa sui canali televisivi filo russi, come Russia Today, sproloquiando a gran voce e imponendo falsi storici e mentendo sapendo di mentire.

Si passa dalla mistificazione del numero di vittime nel Donbass al dichiarare che il Governo ucraino è un covo di nazisti, palesando così una squallida compiacenza con le fantasticherie elaborate a tavolino da Putin.

Il nazismo sembra essere un fantasma che aleggia nella psiche contorta dello storico sinostroide, al punto di dichiarare che Stepan Bandera sia stato dichiarato eroe nazionale ucraino e che la Chiesa ortodossa lo abbia addirittura elevato al rango di Santo!

Le due affermazioni sono entrambe false, e costruite in nome di quella appartenenza politica che svilisce e annulla il ruolo di storico intrrpretato da questo personaggio, consegnandoci invece una ennesima dimostrazione di come la sinistra russofona, staliniana e nostalgica, tenti costantemente di manipolare la realtà dei fatti.

Tutto ciò avviene quotidianamente, mentre Conte si allinea a coloro che fanno dell’ambiguità il loro modus operandi, tuonando contro la guerra ma dichiarandosi contrari all’invio di armi all’Ucraina.

Va detto che il predecessore di Draghi, si rese responsabile della morte di migliaia di esseri umani a causa del fatto che, pur sapendo che dal mese di gennaio era in atto una pandemia, permise la libera circolazione della popolazione fino al mese di marzo, lasciando che il virus si propagasse a dismisura.

L’Italia è stretta fra personaggi di tale caratura morale, che assediano la Democrazia, governando a colpi di Dcpm e ricorrendo al voto di fiducia.

Conte è il cosiddetto leader di quei pentastellati che hanno chiuso tutte le pattaforme di estrazione del gas nell’Adriatico, impedendoci di estrarlo, e rendendoci dipendenti dalla Russia.

E’ lo stesso che osteggia il progetto di costruire un termovalorizzatore per bruciare i rifiuti di Roma, mentre i cinghiali imperversano nella città rovistando tra la spazzatura e diffondendo la peste suina.

E’ colui che, dopo aver governato con la Lega di Salvini, è diventato leader di coloro che urlavano a squarciagola: “Mai col PD”, salvo poi diventarne un alleato di Governo, insieme a Leu, ai renziani, al nano di Arcore, palesando una predisposizione naturale alla prostituzione intellettuale e politica.

Povera Italia!



Storici conclamati che producono falsi storici, politicanti con la valigia che hanno svenduto la propria integrità morale in cambio di una poltrona, alleati di Governo che si odiano cordialmente e manovrano per ostacolarsi l’un l’altro, mentre il canuto rappresentante del Colle tace e se ne lava le mani, come Ponzio Pilato.

Elementi della sinistra e della destra sovranista si uniformano allineandosi in dichiarazioni sconcertanti che producono disordine ideologico e confusione mentale.

Una di queste riguarda la Rivoluzione ucraina di Maiden del 2014, nella quale, grazie ad un enorme movimento di coesione popolare trovò giustificazione la libera volontà dell’insurrezione antirussa e anticomunista.

Gli utili idioti della destra e della sinistra che, accogliendo e facendo proprie le tesi del Cremlino, sviliscono tale rivoluzione a semplice risultato dell’interferenza della Cia, sono incoerentemente e a priori ostili all’occidente e a i suoi valori di democrazia e di libertà, al punto da non accettare il fatto che un Popolo possa autodeterminarsi se non con lo zampino della Nato e della Cia.

SCOPRI QUALI SONO GLI UTILI IDIOTI!

I comunisti italiani degli anni ’50 si comportarono con lo stesso metro di valutazione nei confronti della rivoluzione ungherese, bollata dal PCI di Togliatti come tentativo reazionario di provocazione controrivoluzionara, teso a rovesciare il governo democratico popolare.

Gli storici di allora, legati al mondo intellettuale o pseudo tale delle sinistre, appaiono in perfetta sintonia con gli storici odierni e con il loro modus vivendi omnia.

Cosa dire del fatto che mentre l’Occidente processa i criminali di guerra russi per le atrocità commesse in Ucraina, Putin provveda invece a premiare coloro che ne furono artefici?

Tutto ciò è paradossale, ma rientra nel gioco delle parti, a cui partecipano gli utili idioti, contribuendo a  diffondere il virus della disinformazione e catalizzando i sentimenti di odio e di livore espressi da qualunquisti ignoranti e privi di qualsiasi cognizione storica e politica.

I cosiddetti leoni da tastiera che proliferano sui social appartengono a questo insieme rappresentativo, interpretando il ruolo inconsapevole di utile idiota, reso prodromico dalla spaventosa e sterile ignoranza che li caratterizza, mostrandosi adatti all’epserimento di macelleria sociale attuato dal regime di riferimento, sia esso quello di Draghi oppure quello di Putin.

Nei prossimi anni non ci sarà alcun cambiamento positivo, nemmeno in seguito ad eventuali sconvolgimenti elettorali, poiché la governabilità del Paese dovrà fare i conti con le inevitabili alleanze fra i gruppi che presentano una certa omogeneità.

E’ vero però che fra questi ci sono coloro che appartengono a pieno titolo, come complici, all’armata Brancaleone…


Dissenso

mercoledì 27 aprile 2022

AGGRESSIONE RUSSA DELL’UCRAINA

Attraverso i social media circolano in rete alcune “fake news” che hanno catalizzato un certo consenso fra coloro che interpretano il ruolo di confusi ideologicamente oltre a quello di utili idioti, e cioè le frange estreme della sinistra, parte della destra e dei pentastellati, tutti accomunati dallo stesso sentimento di odio verso l’Ucraina.


Le notizie che vengoni veicolate in Europa direttamente dall’apparato disinformatore russo, impegnato nella creazione di falsi stereotipi e di teorie complottiste, a favore di Putin, sono le seguenti:

1)               La guerra in Ucraina è stata causata dall’espansione della Nato verso Est.

2)               Il territorio Ucraino ha sempre fatto parte della Russia.

3)               Gli Stati Uniti intendono coinvolgere l’Europa nella guerra contro Putin.

4)               Le democrazie europee non vogliono dialogare con Putin.

5)       Non è pensabile di poter sconfiggere Putin poiché siamo ricattabili per la dipendenza dal gas russo.

6)               L’Ucraina è un covo di neonazisti.

 ~ ~ ~

1)  Occorre risalire al 2013, quando il Presidente ucraino Viktor Janukovyc, in carica dal 2010 e saldamente legato alla Russia decise di non firmare accordi di associazione fra Ucraina e Unione Europea, privilegiando invece un prestito concesso da Putin di circa 15 miliardi di dollari finalizzato a legare ancora di più il Paese alla Russia.

Mentre Janukovyc, la sua famiglia, e tutta la sua parentela si arricchivano a dismisura, divenendo miliardari, la popolazione ucraina divenne sempre più povera.

Molte aziende furono delocalizzate in Russia e grandi appezzamenti di territori agricoli furono venduti ala Cina, la quale anzichè utilizzare mano d’opera ucraina inviò i propri coloni, i quali aggravarono ancora di più la situazione occupazionale già molto pesante.

A Novembre 2013 iniziarono le proteste popolari contro il Governo filorusso, che incontrarono subito una feroce repressione.

La protesta popolare raggiunse il suo apice nel gennaio 2014, con scontri sempre più violenti tra manifestanti e forze governative, dilagando in varie città del Paese.

Il Presidente usò la repressione come mezzo per fermare le proteste dei manifestanti che chiedendo le sue dimissioni assaltarono il Palazzo del Governo e il Parlamento.

Sul terreno rimasero decine di vittime, oltre a centinaia di feriti, provocando la reazione sdegnata da parte dell’Onu, dell’Unione Europea e degli Stati Uniti.

Il 22 febbraio le manifestazioni pro-euopeiste, denominate Euromaidan, assunsero i toni di una vera e proria rivoluzione ucraina, che indusse il Presidente e i parlamentari a lui legati a scappare.


Con un ultimo colpo di coda Viktor Janukovyc apparve in televisione, ma invece di riconoscere i propri errori e la legittimità della rivoluzione espressa dalla volontà popolare, dichirò che nel Paese era in atto un colpo di Stato con metodi nazisti.

Il Parlamento e diversi reparti della Polizia si schierarono invece dalla parte dei manifestanti, votando una legittima richiesta di impeachment del Presidente presentata dalle opposizioni, la quale fu approvata all’unanimità.

Janukovyc fu quindi destituito, ma la sua arroganza si palesò nuovamente nell’affermare che si era trattato di un colpo di Stato.

Venne emesso un mandato di cattura, a causa della strage di manifestanti avvenuta sotto il suo comando, ma a questo punto iniziarono le subdole manovre russe per destabilizzare il nuovo Governo ucraino, non più legato a Putin.

Mosca finanziò una serie di atti terroristici in Crimea che condussero all’assalto armato del parlamento regionale, operato da forze russofone insediate sapientemente da Putin sul territorio.

Mentre Janukovyc fu accolto in Russia, a dimostrazione della sua sudditanza a Putin e del suo tradimento verso il Popolo ucraino, i mercenario tatari pagati da Mosca occuparono gli aeroporti di Belbek e di Simferopoli in Crimea.

La Russia mosse la sua flotta nel Mar Nero a scopo intimidatorio.

Il 24 gennaio 2019 Janukovyc è stato condannato dal Tribunale di Kiev a 13 anni di carcere per alto tradimento, e la sentenza ha stabilito che “ suoi atti illegittimi e premeditati costituiscono un crimine che mina la sicurezza nazionale ucraina” e di aver scritto una lettera al Presidente russo Vladimir Putin, il 1° marzo 2014, in cui sollecitava un intervento armato dell’esercito russo sul suolo ucraino per ristabilire l’ordine e far cessare le manifestazioni di protesta popolari.

Come si vede dalla Storia, quella vera e non quella manipolata dal regime moscovita, la smania di espansione territoriale a ovest è stata ampiamente palesata dalla Russia, che arriva ad usare la forza delle armi per imporre le sue decisioni.

2)  La Storia ci racconta che anche questa fake news poggia sulla falsità e sulla menzogna.

Ecco di seguito il link che punta ad un mio vecchio articolo che feci proprio per tracciare la Storia del Popolo ucraino:

http://www.italian-samizdat.com/2016/10/ucraina-terra-di-confine.html

Risulta quindi evidente la malafede di chi asserisce che l’Ucraina è sempre stata Russa, in particolar modo se si considera il fatto che il 91% della popolazione nel 1991 votò per l’ìindipendenza da Mosca, anche nelle regioni di Luganks e Donetsk, oggi reclamate arrogantemente da Mosca.

3)  Putin ha dislocato ben centocinquantamila soldati russi al confine con l’Ucraina, palesando la volontà, negata fino all’ultimo, di attaccare militarmente l’Ucraina.

Considerando il fatto che una eventuale vittoria di Putin significherebbe non solo che la Russia potrebbe poi spingere il suo insaziabile appetito verso altri territori sovrani, come la Moldavia, le regioni della Transnistria, oppure le Repubbliche baltiche, ma anche che tale espansione, per altro pubblicizzata e propagandata a gran voce come legittima, secondo un piano politico denominato “Eurasiatismo” diffuso con la collaborazione dell’ideologo di Putin, Aleksander Dugin, fornirebbe un comodo alibi alla Cina per sfidare gli Stati Uniti sulla questione di Taiwan.


L’America ha quindi interesse a frenare l’escalation genocida di Putin, non solo in nome della libertà dei Popoli e della loro sovranità, ma per tutelare eventuali concatenazioni di eventi che sarebbero pericolosi per le democrazie occidentali.

In questa ottica Biden auspica l’applicazione, da parte dell’Europa, di sanzioni contro Mosca che indeboliscano il suo potere economico e militare.

4)  Da molto tempo le democrazie occidentali tentano di instaurare un rapporto interlocutorio con Putin, che tenga conto del rispetto dei diritti umani, assenti in terra di Russia.

In questa ottica sono stati sospesi l’allargamento della Nato sia all’Ucraina che alla Georgia, con grande delusione dei cittadini di quegli stessi Paesi.

La Nato e le democrazie europee non sono intervenute nemmeno nel 2020 quando Mosca si è proposta come garante del mantenimento della pace alla conclusione del conflitto tra Armenia e Azerbaigian.

Tale conflitto ha sancito la vittoria dell’Azerbaigian, grazie al sostegno dell’Iran, ed ora controlla tutti i territori occupati che circondano l’autoproclamata Repubblica indipendente del Nagorno Karabakh, ad eccezione di un corridoio di 5 chilometri che mantiene un collegamento territoriale fra Armenia e Stepanakert, la capitale del Nagorno.

E’ proprio lungo questa linea di contatto che Putin, negoziatore dell’accordo, in qualità di peacekeeper, ha poi dispiegato un contingente d quasi 2.000 soldati russi, 90 mezzi corazzati da trasporto, 380 veicoli e materiali speciali della 15° Brigata di Fanteria motorizzata, per una durata di cinque anni, prorogabili ad altri cinque.

Tutto ciò spinge l’Armenia verso un baratro, per precisa volontà di Putin che voleva vendicarsi del fatto che dopo la “rivoluzione di velluto” del 2018 il nuovo governo armeno instaurò una dura lotta contro la corruzione, arrestando importanti oligarchi russi affiliati all’ex Presidente filo russo.

5)  Sono presenti in Europa importanti interdipendenze economiche che ci legano alla Russia, soprattutto per quanto riguarda le forniture di gas, ma va detto anche che la diversificazione energetica che appartiene alle strategie occidentali, prevede una flessibilità che ci mette al sicuro da scenari catastrofisti.

Inoltre, la Russia è dipendente dalla necessità di vendere il suo gas, proporzionalmente al fatto che la chiusura delle esportazioni avrebbe in Russia forti contraccolpi economico sociali.

6)  Accusare l’Ucraina di essere nazista è uno dei modi con cui la propaganda post sovietica del sociopatico Vladimir Putin tenta di manipolare la realtà storica suo esclusivo vantaggio.

Considerando che il gruppo politico Pravyj Sektor considerato nazista è compreso tra i 5.000 e i 10.000 aderenti, su una popolazione di 44 persone di abitanti, appare ridicolo pensare che per questo l’Ucraina sia un covo di nazisti.

Inoltre la propaganda russa spinge a confondere il nazismo con il nazionalismo, con cui gli ucraini difendono il proprio Popolo da colui che, come ex colonnello comunista del kgb, esprime ora perverse politiche di vero nazismo.

Va detto che i comunisti violenti e rivoluzionari dei centri sociali in Italia che mettono a ferro e fuoco le città, scontrandosi con le forze di Polizia, sono diluiti in oltrre 250 strutture nelle quali organizzano piani delinquenziali come le devastazioni , le scorribande armate, il lancio di pietre e di bombe carta contro le forze dell’ordine, la guerriglia cittadina, ma non per questo si può affermare che l’Italia sia un Paese comunista.

I due paralleli indicano come sia facile manipolare la realtà dei fatti costruendo fake news ad hoc.

Per quanto riguarda il battaglione Azov, definito come un gruppo di neonazisti e drogati dallo stesso Putin, è accertato che solamente una minoranza dell’intera compagine militare abbia sentimenti politici vicini al nazismo, cos’ come accade in qualunque Paese del mondo.

Sarebbe ben più grave se il Battaglione Azon covasse al suo interno elementi di fede marxista, visto che il comunismo ha prodotto oltre 100 milioni di morti nel secolo scorso, oltre a quelli che continua a mietere oggi in vari Paesi, primo fra tutti la Cina.

~ ~ ~

Dedico queste righe a tutti i complottisti, agli ammalati di fake news, a coloro che interpretano il ruolo di utili idioti, alle destre in crisi di identità, agli ignoranti che a causa della loro stessa indolenza sono in preda ad una confusione mentale, ai supponenti che ambiguamente rivestono i panni del saccente depositario della verità.




Nel frattempo nelle città ucraine i bambini continuano a morire


Dissenso