Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
"TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, CON LO SCRITTO E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI O CENSURE"

domenica 2 luglio 2017

SINISTRE E PLAGIO INTELLETTUALE


sottotitolo : IL NUOVO STALINISMO
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La diffusione delle opere letterarie concernenti qualsiasi aspetto societario, e la conseguente visione di stereotipi pianificiati dalle differenti correnti di pensiero, è attentamente gestita e manipolata dagli pseudo-intellettualoidi  della sinistra.
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Tale gestione comprende la subdola imposizione di ciò che può produrre vantaggio all’incedere del sistema politico di riferimento, a discapito di ogni voce fuori dal coro che possa confutare e dissentire su argomenti di ogni tipo.
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In particolare, la produzione letteraria di quegli autori che hanno operato una seria ricerca storica sul “male assoluto” rappresentato dal comunimo è osteggiata e boicottata con ogni mezzo.
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Da decenni l’intellighenzia europea legata al mondo delle sinistre cerca di dissimulare, falsare, e nascondere tutte quelle verità scomode, che comunque il corso della Storia ha portato e porterà alla luce.
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Perfino in terra sovietica tutto ciò portò al rigurgito spontaneo e naturale verso le forme di sottomissione culturale forzata imposta dal regime,  dando origine al fenomeno di samizdat.
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Intere categorie di lettori, precedentemete pilotate da un sistema di controllo che imponeva loro dei piani preordinati di lettura, secondo schemi collaudati da un regime opprimente e asfissiante,  portò al rifiuto di proseguire in un passivo asservimento intellettuale.
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In pratica il regime comunista sovietico manipolava le coscienze, catalogandone le prerogative, stigmatizzandone le peculiarità, e pilotandone l’incedere quotidiano nella loro ricerca di cultura, di informazione, di letteratura.
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In questo modo la lettura diventava strumento attraverso cui i burattinai di regime condizionavano e plagiavano le menti dei loro stessi connazionali, convergendo gli esiti di una psicologia corrotta ma determinata verso un risultato pianificato e quasi mai disatteso.
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Occorre specificare il termine “quasi”, poiché coloro che non si lasciavano manipolare intellettualmente parteciparono attivamente al fenomeno del samizdat, divenendo lettori e autori allo stesso tempo, contribuendo alla diffusione di scritti e pubblicazioni non conformi allo standard socio politico imposto dal comunismo.
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I manoscritti venivano ricopiati a mano da ogni lettore, amplificando così il numero di produzioni che venivano diffuse, contenenti notizie non sottoposte a censura sulle questioni politiche, economiche, filosofiche, e letterarie.
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Il samizdat passò poi alla fase dattiloscritta e proseguì il suo cammino informativo, dando notizie sulle violazioni dei diritti umani, sulle deportazioni, come nel caso di Daniel Siniavskj, ma anche come espressione del genio artistico di autori come Boris Pasternak che scrisse “il Dottor Zivago”.
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Il regime comunista bollò subito i samizdat come nemico dello Stato, perseguendolo con accanimento avendo constatato l’enorme importanza che questo assumeva come fonte alternativa allo schivismo intellettuale di regime.
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Ancora oggi, qui nella “civile” Italia (e in Europa non è diverso), la manipolazione delle coscienze attraverso lo strumento dell’indirizzamento della lettura, è una prassi abituale e consolidata, ad opera delle sinistre.
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Astutamente e subdolamente l’intellighenzia sinistroide si è insinuata nel substrato culturale della società, manipolandolo, fagocitando le biblioteche pubbliche e i centri di diffusione delle notizie, oltre che gli organismi mediatici e della carta stampata.
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I testi relativi al dissenso anticomunista, forti di ricerche storiche che documentano l’efferatezza distruttiva e dilaniante del marxismo leninismo, sono pressochè introvabili, sostituiti da altri, sempre presenti, come ad esempio “il diario di Anna Frank”, presentato in tutte le salse ad ogni piè sospinto.
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La canzonetta partigiana “bella ciao”… chiude il ciclo di una disinformazione creata ad arte, scientemente e colpevolmente, partigianamente, omissivamente e pervicacemente.
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Sfido chiunque a recarsi presso la bibilioteca comunale di riferimentp per chiedere le seguenti letture, che esprimono un dissenso anticomunista, e perciò invise alle sinistra :
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1  -  ALAGIANI PIETRO – Le mie prigioni nel paradiso sovietico
2  -  BIGAZZI FRANCESCO  -  Carnefici e vittime. I crimini del PCI in Unione Sovietica.
3  -  CONQUEST ROBERT  -  Il grande Terrore : gli anni in cui lo stalinismo sterminò milioni di persone.
4  -  GINZBURG EVGENIA  -  Viaggio nella vertigine
5  -  HERLING GUSTAW  -  Un mondo a parte
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Rimarrei molto sorprese se potessi constatare che in biblioteca ve ne fornissero almeno uno di questi, ma probabilmente vi diranno invece che i titoli non sono presenti nel loro database, e che ve li procureranno al più presto.
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Chiedete invece questi altri titoli :
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1  -  DIARIO DI ANNA FRANK
2  -  IL CAPITALE
3  -  CESARE PAVESE (una qualunque sua opera)
4  -  PRIMO LEVI (una qualunque delle sue opere)
5  -  BEPPE FENOGLIO (una qualunque delle sue opere)
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Sarei altrettanto sorpreso se vi dicessero che sono sprovvisti anche solo di uno di questi testi, poichè rappresentano l’espressione del gotha stesso della letteratura sinistroide e comunista.
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Questa politica di falsificazione della realtà, di mistificazione, di osteggiamento di qualsivoglia forma di dissenso al comunismo, è prassi abituale in Italia fino dal dopoguerra, grazie a Togliatti e alla sua accolita di delinquenti e criminali comunisti.
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Gli stessi comunisti esuli in terra di Russia per contrasti con il Fascismo, furono travolti dall’ira paranoica e comunista di Stalin, che li deportò nei lager siberiani.
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Alcuni di loro sopravvissero e riuscirono a tornare in Italia, decisi a raccontare la reale ed effettiva verità sul comunismo russo, tanto idolatrato dalle masse operaie e contadine europee.
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Uno di questi, Dante Corneli, emigrato a Mosca perché condannato a vent’anni di reclusione in Italia per aver sparato al segretario del fascio di Tivoli, fu arrestato dalla NKVD sovietica come sospettato di essere trotskista.
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Dal 1936 al 1946 fu imprigionato e deportato nel lager di Vorkuta, oltre il circolo polare artico.
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Subì la mutilazione di una mano, e ciò gli evitò i lavori pesanti, fatto questo che gli permise di sopravvivere.
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Dal 1946 al 1960 fu confinato in Siberia, prima solo poi con la famiglia,  per poi stabilirsi in Ucraina.
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Nel 1965 Corneli riesce a tornare in Italia, così come nel 1967 e infine nel 1970 per rimanervi definitivamente.
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Decide di far sapere a tutti come il regime comunista si accanisca non solo contro il suo stesso popolo, ma anche contro i comunisti di altri Paesi, e di come si sia sviluppata la carestia indotta da Stalin, oppure della NEP e dei gulag.
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Il Partito Comunista Italiano, Togliatti in testa, si oppone al suo progetto di verità, osteggiandolo in ogni modo, anche perché corresponsabile di Stalin insieme al gruppo dirigente italiano del Partito, come Paolo Robotti, Antonio Roasio, Vittorio Vidali.
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Corneli fu costretto a editare in proprio la sua opera, dal titolo “il redivivo tiburtino”, che naturalmente non è reperibile, ancora oggi, nelle biblioteche pubbliche italiane, fagocitate dalla disinformazione sinistroide.
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Democrazia ? Pluralismo ? Confronto ?
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Tutti termini con cui il PD, erede del retaggio politico di Togliattiana memoria, si riempie la bocca, ostentatamente ma altrettanto falsamente, disattendendone con i fatti il significato stesso e l’intrinseca etimologia.
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Poltrona, malaffare, disinformazione, inciucio, corruzione, concussione, collusione, parassitismo, sono invece i veri valori cui fanno riferimento il PD e i suoi massimi dirigenti nella conduzione di una Italia sempre più massacrata e prossima al baratro.
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La galera dovrebbe essere il rimedio da applicare verso questi nemici dell’umanità, per arginare le nefandezze di cui continuano a macchiarsi, grazie anche alla manipolazione delle coscienze e della verità.
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Concludo allegando il Link ad un database che ho realizzato, contenente i nomi di autori (che io chiamo del dissenso) operanti nel campo della corretta divulgazione storica scientifica, o nella narrativa anticomunista.
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Il sito offre la loro biografia, la bibliografia e le relative recensioni, ed è perennemente in aggiornamento, a causa della vastità dei dati da introdurre.
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Il sito è :

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Dissenso
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