Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
"TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, CON LO SCRITTO E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI O CENSURE"
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lunedì 29 giugno 2020

E' QUESTA LA DESTRA ?

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Definizione di POLITICA :
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Secondo la definizione data dall'enciclopedia Treccani la Politica rappresenta il binomio fra la scienza e l’arte di governare, cioè la teoria e la pratica che hanno per oggetto la costituzione, l’organizzazione, l’amministrazione dello Stato e la direzione della vita pubblica.
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Etimologia, dal greco :
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Πόλις = Polis = Città = Stato
Πολίτης = Polites = Cittadino (sostantivo)
Πολιτικός = Politikos = Politico (Aggettivo)
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Nel XX° secolo l’Arte della politica è diventata il laboratorio pratico delle cosiddette teorie politiche, con cui si contrappongono fra i vari partiti le rispettive linee di pensiero.
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Va da sé che i contenuti ideologici che caratterizzano l’essenza dei Partiti ne costituiscano gli elementi prodromici al loro stesso incedere quotidiano.
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Ecco perché i contrapposti schieramenti dei Partiti che si affrontano nella dialettica Parlamentare del panorama costituzionale insistono per l’affermazione di determinati paradigmi piuttosto che di altri, riproponendo ciclicamente quegli archetipi da cui trae origine il proprio retaggio socio culturale e politico.
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Va da sé che destra e sinistra, in un eterno e strumentale gioco delle parti, si misurino in un confronto che tende a evidenziare e a riproporre schematismi collaudati, dogmi e assiomi di riferimento, correlazioni univoche e interpretazioni che vanno al di là dell’oggettività imparziale, determinando un carattere di riferimento a cui le masse possono attingere a seconda delle rispettive impostazioni ideologiche.
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Senza dubbio le sinistre sono maestre nel diffondere capillarmente i capisaldi delle loro linee guida principali, manovrando con grande destrezza per adattarne i neologismi alle variazioni contestuali che l’incedere del tempo e le variazioni strutturali della società richiedono.
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Le sinistre seguono esattamente questo modus operandi da decenni, a partire dal 1917, anno in cui Lenin iniziò un percorso che avrebbe condotto il comunismo ad affermarsi in tutto il pianeta.
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Oggi sappiamo che l’intero costrutto su cui l’evoluzione comunista ha fondato la sua evoluzione è frutto di una politica di odio e prevaricazione, in cui l’essenza stessa che lo compone rivela i tratti di un mostruoso apparato burocratico e ostile alle masse operaie e contadine.
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In pratica è l’esatto opposto di ciò che invece viene propagandato dalla linea politica comunista che si erge, addirittura, come baluardo a difesa delle classi sociali più disagiate.
Da questo tragico ossimoro possiamo evincere l’importanza della politica e del suo laboratorio intellettuale, attraverso cui risulta evidente la possibilità di mistificare la verità e la realtà dei fatti, addomesticandole a proprio uso e consumo.
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La politica espressa dalle sinistre dal dopoguerra ad oggi ha permesso loro di spaziare attraverso una didattica, frutto di un apparato intellettuale e disinformatore, che ha prodotto stereotipi di riferimento e falsi idoli, offerti alle masse come assiomi indiscutibili.
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Attraverso questa manipolazione costante delle coscienze, la politica delle sinistre ha potuto elevare al rango di eroi alcuni dei personaggi comunisti più sanguinari della Storia dell’umanità, come ad esempio Lenin, Tito, Togliatti, Che Guevara, e Mao Tse Tung.
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Per contro la destra, tranne alcune rare eccezioni, si astiene dal proporre l’anticomunismo così come di incentivare una consapevolezza culturale che fortifichi l’identità intellettuale del proprio substrato elettorale.
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Molti dei politici cui la Destra oggi si appoggia per raggiungere un consenso popolare significativo, sono impegnati solo nel raggiungimento di obiettivi prefissati che prevedono l’avanzamento della propria carriera in seno alle strutture che la politica stessa offre loro.
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Questi politicanti (è il termine giusto) ottengono l’agognato consenso solamente a causa del fatto che, cavalcando il malcontento  diffuso, si propongono come alternativi ad una classe dirigente incapace e parassitaria.
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E’ esattamente ciò che fece il Movimento 5 stelle (poi declassato a 5 stalle), fagocitando un numero sempre crescente di elettorato che permise loro di arrivare ai vertici di Governo.
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Nei programmi politici dei pentastellati però, così come in quelli delle destre, mancano i necessari riferimenti culturali e ideologici, sempre presenti negli schematismi intellettuali delle sinistre, che consentono ai Partiti di mantenersi in vita nonostante le variazioni di umore delle masse e i loro repentini  voltafaccia.
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Sappiamo tutti che i 5 stalle si sono lentamente ma inesorabilmente avviati verso l’implosione che li condurrà all’estinzione totale, vittime della loro stessa indole e della loro spiccata ambiguità, e siamo consapevoli anche del fatto che il Popolo italiano ha smascherato l’ipocrisia che li contraddistingue.
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Non c’è quindi null’altro che possa indurre un italiano sano di mente a perseverare nell’approvazione accondiscendente di questi parassiti, nemmeno un piccolo baluardo ideologico o una prerogativa intellettuale di riferimento che ne possa connotare l’identità.
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La solidità ideologica, d’altra parte, risulta essere minata anche negli schieramenti delle destre, avvelenata da personaggi che, a causa di un malcelato carrierismo che muove le loro azioni, ne compromettono l’esistenza stessa.
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Appartengono a questo microcosmo di “franchi tiratori”, molto più dannosi che non il tiro incrociato dei loro antagonisti, tutti coloro che risultano essere riconoscibili per la disinvoltura con cui trasmigrano da un Partito all’altro senza alcuna remora e a seconda della opportunità di carriera, oltre a tutti coloro che ostentatamente rifiutano a priori una politica incentrata sull’approfondimento culturale e didattico degli eventi storici e delle analisi intellettuali delle varie parti in causa, primo fra tutti l’esperimento di macelleria sociale noto come comunismo.
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A causa dell’ottusità di coloro che possiamo considerare  come talebani, nonostante la loro dichiarata appartenenza all’universo delle destre, una rilevante percentuale del Popolo italiano è completamente all’oscuro sia dei crimini che dei nomi dei criminali che compongono il gotha internazionale del comunismo.
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Come sbugiardare le sinistre quando ci propongono come esempio e punto di riferimento da seguire il famigerato Palmiro Togliatti, denominato ancora oggi con il vezzeggiativo di “il Migliore” , se non ne conosciamo la biografia e i crimini commessi ?
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Come far sapere a tutti che il comunismo ha prodotto cento milioni di vittime nel secolo scorso, se non si conosce la storia russa dalla nascita del bolscevismo ai nostri giorni ?
Eppure ci sono molti personaggi di spicco delle destre che davanti a proposizioni letterarie che approfondiscono queste tematiche, non solo le rifiutano snobbandole, ma le boicottano con decisione.
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E’ esattamente ciò che accade a me, quando ciclicamente mi dedico a pubblicizzare i libri che ho finora scritto e pubblicato su Amazon, divulgandone gli opuscoli informativi e proponendoli sui vari social a partire da Facebook.
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Ho scritto varie volte ad alcuni di quei personaggi che poi ho dovuto riconoscere come talebani proprio per il loro atteggiamento ostile verso chi, come me, fa anticomunismo su base dialettica, culturale, e didattica.
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Innanzitutto vi propongo il depliant in questione, così come lo diffondo in rete, senza orpelli e propositivo :
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E’ giusto ora che gli elettori conoscano quali siano i personaggi che fino ad oggi hanno snobbato e boicottato la mia produzione letteraria, come se questa fosse contraria ai loro princìpi politici e come se il loro autore e l’anticomunismo fossero nemici da combattere.
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Il primo "talebano" che voglio segnalarvi è il mio concittadino Galeazzo Bignami, figlio di un volto storico della destra bolognese, Marcello, che ebbi il piacere di conoscere personalmente.
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Con Galeazzo ho intrattenuto una interazione collaborativa qualche anno addietro, quando intrapresi una personalissima battaglia contro il PD e il Sindaco che lo rappresentava nel Comune di Minerbio, il Paese in cui a quei tempi risiedevo.
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La mia attività politica di contrasto condotta insieme a mio figlio, uniche realtà effettive di opposizione al PD trovarono una proficua collaborazione in Galeazzo, desideroso di espandere la sua sfera di influenza in un territorio di cui condivideva l’elettorato con Alberto Vecchi, un suo antagonista “interno” al Partito cui allora apparteneva, e cioè il Pdl.
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Le dinamiche attraverso cui la nostra interazione raggiunse ottimi risultati passarono attraverso una incessante proposizione alla cittadinanza di letture che spaziavano dall’offerta di volantini a quella di un giornalino periodico, diffusi entrambi sul territorio da mio figlio e al sottoscritto in concomitanza di periodici banchetti informativi.
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Il risultato fu che, in occasione di una tornata elettorale, causammo al PD un “danno storico”,  riducendo il suo elettorato a valori di consenso mai così minimi dal dopoguerra a quei giorni.
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Venendo alla quotidianità odierna e a Bignami, che interpellai in merito alla mia produzione letteraria, va detto che dopo la mia proposta di collaborazione mirata alla diffusione dell’anticomunismo dovetti registrare una assoluta mancanza di interesse da parte sua, nonostante il fatto che nel frattempo fosse stato eletto Deputato alla Camera.
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Il suo successivo e disinvolto abbandono di Forza Italia per diventare membro di Fratelli d’Italia, coincise con una maggiore quanto immotivata ostilità nei miei riguardi, al punto che da quei giorni in poi si è sempre negato al telefono.
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Ho quindi provveduto a muovermi autonomamente per la pubblicazione dei miei scritti, trovando in Amazon un valido partner che mi ha consentito di realizzare il mio progetto.
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Successivamente, rifiutandomi di credere che il comportamento e l'inerzia di Galeazzo fossero dovute ad una sorta di appagamento per aver raggiunto l’agognato obiettivo parlamentare, ho riprovato a “postare” sulla sua pagina Facebook un depliant informativo con cui pubblicizzavo la mia produzione letteraria.
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Con mia grande sorpresa e con notevole disappunto ho dovuto però constatare che quasi contestualmente il mio post era stato cancellato, palesando apertamente un vero e proprio disprezzo rivolto da Bignami non tanto verso di me quanto verso ciò che i titoli dei miei libri rappresentavano, e cioè un impegno intellettuale nella lotta al comunismo.
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Bignami, evidentemente senza alcuna motivazione e nel silenzio arrogante più assoluto, ha talebanizzato il mio tentativo di diffusione letteraria, ribadendo così la sua decisa ostilità verso chi con il proprio impegno si batte da oltre quarant’anni per dare risalto e diffusione alla conoscenza dei crimini e dei criminali comunisti.
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Ho riprovato di nuovo a postare l’opuscolo informativo, ottenendo però il medesimo risultato : cancellato !
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Parallelamente mi sono rivolto al Popolo della rete, riscontrando un piacevole successo, tranne che per alcuni altri elementi del tutto simili, come modus operandi, a Bignami.
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Mi riferisco a Marco Lisei, politico di Fratelli d'Italia in regione Emilia-Romagna, che dopo avermi ringraziato per il suggerimento con cui lo incitavo a prodursi in un maggiore impegno in chiave anticomunista, ha poi pensato bene di ignorarmi, senza nemmeno rispondere ai miei successivi messaggi interlocutori.
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Fabio Schiuma di “Riva Destra”, nonostante gli abbia contestato il fatto che continui ad ignorare i miei suggerimenti culturali, proposti a più riprese, manifesta a tutt'oggi un totale disinteresse verso l’anticomunismo, a dispetto del suo roboante proclamarsi “di destra” .
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Dopo la vittoria del PD nelle elezioni regionali del 2019 ho scritto al Senatore Alberto Balboni di Fratelli d’Italia nel mese di dicembre, manifestandogli le mie perplessità per il modus operandi con cui le destre continuano ad incedere.
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Ecco lo screening del testo :
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Non avendo ricevuto nemmeno il più piccolo cenno di riscontro, segno di una assoluta indolenza del mio interlocutore e del suo categorico rifiuto di affrontare un qualsivoglia contraddittorio, sebbene costruttivo, ho riscritto nuovamente al Senatore Balboni nel mese di febbraio 2020.
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Ecco il testo :
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Anche in questa occasione il silenzio di tomba ha reso sterile una interazione fra un membro dell'elettorato e la classe dirigente, che in realtà non c’è mai stata.
I maggiori rappresentanti dei Partiti di destra non consentono di scrivere sulle loro pagine Facebook, relegando chiunque al ruolo di semplice lettore e inibendo qualsiasi interlocuzione o dialogo interattivo.
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In alcune Community, hanno accettato di postare l’opuscolo informativo ma esclusivamente e limitatamente al loro diario, tenendolo rigorosamente entro quei limiti, come a nasconderlo e manifestando così una palese mancanza di interesse verso la diffusione dei crimini e dei criminali comunisti, come nel caso di “A tutta destra” il cosiddetto “Giornale online di area” gestito dall’Avv. Stenio Bove.
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La maggior parte delle pagine aperte da Fratelli d’Italia in riferimento alle singole entità territoriali nazionali, fanno risalire gli ultimi aneliti esistenziali al 2014, anno delle elezioni amministrative, evidenziando così il fatto che l’unico motore che spinse il gruppo politico a interagire con il Popolo della rete non fu quello informativo e culturale, basato su una simbiosi di intenti dallo squisito sapore intellettuale, ma anzi una subdola quanto contestuale esigenza elettorale, dopodiché il nulla.
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La riprova di ciò è data dal fatto che ora, avvicinandosi di nuovo la data delle prossime elezioni amministrative, queste pagine si rianimano e riprendono vita.
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Cito solo alcune delle innumerevoli Pagine di Fratelli d’Italia che si ergono come spettrali fantasmi a testimoniare il disinteresse e l’inettitudine dei politici che guidano tale compagine politica, tralasciando quelle che sono appena resuscitate dopo anni di auto-ibernazione :
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Fratelli d’Italia  -  Non fa postare
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Fratelli d’Italia Agosta - Non fa postare
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Fratelli d’Italia An Cori -  Pagina scomparsa da Facebook
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Fratelli d’Italia An LatinaOvestmare  -Pagina scomparsa da Facebook
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Fratelli d’Italia Arcore - Non fa postare
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Fratelli d’Italia Bagheria - Non fa postare
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Fratelli d’Italia Bologna – Non fa postare
Ho scritto loro, manifestando il mio disappunto.
Ecco il testo, a cui non è mai stata data alcuna risposta :
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Fratelli d’Italia Bologna Città Metropolitana - Cancella immediatamente il mio opuscolo anticomunista, non appena lo posto sulla loro pagina.
Ho scritto loro, manifestando il mio disappunto.
Ecco il testo, a cui non è mai stata data alcuna risposta :
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Fratelli d’Italia Bologna Provincia  - Dimostrano un disinteresse assoluto per l’anticomunismo.
Ho scritto loro, manifestando il mio disappunto.
Ecco il testo, a cui non è mai stata data alcuna risposta :
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Fratelli d'Italia Bolzano - Pagina scomparsa
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Fratelli d'Italia Busto Arsizio - Non fa postare
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Fratelli d'Italia Campi Flegrei - Ferma al 2014
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L'elenco è lunghissimo ma queste indicazioni dovrebbero essere sufficienti per indicare lo stato di indolenza e di colpevole menefreghismo che avvelena l'apparato comunicativo delle destre, in particolare di Fratelli d'Italia e dei politici (o politicanti) che vi si annidano come parassiti.
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Proseguendo nell'elencare le pagine Facebook che pur sventolando bandiere tricolori e proclami dal sapore nostalgico evitano accuratamente di favorire l'anticomunismo da me proposto, eccone alcune :
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Fuori dall'Europa - Lascia gli articoli che vengono postati dai visitatori in sospeso, senza mai pubblicarli.
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Futura - Quasi tutte le pagine che fanno riferimento a questo gruppo sono inattive, mentre le altre sono comunque per nulla ricettive sull'argomento da me proposto.
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GIOVENTU' NAZIONALE BOLOGNA  -  Non ha mai risposto alle mie comunicazioni, che sono state le seguenti :
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Fortunatamente il Popolo delle Destre che affolla Facebook ha recepito con entusiasmo la mia proposta culturale, dandomi così, nel mio piccolo, la possibilità di diffondere l'anticomunismo al suo interno.
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Se i vertici delle destre estraessero la testa da sotto la sabbia e prendessero coscienza del fatto che il substrato ideologico del proprio elettorato non può prescindere da una appropriata cultura identitaria che passa attraverso la conoscenza del nemico comunista, forse si potrebbero consolidare le fondamenta, oggi compromesse, dell'intero apparato socio politico.
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Indico un'ultima pagina Facebook, intestata ad un personaggio che primo fra tutti dovrebbe avere a cuore i sentimenti politici e ideologici delle persone che simpatizzano per la destra.

Si tratta della Senatrice leghista Lucia Borgonzoni, che ha ricoperto incarichi di governo come Sottosegretario di Stato, alla quale ho inviato i seguenti messaggi:
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Come tutti possono vedere, non si tratta quindi di posizioni isolate, ma di un sistema diffuso, un malcostume intellettuale che è drammaticamente connotato come esempio di disinformazione, pernicioso e deleterio, che può produrre solo distacco anziché coesione, incertezza anzichè sicurezza, in un proseguo certamente letale per la sopravvivenza delle destre.
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In mancanza delle necessarie basi culturali, infatti, qualunque formazione politica si trova ad essere in balìa delle mutevoli trasformazioni geopolitiche e sociali che turbinosamente si affacciano nella quotidianità popolare ed é quindi sufficiente il verificarsi di alcuni fraintendimenti per rompere l'equilibrio che ha spostato i favori dell'elettorato in una direzione piuttosto che in un altra.
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I comunisti hanno capito molto bene questo meccanismo e si adoperano da decenni per fagocitare le coscienze, addomesticandone la preparazione culturale, scolarizzata e manipolata a proprio uso e consumo in maniera piuttosto efficace, al punto che nonostante i cento milioni di vittime prodotte dal comunismo nel secolo scorso, questo risulta essere ancora vivo e vegeto insieme ai suoi eredi poli-metamorfizzati.
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I personaggi sopra descritti quindi, svolgono un ruolo estremamente dannoso per lo sviluppo culturale delle destre, e la loro inerzia è prodromica ad una inevitabile implosione.
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Questo articolo non modificherà certamente il trend che le destre hanno adottato di fronte agli elettori, ma certamente costituisce una testimonianza a futura memoria da leggere quando il comunismo si approprierà definitivamente della Democrazia, e con la quale potremo puntare il dito verso chi lo ha permesso.
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Dissenso
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mercoledì 19 dicembre 2018

IL GRANDE BLUFF


Dopo decenni di ruberie e di malaffare ad opera dei seguaci di Togliatti, con la colpevole compiacenza di Berlusconi  e delle pseudo destre, l’intero panorama della politica italiana si è delineato e configurato come un enorme apparato delinquenziale che possiamo definire, senza tema di smentite, una associazione a delinquere sulla pelle degli italiani.
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Non a caso i due Partiti “contrapposti”  detengono un vero e proprio primato per quanto riguarda il numero di indagati e di condannati dalla Magistratura italiana per reati che vanno dal furto alla corruzione, dal peculato alla turbativa d’asta, dalla “semplice” collusione con le mafie ai comuni commissariati per infiltrazioni mafiose.
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Tutto ciò non ha però impedito al Popolo italiano di continuare a votare per personaggi come Renzi o Berlusconi, almeno fino a quando la situazione ha raggiunto un punto di estrema criticità, producendo alle ultime elezioni un cambiamento radicale e una inversione di tendenza dell’intero elettorato.
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Il Popolo infatti ha designato a guidare il Paese coloro che, fino a quel momento, avevano tentato di contrastare l’operato delinquenziale della vecchia politica che stava conducendo la nazione allo sfacelo completo.
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Tra le varie criticità individuate dalle opposizioni emergeva prepotentemente quella legata al problema dei rifiuti, alla loro raccolta e al loro smaltimento.
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I pentastellati evidenziavano soluzioni miracolose proprio sulla raccolta della spazzatura, proponendo ad esempio di seguire l’esempio del cosiddetto “modello Vedelago”, secondo cui la raccolta differenziata permetteva di poter considerare i rifiuti non come un onere ma come una vantaggiosa risorsa economica.
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Ciò che poi i 5 stelle hanno omesso di dire è che la discarica di Vedelago presa ad esempio e da loro stessi talmente pubblicizzata al punto che era divenuta una meta di delegazioni straniere che ne volevano copiare le dinamiche, in realtà è poi fallita miseramente, producendo un “buco” di svariati milioni di euro.
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Fico, tronfio nella sua usuale tracotanza partigiana, si è ben guardato dal parlarne, così come gli altri pentastellati come Tolinelli, Di Battista, Massimo Bugani, e Di Maio.
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Il particolare che colpisce è che tutti questi personaggi sono in forte odore di comunismo, almeno così pare, a giudicare da come salutano in pubblico a pugno chiuso, scimmiottando il gesto dei criminali comunisti  che hanno insanguinato il pianeta.
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Tutti sanno che l’elettorato dei 5 stelle è prevalentemente composto da coloro che in precedenza votavano per la sinistra e che poi hanno dovuto accettare la cruda realtà, e cioè che i loro beniamini fossero una accolita delinquenziale a cui interessava solo arricchirsi a spese della popolazione.
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La sinistra compone dunque la base elettorale dei pentastellati e i suoi vertici, fino a Beppe Grillo e al suo “guru” ideologico Davide Casaleggio, costituendo così un palese e imbarazzante ossimoro.
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Ci sono infatti due plurimilionari ai vertici del Movimento, e un elettorato “popolare”, mescolato a intellettuali, o pseudo tali, che riempie le file della militanza, a cui però non spetta decidere alcunchè.
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Chi comanda nel Movimento 5 stelle:
Casaleggio al centro. Di fianco a lui i due componenti della piattaforma Rousseau :
David Borrelli a sx e Max Bugani a dx.
Ai lati Di Maio e Di Battista

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Ufficialmente la politica “interna” dei pentastellati risulta essere frutto delle decisioni “dal basso” e cioè della volontà popolare, ma in realtà non si muove foglia che il comico genovese il suo patrocinatore Casaleggio non vogliano.
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Una decisa dittatura, attraverso cui Grillo può esprimere le sue divagazioni politiche e il suo personale punto di vista, imponendoli a tutto il Movimento, che deve accettare supinamente tali dictat.
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Fico saluta a pugno chiuso
In questi giorni i pentastellati hanno calato la maschera in occasione delle votazioni europee sul Global compact per i Rifugiati, e su quelle parlamentari riguardanti il Global compact per Migranti.
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La compagine grillina, coadiuvata dalla Lega di Matteo Salvini, ha tradito le aspettative di gran parte dei sostenitori di questo Governo, e cioè di quei Cittadini che vedevano nel rispetto della sovranità nazionale un aspetto fondamentale da difendere in Europa, votando a favore del Global Compact sui rifugiati all’assemblea generale delle Nazioni Unite.
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Il grillino Fico, che è notoriamente comunista, dato che pur ricoprendo un incarico istituzionale si è lasciato andare a squallidi saluti col pugno chiuso, denotando così una miserevole condizione psicotica, si è già espresso favorevolmente anche per l’adesione all’altro Global Compact, quello sui Migranti.
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Tutta la sinistra compatta, grillini compresi, non ha esitato a schierarsi a favore in Parlamento, mentre la posizione di Salvini e della Lega appare improntata ad una imbarazzante indecisione, quasi che fosse ostaggio dei 5 stelle, votando per un imbarazzante rinvio della decisione.
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Fermo immagine della votazione con cui il Parlamento approva il rinvio della decisione.
In rosso i voti delle sinistre, dei grillini, e della Lega
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L’ambiguità incomincia ad essere un elemento costante che accompagna le decisioni di Salvini, come ad esempio alcune sue prese di posizione verso i Paesi comunisti.
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La lega da tempo è legata a filo doppio con il dittatore russo Vladimir Putin, e Salvini non nasconde la sua simpatia verso il sanguinario criminale, ex colonnello del famigerato KGB, che schiaccia le sue opposizioni con la forza e la violenza …
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Il Governo, complice Salvini, ha stretto accordi commerciali con la Cina, il Paese comunista in cui i diritti umani sono inesistenti e dove la dissidenza viene schiacciata senza pietà.
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Il regime comunista ha creato una vera e propria rete di fabbriche/lager, denominati Laogai, in cui si costringono i prigionieri a lavorare forzatamente e gratuitamente, usando come mezzo di coercizione vari tipi di torture, sia fisiche che psicologiche.
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Pur essendo a conoscenza di ciò i vari personaggi come Fico, come Di Maio, come Salvini, come Mattarella, e come il premier Conte, si sono affrettati a inchinarsi al dio denaro, rappresentato dalle occasioni commerciali offerte dal gigante comunista.
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La supposta sovranità nazionale, che sbandierata da Salvini in campagna elettorale gli ha procurato la maggior parte dei consensi, è stata vituperata e sottoposta a sodomizzazione dai burocrati dell’Europa, come Moscovicì e Juncker, senza che Salvini muovesse un dito.
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Siamo succubi di personaggi come appunto Moscovicì, che dopo essersi reso responsabile di un disastro economico in Francia, ora si permette di sindacare sulle nostre scelte finanziarie, ricattandoci con lo spauracchio di sanzioni economiche.
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Ora Salvini si dichiara europeista e non più sovranista, tradendo di nuovo la fiducia in lui riposta dagli elettori.
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In quanto a tradimenti anche i 5 stelle non scherzano, come dimostra il loro cambio di direzione nei riguardi del gasdotto che partendo da Brindisi devasterà l’intera dorsale appenninica, raggiungendo Minerbio, nel bolognese.
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In campagna elettorale i pentastellati erano i paladini che si opponevano a questo piano scellerato, optando per il raddoppio del gasdotto già esistente che corre lungo la costa adriatica, poi una volta raggiunto il potere si sono allineati e inchinati ai poteri forti che da sempre dicono di combattere.
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Personalmente credevo anche che Salvini, dopo i primi momenti di assestamento, avrebbe poi iniziato a porre rimedio alla incessante disinformazione operata dai post comunisti, agendo sui meccanismi che ne permettono un incedere costante e capillare.
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Di Maio contro il gasdotto in campagna elettorale : dopo essere stato eletto ha cambiato idea
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Credevo che i libri di testo scolastici fossero rivisti in chiave obiettiva, su base storica, ma nulla è stato fatto in questo senso, e la didattica per i nostri figli e nipoti continua a rimanere inquinata dalle falsità degli eredi di Togliatti.
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La destra, quella vera, in cui la sovranità nazionale è un valore irrinunciabile, è quasi estinta, frammentata in pochi movimenti dallo scarso rilievo socio-politico, oppure presente in forma di berlusconismo metamorfizzato, come Fratelli d’Italia che appare come una “costola” di Forza Italia.
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Mi dissocio quindi dall’operato ambiguo e privo di valenza ideologica che la Lega sta portando avanti, in combutta con il comunismo grillino, da cui pare essere pesantemente condizionato.
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Mi riconosco invece in quei valori identitari e sublimi che furono alla base del fascismo e che, ancora oggi, dovrebbero rappresentare l’ideale supremo di un vero italiano.
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Dio, Patria, e famiglia.
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Per sempre !
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Dissenso
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martedì 3 luglio 2018

BOLOGNA ostaggio dei centri sociali : Sindaco NON PERVENUTO...


L’inettitudine e il permissivismo che si riscontrano nel Sindaco di Bologna e nell’operato della Prefettura, affiancati dalle varie cariche politiche che fanno da corollario, come ad esempio quella del capogruppo PD in Comune, Claudio Mazzanti, rasentano responsabilità di tipo penale.
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I cittadini e la città stessa sono infatti ostaggio di un manipolo di delinquenti appartenenti ai centri sociali, in particolare di Xm24 in via Fioravanti, senza che le Istituzioni muovano un dito per interrompere il percorso di illegalità che si allunga giorno dopo giorno.
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Xm24 deve lasciare la struttura di via Fioravanti, poiché è scaduta la convenzione per l’utilizzo di tali spazi nel 2016, e poiché già da un anno è stato emesso un ordine di sfratto, a cui però gli attivisti anarco comunisti non vogliono ottemperare.
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ZECCA comunista

E’ trascorso un anno dal decreto di sfratto e Xm24 ha ribadito con arroganza affermando che di spostarsi proprio non ha alcuna intenzione, anzi, per festeggiare il compleanno dello sfratto non eseguito ha pensato di bene di organizzare una festa di strada, notturna, con tanto di spettacolo pirotecnico e musica fino all’alba.
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Xm24, alias i tupamaros della domenica, alias i guerriglieri che mettono a ferro a fuoco la città nelle occasioni che fanno comodo al PD (come quando si è impedito, con l'uso della violenza, che Matteo Salvini potesse parlare), alias gli anarco-comunisti pseudo-rivoluzionari, hanno deciso che la loro volontà è legge, che il loro comportamento è giusto, e che quello che decidono di fare non può essere ostacolato.
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Ed è così, forti di queste convinzioni, che hanno impedito alle persone residenti nella zona della “festa di strada” di chiudere occhio a causa del rumore, degli schiamazzi, del volume alto della musica.
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L’infinita arroganza dei “pupilli” del Sindaco è stata anche sfacciatamente  coadiuvata dall’occhio benevolo e benpensante di personaggi della politica cittadina legati al PD, come Emily Clancy (consigliera di Coalizione Civica), come Daniele Ara (consigliere del quartiere Navile) e come Claudio Mazzanti (capogruppo PD in Comune).
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La loro faziosità si è espressa in termini di accondiscendenza nei confronti di Xm24, nonostante il fatto che davanti ai loro occhi si sia palesata una reiterata violazione della legalità, e che il disegno criminoso dei centri sociali sia da loro stessi sbandierato senza mezzi termini.
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Noi di qui non ce ne andiamo !”,  hanno proclamato con arroganza i seguaci di Togliatti e di Bakunin, sapendo di essere protetti dal PD e da Merola, mentre la Prefettura continua beatamente a “sorvolare” su questi atti criminosi guardando da un’altra parte.
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L’illegalità a Bologna viene premiata da un PD becero e colluso che invece di far rispettare la Legge si dimostra prodigo di benevolenza verso chi delinque.
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Ironia di Salvini su Xm24 e il Sindaco di Bologna, Virginio Merola



Forse il PD vuole in questo modo ringraziare i Centri sociali per non aver permesso a Matteo Salvini di parlare in piazza, all’epoca della campagna elettorale che ha preceduto le elezioni ?
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Ricordo ai personaggi come Merola che presto dovranno andarsene a casa !
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Il popolo italiano ha infatti  finalmente capito di che pasta è fatto il PD.
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Ha capito che si tratta di un partito criminale a cui non interessano i problemi degli italiani, ma solo le speculazioni di partito, l’inciucio, le ruberie, la corruzione, e il malaffare, come dimostrano le tante indagini della Magistratura.
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Merola, Mazzanti, ecc, ecc, preparate le valigie perché i prossimi siete voi !
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Allora si che ci sarà una festa, ma la faremo noi, liberi cittadini !
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Dissenso
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domenica 28 gennaio 2018

La "DOPPIEZZA" del MOVIMENTO 5 STELLE


Pare proprio che l’ambiguità sia l’elemento caratteristico fondamentale che distingue il Movimento 5 Stelle dagli altri appartenenti al mondo della politica italiana.
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Con ciò non dico che altri movimenti o partiti ne siano privi ma sicuramente la doppiezza con cui i grillini sbandierano una loro presunta lealtà di intenti e la loro serietà politica cozza decisamente contro il loro modus operandi quotidiano.
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Da molte parti si pensa che in realtà i grillini siano, per così dire, “tinti di rosso”, in quanto la loro ansia di ricerca di voti presso l’elettorato delle sinistre li caratterizza e li identifica.
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I grillini “rossi” non mancano occasione per proclamare il loro enfatico “antifascismo” (di comodo) con il quale sorridono compiacenti e ammiccanti al popolo dei sinistrorsi, ma dimostrano una latitanza colpevole e arrogante verso l’anticomunismo.
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I grillini NON hanno mai preso posizione sui crimini commessi in nome del comunismo, né sui criminali che ne sono stati artefici, come Stalin,  Lenin, oppure Palmiro Togliatti, il feroce criminale correo delle stragi delle Foibe e dei massacri degli italiani esuli in Russia e deportati nei gulag siberiani.
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Non una parola sulla caduta del “Muro di Berlino” , oppure dei famigerati Laogai cinesi, simbolo odierno dell’orrore comunista.
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La doppiezza dei grillini consiste proprio in questo, e cioè nel dichiararsi antifascisti e poi chiudere gli occhi di fronte alle atrocità del comunismo.
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Grillo non ha mai nascosto le sue simpatie per il comunismo, e pare che imponga le sue scelte politiche anche alla "base” del movimento, facendo poi credere che questo sia il risultato di una sbandierata “democrazia dal basso”.
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Dal punto di vista politico e ideale gli altri partiti politici sono più coerenti del Movimento 5 Stelle, poiché non rinnegano le eredità culturali o pseudo tali da cui traggono il retaggio che li contraddistingue, pur metamorfizzati e diversificati.
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Allora mi chiedo : “Perché prendere le distanze SOLO dal fascismo ?
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Nessuno ha chiesto ai grillini di dimostrare il loro antifascismo, ma loro hanno sentito la necessità di avvolgersi in un’aura di verginità a senso unico, senza sentire il bisogno di dimostrarsi anche anticomunisti.
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Forse reputano che i milioni di morti prodotti dai seguaci della “falce e martello” siano meno importanti di quelli prodotti da Hitler.
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Forse guardano con benevolenza a Stalin, a Lenin, e a tutti gli altri gerarchi assassini comunisti che hanno annichilito interi strati sociali, deportandoli nei gelidi lager della siberia.
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Mi chiedo di nuovo :
Perché antifascista SI,  e anticomunista NO ?
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L’ambiguità e la doppiezza del Movimento 5 Stelle è evidentemente intrinseca e innata, simbiotica con il loro stesso modus operandi, del quale quindi non possiamo proprio fidarci.
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Grillini tinti di rosso, ecco la verità, palese e inconfutabile.
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Sono i fatti a dimostrarlo, e lo stesso comportament tenuto da Grillo, e dai suoi fedelisimi, come Massimo Bugani, o Di Maio.
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Dicono ambiguamente di non volersi far coinvolgere da emotività legate alla destra o alla sinistra, come se la loro verginità ne risultasse altrimenti violata, contaminata, ma si producono apertamente in dichiarazioni  con cui si proclamano apertamente antifascisti.
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Opportunismo ? Idiozia ? Mancanza di coerenza ? Stupidità ? Doppiezza ? Ambiguità ? Faziosità ?
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Quale di queste caratteristiche rappresenta l’anima del Movimento 5 Stelle ?
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Inoltre, se l’ambiguità pervade il Movimento a tutti i livelli, quale affidabilità si può dunque riscontrare nelle sue politiche ?
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Due metri e due misure ?
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Un giudizio storico unilaterale e falsato da pregiudizi ideologici ?
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A mio parere tutto ciò può essere considerato come una mina vagante, pronta ad esplodere con conseguenze imprevedibili, ma se c’è una cosa di cui l’Italia oggi non ha bisogno, è proprio questo !
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Lasciamo la doppiezza e l’ambiguità a coloro che evidentemente sono professionisti dell’inganno e della mistificazione, proprio come, guarda caso, le sinistre e i post comunisti.
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Dissenso
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Speech by ReadSpeaker