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venerdì 23 agosto 2019

FACEBOOK, IL REGNO DELLA CENSURA


FACEBOOK, IL REGNO DELLA CENSURA.

La mia esperienza su Facebook, come quella di migliaia di altri frequentatori di tale “social” è stata sempre condizionata da un fattore di disturbo che mi ha accompagnato durante tutto la permanenza sul social.
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Questo elemento che mi ha accomunato ad altre migliaia di utenti, mio e loro malgrado, si chiama censura.
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Ebbene sì, la vecchia e becera censura sulle opinioni, sul pensiero libero, sulle idee e su quello che ognuno di noi desidera trasmettere.
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Non si è trattato di una forma di censura atta a tutelare il buon costume e l’educazione, o disposta e attuata per la difesa di valori come l’antiviolenza, il contrasto al disprezzo razziale o altre bassezze simili, ma semplicemente una limitazione arbitraria, senza appello, basata sulla discriminazione politica.
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L’evidenza di ciò traspare dalle migliaia di proteste che quotidianamente si levano dal popolo del web di fede anticomunista, costretto a battute di arresto quando i censori di Facebook sono all’opera !
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La Destra è il bersaglio predestinato dalla scure censoria del social che affratella tutti i destinatari della censura in un abbraccio mortale teso a stritolarli, a impedire che il verbo anticomunista e anti PD possa esprimere una sua valenza.
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Il Grande Fratello, nelle vesti non più di Orwell ma di Mark Zuckerberg e del suo staff esercita con il suo occhio indagatore una indegna pressione costante e asfissiante su ciò che viene scritto nelle pagine del social.
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Un occhio malevolo, torvo, che si indigna quando da ogni parte si levano gli scudi per manifestare solidarietà alle politiche di Matteo Salvini e quando ci si oppone alle migrazioni epocali che la sinistra ha prodotto e che cerca ancora di attuare.
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Allora il Grande Fratello ti blocca, tacciandoti di razzismo, di sovranismo, e di ogni altro “ismo” possibile, privandoti della tua connotazione sociale di buon padre di famiglia, declassandoti ad agitatore e a sovversivo.
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Nemmeno l'uso di un "alias", a tutela della propria privacy, è consentito, pena la disattivazione dell'account.
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Facebook esprime la più bieca forma di censura, a vantaggio delle sinistre, che possa esistere fra tutti i “social” esistenti, ignaro forse del fatto che quotidianamente molti utenti, precedentemente sottoposti a censura, migrano verso altre piattaforme più libere e democratiche, come Mewe, Reddit, Ello, Live Journal, Tumblr, Virgilio, Pinterest, e altre, svuotando gradatamente ma in maniera consistente la fagocitante creatura di Zuckerberg.
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Personalmente ho trovato ampia soddisfazione in alcuni dei "social" cui ho accennato sopra, dei quali vi mostro i rispettivi link alle mie pagine :
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Quando l’utenza anticomunista e liberale che manifesta la sua contrarietà allo spadroneggiare dei partiti come il PD sarà tutta migrata verso altri lidi, allora, in quel momento Facebook diverrà a pieno titolo una cellula post comunista, in cui troveranno posto solo gli eredi di Togliatti e gli estimatori di Renzi.
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Sappia però, caro Zuckerberg, che il PD è in via di estinzione e sta compiendo un cammino di non ritorno, e quando il percorso si completerà lei non potrà più tornare indietro…
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Mi domando allora, chi sottoporrà a censura ?
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Dissenso
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