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mercoledì 19 dicembre 2018

IL GRANDE BLUFF


Dopo decenni di ruberie e di malaffare ad opera dei seguaci di Togliatti, con la colpevole compiacenza di Berlusconi  e delle pseudo destre, l’intero panorama della politica italiana si è delineato e configurato come un enorme apparato delinquenziale che possiamo definire, senza tema di smentite, una associazione a delinquere sulla pelle degli italiani.
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Non a caso i due Partiti “contrapposti”  detengono un vero e proprio primato per quanto riguarda il numero di indagati e di condannati dalla Magistratura italiana per reati che vanno dal furto alla corruzione, dal peculato alla turbativa d’asta, dalla “semplice” collusione con le mafie ai comuni commissariati per infiltrazioni mafiose.
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Tutto ciò non ha però impedito al Popolo italiano di continuare a votare per personaggi come Renzi o Berlusconi, almeno fino a quando la situazione ha raggiunto un punto di estrema criticità, producendo alle ultime elezioni un cambiamento radicale e una inversione di tendenza dell’intero elettorato.
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Il Popolo infatti ha designato a guidare il Paese coloro che, fino a quel momento, avevano tentato di contrastare l’operato delinquenziale della vecchia politica che stava conducendo la nazione allo sfacelo completo.
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Tra le varie criticità individuate dalle opposizioni emergeva prepotentemente quella legata al problema dei rifiuti, alla loro raccolta e al loro smaltimento.
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I pentastellati evidenziavano soluzioni miracolose proprio sulla raccolta della spazzatura, proponendo ad esempio di seguire l’esempio del cosiddetto “modello Vedelago”, secondo cui la raccolta differenziata permetteva di poter considerare i rifiuti non come un onere ma come una vantaggiosa risorsa economica.
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Ciò che poi i 5 stelle hanno omesso di dire è che la discarica di Vedelago presa ad esempio e da loro stessi talmente pubblicizzata al punto che era divenuta una meta di delegazioni straniere che ne volevano copiare le dinamiche, in realtà è poi fallita miseramente, producendo un “buco” di svariati milioni di euro.
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Fico, tronfio nella sua usuale tracotanza partigiana, si è ben guardato dal parlarne, così come gli altri pentastellati come Tolinelli, Di Battista, Massimo Bugani, e Di Maio.
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Il particolare che colpisce è che tutti questi personaggi sono in forte odore di comunismo, almeno così pare, a giudicare da come salutano in pubblico a pugno chiuso, scimmiottando il gesto dei criminali comunisti  che hanno insanguinato il pianeta.
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Tutti sanno che l’elettorato dei 5 stelle è prevalentemente composto da coloro che in precedenza votavano per la sinistra e che poi hanno dovuto accettare la cruda realtà, e cioè che i loro beniamini fossero una accolita delinquenziale a cui interessava solo arricchirsi a spese della popolazione.
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La sinistra compone dunque la base elettorale dei pentastellati e i suoi vertici, fino a Beppe Grillo e al suo “guru” ideologico Davide Casaleggio, costituendo così un palese e imbarazzante ossimoro.
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Ci sono infatti due plurimilionari ai vertici del Movimento, e un elettorato “popolare”, mescolato a intellettuali, o pseudo tali, che riempie le file della militanza, a cui però non spetta decidere alcunchè.
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Chi comanda nel Movimento 5 stelle:
Casaleggio al centro. Di fianco a lui i due componenti della piattaforma Rousseau :
David Borrelli a sx e Max Bugani a dx.
Ai lati Di Maio e Di Battista

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Ufficialmente la politica “interna” dei pentastellati risulta essere frutto delle decisioni “dal basso” e cioè della volontà popolare, ma in realtà non si muove foglia che il comico genovese il suo patrocinatore Casaleggio non vogliano.
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Una decisa dittatura, attraverso cui Grillo può esprimere le sue divagazioni politiche e il suo personale punto di vista, imponendoli a tutto il Movimento, che deve accettare supinamente tali dictat.
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Fico saluta a pugno chiuso
In questi giorni i pentastellati hanno calato la maschera in occasione delle votazioni europee sul Global compact per i Rifugiati, e su quelle parlamentari riguardanti il Global compact per Migranti.
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La compagine grillina, coadiuvata dalla Lega di Matteo Salvini, ha tradito le aspettative di gran parte dei sostenitori di questo Governo, e cioè di quei Cittadini che vedevano nel rispetto della sovranità nazionale un aspetto fondamentale da difendere in Europa, votando a favore del Global Compact sui rifugiati all’assemblea generale delle Nazioni Unite.
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Il grillino Fico, che è notoriamente comunista, dato che pur ricoprendo un incarico istituzionale si è lasciato andare a squallidi saluti col pugno chiuso, denotando così una miserevole condizione psicotica, si è già espresso favorevolmente anche per l’adesione all’altro Global Compact, quello sui Migranti.
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Tutta la sinistra compatta, grillini compresi, non ha esitato a schierarsi a favore in Parlamento, mentre la posizione di Salvini e della Lega appare improntata ad una imbarazzante indecisione, quasi che fosse ostaggio dei 5 stelle, votando per un imbarazzante rinvio della decisione.
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Fermo immagine della votazione con cui il Parlamento approva il rinvio della decisione.
In rosso i voti delle sinistre, dei grillini, e della Lega
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L’ambiguità incomincia ad essere un elemento costante che accompagna le decisioni di Salvini, come ad esempio alcune sue prese di posizione verso i Paesi comunisti.
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La lega da tempo è legata a filo doppio con il dittatore russo Vladimir Putin, e Salvini non nasconde la sua simpatia verso il sanguinario criminale, ex colonnello del famigerato KGB, che schiaccia le sue opposizioni con la forza e la violenza …
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Il Governo, complice Salvini, ha stretto accordi commerciali con la Cina, il Paese comunista in cui i diritti umani sono inesistenti e dove la dissidenza viene schiacciata senza pietà.
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Il regime comunista ha creato una vera e propria rete di fabbriche/lager, denominati Laogai, in cui si costringono i prigionieri a lavorare forzatamente e gratuitamente, usando come mezzo di coercizione vari tipi di torture, sia fisiche che psicologiche.
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Pur essendo a conoscenza di ciò i vari personaggi come Fico, come Di Maio, come Salvini, come Mattarella, e come il premier Conte, si sono affrettati a inchinarsi al dio denaro, rappresentato dalle occasioni commerciali offerte dal gigante comunista.
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La supposta sovranità nazionale, che sbandierata da Salvini in campagna elettorale gli ha procurato la maggior parte dei consensi, è stata vituperata e sottoposta a sodomizzazione dai burocrati dell’Europa, come Moscovicì e Juncker, senza che Salvini muovesse un dito.
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Siamo succubi di personaggi come appunto Moscovicì, che dopo essersi reso responsabile di un disastro economico in Francia, ora si permette di sindacare sulle nostre scelte finanziarie, ricattandoci con lo spauracchio di sanzioni economiche.
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Ora Salvini si dichiara europeista e non più sovranista, tradendo di nuovo la fiducia in lui riposta dagli elettori.
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In quanto a tradimenti anche i 5 stelle non scherzano, come dimostra il loro cambio di direzione nei riguardi del gasdotto che partendo da Brindisi devasterà l’intera dorsale appenninica, raggiungendo Minerbio, nel bolognese.
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In campagna elettorale i pentastellati erano i paladini che si opponevano a questo piano scellerato, optando per il raddoppio del gasdotto già esistente che corre lungo la costa adriatica, poi una volta raggiunto il potere si sono allineati e inchinati ai poteri forti che da sempre dicono di combattere.
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Personalmente credevo anche che Salvini, dopo i primi momenti di assestamento, avrebbe poi iniziato a porre rimedio alla incessante disinformazione operata dai post comunisti, agendo sui meccanismi che ne permettono un incedere costante e capillare.
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Di Maio contro il gasdotto in campagna elettorale : dopo essere stato eletto ha cambiato idea
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Credevo che i libri di testo scolastici fossero rivisti in chiave obiettiva, su base storica, ma nulla è stato fatto in questo senso, e la didattica per i nostri figli e nipoti continua a rimanere inquinata dalle falsità degli eredi di Togliatti.
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La destra, quella vera, in cui la sovranità nazionale è un valore irrinunciabile, è quasi estinta, frammentata in pochi movimenti dallo scarso rilievo socio-politico, oppure presente in forma di berlusconismo metamorfizzato, come Fratelli d’Italia che appare come una “costola” di Forza Italia.
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Mi dissocio quindi dall’operato ambiguo e privo di valenza ideologica che la Lega sta portando avanti, in combutta con il comunismo grillino, da cui pare essere pesantemente condizionato.
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Mi riconosco invece in quei valori identitari e sublimi che furono alla base del fascismo e che, ancora oggi, dovrebbero rappresentare l’ideale supremo di un vero italiano.
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Dio, Patria, e famiglia.
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Per sempre !
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Dissenso
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