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domenica 10 dicembre 2017

UNIFICAZIONE EUROPEA E POST LIBERALISMO

L’Europa di Prodi, dei centristi e delle sinistre, depositaria dell’eredità pseudo culturale rappresentata dai seguaci di Togliatti, di Lenin e del comunismo, oggi metamorfizzato ma sempre presente, dimostra di voler rinunciare alle singole identità nazionali, identificandosi come artefice e fautrice del post liberalismo e del post nazionalismo in cui ci vuole far sprofondare.
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La meta dei post liberalisti come ad esempio Angela Merkel, Emmanuel Macron, o Paolo Gentiloni (PD in testa), è quella di costituire una società globalizzata, in cui le masse spersonalizzate e spogliate delle rispettive identità nazionali e culturali si equivalgano a qualsiasi livello multiculturale, fondendosi fra loro a formare un unico gregge da poter pascolare a piacimento.
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Mentre però da un lato i Governi della sinistra rifiutano i particolarismi e le tradizioni nazionali, dall’altro permettono alle orde di immigrati che stanno invadendo l’Europa di non allinearsi alle norme e ai valori culturali esistenti nei nostri territori, permettendo così la proliferazione di movimenti favorevoli all’integralismo e al terrorismo islamico.
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Per contro, si considerano con ostilità quegli Stati a forte denominazione nazionale, come lo Stato ebraico di Israele, che divengono così oggetto di una nuova cultura post identitaria su cui poggia il programma delle sinistre.
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Tutto ciò è prevedibilmente prodromico ad un esito infausto che deve obbligatoriamente transitare, visti i presupposti, attraverso la violenza e il razzismo.
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La difesa dei diritti dei singoli individui e la contrapposizione all’arbitrio politico in caso di violazione di tali diritti da parte dell’autorità pubblica, perdono ogni validità contestuale, sostituite dalla nuova forma di violenza globale, simbiotica con il progetto di unificazione europea.
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Il “pensiero unico” di stampo orwelliano non è mai stato così vicino alla realtà contingente come in questo momento, in cui non esistono più i diritti individuali e quei valori supremi per cui si era disposti all’estremo sacrificio, ma solo una società per cui non esiste più nulla per cui battersi o morire.
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La rinuncia alle aspirazioni identitarie espressa dai fautori di questa Europa coincide con il disprezzo verso le prerogative religiose, culturali, e tradizionali, che millenni di evoluzione societaria hanno prodotto e consolidato nei territori nazionali.
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Ora conta solo il principio di “transnazionalità” che prescindendo dalle caratteristiche identitarie dei popoli che compongono l’alleanza europea, ne plasma e modifica l’assetto in chiave pseudo totalitaria.
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L’asservimento delle popolazioni nazionali e il loro annichilimento, raggiunto mediante un progetto criminale di sostituzione etnica, favorendo e incrementando flussi epocali di immigrazione dai Paesi africani, è indispensabile al raggiungimento dello scopo che si sono prefissato le sinistre europee.
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Le forze economiche che detengono il potere finanziario sono le prime responsabili di questo piano devastante che modifica l’intera struttura del sistema e le classi sociali.
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Il ceto medio sta lentamente scomparendo e uscendo di scena, a favore di un nucleo sempre più ristretto di manipolatori delle ricchezze.
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Si acuiscono le differenze fra ricchi e poveri, a livelli esponenziali.
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Negli ultimi decenni abbiamo assistito alla fusione e al connubio del capitalismo con il marxismo, paradossalmente e inesorabilmente, a testimonianza del fatto che né l’ideale comunista né l’arroganza capitalista sono disposti a rischiare di perdere potere in subordine l’uno dell’altro, finendo per trovare un reciproco accordo di soddisfazione.
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E’ nato così un nuovo soggetto politico dalla potenza devastante, indefinibile nella sua connotazione, ma facilmente riconoscibile dai suoi risultati e dalle sue politiche.
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Il marxismo si è inchinato al denaro, mentre il capitale si è reso disponibile ad interpretare un ruolo di condiscendenza verso l’antico nemico, con il risultato di spartirsi potere, sia economico che politico.
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La Cina, Paese comunista in cui i diritti umani NON esistono, è l’esempio principe di tutto ciò.
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Il comunismo cinese ha metamorfizzato la sua essenza fondendosi con i detentori del potere economico, divenendo a sua volta espressione di riferimento per la finanza mondiale.
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La Cina è considerato oggi un Paese capitalista a guida comunista, che ha imposto ovunque le sue strategie commerciali, ma come dimostrano le torture e le sopraffazioni subite dal popolo cinese, questa connotazione ha un impatto devastante sia da un punto di vista economico che da quello sociale.
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In Cina la spersonalizzazione dell’individuo è in atto dai tempi di Mao, mentre in Europa è iniziata con il disegno europeista di Prodi, che non a caso è ritenuto un elemento di spicco dell’organizzazione Bilderberg, a capo dell’universo economico mondiale.
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Anche la Russia segue lo stesso percorso, grazie alle politiche che Putin ha intrapreso fin dal suo insediamento a capo del Cremlino.
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L’ex colonnello del KGB ha infatti stretto in una morsa dittatoriale l’intero assetto socio politico dell’intero Paese, forte dell’appoggio delle mafie che ne detengono il potere economico.
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Grazie a questa nuova forma di capitalismo marxista, il nuovo zar ha rivolto le sue morbose attenzioni verso Paesi sovrani come l’Ucraina, la Cecenia, e la Georgia, aggredendole (vedi Crimea), conquistandole, o tentando di farlo.
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Lo stereotipo di riferimento è sempre lo stesso cui l’Europa si sta ora dedicando in clima di post liberalismo :
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la scomparsa dei diritti umani, l’annichilimento dell’individuo come entità pensante, la massificazione di interi strati sociali.
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L’Europa delle banche e la sinistra poli-metamorfizzata costituiscono, così come accade nei Paesi comunisti sopra citati, un delinquenziale piano di ingegneria sociale che si appropria indebitamente della vita delle persone e delle popolazioni nazionali.
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L’arroganza tipica delle sinistre e l’arbitrio dello strapotere economico  si fondono attraverso una osmosi criminale che rende possibile scenari inquietanti e catastrofici.
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Solo una mente ammalata di marxismo o contaminata da un eccesso di potere finanziario può infatti approvare e permettere che intere popolazioni africane si traferiscano in Europa, senza che ci sia per loro un lavoro o una casa in cui vivere.
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Il conflitto che ne deriva con le popolazioni residenti è inevitabile.
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Tutto ciò è semplicemente criminale, e prima o poi i personaggi responsabili di tutto ciò, come la Presidenta Laura Boldrini e Matteo Renzi, dovranno renderne conto.
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Sarà il popolo a giudicarli.
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La stessa Europa si renderà conto, prima o poi, di chi è il vero nemico, e allora ci sarà la resa dei conti.
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Dissenso
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