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domenica 27 gennaio 2019

L'ARROGANZA DELLE TOGHE ROSSE

L'ostinazione con cui i Giudici di Catania ignorano e, anzi, osteggiano la decisione della Procura di NON procedere nei confronti di Matteo Salvini, in relazione ai contestati reati legati alle vicende della nave Ciotti, palesa una evidente motivazione politica ed una arroganza senza fine che rasenta la violenza pura.
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I Giudici tornano nuovamente, insistentemente, arrogantemente, abusando della loro autorità, ad indagare Matteo Salvini per sequestro di persona di minori (pena prevista da 3 a 15 anni) !
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Il Senato della Repubblica italiana dovrà quindi decidere se dare oppure no il consenso ai giudici di processare il Ministro dell'Interno eletto dal Popolo.
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Come si sa il flusso di clandestini dall'Africa verso le nostre coste, è alimentato da scafisti senza scrupoli e dalla compiacenza di ONG (Organizzazioni Non Governative) o presunte tali, che inducono migliaia di disperati a cercare l'illusione di una vita migliore, e che causano fra questi migliaia di vittime che muoiono annegate nel tentativo di oltrepassare il tratto di mare che separa le coste Libiche (punto di partenza) da quelle italiane (punto di arrivo).
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Il PD è stato l'artefice di questa insana corsa epocale di clandestini verso la meta agognata, poichè ha alimentato le speranze di questi disperati che a migliaia e migliaia, da ogni parte del continente africano, sono partiti verso l'Italia.
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Molti di loro sono annegati, mentre coloro che sono sopravvissuti alla traversata sono diventati il mezzo attraverso cui le Coop rosse legate al PD hanno lucrato sulla cosiddetta "accoglienza".
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In pratica i gestori di questo "traffico" di esseri umani hanno percepito parecchi milioni di euro dall'Europa, pagati dai Cittadini, mentre gli sventurati clandestini sono stati relegati in veri e propri lager, a tempo indeterminato, senza che per loro si potesse aprire una qualsivoglia ipotesi di vita migliore, o comunque normale.
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Le strade delle nostre città si sono riempite così di ogni genere di rifiuto umano, spaziando dagli spacciatori agli stupratori, dai delinquenti seriali ai nullafacenti oziosi e molesti.
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Questa umanità reietta, priva di cultura e sprovvista di un imprinting sociale, affettivo, e religioso adeguato ai nostri standard e alla nostra civiltà, trova terreno fertile nell'identificarsi in frange estreme di radicalizzazione islamica, oppure nell'odio stratificato e crescente verso il nostro mondo occidentale.
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Lo squallido presidente
francese Emmanuel Macron
I Paesi colonialisti che sfruttano le risorse dei territori da cui i clandestini provengono, sono gli stessi che poi rifiutano loro l'accoglienza in Europa.
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E' il caso della Francia di Macron, il grande idiota rifiutato e odiato dal suo stesso popolo, che affamando le popolazioni africane nei cui territori esercita il ruolo di protagonista, come becero e avido colonialista, ne provoca l'esodo incontrollato.
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Detto ciò, va detto che fortunatamente il Popolo italiano ha finalmente capito che questa dissennata politica andava a esclusivo vantaggio di delinquenti senza scrupoli, come gli scafisti e le ONG coinvolte nel traghettare i flussi di vite umane, e ha deciso di eliminare dalla scena politica, definitivamente, il PD e la sua accolita delinquenziale, votando a destra.
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Il voto degli italiani ha premiato coloro che in campagna elettorale avevano chiaramente affermato la volontà di porre un freno a tutto ciò, dando fiducia alla Lega di Matteo Salvini che ha poi stretto un'alleanza di Governo con il Movimento 5 stelle.
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Salvini ha immediatamente dato corso alla risoluzione del grave problema che il Popolo italiano gli chiedeva di risolvere e che lui stesso aveva promesso di affrontare, decidendo di impedire agli scafisti di realizzare e portare a termine il loro progetto criminale.
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"L'uovo di Colombo" cui è ricorso Matteo Salvini, eletto ministro dell'Interno, si è concretizzato nella decisione di chiudere l'accesso ai porti italiani alle ONG e a chiunque trasportasse clandestini (Clandestini=illegali, NON autorizzati, lo dice la parola stessa), togliendo così ai criminali la possibilità di chiudere il cerchio.
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Il Popolo Italiano ha detto BASTA all'immigrazione clandestina
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Non domi però, i trafficanti di esseri umani hanno tentato ugualmente di continuare il loro turpe commercio di vite, e d'accordo con le ONG che si prestavano al loro gioco hanno affidato loro centinaia di persone perchè fossero sbarcate nel nostro Paese.
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Naturalmente le sinistre in coro, non appena veniva data la notizia che nel Mediterraneo c'era una nave carica di disperati, si affannavano a manifestare una solidarietà ed una umanità che imponeva di assumere una immediata e contestuale accoglienza.
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Fortunatamente Salvini ha detto basta !
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Il Ministro dell'Interno ha ribadito che i porti italiani sarebbero rimasti chiusi per impedire questo ignobile mercimonio di vite umane, che pare piaccia veramente moltissimo alle sinistre, complice i guadagni derivanti dal vergognoso quanto lucroso commercio.
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I mercanti di morte che rifornivano di "clientela" le ONG e le Coop rosse, si sono quindi trovate senza la possibilità di far sbarcare in Italia il "materiale umano" destinato ad essere fagocitato dagli avidi artigli delle sinistre.
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Immediatamente, vedendo "sfumare" la possibilità di incrementare i loro squallidi guadagni, improntati ad un collaudato quanto macabro clientelismo, le sinistre hanno messo in moto una vera e propria macchina demolitrice e produttrice di fango, muovendola contro Salvini e le sue iniziative.
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I personaggi ambigui delle sinistre che ben conosciamo, come la Boldrini, Renzi, o Martina (tanto per citarne alcuni), residui di una politica che fortunatamente si sta estinguendo, hanno mobilitato gli pseudo intellettuali dei media, le organizzazioni pacifiste (che nulla hanno a che vedere con la Pace), e i Sindacati (oramai collusi a filo doppio con la politica, da qualche decennio), per indurre le masse di popolazione su cui ancora riescono a fare leva, a manifestare l'insano desiderio di continuare ad accogliere i clandestini.
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Ecco come ci vedono i francesi per colpa del PD

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Va ribadito che in ogni parte del Mondo, la parola "clandestino" è sinonimo di illegalità, di presenza NON autorizzata e contraria alle Leggi dello Stato in cui gli stessi si trovano.
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Le migrazioni di massa, quando non soggette a spinte causate da guerre, bombardamenti o distruzione, sono il risultato di manipolazioni che non ci consentono di accettarne l'evoluzione.
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Coloro che provengono dai Paesi nord africani, ad esempio, come gli algerini, i marocchini, o i tunisini, non scappano da conflitti di alcun tipo, ma cercano di inserirsi illegalmente nel nostro tessuto sociale allo scopo di delinquere, come dimostrano le cronache quotidiane che ci raccontano dello spaccio di droghe, o di stupri, di violenze, e quant'altro.
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L'odio, alimentato da un integralismo islamico che caratterizza queste etnie, si radicalizza e diventa motivo di minaccia per la nostra stessa civiltà, per le nostre tradizioni e per la convivenza pacifica.
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Molti clandestini vengono arrestati per vari reati, come lo stupro e lo spaccio di droga.

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Le sinistre sanno perfettamente che tutto ciò rappresenta la cruda realtà dei fatti, e sono consapevoli del pericolo rappresentato dal flusso epocale di clandestini che loro stessi hanno alimentato, ma persistono vigliaccamente a perseguire finalità che contrastano con la volontà popolare, privilegiando l'illegalità a discapito dei Cittadini italiani onesti.
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Il denaro e gli interessi economici che fanno parte integrante di questo disegno di accoglienza indiscriminata e priva di regole sono la motivazione per la quale la classe dirigente del PD continua a schierarsi contro il volere del Popolo italiano, che ha chiaramente dimostrato di essere nettamente contrario al loro disegno criminale.
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Le nostre città sono ostaggio di gruppi violenti di spacciatori che irridendo le forze dell'ordine continuano imperterriti a  spacciare droghe e a vendere morte.
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Renzi, prima di essere cacciato a pedate nel fondo schiena dagli italiani, ha addirittura ideato il "reato di tenue entità", secondo il quale oggi NON si possono nemmeno più arrestare gli spacciatori, dando così loro la possibilità di delinquere tranquillamente.
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Il vero volto del PD
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In compenso quella parte di Magistratura rossa che è legata alla politica delle sinistre, cioè le cosiddette e famigerate "toghe rosse", ha pensato bene di scatenare la propria enfasi giudiziaria contro colui che si è reso colpevole di "lesa Maestà" e cioè di aver osato opporsi a queste politiche dissennate.
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Le toghe rosse, esempio unico al mondo di collusione e manifesta quanto arrogante simbiosi fra seguaci di Togliatti e rappresentanti della Giustizia, hanno pensato bene di persistere con la loro inquisizione di stampo dittatoriale, nonostante il parere contrario della stessa procura della Repubblica, e hanno iscritto Matteo Salvini nel registro degli indagati.
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L'inaudita arroganza di questi Magistrati fa calare un velo di vergogna su tutto l'apparato giudiziario e, per questo motivo, il CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) dovrebbe prendere seri provvedimenti, a meno che non voglia passare alla Storia come l'organismo giudiziario che permise ad alcuni Giudici di sostituirsi al volere popolare e al Ministro dell'Interno, oltraggiando la GIUSTIZIA.
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Salvini ha difeso i confini nazionali, e continuerà a farlo, incurante di queste minacce e di questo vergognoso arbitrio innescato dalle sinistre e dai suoi lacchè.
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Tutto ciò contribuirà ancora di più ad orientare la popolazione verso la consapevolezza che le sinistre agiscono CONTRO il volere del popolo, e che i suoi ambigui personaggi di spicco sono in malafede, poichè mentono sapendo di farlo.
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Personalmente, anche se ritengo che alcune politiche espresse da questo Governo siano inaccettabili, come ad esempio l'aver stretto accordi commerciali con la Cina, Paese comunista che disprezza i diritti umani, sono convinto che senza Matteo Salvini l'Italia sarebbe già sprofondata in un baratro, soggiogata e ridotta in povertà dalle politiche del PD.
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Ritengo di dover ringraziare la Lega e Matteo Salvini, che hanno impedito che la nostra civiltà fosse sostituita da quella islamica, a cui le sinistre avevano già offerto tutto il loro appoggio, iniziando col negare a noi l'uso del crocefisso nelle aule scolastiche e impedendo la realizzazione del presepe natalizio negli istituti comprensivi.
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L'arroganza di coloro che, complice un Papa comunista, si nascondono vigliaccamente e ambiguamente dietro la bandiera multicolore della Pace, sono arrivati anche a promettere ai clandestini la nazionalità italiana, consci del fatto di essere sull'orlo dell'estinzione e che costoro avrebbero potuto costituire in futuro il loro elettorato.
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L'interesse e la falsità ideologica muovono da sempre le azioni delle sinistre e la Storia ce lo conferma.
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Ribadisco il mio disprezzo per i Giudici catanesi che stanno tentando di interpretare un ruolo di onnipotenza e di infinita arroganza, contrario alla Democrazia che loro stessi hanno invece giurato di servire.
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Concludo con una semplice frase, che riassume l'intima essenza che mi vede schierato al fianco di Matteo Salvini : Viva la libertà e Viva la Democrazia !
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Grazie Matteo.
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Dissenso
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domenica 20 gennaio 2019

BOLOGNA ANTICA NEI DIPINTI DELLA PINACOTECA NAZIONALE

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Ho avuto modo di visitare recentemente la Pinacoteca Nazionale di Bologna, situata come molti sapranno in Via Belle Arti, 56 negli spazi dell’ex noviziato gesuitico e chiesa di Sant’Ignazio.
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Il complesso è suddiviso in 29 aree espositive, ognuna delle quali offre una stupefacente varietà di eccellenze artistiche che regalano emozioni e sensazioni uniche.
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Si parte dalla sala numero 1, intitolata “Dal 200 al Gotico” in cui sono esposte opere del 1200 e 1300 di artisti bolognesi ed emiliani, come “il Crocifisso” di Vitale da Bologna o come “la Presentazione al Tempio” dello Pseudo Jacopino.
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Il percorso si snoda attraverso importanti testimonianze artistiche, come quella di un polittico di Giotto del 1330 circa (sala numero 3), eseguito per la chiesa di Santa Maria degli Angeli, passando per le salette dedicate alle esposizione di arte gotica che va dal 1390 al 1451 (sale numero 4 e 5).
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Polittico di Giotto :
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A sinistra : San Pietro (con chiavi e pastorale) e l'Arcangelo Gabriele (di profilo).
A destra : San Paolo (con libro e spada) e l'Arcangelo guerriero Michele (che combatte contro il demonio, rappresentato come una figura mostruosa a più teste).
Al centro : La Vergine seduta su un trono di marmi chiari, e il Bambino che cerca la sua attenzione sfiorandole il mento e scalciando con i piedini.
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Nelle sale numero 6, 7, e 8 le Sinopie (disegni preparatori in terra o carbone tracciati sull’arriccio) relative agli affreschi della chiesa di Santa Maria a Mezzaratta chiudono il ciclo pittorico e artistico del 1300, e ci introducono verso le sale (dalla 9 alla 13) in cui possiamo ammirare alcune delle eccellenze del 1400 e del Rinascimento.
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Tra queste, di approccio ancora tardogotico, troviamo il trittico proveniente dalla collezione Zambeccari, di artista ignoto, che stupisce per la nitidezza del segno e del tratteggio che riproducono la “Madonna col Bambino e i Santi Antonio Abate e Giovanni Battista”.
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L’opera fu dipinta a tempera su tavola ed è databile verso il 1460 circa.
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Madonna col Bambino e i Santi Antonio Abate e Giovanni Battista
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Le sale dalla 14 alla 21 sono dedicate all’esposizione di opere del 1500 a dir poco immense per la loro grandiosità artistica universale, quali, ad esempio, quelle di Raffaello, del Perugino, di Giuliano Bugiardini, del Bagnacavallo, del Tintoretto e di Tiziano Vecellio.
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Possiamo ammirare un famosissimo capolavoro dipinto da Raffaello, che raffigura il momento dell’estasi di Santa Cecilia, la quale è ritratta mentre lascia scivolare a terra le canne dell’organo portatile che ha fra le mani, simbolo delle gioie terrene, e volge lo sguardo verso il coro degli angeli, emblema dell’amore divino.
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Raffaello :
Estasi di Santa Cecilia fra i santi Paolo, Giovanni Evangelista, Agostino e Maria Maddalena
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Nella sala 18 spicca un dipinto su tavola del 1534 di Nicolò Pisano, in cui è presente San Petronio che regge la città di Bologna con le sue mani.
Il titolo di quest’opera è : “La Madonna col Bambino sulle nubi adorata dai Santi Giovanni Evangelista, Eleutropio e Petronio”.
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La tavola di Nicolò Pisano in cui troviamo San Petronio (a destra)

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Particolare : la città di Bologna - 1534


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Proseguendo nell’itinerario museale, troviamo due sale espositive dedicate la prima (numero 22) alle opere di Giorgio Vasari, di Camillo Procaccini, di Prospero Fontana, di Bartolomeo Passerotti, e di Bartolomeo Cesi, e la seconda (sala numero 23) a quelle dei Carracci (Annibale, Agostino, e Ludovico).
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Il periodo del 1600 si apre con le meravigliose opere di Guido Reni, tra le quali spiccano il “Cristo incoronato di spine” e alcuni quadri di grande formato in cui è ritratto San Petronio.
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L’iconografia classica, imponeva di attribuire ad ogni Santo o Papa che venisse raffigurato un elemento distintivo proprio del personaggio, per contraddistinguerlo.
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Per questo motivo San Sebastiano è sempre ritratto trafitto da numerose frecce, oppure San Giorgio è raffigurato a cavallo armato di lancia o spada mentre sconfigge un drago, o ancora San Petronio tiene accanto o fra le mani la Città di Bologna cinta da mura (essendone il Patrono protettore).
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Questo particolare aspetto della pittura si ritrova nei dipinti del tardo 1300, del 1400, del 1500 e del 1600 e permette di considerare alcune caratteristiche legate fra loro da una continuità temporale, come veri e propri documenti d’epoca.
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Nelle raffigurazioni di San Petronio, ad esempio, si possono verificare gli aspetti e le variazioni dei tratti del viso del Patrono  a seconda dell’età e del periodo in cui è stato ritratto, così come è molto interessante verificare le immagini di una Bologna del 1300 con la stessa nel 1600.
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Cito alcuni esempi, allegando le immagini.
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Particolare del quadro di Guido ReniGesù Cristo in pietà pianto dalla Madonna e adorato dai Santi Petronio, Francesco, Domenico, Procolo, e Carlo Borromeo”, in cui si vede appunto il viso del patrono di Bologna (San Petronio) e la città stessa ai suoi piedi.
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Ecco il particolare ingrandito della città di Bologna, così come Guido Reni la raffigurava nel 1616
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Guido Reni  dipinse anche “Madonna col Bambino in gloria e i santi Petronio, Francesco, Ignazio, Francesco Saverio, Procolo, protettori di Bologna”, una tela di cm. 382 x 242 cm in cui appare Bologna, anche se poco visibile.
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Fra gli artisti del 1600, nella sala 25, troviamo nel dipinto di Giacomo Cavedone un’altra raffigurazione di San Petronio, accanto al quale si vedono le due Torri di Bologna, (torre degli asinelli e della Garisenda).
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Il quadro, di gradi dimensioni (cm. 398x226) è un olio su tela del 1614 ed è denominato “Madonna col Bambino in gloria e i santi Alò e Petronio”.
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Particolare del dipinto "Madonna col Bambino in gloria e i santi Alò e Petronio"
(sullo sfondo si vedono le "due torri" bolognesi)
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Anche nello  “Sposalizio mistico di Santa Caterina e i santi protettori di Bologna Petronio, Procolo, Domenico, Francesco  e Floriano” che è un quadro di Pietro Faccini, datato 1601, compare san Petronio nella sua iconografia classica, con accanto Bologna (sala 25).  
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La sala 26 ci regala le meraviglie del classicismo del 1600, con opere di Giovan Francesco Barbieri (detto il Guercino) o di Giovanni Andrea Sirani, così come di Simone Cantarini e Giovanni Lanfranco, di Pier Francesco Cittadini e di Domenico Zampieri (detto il Domenichino).
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Nella sala 29 sono esposti quadri di grande formato di autori come Francesco Albani, Ludovico Carracci, Carlo Cignani, Lionello Spada e il Domenichino.
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Riguardo alle immagini di San Petronio e della città di Bologna, ne troviamo un esempio anche nella sala 11, nel quadro di Lorenzo CostaMadonna col bambino in trono tra i santi Petronio e Tecla” , del 1496 e nel dipinto “San Petronio in trono fra i santi Francesco e Domenico” dello stesso autore.
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Lorenzo Costa : Madonna col Bambino in trono fra i santi Petronio e Tecla
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Lorenzo Costa : San Petronio in trono fra i santi Francesco e Domenico
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Lorenzo Costa: particolare.
San Petronio regge in mano la città di Bologna

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Il parallelismo delle raffigurazioni iconografiche continua con il quadro di Francesco del Cossa del 1496, esposto nella sala 10 : “Madonna col Bambino in trono fra i santi Petronio e Giovanni Evangelista adorata dal committente Alberto Cattani (Pala dei Mercanti).
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Pala dei Mercanti : si vede San Petronio a sinistra con la città di Bologna fra le sue mani
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Particolare della Pala dei Mercanti : Bologna
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Lippo di Dalmasio è l’autore del dipinto “Orazione nell’orto. I santi Ambrogio e Petronio” in cui i personaggi sono raffigurati secondo gli standard iconografici classici. Dipinto su tavola nel 1380, San Petronio regge la città di Bologna su una mano.
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Lippo di Dalmasio : Orazione nell'orto. I santi Ambrogio e Petronio
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Lippo di Dalmasio : particolare, "Bologna".
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Infine, troviamo San Petronio e Bologna nuovamente raffigurati in un dipinto a tempera su tavola di Pietro Lianori del 1453.
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Pietro Lianori :
Madonna in trono col Bambino fra i santi Girolamo e Petronio
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Concludo questo escursus sull'arte proponendo una serie di particolari, come le immagini di San Petronio, desunte dai dipinti dei vari autori (spaziando dal 1380 fino al 1630).
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Aggiungo il Link al sito della Pinacoteca di Bologna, in cui si possono visitare tutte queste opere d'arte, e molto di più :
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Dissenso
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sabato 19 gennaio 2019

AVVISTATA NUTRIA BIANCA


La specie Myocastor coypus, più comunemente conosciuta come nutria,  coipo, castorino, topo d’acqua, o castoro di palude è oramai diffusa, oltre che in tutta la pianura padana, anche in altre regioni italiane, come il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, l’Abruzzo, la Toscana, il Lazio, la Campania, la Sicilia e la Sardegna.
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Si tratta di un mammifero roditore originario del sud-america con un corpo che varia dai 40 ai 60 cm di lunghezza e una coda che a sua volta è compresa fra i 25 e i 42 centimetri.
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Il peso di questo mammifero è di circa 5 o 10 Kg, ma può arrivare anche a 17 Kg. e solitamente gli esemplari di sesso maschile sono più grandi delle femmine.
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Qualche giorno fa sono stati avvistati due rarissimi esemplari dalla pelliccia di colore bianco nei territori compresi fra Minerbio e Granarolo.
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Questa specie non è albina, ma è stata selezionata appositamente nel tempo proprio per ottenere un pelame di questa tonalità, così da essere usato per produrre pellicce di qualità più pregiata rispetto a quelle del mantello classico color bruno-beige.
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Gli avvistamenti, di cui uno immortalato grazie alla fotocamera di un cellulare, sono avvenuti il primo nella strada che collega la località di Viadagola con la traversale di Pianura, alle porte di Minerbio, e il secondo sulla strada fra Viadagola e Casette di Cadriano.
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La nutria è considerata nociva a causa del fatto che predilige scavare le sue lunghe tane negli argini che presentano una inclinazione di 45 gradi e che quindi sono già instabili di per sé e nelle scarpate ai lati delle strade, lungo i fossi e i canali.
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A causa delle gallerie scavate dalle nutrie avvengono quindi crolli che causano non pochi problemi alle strutture interessate.
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La nutria si ciba di vegetali acquatici, erbe, radici, tuberi, e frutti, quindi è considerata invasiva ove sia presente insieme a coltivazioni di riso, di barbabietola da zucchero, di granoturco, e di colture ortive.
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Molte Amministrazioni pubbliche hanno iniziato progetti di eradicazione di questo animale dai loro territori, dando mandato alle organizzazioni venatorie e agli operatori faunistici di istituire gruppi anti nutria, preposti alla loro caccia e alla loro eliminazione. 
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Ritengo che la strage indiscriminata di nutrie sia un segno di crudeltà e di inciviltà, oltre che un comportamento inutile, visto che nonostante la quantità di capi abbattuti il loro numero complessivo non accenna a calare.
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Credo che si voglia far pagare loro, a caro prezzo, il costo di una politica sbagliata per quanto riguarda la gestione territoriale fin qui attuata.
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In alcuni Paesi la carne di nutria è presente nei menù dei ristoranti ed è considerata commestibile per Legge dal 1959.
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In passato anche in Italia, c’era una trattoria del Friuli che la serviva ai clienti che ne facevano richiesta.
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Fu introdotta in Italia all’inizio degli anni venti per essere allevata, allo scopo di produrre pellicce, ma poi in seguito al crollo di questa tipologia di mercato molti di questi animali vennero liberati in natura e si riprodussero spontaneamente colonizzando interi territori.
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In Italia questi animali sono stati allevati per essere scuoiati, fino agli anni ’80, per soddisfare la richiesta di mercato delle pellicce allora in voga.
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Dopo aver fatto guadagnare molti imprenditori, una volta liberate, sono diventate vittime di un massacro a cui nessuno sembra voler porre fine.
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Le nutrie, contrariamente a quanto dicono le leggende metropolitane, non sono portatrici di malattie e non rappresentano quindi un pericolo sanitario.
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In natura la vita media è di circa 4-6 anni mentre in cattività raggiunge i 10-12 anni.
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E’ un animale docile e non aggressivo che non attacca spontaneamente né l’uomo né altri animali, a meno che non sia messo alle strette.
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Poiché passa molto del suo tempo a curare il suo mantello si può considerare un animale molto pulito e in molti Paesi del mondo è considerato animale da compagnia, è amato e rispettato come gli altri animali “domestici” quali i cani e i gatti.
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Dissenso
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