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domenica 28 settembre 2014

ALBERTO VECCHI E LA DESTRA MINERBIESE

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Il consigliere regionale (Emilia-Romagna) di Forza Italia (ex PdL) Alberto VECCHI è stato CONDANNATO dal Tribunale di Bologna a due anni di carcere e a  due di interdizione dai pubblici uffici per truffa aggravata ai danni della Regione.
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La condanna spiega, se mai ce ne fosse bisogno, come mai il territorio di Minerbio sia stato abbandonato a sé stesso, in balìa delle sinistre, proprio da coloro che, orbitando nella sfera politica di Vecchi, ne avrebbero dovuto tutelare le prerogative ideologiche e le peculiarità sia intellettuali che culturali.
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Il popolo della Destra a Minerbio è stato scippato della sua stessa identità, proprio a causa della colpevole assenza dei suoi rappresentanti, come i candidati alle ultime elezioni locali (come Borghi), e i loro anfitrioni eccellenti, come appunto Alberto Vecchi.
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La recente condanna del consigliere regionale spiega come mai ciò sia avvenuto.
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E’ sufficiente leggere le pagine scritte dal Giudice Paola Passerone per la motivazione della sentenza:

“Alberto Vecchi ha messo in luce “il totale spregio delle esigenze di contenimento della spesa pubblica”, perseguendo la “mera ricerca di un lucro aggiuntivo da parte di persona che già godeva di laute entrate, oltre che di svariate proprietà”, e la “totale mancanza di resipiscenza (cioè di pentimento), tale da condurlo a mentire in sede di esame dibattimentale, anche oltre ogni evidenza probatoria”.
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Tutto ciò è riportato anche in un articolo de “il Resto del Carlino” di oggi, Domenica 28 settembre 2014, a firma Gilberto Dondi.
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La sentenza riflette il modus operandi che sempre più spesso è adottato da politici senza scrupoli, i quali perseguono obiettivi di esclusivo vantaggio e tornaconto personale, a discapito delle problematiche del territorio e degli stessi loro elettori.
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Il risultato è sotto gli occhi di tutti, specialmente a Minerbio, dove la sinistra ha raggiunto il 66 % di consensi, come da noi ampiamente preannunciato prima delle consultazioni elettorali.
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E’ evidente che le persone sono stanche del fumo negli occhi prodotto da politicanti incapaci, inetti, e totalmente assenti dal panorama politico quotidiano, come sono stati invece i candidati minerbiesi della destra.
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Per un periodo di cinque anni nessuno ha mai visto il volto di Gianluca Borghi (candidato Sindaco di Minerbio dello schieramento della destra) in alcuna delle manifestazioni popolari, o sportive, o sociali, che avrebbero dovuto invece assistere alla sua partecipazione attiva, salvo poi la sua improvvisa comparsa alcuni mesi prima delle elezioni dicendo di volere essere un Sindaco sempre presente in mezzo ai Cittadini, durante qualsiasi occasione possibile.
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In realtà il disinteresse per le problematiche territoriali gli appartiene come in una simbiosi, e lo dimostrano la sua totale invisibilità e la sua assenza da manifestazioni pubbliche, oppure da contestazioni delle opposizioni e dalle manifestazioni di dissenso dei Cittadini.
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L’ambiente politico di Forza Italia a Minerbio si può quindi vantare di essere in buona compagnia, poiché il suo elemento principe, Alberto Vecchi, si è reso colpevole anche di una eccellenza che lo accomuna  ai suoi compartecipi alleati e sostenitori locali: il menefreghismo politico.
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E.B.
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