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giovedì 25 settembre 2014

LE VITTIME DEI PARTIGIANI

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Vogliamo evidenziare un articolo apparso su “il Resto del Carlino” in una delle pagine dedicate alla cronaca della Provincia bolognese il giorno 25 settembre.
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Si tratta di una proposta fatta dall’anziano Parroco di Sasso Marconi relativa alle vittime della ferocia partigiana che spesso, a guerra finita, ha prodotto una lunga serie di  barbarie, di odio, e di lutti. 
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Don Dario Zanini
Il Blog "La voce del Cittadino" è molto sensibile all'argomento che da sempre la sinistra tenta di nascondere, e cioè quello che riguarda le precise responsabilità degli eredi di Togliatti, i quali, vestiti da partigiani si resero interpreti di una scia di violenze e di sopraffazioni.
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Molti di loro si arricchirono depredando le loro vittime, e si bearono del sangue di molti innocenti, compiacendosene anche pubblicamente, senza dimostrare la minima traccia di pentimento o di vergogna per i loro misfatti.
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A ulteriore riprova di tutto ciò, arrivano oggi le dichiarazioni di Don Dario Zanini, che pubblichiamo di seguito, come riportato da "il Resto del Carlino".
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ARTICOLO (il Resto del Carlino, 25/09/214) :
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DON DARIO ZANINI : "E' GIUNTO IL TEMPO PER UNA RICONCILIAZIONE GENERALE"
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"VANNO ONORATE ANCHE LE VITTIME DEI PARTIGIANI"
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Ha compiuto da poco 90 anni, di cui 57 trascorsi nella chiesa di Sasso Marconi.
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Don Dario Zanini è il custode della memoria lunga di "Marzabotto e dintorni" e domenica non mancherà al pellegrinaggio diocesano di preghiera e ricordo del martirio delle comunità di Monte Sole che culminerà nella messa delle 17 celebrata dal Cardinale Caffarra nell'area della chiesa di San Martino di Caprara.
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Nell'occasione dei 70 anni dalla strage della quale conosce nomi, cognomi, fatti noti e ancora riservati, don Dario ha voluto avanzare la sua proposta di "perdono totale".
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Don Dario, lei ha scritto un appello sul tema del perdono rivolto al Comitato delle onoranze alle vittime di Marzabotto.
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-  Sono passati 70 anni. Una vita. Non è ora di fare un discorso cristiano per tutti ? Vogliamo incamminarci su un percorso di generale riconciliazione ? Il maggiore Walter Reder, l'unico criminale di guerra tedesco che si è pentito e convertito ha chiesto più volte perdono. Abbiamo visto vari personaggi come il Presidente della Repubblica tedesca giungere a Marzabotto a chiedere perdono  -
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Ma fra i nostri come è andata ?
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-  Come è andata ? Due partigiani di Marzabotto che massacrarono in modo selvaggio il fattore di Termine, Dante Simoncini, hanno trascorso tranquillamente tutti i loro giorni senza chiedere perdono dopo che la vedova e le figlie dell'ucciso li avevano perdonati e rinunciato a denunciarli  -
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Lei ha avanzato una proposta "politicamente scorretta" ...
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-  Un gesto di riconciliazione sarebbe quello di restituire il diritto alla memoria del centinaio di civili uccisi dai partigiani aggiungendone il nome negli elenchi delle vittime di guerra di Marzabotto  -
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Qualcuno le ha risposto ?
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-  Fino ad ora no, ma se non si riesce a restituire il diritto alla memoria anche a queste persone si perde un'occasione importante di riconciliazione generale  -
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Da molto tempo gli intellettualoidi della sinistra rimproverano a Don Dario di non essere allineato con la versione "ufficiale" dei fatti di allora.
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Anche nel 2010 ci fu una polemica relativa al passaggio della guerra sulle colline fra le valli del Reno e del Setta dal 1943 al 1945.
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Nel 2010 gli fu negato l'inserimento fra i componenti del Comitato dei Familiari delle Vittime di Marzabotto.
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Il diniego però non fermò i suoi studi e le sue ricerche sull'eccidio di Monte Sole.
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Don Dario dichiarò infatti :
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-  Non mi sono mai fermato e sto completando il lavoro iniziato tanto tempo fa  -
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Gli fu chiesto (il Resto del Carlino, 05/06/2010) :
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Quali sono le novità ?
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-  Mi sono sempre domandato perchè nell'elenco ufficiale delle vittime di Marzabotto non ci siano i civili uccisi dai partigiani. Non ci sono nemmeno quelli citati nel diario della Brigata Stella Rossa, tranne alcuni, trasferiti un pò furbescamente sul conto dei tedeschi. Gli altri sono ignorati e sono almeno un centinaio. Privati non solo della vita, ma anche della cittadinanza e perfino dell'identità. Non ci sono più, anzi, non ci sono mai stati  -
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Lei è criticato poichè i suoi scritti non si baserebbero su documentazioni ufficiali e verificabili.
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-  Chi c'era allora non ha bisogno di produrre documenti, perchè è un testimone. E io c'ero, purtroppo. Una volta fui catturato in un rastrellamento nazifascista e i tre fratelli Musolesi che erano con me furono fucilati perchè riconosciuti partigiani. Non mi hanno rilasciato alcun documento. L'elenco dei civili uccisi dai partigiani l'ho desunto dalle relazioni settimanali che i partigiani stessi rilasciavano al comando di Bologna. Relazioni che sono rimaste a lungo consultabili all'Istituto Storico della Resistenza e poi ritirate. Ho tutte le copie e ho la prima edizione del libro di Don Tommasini che le riporta in copia  -
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Lei viene accusato anche di denigrare la Resistenza con i suoi racconti e quindi di esaltare di conseguenza il Fascismo.
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-  Riporto nei miei testi quello che hanno relazionato i partigiani stessi. La storia è una sola. Ora va di moda far parlare quelli che non c'erano, così ognuno può dire ciò che vuole, come hanno fatto gli autori del "Massacro", capolavoro del revisionismo  -
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Lei pare piuttosto risoluto nel percorrere la strada della sua ricerca.
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-  Ciò che mi accade è strano. Il regista Giorgio Diritti nel suo film non fa mistero che i partigiani lasciarono Monte Sole e i civili soli nei giorni della criminale mattanza dei nazisti e viene premiato. Se lo dico io vengo "lapidato"  -
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Come si evince anche da questo articolo, la volontà mistificatrice della sinistra è perseverante, pur nella consapevolezza che la Storia prima o poi darà la giusta versione dei fatti.
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L'intento disinformatore degli pseudo intellettuali che tentano di cancellare i crimini comunisti del dopo guerra assume connotati di crimine vero e proprio, in quanto la simbiosi tra i carnefici e i loro protettori è un unico e inscindibile fattore di responsabilità.
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Il silenzio omertoso dimostra la mancanza di "buona fede" di tutti coloro che nascondono gli "scheletri nell'armadio" in un limbo di conscia e colpevole manipolazione della realtà.
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Aggiungiamo solo, per ulteriore conferma, un link ai nostri studi e alle nostre ricerche su un "triangolo" di territorio emiliano in cui nel 1945 i partigiani hanno compiuto parecchi misfatti ed eccidi :

1 commento:

  1. Conoscevo Don Dario.Sono di Sasso Marconi , mi ha Battezato e Cresimato ,era un combattente coraggioso e fiero . Ne sento la mancanza.

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