Già
da tempo stiamo informando i lettori del blog in generale, e i nostri
concittadini in particolare, sul pericolo rappresentato dagli
inceneritori di Hera per la salute di noi tutti.
L'ambiguità
che regna attorno a questo problema, rimarcata dalla ricerca di
silenzi che ne addormentino l'attenzione, crea una sorta di
disinformazione che permette ad Hera di continuare la sua politica
attuale.
Bruciare
i rifiuti, anziché differenziarli e riciclarli, è estremamente
dannoso sia in termini di salute, che nei riguardi dell'ambiente in
cui viviamo, ed alimenta un ciclo consumistico in tutti hanno
qualcosa da perdere, tranne Hera.
E'
di oggi la notizia apparsa sul quotidiano “L'Informazione” , di
una decisa presa di posizione della Federazione regionale degli
Ordini dei Medici sull'argomento.
Ripropongo
di seguito il testo integrale dell'articolo :
~ ~ ~
Ordine
medici: inceneritori non sicuri per la salute
L’impatto
sanitario degli “inceneritori
dell’Emilia-Romagna è contenuto, ma non essendo nullo e data la
presenza di altri fattori ambientali sulla popolazione”, la
Federazione regionale degli Ordini dei Medici (Frer) esprime “alcune
raccomandazioni ai decisori politici”, in particolare “l’adozione
di politiche di gestione rifiuti che non creino ulteriore domanda di
incenerimento”, ed “un approccio di precauzione a proposito della
creazione di nuovi impianti”.
La
Frer lo scrive oggi in una nota, dopo essersi riunita il 14 dicembre
per valutare gli esiti dello studio Moniter – avviato dalla Regione
nel 2007 per misurare gli effetti delle emissioni degli inceneritori
sull’ambiente e sulla salute -, resi pubblici il 2 dicembre in una
presentazione non priva di polemiche, con accuse
alla Regione di minimizzare i risultati,
respinte decisamente dall’assessore alla sanità.
I
risultati a lungo termine emersi dallo studio Moniter, scrive la
Frer, “sono complessivamente rassicuranti.”
Possibile
eccezione è la stima di incidenza dei linfomi non Hodgkin a Modena”,
tuttavia “non possono essere invece sottovalutati i risultati delle
analisi relative agli effetti a breve termine sulle gravidanze”.
~ ~ ~
Si
evince quindi che nonostante i tentativi di minimizzare la gravità
del problema da parte della Regione Emilia Romagna, esiste un reale
motivo di preoccupazione, che sconsiglia Hera di proseguire su questo
percorso.
Gli
altri studi di eminenti scienziati, da noi presentati nei post
precedenti, uniti a questo, assumono rilevanza particolare, e ci
inducono a perseverare nel condannare sia Hera che i suoi partners,
come il Comune di Minerbio, che alimentano questo ciclo pernicioso e
contrario alla volontà popolare.
Le
alternative ci sono, e le abbiamo più volte sottolineate, indicando
anche modelli di riferimento a cui però l'Amministrazione non ha
voluto ostinatamente dare il minimo accenno di riscontro.
Il
binomio Hera – Comune di Minerbio si avvia quindi a perseguire la
strada peggiore per quanto riguarda il problema dei rifiuti a
Minerbio, proponendo l'acquisto di costosissimi macchinari dedicati,
aumenti tariffari, e l'eliminazione di cassonetti, oltre che tutta
una serie di farneticanti soluzioni, nebulose e prive di consistenza.
Intanto
i camini di Hera proseguono a riversare nell'atmosfera il risultato
di quanto viene bruciato (speriamo a temperature inferiori a 900
gradi, pena l'emissione di diossina), nonostante gli allarmi sanitari
che da più parti si levano numerosi.
Esprimiamo
ancora una volta il nostro dissenso, quindi, per una Amministrazione
pubblica incapace e inetta, assuefatta a soluzioni di comodo che
vanno contro gli interessi del popolo, nonostante che il primo
Cittadino non perda occasione in pubblico, o sui media, per auto
incensarsi.
Il
PD locale, invece, ha perso un'altra occasione per agire nel giusto,
interpretando il ruolo che gli è più confacente : quello di
seguace della “falce e martello”, il noto simbolo che è sinonimo di
sangue e terrore nel mondo !
.
Dissenso
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