Max Horkheimer è stato un filosofo ebreo tedesco, un
sociologo e storico della filosofia, oltre che un accademico, esponente di
primo piano, insieme a Marcuse e ad Adorno, di quella Scuola filosofica-sociologica di Francoforte chiamata
Istituto per la Ricerca Sociale, di orientamento prettamente marxista, il cui
nucleo originario era composto da filosofi e sociologhi tedeschi di estrazione
ebraica.
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In
questo contesto si inseriscono quegli intellettuali o pseudo-tali che hanno
contribuito a considerare e a riconsiderare le teorie marxiste elaborando
approcci in chiave convergente verso ipotesi che interiorizzazzero fruttuose
interpretazioni.
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Ne
è un esempio la rivisitazione critica del marxismo intrapresa da Horkheimer che
mediante differenti contribuiti critici opposti alla teoria marxista
tradizionale ne travalica l’analisi sviluppando e opponendovi una nuova teoria
cosiddetta critica, finalizzata ad instaurare una società priva di ingiustizie
sociali.
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Come
lui, centinaia di anelanti comunisti, le cui menti assuefatte non riescono ad
uscire da stereotipi preordinati, si nutrono di marxismo, tentando di plasmare
e di mistificare ciò che in realtà esso rappresenta : una apotesi di violenza
programmata, sempre confermata in qualunque nazione esso sia riuscito ad
imporsi.
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La
falsità e l’incoerenza, così come la mistificazione e l’arroganza,
contraddistinguono i parametri attraverso cui questa immensa mole di studiosi
(o per meglio meglio dire di sordidi manipolatori) del marxismo si propongono, ergendosi
a paladini di una società libera e comunista.
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La
realtà vera e oggettiva si scontra e smentisce qualsiasi pretesa di simbiosi
tra il comunismo e ciò che i marxisti chiamano sfacciatamente “progressismo”,
poiché la Storia con i suoi eventi ci ha dimostrato in maniera chiara ed univoca
quali disastri epocali siano stati, in effetti, i veri protagonisti e
interpreti della realtà oggettiva.
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I
milioni di deportati del comunismo sovietico, così come ad esempio quelli del
comunismo cinese, nord coreano, o vietnamita, rappresentano una serie di anelli
che compongono una lunghissima catena : quella dell’odio, del dolore, della
violenza e del sangue che il comunismo ha consapevolmente creato.
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Tornando
agli intellettuali al servizio delle sinistre, eredi di un retaggio politico
marxista devastante per l’umanità, va detto che è semplicemente criminale il
loro afflato emotivo consenziente verso il cancro comunista, così come i loro tentativi
di manipolazione della società
perseguiti in chiave ideologica e in palese malafede.
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Non
è infatti concepibile che, nonostante siano stati ampiamente palesati i crimini
compiuti in nome del marxismo e della violenza che tale filosofia auspica e
incita a compiere, ora si tenti di sminuirne la portata effettiva o di
cancellarne le tracce, ricorrendo a speculazioni verbali e a mistificazioni
filosofiche o pseudo culturali.
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I
cosiddetti radical chic, nuova fauna emergente della sinistra odierna,
ammantati da un’aura arrogante con cui si ergono a modello e ad esempio da
seguire, in realtà mistificano quotidianamente l’essenza stessa della realtà,
dimostrando la loro palese ignoranza, subordinata solo al loro immenso
servilismo verso i clichè marxisti, il più delle volte per semplice convenienza
economica o per smaccato e indegno opportunismo.
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In
pratica, mentono sapendo di mentire, così come fa Martina il nuovo “leader” del
PD che si affanna a sproloquiare ogni qualvolta gli si dà facoltà di parola.
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La
malafede è proprio la caratteristica principale di questi personaggi, che si
ritrovano in ogni aspetto della società civile, infiltrati e perniciosi,
subdoli e parassitari, infestanti e nocivi, siano essi giornalisti o conduttori
televisivi, personaggi dello spettacolo o dello sport, politici o piliticanti…
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Occorrerebbe
fare una bella disinfestazione, per diminuire fno allla totale scomparsa questo
esercito di zecche che hanno arrecato tanto danno ala società.
Sta
a noi Cittadini farlo, democraticamente e alla luce del sole, con il nostro
voto, che li ridurrà come insetti senza vita…
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Dissenso
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