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mercoledì 3 ottobre 2012

NATURA E AMBIENTE

Guardate cosa è nato nel giardinetto della Emil Banca, a lato della centralissima Via Garibaldi, a Minerbio !
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Stavo passeggiando con mia moglie, quando la mia attenzione è stata attratta da un fungo, e mi sono avvicinato per guardare di cosa si trattava.
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Mi sono trovato di fronte, quindi, a un meraviglioso esemplare di ”coprinus comatus” che si stagliava con decisione nel piccolissimo tratto erboso che fronteggia l’ingresso della Banca, erigendosi a simbolo di una natura che prepotentemente si manifesta ai nostri occhi.
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Nonostante l’inquinamento regalatoci dal traffico pesante (per il quale il Primo Cittadino non sembra essere molto preoccupato), e nonostante il fatto che il cemento e l’asfalto rappresentano un vero e proprio assedio alla natura stessa, questo fungo è nato e cresciuto, sviluppandosi in tutta la sua bellezza.
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Il Coprinus comatus è un ottimo fungo commestibile, che ha una caratteristica singolare, e cioè quella di diventare deliquescente quando diventa adulto.
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Il cappello inizia a sgocciolare un liquido nero, grazie al quale il fungo ha preso il nome di “fungo dell’inchiostro”.
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La commestibilità del fungo è limitata al solo periodo in cui è perfettamente fresco e bianco, e va consumato preferibilmente dopo averlo cucinato con burro, sale e pepe, avendo cura di toglierlo dalla cottura non appena inizia a dorarsi.
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Ha una caratteristica che ci deve far stare all’erta !
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Può risultare tossico se consumato assieme a bevande alcoliche, anche a distanza di ore, in quanto contenente Coprina, una micotossina che è responsabile appunto della cosiddetta sindrome coprinica.
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L’ingestione insieme ad alcolici non è letale ma è pericolosa per i soggetti debilitati da altre patologie.
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L’uso del Coprinus comatus, a fini terapeutici,  è consigliato ai diabetici, a causa del suo effetto ipoglicemizzante.
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Nell’antichità la specie coprinus (soprattutto l’atramentarius) veniva utilizzata per la produzione di vero e proprio inchiostro per scrivere.
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A mio parere sarebbe bene che nelle classi delle Scuole Elementari venisse insegnato almeno l’ abc dell’immenso universo micologico, a partire dalle specie più comuni, ma soprattutto perché i ragazzi siano in grado di identificare i funghi pericolosi e mortali.
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Il discorso si potrebbe poi allargare al comportamento che tutti dovrebbero adottare nei confronti della natura, insegnando a rispettarla e ad amarla, e ad avere un approccio non invasivo nei suoi confronti.
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Noi del blog, in questa ottica abbiamo tentato di proporre l’inserimento dell’attività didattica relativa agli orti scolastici, in un recente passato, ma la sensibilità degli organi politici e scolastici “addetti ai lavori” non ha reputato prioritaria questa scelta rispetto ad altre.
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D’altra parte questa Amministrazione ci ha abituato a ben altri “schiaffoni” istituzionali, lasciando che il territorio sia, ancora oggi, assediato dall’amianto …
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Guardate come e quale soglia di attenzione dimostri l’Amministrazione nei riguardi del degrado urbano : questo è un cestino per i rifiuti alla fermata dell’autobus !
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Lo devo svuotare io, forse ?
 
Godiamoci quindi questi brevi e rari scorci di natura, come quello della nascita del fungo nel giardinetto della Banca,  assaporandone ogni aspetto e ogni prerogativa.
 
( Sono ben accette segnalazioni e invio di immagini che riguardano aspetti naturalistici e naturali del territorio, inerenti sia alla flora che alla fauna, che pubblicheremo sul blog.)

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Dissenso
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