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Pubblico una copia dell'articolo che è apparso oggi sulle pagine del "Resto del Carlino", riguardante l'Unione Terre di Pianura.
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Viene annunciato il "divorzio" tra il Direttore generale Michele Gentilini e i Sindaci dei Comuni che compongono l'Unione stessa, a causa di posizioni divergenti.
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Ciò che però maggiormente attrae la nostra attenzione, come già rimarcato in passato, è la cifra mensile corrisposta contrattualmente al massimo dirigente dell'Unione.
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Si tratta infatti di un compenso spropositato, soprattutto se raffrontato alla crisi economica che ci attanaglia, e alle migliaia di persone che vivono di sussistenza.
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110 mila euro annui è infatti quanto stabilito da un contratto previsto per compensare l'attività di Gentilini, con il beneplacito dei Sindaci dell'Unione Terre di Pianura, alla faccia della crisi, dei disoccupati, degli esodati, delle famiglie in difficoltà, e di chi non arriva oltre la seconda settimana del mese con le proprie risorse.
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La figura di "Direttore" in questo caso potrebbe essere equiparata a quella degli antichi "faraoni" egiziani, che disponevano di benefici molto superiori rispetto alla qualità di vita dei propri sudditi.
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In effetti il parallelismo è evidente quanto vergognoso e offensivo, in un'Italia che arranca faticosamente, e in cui si osserva la differenza tra la popolazione allo stremo, e la contrapposizione con la classe politica strafogata da privilegi e stipendi, appunto, faraonici.
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Il PD, naturalmente, che si annida dietro la presenza dei Sindaci dell'Unione, ben si guarda dal prendere le distanze da questo sistema di privilegi di casta, abituato com'è a goderne esso stesso a livello nazionale ed europeo.
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Nuovi FARAONI, dunque ... con la complicità di chi ancora, con il paraocchi, continua a dare loro la preferenza elettorale, testardemente, facendosi male ma perseverando, nonostante tutto...
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Nonostante gli scandali (MPS docet) e la palese evidenza dei fatti.
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Fino a quando i Minerbiesi avvalleranno questi parassiti ?
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Solo il futuro ci darà delle risposte .... ma nel frattempo, lo scandalo continua...
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Dissenso
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