Questo è il testo della lettera spedita al Sindaco Minganti, in relazione alla problematica dell'amianto a Minerbio, e in risposta alla Sua comunicazione che troverete in calce, in formato jpg.
La lettera è preceduta dall'elenco dei destinatari a cui è stata inviata.
~ ~ ~
Minerbio, 24 novembre 2010
Spett.le
SINDACO COMUNE DI MINERBIO
Lorenzo Minganti
Via Garibaldi,44
40061 Minerbio (BO)
p.c.
Spett.le
SINDACO COMUNE DI MINERBIO
Lorenzo Minganti
Via Garibaldi,44
40061 Minerbio (BO)
p.c.
MOVIMENTO 5 STELLE
Consigliere Giovanni Favia
Assemblea legislativa
Viale Aldo moro, 50
40127 (BOLOGNA)
ASL BOLOGNA NORD
Direttore Luigi Quadri
Via Libertà, 45
40016 SanGiorgio di Piano (BO)
IL RESTO DEL CARLINO
Andrea Fontana
Massimo Gagliardi
Consigliere Giovanni Favia
Assemblea legislativa
Viale Aldo moro, 50
40127 (BOLOGNA)
ASL BOLOGNA NORD
Direttore Luigi Quadri
Via Libertà, 45
40016 SanGiorgio di Piano (BO)
IL RESTO DEL CARLINO
Andrea Fontana
Massimo Gagliardi
L’INFORMAZIONE DI BOLOGNA
Massimo Corsini
corsini_massimo@libero.it
ASSOCIAZIONE ESPOSTI AMIANTO
Dott.Vito Totire
Via Polese, 30
40122 (BOLOGNA)
A.R.P.A. Distretto di Pianura
San Giorgio di Piano
Fax 051/893997
CORPO GEV sez. di BOLOGNA
Fax 051/6347464
Massimo Corsini
corsini_massimo@libero.it
ASSOCIAZIONE ESPOSTI AMIANTO
Dott.Vito Totire
Via Polese, 30
40122 (BOLOGNA)
A.R.P.A. Distretto di Pianura
San Giorgio di Piano
Fax 051/893997
CORPO GEV sez. di BOLOGNA
Fax 051/6347464
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OGGETTO : AMIANTO A MINERBIO
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Spett.le Sindaco,
concordo con Lei nell’affermare che una delle tematiche di cui stiamo dibattendo, e cioè quella relativa al problema amianto a Minerbio, sia estremamente delicata, a causa delle implicazioni che si ripercuotono su varie sfere di interesse sociale, prima fra tutte la salute pubblica.
Mi fa piacere che il Comune di Minerbio svolga una attività di supporto all’Istituto Ramazzini, come da Lei sottolineato, e questo gli fa certamente onore, ma parimenti devo anche dire : “ci mancherebbe altro che non lo facesse!”.
Non intendo affatto polemizzare con l’Amministrazione riguardo al problema amianto, di cui ci stiamo occupando, ma faccio presente che le modalità di segnalazione sono state rivolte al raggiungimento di un unico obiettivo, e cioè quello di focalizzare l’attenzione verso una realtà che ancora oggi persiste, quella della presenza di amianto tra di noi tutti, nonostante che una Legge ben precisa abbia disposto nel lontano 1992 che fosse smantellato ed eliminato.
La supposta mancanza di chiarezza da Lei ipotizzata sugli obiettivi che ci hanno indotto a intraprendere questo percorso è facilmente riscontrabile, invece, in una nostra fattiva ricerca di proposizioni per il bene comune, che esula da illazioni di parte.
Ci siamo attivati allo scopo di individuare la figura che potesse dare una svolta ad una situazione inerziale già da troppo tempo ignorata, anche dalla Sua Amministrazione.
Abbiamo individuato e contattato a tale scopo il Direttore Asl di Bologna Nord, Dr. Luigi Quadri, con il quale ci siamo incontrati per eviscerare il problema, partendo da posizioni convergenti, e cioè propositive e basate su presupposti di fattiva collaborazione nei riguardi di un esito positivo, anche se da definire.
Le segnalazioni che quindi l’Asl ha trasmesso al Comune di Minerbio sono frutto di un nostro intervento, grazie al quale Lei si è poi attivato (attendiamo di conoscere le modalità con cui lo ha fatto).
Quello che non è chiaro è il proseguo dell’iter previsto, poiché mentre lo staff legale Asl asserisce di aver assolto al suo compito mediante le segnalazioni al Sindaco, che è poi l’unico responsabile per l’emissione di imposizioni di controllo dello stato dell’amianto verso i privati cittadini, Lei scrive nella Sua lettera che resta invece in attesa di eventuali riscontri da parte dell’Asl, per emanare i provvedimenti che Le competono.
L’Asl afferma di non avere alcun potere coercitivo o impositivo, se non in ambito alimentare, e che tale prerogativa è insita nelle funzioni del Sindaco.
Inoltre, e lo dico senza note polemiche, mi risulta che Lei sia incappato in alcune inesattezze che, a causa della delicatezza dell’argomento, andrebbero approfondite.
Premetto che, senza nulla togliere alle cose già fatte, con merito, dalla precedente Ammnistrazione, le iniziative intraprese fanno parte dei doveri istituzionali di tutti gli Amministratori Pubblici, che sono appositamente retribuiti anche per questo.
Le vado ora ad elencare, allo scopo di indicare le discrepanze tra le sue dichiarazioni e la realtà dei fatti, alcune situazioni che rivestono caratteristiche di oggettività che forse Lei non ha preso in considerazione.
Su edifici comunali, o in proprietà comunali, esistono ancora coperture in eternit.
Possiamo citare, ad esempio, quella che è in bella evidenza sugli spogliatoi del Campo Sportivo di Cà de Fabbri, così come nella costruzione abusiva (sic!) nel retro della ex Scuola di San Martino di Soverzano.
Lei indica la risoluzione del problema adducendo il programmato intervento di bonifica messo in agenda per il 2011, e questo, comunque, ci fa tirare un respiro di sollievo, ma parimenti ci obbliga a rivolgerLe un appunto sul perché si sia atteso così a lungo, quando la Legge risale invece al lontano 1992.
Inoltre mi viene da chiederLe come mai non si sia pensato di inserire il piano di smantellamento e di smaltimento dell’amianto in questione nella serie di attività già previste in grazia dell’ex articolo 18, secondo il quale il costruttore del prossimo insediamento abitativo vicino all’area cimiteriale di Cà de Fabbri (che è stata opportunamente (?) ridotta) edificherà a sue spese la tribuna, l’illuminazione, e quant’altro.
Inoltre, non sarebbe stato prioritario intervenire su questo problema che aggredisce dal punto di vista della sicurezza e della salute i cittadini, a causa del suo impatto ambientale, anziché occuparsi della realizzazione di una pista ciclabile da 700.000,00 euro ?
Vorrei anche sapere se l’Amministrazione Comunale, dopo aver comunicato a coloro che sono stati oggetto di segnalazione, a causa della presenza di eternit sulle loro proprietà, le necessarie imposizioni di verifica, abbia poi recepito semplici risposte o assicurazioni verbali, o se abbia invece preso atto di documentazione ufficiale, e di perizie stilate da tecnici specializzati e autorizzati ad attribuire una stima sulle condizioni effettive dell’amianto.
Nel caso più ecclatante, e cioè quello della copertura dei capannoni del Consorzio Agrario, non risultano ad un primo esame visivo che siano state effettuate ricoperture di pellicola per la messa in sicurezza del materiale.
Vista la vetustità della struttura, e considerando l’erosione dovuta all’imperversare delle condizioni atmosferiche, per una durata che si protrae oramai da parecchio tempo, appare improbabile che la struttura sia rimasta nelle condizioni ottimali, e che non sia pericolosa per la salute dei cittadini.
E’ imperativo, a nostro parere, richiedere al Consorzio la certificazione aggiornata, oppure un immediato intervento di personale specializzato che provveda ad effettuare un doveroso esame tecnico.
Riguardo al capannone adiacente l’inizio della pista ciclabile Minerbio Tintoria, Lei afferma testualmente :
“in caso di sfaldamento di una lastra di cemento amianto, le fibre tendono a disperdersi anche a grande distanza. “
Questo è proprio il motivo che ci allarma, e cioè la caratteristica intrinseca della particella di asbesto che risulta essere estremamente leggera e volatile.
La conseguenza di questa particolarità costituisce proprio il maggiore pericolo insito nella presenza di amianto, in quanto può essere quindi facilmente inalato, sia a 30 mt. che a 100 mt. di distanza.
Saprà anche, se ha letto gli articoli del Blog, che ci siamo attivati anche per individuare soluzioni che permettano ai cittadini di affrontare gli oneri derivanti da uno smantellamento delle coperture in eternit.
Abbiamo contattato la Ditta AzzeroCO2, una società di cui ha una partecipazione anche Legambiente, che opera in questa ottica, offrendo al cittadino un servizio a costo zero.
In pratica l’Azienda si occupa dell’amianto, compreso lo smaltimento, e installa sui tetti i pannelli fotovoltaici, a costo zero, dei quali poi rivendica solo l’introito derivato dalla produzione di energia elettrica, fino a copertura delle spese sostenute.
La AzzeroCO2 sta per concludere un accordo con la Provincia, a seguito del quale verrà firmato un protocollo di intesa che permetterà l’inizio del programma Eternit free anche nel Bolognese.
Noi ci siamo posti come osservatori privilegiati, in un’ottica che tiene conto esclusivamente dei cittadini e dell’amore per il territorio in cui abbiamo scelto di vivere, per cui non appena ci sarà un esito positivo dell’iter intrapreso da AzzeroCO2, potremo effettuare i necessari riscontri attuativi.
Come vede, Sig. Sindaco, non abbiamo velleità di chissà quale tipo, ventilate da alcuni lettori del blog, così come non siamo improntati ad ostracismi o a schematismi di parte, ma siamo aperti al dialogo e ad evoluzioni propositive, anche se Lei sembra pensare il contrario.
Come Le dicevo in precedenza, non intendiamo polemizzare, in quanto a noi interessa solamente risolvere problemi come questo, anche se ce ne occupiamo da poco tempo, mentre chi lo avrebbe dovuto fare istituzionalmente ha avuto parecchi anni a disposizione per poterlo fare, ma nel contesto attuale non vediamo una svolta dell’Amministrazione che dia un nuovo input ad una radicata inerzia sostanziale.
Non percepiamo alcuna attenzione verso le problematiche più importanti e verso le esigenze dei cittadini, soprattutto riguardo a quelli più deboli, considerando anche che il risultato è tangibile nella sua ovvietà : potevano già essere stati risolti da tempo.
Una cosa risulta evidente e palese su quanto Le interessa sopra ogni cosa, ed è il protagonismo mediatico che la pervade, ma questo sarebbe un dettaglio imputabile ad un incontenibile edonismo caratteriale, accettabile e anche perdonabile, senonchè questa sua ansia di apparire fa sì che i suoi rapporti con i divulgatori della carta stampata assumano connotati di indecenza.
Mi spiego meglio : anche in questa occasione, oltre che a spedire la sua lettera a noi e a quanti in oggetto, si è premunito di sollecitare un articolo, a firma Massimo Corsini, sull’Informazione del 23 novembre 2010, in cui viene falsata la realtà dei fatti.
L’articolo inizia con i toni sarcastici sull’operato dei “Grillini” locali, poi assume i toni di una vera e propria cassa di risonanza delle tesi del Sindaco Lorenzo Minganti, per finire con il tentativo di minimizzare il problema amianto a Minerbio dicendo che, in fin dei conti, sono state fatte appena 18 segnalazioni.
La malafede è evidente, e di questo è responsabile Lei, Signor Sindaco, poiché una informazione corretta avrebbe tenuto conto delle altre realtà politiche, chiedendo pareri che sarebbero apparsi diversi da quello del Sindaco, eviscerando un problema non piccolo che si sta cercando di minimizzare.
Questa Sua abitudine di ricorrere al mezzo mediatico per autoreferenziarsi non potrà certamente aiutare a costruire un dialogo che appare sempre più distante.
Tra l’altro, per inciso, Le ricordo che noi non facciamo parte di alcun Partito, come Lei indica invece nella Sua mail, bensì di un Movimento che nulla ha a che fare con gli schieramenti partitici tradizionali cui Lei stesso appartiene.
Per il nostro modo di vedere, i Partiti rappresentano, così come sono oggi, il male più grande e significativo del sistema Paese Italia
Spero che sia chiaro a Lei e all’Amministrazione che il problema amianto a Minerbio è comunque tutt’altro che risolto, per ora, e quindi ci aspettiamo di vederLa positivamente impegnata in un percorso che vada velocemente in una direzione spero condivisa : quella dell’eliminazione dell’amianto a Minerbio.
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E. B.
Blog “Minerbio e la voce del cittadino”
Meetup "Amici di Beppe Grillo" di Minerbio
MOVIMENTO 5 STELLE Minerbio
concordo con Lei nell’affermare che una delle tematiche di cui stiamo dibattendo, e cioè quella relativa al problema amianto a Minerbio, sia estremamente delicata, a causa delle implicazioni che si ripercuotono su varie sfere di interesse sociale, prima fra tutte la salute pubblica.
Mi fa piacere che il Comune di Minerbio svolga una attività di supporto all’Istituto Ramazzini, come da Lei sottolineato, e questo gli fa certamente onore, ma parimenti devo anche dire : “ci mancherebbe altro che non lo facesse!”.
Non intendo affatto polemizzare con l’Amministrazione riguardo al problema amianto, di cui ci stiamo occupando, ma faccio presente che le modalità di segnalazione sono state rivolte al raggiungimento di un unico obiettivo, e cioè quello di focalizzare l’attenzione verso una realtà che ancora oggi persiste, quella della presenza di amianto tra di noi tutti, nonostante che una Legge ben precisa abbia disposto nel lontano 1992 che fosse smantellato ed eliminato.
La supposta mancanza di chiarezza da Lei ipotizzata sugli obiettivi che ci hanno indotto a intraprendere questo percorso è facilmente riscontrabile, invece, in una nostra fattiva ricerca di proposizioni per il bene comune, che esula da illazioni di parte.
Ci siamo attivati allo scopo di individuare la figura che potesse dare una svolta ad una situazione inerziale già da troppo tempo ignorata, anche dalla Sua Amministrazione.
Abbiamo individuato e contattato a tale scopo il Direttore Asl di Bologna Nord, Dr. Luigi Quadri, con il quale ci siamo incontrati per eviscerare il problema, partendo da posizioni convergenti, e cioè propositive e basate su presupposti di fattiva collaborazione nei riguardi di un esito positivo, anche se da definire.
Le segnalazioni che quindi l’Asl ha trasmesso al Comune di Minerbio sono frutto di un nostro intervento, grazie al quale Lei si è poi attivato (attendiamo di conoscere le modalità con cui lo ha fatto).
Quello che non è chiaro è il proseguo dell’iter previsto, poiché mentre lo staff legale Asl asserisce di aver assolto al suo compito mediante le segnalazioni al Sindaco, che è poi l’unico responsabile per l’emissione di imposizioni di controllo dello stato dell’amianto verso i privati cittadini, Lei scrive nella Sua lettera che resta invece in attesa di eventuali riscontri da parte dell’Asl, per emanare i provvedimenti che Le competono.
L’Asl afferma di non avere alcun potere coercitivo o impositivo, se non in ambito alimentare, e che tale prerogativa è insita nelle funzioni del Sindaco.
Inoltre, e lo dico senza note polemiche, mi risulta che Lei sia incappato in alcune inesattezze che, a causa della delicatezza dell’argomento, andrebbero approfondite.
Premetto che, senza nulla togliere alle cose già fatte, con merito, dalla precedente Ammnistrazione, le iniziative intraprese fanno parte dei doveri istituzionali di tutti gli Amministratori Pubblici, che sono appositamente retribuiti anche per questo.
Le vado ora ad elencare, allo scopo di indicare le discrepanze tra le sue dichiarazioni e la realtà dei fatti, alcune situazioni che rivestono caratteristiche di oggettività che forse Lei non ha preso in considerazione.
Su edifici comunali, o in proprietà comunali, esistono ancora coperture in eternit.
Possiamo citare, ad esempio, quella che è in bella evidenza sugli spogliatoi del Campo Sportivo di Cà de Fabbri, così come nella costruzione abusiva (sic!) nel retro della ex Scuola di San Martino di Soverzano.
Lei indica la risoluzione del problema adducendo il programmato intervento di bonifica messo in agenda per il 2011, e questo, comunque, ci fa tirare un respiro di sollievo, ma parimenti ci obbliga a rivolgerLe un appunto sul perché si sia atteso così a lungo, quando la Legge risale invece al lontano 1992.
Inoltre mi viene da chiederLe come mai non si sia pensato di inserire il piano di smantellamento e di smaltimento dell’amianto in questione nella serie di attività già previste in grazia dell’ex articolo 18, secondo il quale il costruttore del prossimo insediamento abitativo vicino all’area cimiteriale di Cà de Fabbri (che è stata opportunamente (?) ridotta) edificherà a sue spese la tribuna, l’illuminazione, e quant’altro.
Inoltre, non sarebbe stato prioritario intervenire su questo problema che aggredisce dal punto di vista della sicurezza e della salute i cittadini, a causa del suo impatto ambientale, anziché occuparsi della realizzazione di una pista ciclabile da 700.000,00 euro ?
Vorrei anche sapere se l’Amministrazione Comunale, dopo aver comunicato a coloro che sono stati oggetto di segnalazione, a causa della presenza di eternit sulle loro proprietà, le necessarie imposizioni di verifica, abbia poi recepito semplici risposte o assicurazioni verbali, o se abbia invece preso atto di documentazione ufficiale, e di perizie stilate da tecnici specializzati e autorizzati ad attribuire una stima sulle condizioni effettive dell’amianto.
Nel caso più ecclatante, e cioè quello della copertura dei capannoni del Consorzio Agrario, non risultano ad un primo esame visivo che siano state effettuate ricoperture di pellicola per la messa in sicurezza del materiale.
Vista la vetustità della struttura, e considerando l’erosione dovuta all’imperversare delle condizioni atmosferiche, per una durata che si protrae oramai da parecchio tempo, appare improbabile che la struttura sia rimasta nelle condizioni ottimali, e che non sia pericolosa per la salute dei cittadini.
E’ imperativo, a nostro parere, richiedere al Consorzio la certificazione aggiornata, oppure un immediato intervento di personale specializzato che provveda ad effettuare un doveroso esame tecnico.
Riguardo al capannone adiacente l’inizio della pista ciclabile Minerbio Tintoria, Lei afferma testualmente :
“in caso di sfaldamento di una lastra di cemento amianto, le fibre tendono a disperdersi anche a grande distanza. “
Questo è proprio il motivo che ci allarma, e cioè la caratteristica intrinseca della particella di asbesto che risulta essere estremamente leggera e volatile.
La conseguenza di questa particolarità costituisce proprio il maggiore pericolo insito nella presenza di amianto, in quanto può essere quindi facilmente inalato, sia a 30 mt. che a 100 mt. di distanza.
Saprà anche, se ha letto gli articoli del Blog, che ci siamo attivati anche per individuare soluzioni che permettano ai cittadini di affrontare gli oneri derivanti da uno smantellamento delle coperture in eternit.
Abbiamo contattato la Ditta AzzeroCO2, una società di cui ha una partecipazione anche Legambiente, che opera in questa ottica, offrendo al cittadino un servizio a costo zero.
In pratica l’Azienda si occupa dell’amianto, compreso lo smaltimento, e installa sui tetti i pannelli fotovoltaici, a costo zero, dei quali poi rivendica solo l’introito derivato dalla produzione di energia elettrica, fino a copertura delle spese sostenute.
La AzzeroCO2 sta per concludere un accordo con la Provincia, a seguito del quale verrà firmato un protocollo di intesa che permetterà l’inizio del programma Eternit free anche nel Bolognese.
Noi ci siamo posti come osservatori privilegiati, in un’ottica che tiene conto esclusivamente dei cittadini e dell’amore per il territorio in cui abbiamo scelto di vivere, per cui non appena ci sarà un esito positivo dell’iter intrapreso da AzzeroCO2, potremo effettuare i necessari riscontri attuativi.
Come vede, Sig. Sindaco, non abbiamo velleità di chissà quale tipo, ventilate da alcuni lettori del blog, così come non siamo improntati ad ostracismi o a schematismi di parte, ma siamo aperti al dialogo e ad evoluzioni propositive, anche se Lei sembra pensare il contrario.
Come Le dicevo in precedenza, non intendiamo polemizzare, in quanto a noi interessa solamente risolvere problemi come questo, anche se ce ne occupiamo da poco tempo, mentre chi lo avrebbe dovuto fare istituzionalmente ha avuto parecchi anni a disposizione per poterlo fare, ma nel contesto attuale non vediamo una svolta dell’Amministrazione che dia un nuovo input ad una radicata inerzia sostanziale.
Non percepiamo alcuna attenzione verso le problematiche più importanti e verso le esigenze dei cittadini, soprattutto riguardo a quelli più deboli, considerando anche che il risultato è tangibile nella sua ovvietà : potevano già essere stati risolti da tempo.
Una cosa risulta evidente e palese su quanto Le interessa sopra ogni cosa, ed è il protagonismo mediatico che la pervade, ma questo sarebbe un dettaglio imputabile ad un incontenibile edonismo caratteriale, accettabile e anche perdonabile, senonchè questa sua ansia di apparire fa sì che i suoi rapporti con i divulgatori della carta stampata assumano connotati di indecenza.
Mi spiego meglio : anche in questa occasione, oltre che a spedire la sua lettera a noi e a quanti in oggetto, si è premunito di sollecitare un articolo, a firma Massimo Corsini, sull’Informazione del 23 novembre 2010, in cui viene falsata la realtà dei fatti.
L’articolo inizia con i toni sarcastici sull’operato dei “Grillini” locali, poi assume i toni di una vera e propria cassa di risonanza delle tesi del Sindaco Lorenzo Minganti, per finire con il tentativo di minimizzare il problema amianto a Minerbio dicendo che, in fin dei conti, sono state fatte appena 18 segnalazioni.
La malafede è evidente, e di questo è responsabile Lei, Signor Sindaco, poiché una informazione corretta avrebbe tenuto conto delle altre realtà politiche, chiedendo pareri che sarebbero apparsi diversi da quello del Sindaco, eviscerando un problema non piccolo che si sta cercando di minimizzare.
Questa Sua abitudine di ricorrere al mezzo mediatico per autoreferenziarsi non potrà certamente aiutare a costruire un dialogo che appare sempre più distante.
Tra l’altro, per inciso, Le ricordo che noi non facciamo parte di alcun Partito, come Lei indica invece nella Sua mail, bensì di un Movimento che nulla ha a che fare con gli schieramenti partitici tradizionali cui Lei stesso appartiene.
Per il nostro modo di vedere, i Partiti rappresentano, così come sono oggi, il male più grande e significativo del sistema Paese Italia
Spero che sia chiaro a Lei e all’Amministrazione che il problema amianto a Minerbio è comunque tutt’altro che risolto, per ora, e quindi ci aspettiamo di vederLa positivamente impegnata in un percorso che vada velocemente in una direzione spero condivisa : quella dell’eliminazione dell’amianto a Minerbio.
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E. B.
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La cupola B & B = Bush padre e Bush figlio
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