Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
"TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, CON LO SCRITTO E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI O CENSURE"
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venerdì 3 ottobre 2014

"Terremerse, Errani falsificò la relazione in vista delle elezioni"

Vasco Errani ordinò ai suoi dirigenti di mentire deliberatamente al fine di non perdere consenso elettorale in vista delle imminenti elezioni regionali in cui si sarebbe candidato per la terza volta. 
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E' questo il concetto chiave delle motivazioni (depositate ieri) della sentenza con cui la Corte d'appello l'8 luglio scorso ha condannato l'ex governatore a un anno per falso ideologico e i due dirigenti regionali Filomena Terzini e Valtiero Mazzottia un anno e due mesi per falso e favoreggiamento.
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La vicenda è quella relativa aTerremerse, la cooperativa agricola presieduta dal fratello maggiore di Vasco, Giovanni Errani, che ottenne illecitamente nel 2006 un finanziamento da un milione di euro dalla Regione per costruire una cantina vinicola a Imola. 
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A fine 2009 'Il Giornale' raccontò la vicenda ed Errani rispose mandando in Procura una relazione in cui si diceva che l'iter era regolare. 
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La relazione per il pm Antonella Scandellari fu un tentativo di depistaggio di Errani e dei dirigenti autori dell'atto.
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In primo grado l'ex governatore era stato assolto perché il gup Bruno Giangiacomo, pur ritenendo la relazione «frettolosa, negligente e superficiale», giudicò non ci fosse dolo da parte di Errani. 
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La Corte d'appello (giudice relatore Domenico Pasquariello, presidente Pierleone Fochessati) riconosce al gup di aver correttamente ricostruito i fatti, ma arriva a conclusioni opposte. 
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«La Corte ritiene che la relazione – scrivono – venne redatta con contenuto volutamente omissivo e fuorviante, in modo da fornire una falsa rappresentazione della regolarità della procedura relativa all'erogazione del contributo a Terremerse, al fine - di natura politica - di non alienare consensi sull'operato dell'amministrazione e del suo presidente con ciò dovendo nascondere gli illeciti operati da Terremerse e quindi da Giovanni Errani».
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Una deliberata menzogna, dunque, il cui movente era chiaro :
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«Occorre richiamare la genesi della redazione chiara e incontestata, e riferibile esclusivamente alla decisione e alla volontà del Presidente e che scopo dell'atto era, come riferito da tutti i soggetti coinvolti, quello di dare una risposta immediata e demolitoria alle accuse che avevano trovato ampia eco mediatica in periodo pre-elettorale (elezioni regionali del 2010). 
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Il fine dell'atto... era esclusivamente quello di tutelare a ogni costo l'immagine pubblica e politica del presidente, fine raggiungibile solo nascondendo le evidenti responsabilità di Giovanni Errani. 
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L'evidenza individualizzante del movente è coerente solo con la determinazione in capo al presidente Errani di far svolgere ai dirigenti un accertamento non imparziale, ma che avesse invece l'effetto di consentire di affermare che tutto era in regola» 
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di Gilberto Dondi (Bologna - il Resto del Carlino - 3 ottobre 2014)
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domenica 17 agosto 2014

1945 : CRIMINI COMUNISTI NELLA "BASSA" BOLOGNESE - IL TRIANGOLO DELLA MORTE



Raccolta di testimonianze, aneddoti, racconti, ed episodi inerenti al bagno di sangue che si è verificato nelle nostre zone nell’immediato dopoguerra, successivamente al 25 aprile del 1945, a guerra finita, e alla loro presentazione.

Sul finire dell’ultima guerra mondiale, nel 1945, e anche a guerra già finita, l’Italia ha assistito sul proprio territorio ad una vera e propria escalation di delitti, di stragi, e di vendette, tutti a sfondo politico, che hanno raggiunto punte di ferocia e di malvagità molto elevate.

Tutti sanno che le vendette e i “conti in sospeso” tra opposte fazioni politiche, ma non solo, hanno scatenato una vera e propria “caccia all’uomo” che non ha risparmiato neppure persone innocenti, donne e anziani, in un clima di odio che non ha precedenti.

I responsabili di questa lunga catena di omicidi e di efferatezze, furono i partigiani comunisti, che vollero così imprimere un triste e indelebile segno nella storia dell’Italia, incidendolo con il sangue delle loro vittime.

I partigiani spesso hanno prelevato le persone direttamente dalle loro case e le hanno uccise senza neanche offrire loro un processo sommario, depredandole e infierendo sui corpi con ferocia.

Molti di questi carnefici furono riconosciuti e arrestati, ma a causa dell’amnistia di Palmiro Togliatti furono rimessi in libertà, e spesso si ritrovarono faccia a faccia con i parenti delle loro stesse vittime,  potendo così irriderle e dileggiarle impunemente.

Possiamo oggi affermare, nonostante i tentativi degli eredi di Togliatti di nascondere o dissimulare la realtà criminosa, che la vastità dei fatti di sangue imputabili ai partigiani comunisti induca a credere che essi siano stati realizzati seguendo un preciso disegno, uno schema pianificato e organizzato a tavolino, scientemente e criminalmente.

Non è un caso che interi gruppi familiari siano stati sterminati, spesso aggiungendo l’efferatezza della tortura agli omicidi, e che poi i partigiani si siano appropriati dei beni materiali delle vittime.

Non è un caso che dopo la guerra, ci si sia trovati davanti a partigiani improvvisamente diventati ricchi, che poterono così iniziare delle attività imprenditoriali usando i soldi sporchi del sangue delle loro stesse vittime.

La scure comunista si è abbattuta con violenza anche sui rappresentanti del Clero, nel tentativo di decapitare coloro che potevano guidare i cattolici verso destinazioni e percorsi diversi da quelli previsti dal comunismo.

Lo storico Roberto Beretta ci segnala nel suo studio del 2005, “Storia dei preti uccisi dai partigiani”, che il numero dei sacerdoti uccisi dall’odio comunista è stato in totale di 130 vittime !

Dopo aver condotto una vera e propria “caccia alla tonaca”, prodromica ad una lunga serie di esecuzioni, compiute appunto dai partigiani, divenne chiaro il tentativo dei comunisti di impadronirsi “politicamente” della società, mediante la forza e l’intimidazione.

Questa tesi fu sostenuta anche dal Cardinale di Bologna, sua Eccellenza Giacomo Biffi, nel 1995, in occasione del cinquantenario della Resistenza, riprendendo e amplificando ciò che già era stato affermato in precedenza da Don Lorenzo Tedeschi, un coraggioso sacerdote che citò la frase di un comandante partigiano comunista :

"Se dopo la liberazione, ogni compagno avesse ucciso il proprio parroco e ogni contadino il padrone, a quest’ora avremmo risolto il problema. "

Il Partito Comunista Italiano ha provveduto poi a mantenere una totale disinformazione sulle stragi, omettendo di parlarne e di pubblicizzare qualsiasi cosa fosse inerente a tutto ciò, stendendo un velo di minacciosa omertà sull’argomento.

Lo dimostra il fatto che ancora oggi si riferiscano a Togliatti come a : “il Migliore” !!!

Si stima che gli uccisi, dopo il 21 aprile 1945 nel bolognese, ammontino a 773, di cui 334 civili (fra cui 42 donne).

Vorrei tentare di dare il giusto ricordo alle vittime, attraverso una serie di rievocazioni storiche, di racconti e di aneddoti, che permetta di collocarle in un contesto non più dimenticato.

Vorrei far riaffiorare le ignobili circostanze attraverso cui sono state messe in atto vere e proprie stragi contro persone spesso innocenti, perpetrate comunque a “sangue freddo”, e cioè a guerra finita, ad armi deposte.

La vigliaccheria è stato il motivo trainante che ha permesso al comunismo di approfittare della violenza insita nei suoi sostenitori per appropriarsi dei beni, oltre che della vita, di centinaia di vittime delle nostre zone.

Sono rimasti in pochi i superstiti, o i figli dei superstiti, o delle vittime, che potrebbero oggi dare luce alle pagine buie degli stermini effettuati dai partigiani nel 1945.

Risulta quindi estremamente difficile comporre un quadro di insieme uniforme, sia per la disinformazione operata in precedenza, sia per il velo che il tempo ha calato sulle vicende, ma certamente tutto ciò non ferma il desiderio di dare alle vittime un giusto riconoscimento, che permetta anche future commemorazioni.

Cerchiamo, attraverso i racconti dei parenti, o degli amici delle vittime, di “mettere insieme” gli aneddoti che la memoria ha tramandato, per poter fruire di un quadro omogeneo che dimostri la verità storica dell’immediato dopoguerra.

Se ricordate qualche particolare inerente alla soppressione di parenti, in riferimento a quell’epoca, magari corredato da vecchie fotografie, sarei lieto di poter avere un colloquio con Voi, nel pieno rispetto della Vostra privacy e del tutto informalmente.





UN PO' DI "VERA" STORIA: VITTIME DELL'ODIO COMUNISTA NEL "TRIANGOLO ROSSO"

La locuzione “triangolo della morte” (o “triangolo rosso”), di origine giornalistica, indica un'area del nord Italia in cui alla fine della seconda guerra mondiale, tra il 1945 ed il 1948, si registrò un numero particolarmente elevato di uccisioni a sfondo politico, attribuite a partigiani ed a militanti di formazioni di matrice comunista.

Il territorio  su cui ha imperversato l’odio comunista, attraverso gli omicidi e le efferatezze compiute da schiere di partigiani assassini e carichi di odio, è compreso tra le città di Bologna, Reggio Emilia, e Ferrara.

Anche nei territori del nostro comune (Minerbio – BO) e di quelli vicini o adiacenti, la ferocia e l’odio che da sempre contraddistinguono il vorace mostro sanguinario comunista, si sono manifestati con palese evidenza in tutta la loro drammaticità.

I rancori e le vendette personali, così come, a volte il semplice delirio di onnipotenza dei partigiani comunisti, hanno prodotto un abisso di orrore sui cittadini inermi dei nostri territori, compiendo vere e proprie stragi a guerra già finita.

Elenco solo alcune delle vittime che sono riuscito a identificare dopo un paziente lavoro di ricerca, e prego chiunque fosse in grado di fornire dettagli o di completarne la stesura di contattarmi.

Lo scopo non è quello di alimentare l’odio verso coloro che si sono macchiati di tali nefandezze, ma quello di restituire alla verità storica la giusta dimensione della realtà che i comunisti hanno tentato di nascondere per decenni.

Ho riscontrato infatti grande difficoltà nel riassemblare i frammenti di verità precedentemente nascosti dall’opera sistematica di disinformazione messa in atto dal PCI prima, e dai suoi eredi metamorfizzati in seguito.

Ad esempio, non è stata data alcuna risonanza, infatti, riguardo al fatto che dal 24 aprile al 5 dicembre 1945 la media dei preti assassinati dai comunisti nell’arcidiocesi di Bologna sia stata di un martire al mese.

Nonostante il processo di revisione storica innescato dal crollo del comunismo mondiale, dopo la caduta del “Muro di Berlino”, pochissimo è stato scritto su queste vittime, a cui non è stata dedicata nemmeno una via o una piazza.

Ecco quindi alcuni dei nominativi delle vittime dimenticate, che in concomitanza dell’anniversario del 25 Aprile è giusto e doveroso ricordare.

Onoriamo citandoli, il loro estremo sacrificio, insieme a tutti coloro che non sono qui elencati, abbracciandoli idealmente. Continua a leggere...

lunedì 30 giugno 2014

Bologna, Disneyland mondiale del cibo dietro l’inceneritore.



C'è solo un problema; la struttura nascerà vicino a uno dei più grandi inceneritori dell'Emilia-Romagna
Bologna «capitale mondiale del cibo», nasce così il progetto F.I.Co., acronimo di Fabbrica Italiana Contadina, di Oscar Farinetti illuminato imprenditore di sinistra, conosciuto nel mondo per la catena Eataly (le Coop ne possiedono il 40%).

Una Disneyland dell'alimentazione per chi ama la natura, il biologico e i prodotti salutari di alta qualità. Stellari i numeri: 5-10 milioni i turisti attesi ogni anno, più di 1000 posti di lavoro, 50 milioni di investimenti già raccolti (tra cui quasi 20 dalle Coop rosse) per la costruzione di impianti nell'area concessa dal Comune. 
Un parco tematico che prevede produzione, distribuzione e consumo con percorsi didattici da fruire con audio guide e accompagnatori turistici tra stalle, campi coltivati, orti, officine di produzione, acquari e ristoranti.

Tutto bellissimo, peccato che il progetto sorga a 1,5-2 km in linea d'aria da uno degli inceneritori più grandi dell'Emilia-Romagna, in via del Frullo 5, della multiutility Hera spa e attivo sin dal 1973. Smaltisce rifiuti solidi urbani speciali e «pericolosi, catalogati anche come sanitari contagiosi». «Anche i dati Moniter (studio regionale, ndr) non sono rassicuranti» ci ha detto l'ex assessore regionale all'ambiente Sabrina Freda.
E gli oncologi del gruppo italiano Medicina Democratica nel gennaio 2012 certificano: «la possibilità di un aumento dei rischi di malattie tumorali a fegato, pancreas, vescica, colon, linfoma non-Hodgkin, polmone, ovaie, nonché aborti spontanei, nascite pre termine, malformazioni fetali, malattie cardiovascolari e respiratorie».
Inoltre «l'emissione di cadmio (metallo tossico, ndr) dell'inceneritore del Frullo è da 3 a 10 volte superiore a quello di altri siti».
Hera, la più grande holding bolognese, quotata in borsa e controllata da 7 Comuni tradizionalmente di sinistra (tra cui Bologna e Modena) fa dell'incenerimento uno dei sui principali business. E come si sa «business is business». 
Chissà se lo sanno anche il cultori del biologico di sinistra! Sentito al telefono Farinetti cade dalle nuvole: «Neanche sapevo ci fosse un inceneritore.
Lei è il primo che me ne parla.
Strano che dopo tante riunioni nessuno mi abbia mai detto niente». 
Farinetti fa qualche telefonata e ci risentiamo: «Deve chiedere al Comune. Tutti quelli che ho interpellato mi dicono che le analisi sono negative». 
Replichiamo: «Ma ha parlato con gli stessi che neanche le avevano detto dell'inceneritore! Con tutti i posti che ci sono perché proprio lì?». 
Pausa di silenzio poi Farinetti esclama: «Non l'ho scelto io. 
Se fa male alla salute di sicuro non apro, sarei un delinquente così come se si fa un casino e i dati sono negativi».

Ma gli inceneritori «di sinistra» di Hera sono intoccabili.
Il presidente della Regione Vasco Errani, ha addirittura cacciato il suo assessore all'ambiente, Sabrina Freda, rea di voler ridurre, come da disposizioni europee, la quantità di rifiuti speciali inceneriti in Emilia.
La Freda dichiara a Panorama: «Non si vuole bruciare meno, anche se sappiamo che fa male alla salute, perché gli inceneritori arricchiscono la multiutility Hera».
Da inaugurare nel 2015, sarà realizzato all'interno del Caab, il mercato ortofrutticolo della distribuzione, all'80% di proprietà del Comune di Bologna e al 6% della Regione. Caab, fortemente indebitata, mette a disposizione gli immobili per un valore di 55 milioni di euro. Per la nascita di F.i.Co sono intervenute molte forze economiche, dal mondo cooperativo a quello industriale e bancario: Carimonte Holding (Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena); Banca IMI; CCIAA di Bologna; Confartigianato Assimprese di Imola e del territorio bolognese; Coop Adriatica; Coop Reno; EmilBanca; Confcooperative, Poligrafici Printing (Il Resto del Carlino), Saca, Romagnoli Spa, Cna, Coprobi, Fondo Sviluppo, Ascom; Enpaia; Fondazione Carisbo; Giorgio Tabellini; Legacoop; Nute Partecipazioni (Alberto Masotti); Oscar Farinetti e Eataly; SGR; Unendo Energia; Unindustria Bologna.

di Antonio Amorosi (LINK)

Articolo proposto da Città in comune. Inchiesta pubblicata su PANORAMA.

venerdì 27 giugno 2014

CIAO PICCOLO ADAM.

TRAGEDIA A MINERBIO
 

Porti un figlio nel grembo per nove mesi,
poi l’accogli tra le tue braccia. 
Scopri l’amore,
quello vero, eterno. 
Ti prendi cura di lui, 
giorno dopo giorno. 
Lo vedi crescere, 
il primo accenno di sorriso ti colmerà il cuore. 
Ogni piccolo progresso, 
una conquista. 
Tua e sua. 
E’ questa la felicità, pensi. 
Poi, di colpo, un pomeriggio qualunque, tutto finisce. 
Piombi in un incubo.

E’ quello che è accaduto ieri ad una giovane mamma, a Tintoria di Minerbo. 
Il suo bimbo, di soli due anni, è rimasto vittima di un incidente stradale, avvenuto intorno alle 18. 
Il piccolo è stato investito da un'auto, mentre attraversava la strada, sotto gli occhi della sua mamma. 
Da quanto si apprende erano davanti ad una fermata del bus, mano nella mano, quando il piccolo sarebbe sfuggito alla stretta della madre, piombando in strada. 
Così una vettura in transito se lo sarebbe ritrovato davanti, all'improvviso, e lo ha centrato in pieno.
Soccorso in elicottero, le sue condizioni sono parse da subito critiche. 
A nulla sono valsi i tentativi di soccorso dei sanitari del 118, il cuore del piccino ha smesso di battere durante la corsa verso l'ospedale Maggiore di Bologna. 
Una volta giunto al pronto soccorso, il piccolo era già morto. (LINK)

Non ci sono parole per descrivere quanto accaduto. Solo lacrime e rabbia per la scomparsa di una tenera ed innocente creatura di soli due anni. Ci uniamo al cordoglio della famiglia del piccolo Adam porgendo loro le nostre più sentite condoglianze.

Rivolgiamo inoltre un appello alla nostra amministrazione comunale, chiedendo di unirsi al dolore di questa famiglia dichiarando una giornata di lutto cittadino per commemorare il piccolo Adam e tutte le altre innocenti vittime della strada che in questi ultimi giorni hanno purtroppo riempito le pagine dei giornali. 
Crediamo infatti che sia il caso di annullare  il "carnevale notturno" previsto per sabato 28 giugno. (LINK) 
Davanti ad episodi così tragici pensiamo che non ci sia nulla da festeggiare. 


venerdì 6 giugno 2014

LA POLITICA E I CITTADINI.

In questi ultimi cinque anni noi del Blog  abbiamo lottato continuamente contro una politica sorda, cieca, arrogante e autoreferenziale che tentava in ogni modo di negare una realtà palesata da innumerevoli prove tangibili fornite da noi stessi, attraverso foto, documenti, articoli, ecc...
Basta leggere le pagine del Blog, qui accanto.

Abbiamo cercato di coinvolgere le realtà politiche del Paese, le così dette "opposizioni", ma scontrandoci contro un lassismo e un menefreghismo che ha dell' inverosimile, ci siamo accorti che dialogare con loro era come combattere contro i mulini a vento. 
(Ovviamente fatto salvo un unico consigliere comunale che ha sempre lottato come un leone, oggi eletto a Baricella).

Attraverso BANCHETTI - VOLANTINAGGI - RACCOLTE FIRME - DENUNCE VERE E MEDIATICHE - ARTICOLI VERITA' ED INCHIESTE abbiamo portato alla luce una serie di fatti che grazie alla nostra perseveranza e coraggio sono finalmente stati risolti. 

NON TUTTI OVVIAMENTE, MOLTO E' ANCORA DA FARE.

Consideriamo comunque i risultati da noi raggiunti un successo incredibile soprattutto se pensiamo al fatto  che non eravamo nemmeno all'interno del consiglio comunale. 
Due semplici Cittadini che dall'esterno del Palazzo Comunale cercavano e tuttora continueranno a tentare di battagliare per risolvere situazioni e problemi che attanagliano Minerbio e che ci stanno a cuore.

Non ci siamo mai voluti candidare per formare una lista civica di opposizione perchè non riteniamo indispensabile sedersi su quelle poltrone per parlare del nostro territorio.
Ma motivo ancor più triste è che il Minerbiese è l'emblema stesso dell' italiano medio.

E' capace di lamentarsi, lamentarsi e ancora di lamentarsi ma quando si presenta l'occasione di tirare le fila è il primo a nascondersi. 

Quando il gioco si fa duro, stai tranquillo che ti trovi da solo.

E questo accadeva anche con le "vecchie" liste di opposizione e i "(non) nuovi" consiglieri comunali.

Sembra che il connubio tra cittadini minerbiesi e PD sia insolubile, come una sorta di "dai e ricevi" al contrario.

Io ti voto quindi lasciami vivere, salvo poi prendersela sempre in quel posto...
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Ovviamente noi continueremo ad opporci al sitema di governo del PD appena rieletto e che vede oltretutto nelle sue fila i rappresentanti del partito comunista.
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Con il nostro sguardo a DESTRA (noi non abbiamo bisogno della parola centro!) continueremo a sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi reali del Paese bacchettando la giunta eletta quando sbaglierà e spronando gli attuali consiglieri comunali di opposizione a non dormire sugli allori (anche perchè c'è poco da festeggiare!).

COMINCIAMO SUBITO...

CHIEDIAMO LORO, AI (rossi) GRILLINI E AL CENTRODESTRA UNITO (unito a chi ? al PD ?), SE SI SONO MAI ACCORTI (domanda retorica) DELL'ETERNIT DEL CONSORZIO PROPRIO ACCANTO AGLI ASILI DEL PAESE...?!

Se la risposta è NO, vi invito a leggere QUI oppure QUI

Ma siccome crediamo che, come al solito, questa domanda e questa sfida cadrà nel vuoto, a tal proposito ripubblichiamo un commento di un nostro lettore che sintetizza bene quanto da noi appena detto :
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"i grillini hanno scazzato completamente la campagna elettorale. per ottenere un consenso nelle realtà come la nostra devi piacere alla gente, a pelle, e devi proporre cose utili, non idiozie come i tabelloni luminosi "perchè la gente deve sapere quanto spende il comune in elettricità".
mi associo quindi all'analisi di questo blog e anche di un altro: i grilli hanno perso per demerito delle persone, hanno atteso il voto "della faccia di grillo" senza rendere piacevole la loro, sono diventati una specie di ufficio di collocamento per ragazzotti con la mente erose dalle ore e ore passate su internet.
Centrodestra unito? unito a chi? a minganti forse? STENDIAMO UN VELO PIETOSO.
Altri hanno avuto più dignità.
minganti si può dire tutto tranne che "sia stato in mezzo alla gente per 5 anni", è talmente superbo che aspetta di essere salutato prima di salutare, perchè lui è il sindaco quindi può girare col naso all'insù.
la gente ha votato renzi e non si è accorta di dare la sedia a minganti. i grilli potevano essere una alternativa di "speranza e protesta" ma si sono presentati talmente al di sotto delle aspettative che quasi quasi venivano raggiunti dalla lista del nulla cosmico del pdl.
ora per minganti e il suo clan la strada è in discesa, in un consiglio comunale fatto di una strana maggioranza allargata al pdl e coi grillini che speriamo che non siano i figliocci della lista-zucchini, se no è meglio emigrare da un altra parte!!!"

INOLTRE, CHIEDIAMO LORO, AI (rossi) GRILLINI E AL CENTRODESTRA UNITO (unito a chi ? al PD ?), SE SI SONO MAI ACCORTI (domanda retorica) CHE DAVANTI ALLA CHIESA DI MINERBIO CI SONO INSORMONTABILI GRADINI CHE IMPEDISCONO IL PASSAGGIO E L'ACCESSO AI DISABILI  IN  CARROZZINA..!?
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Rivolgendoci inoltre anche agli organizzatori della prossima festa "la notte celeste" facciamo un appello:
ci auguriamo che i soldi che verranno raccolti in questa manifestazione saranno destinati anche all' eliminazione di questa maledetta barriera architettonica presente ormai da troppo, troppo tempo.


Anche questa volta crediamo che la risposta sarà la solita aria fritta, come quella fornitaci dal prete del paese che nascondendosi dietro a "...ci sono le belle arti ed è complicato..." ha preferito nascondere la testa sotto la sabbia lasciando che il problema non si risolvesse. 
Comportandosi esattamente come fa del resto tutta la politica locale, fatta da cattocomunisti che parlano di Berlinguer o il criminale Togliatti mentre vanno in chiesa alla domenica.

Il Blog

IL CENTRODESTRA UNITO per MINERBIO HA QUALCHE CRISI DI IDENTITA'...

Su segnalazione di un Cittadino abbiamo potuto constatare direttamente quanto indicatoci.
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Cioè il Centrodestra unito per Minerbio ha una vera e propria crisi di identità.
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Appare ormai sempre più evidente che la canditatura di questa lista civica (alias PDL-NCD-FI-FDI) è servita esclusivamente a togliere preferenze al M5S per consentire così ai comunisti minerbiesi di avere campo libero.
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E così è stato. (LINK)
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Una sorta di silente (ma non troppo) alleanza ?
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Giudicate voi... 

Nel profilo google plus del partito minerbiese il simbolo della lista civica è affiancato ad un famoso quadro, "Il Quarto Stato".
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Una sorta di messaggio subliminale al POPOLO della sinistra minerbiese ?
Da wikipedia: [...] Il quarto stato rappresenta la conclusione di un percorso dell’autore attraverso numerosi dipinti tutti riguardanti il medesimo tema, ovvero lo  sciopero   dei lavoratori. Il primo dipinto è gli Ambasciatori della fame, successivamente dipinge la Fiumana e infine il bozzetto preparatorio del 1898 Il cammino dei lavoratori. [...] 

[...]Inizialmente fu esposto al Castello Sforzesco e divenne presto simbolo del socialismo; proprio per questo motivo con l’avvento del fascismo fu depositato in un magazzino. [...] 

[...] Quest’opera è un simbolo della società del XX secolo, poiché essa rappresenta lo sciopero dei lavoratori e simboleggia non solo la protesta sociale ma l’affermazione di una nuova classe sociale, il proletariato, che diventa consapevole dei propri diritti nei confronti della società industriale. [...].
Per chi non lo sapesse o non lo ricordasse la protesta della classe sociale, il proletariato, prende origine dalla teoria Marxista come sinonimo di salariato in un sistema capitalistico.
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Il Proletariato, come movimento Marxista, acquista così un ruolo di protesta contro il capitalismo, considerando il sistema industriale come il male assoluto.
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Il Proletariato viene considerato come classe rivoluzionaria contro ogni forma di proprietà privata, dando vita alla teoria della così detta dittatura del proletariato.
Da Wikipedia : [...] L'invito di Marx ed Engels alla fine de "Il Manifesto del Partito Comunista" è quello di una unità totale dei lavoratori proletari per una rivoluzione comunista che abbatta l'economia politica borghese [...]
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Ricordiamo infine che lo stesso quadro come simbolo politico fu usato anche da Ingroia attraverso Rivoluzione Civile, che certamente non guardava a Destra, e che guarda caso cercò di fare alleanze con PD, SEL e comunisti vari...

Che dire? Questo è il vostro partito di centrodestra minerbiese...!
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lunedì 26 maggio 2014

CLAMOROSO! AMMINISTRATIVE 2014, A MINERBIO IL CENTRO SINISTRA SFONDA L' 83%

CENTRO DESTRA: NON PERVENUTO...!



Dopo le deliranti dichiarazioni di Beppe Grillo che affermava testualmente "il comunismo è bellissimo" e poi ancora "Il comunismo è finito perchè è stato applicato male…" e ancora "il sogno del comunismo sta continuando con questo movimento…" possiamo tranquillamente dire che a Minerbio (e non solo) il risultato elettorale del centro sinistra può essere tranquillamente sommato a quello del comico/politico genevose.
Quindi per quanto riguarda la nostra realtà locale è ormai evidente che il centro sinistra ha sfondato quota 83%. (VEDI TABELLA SOPRA)

Stendiamo invece un velo PIETOSO sul tristissimo risultato elettorale del Centro Destra minerbiese che vede il candidato sindaco Gian Luca Borghi (ex Lista Civica Cittadini di Minerbio) perdere quasi l'11% posizionandosi così all'ultimo posto tra i candidati in corsa.

SEGNANDO COSI' UN RISULTATO STORICO 
PER IL CENTRO DESTRA MINERBIESE...

...PURTROPPO (per lui) TUTTO IN NEGATIVO...!



http://www.lavocedelcittadinobologna.blogspot.it/2014/05/previsioni-di-voto-minerbo.html

venerdì 9 maggio 2014

Professore con la tubercolosi, scattano i controlli in sei classi.

Molinella (Bologna), 9 maggio 2014.
 
Si è ammalato di Tbc un professore dell’istituto tecnico commerciale Efrem Nobili di Molinella.
Oggi cominceranno i test Mantoux antitubercolosi su 160 persone di cui 40 fanno parte sia del corpo insegnante che dei bidelli.
Controlli disposti dal dipartimento della sanità pubblica e delle cure primarie dell’Ausl dopo che il professore si è ammalato di tubercolosi.
Le analisi verranno effettuate solo sugli allievi che sono venuti a contatto con l’insegnante e non su tutti i ragazzi dell’istituto.
Il docente era ammalato da tempo ma la diagnosi definitiva accertante la tubercolosi è arrivata solo nei giorni scorsi con il ricovero nel reparto delle malattie infettive del Maggiore.
I vertici dell’Asl escludono si sia in presenza di una emergenza sanitaria in corso.
Se anche qualcuno risultasse positivo al test, non necessariamente avrebbe contratto la malattia. Il batterio può essere latente nell’organismo e, a volte, non manifestarsi mai.
Per diagnostica l’esistenza, o meno, dello stato di malattia ci vorranno infatti altri controlli.
Quella di oggi è soltanto una prima parte del test: i sanitari torneranno lunedì per verificare chi è stato contagiato.
L’Ausl illustra le procedure che verranno effettuate al Nobili: «Gli operatori del dipartimento di sanità pubblica e gli operatori della pediatria territoriale del dipartimento delle cure primarie effettueranno il test Mantoux (test di elezione per lo screening tubercolare) alle persone con le quali il paziente è venuto in contatto. Chi risulta positivo al test non necessariamente è ammalato.
La positività al test indica soltanto che la persona è entrata in contatto con il bacillo responsabile della malattia, e che ciò ha determinato una reazione di difesa da parte del sistema immunitario.
La tubercolosi è una malattia mai completamente debellata, per la quale esistono tuttavia efficaci protocolli di profilassi e cura». [...]

Fonte: LINK

martedì 15 aprile 2014

TERREMOTO: BLOCCATE TUTTE LE AUTORIZZAZIONI, LA REGIONE SOSPENDE NUOVE TRIVELLAZIONI.


Presentato rapporto Ichese su legame tra esplorazioni e scosse.

(ANSA) - BOLOGNA, 15 APR - "La Regione ha deciso di estendere, sino alla acquisizione dei risultati delle azioni, la sospensione in tutta l'E-R di qualsiasi nuova attività di ricerca e coltivazione come abbiamo fatto sin qui nel cratere".
E' una delle decisioni contenute nella relazione con cui l'assessore alla protezione civile Paola Gazzolo, ha illustrato all'assemblea legislativa il 'rapporto Ichese' della Commissione istituita per valutare possibili relazioni tra esplorazione per idrocarburi e sismicità.
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ilrestodelcarlino.it/ferrara
Rabbia e preoccupazione per il possibile nesso tra i sondaggi del sottosuolo e terremoto. A Cento il gruppo dei ‘No Triv’ chiede chiarimenti alla Regione.
Modena, 11 aprile 2014 - «CHIEDIAMO che la Regione Emilia-Romagna faccia immediatamente chiarezza sulle conclusioni della Commissione Ichese e prendendo in considerazione il ‘principio di precauzione’ blocchi ogni tipo di progetto, procedura, attività lavorativa in tutto il sottosuolo del cratere sismico e zone limitrofe nel rispetto della vita dei cittadini». E’ questo l’appello lanciato dal gruppo No Triv di Cento dopo le preoccupanti rivelazioni della rivista statunitense Science, riportate da tutti i media nazionali, che riporta uno stralcio del report realizzato dalla Commissione Ichese, che non esclude una correlazione tra gli eventi sismici del maggio 2012 e le trivellazioni per estrazione di petrolio attive nel Modenese, quelle in località Cavone, gestite dalla società Gas Plus.

UN REPORT che era in possesso della Regione dal febbraio scorso, mai reso noto, e sulla base del quale la Procura di Modena ha avviato un indagine. «Tutto ciò appare sconcertante — afferma Sandra Zagni, coordinatrice del gruppo No Triv centese — la popolazione attende risposte da mesi ed è tenuta all’oscuro? La normativa vigente, che imporrebbe massima trasparenza e partecipazione è stata seguita?». Il problema, secondo Zagni, è quindi di ordine sociale, «ovvero la negazione della conoscenza di informazioni», ma che avrebbe implicazioni pratiche, in quanto negli ultimi mesi sarebbero state avviate procedure regionali di Valutazione di impatto ambientale (Via), «almeno questo si evince dai siti istituzionali», aggiunge la coordinatrice, relativamente a nuove richieste di ricerca/ coltivazione di idrocarburi in territori non lontani o all’interno del cratere sismico. «Oltre a ciò si parla di avviare progetti per grossi impianti geotermici e tutte le attività antropiche già esistenti nel maggio del 2012 non si sono mai arrestate».
La possibilità che il terremoto potesse essere correlato al possibile intervento da parte dell’uomo era stato sostenuto anche dal professor Ortolani, ordinario dell’Università Federico II di Napoli, il quale poneva come tesi che «stuzzicare» il sottosuolo interessato da una faglia potesse avere risultati deleteri.

«NEI MESI scorsi — continua la coordinatrice Sandra Zagni — il nostro gruppo, formato, lo voglio ricordare, da cittadini sensibili e interessati al bene della nostra comunità, ha proposto a novembre ad alcuni sindaci della provincia di Ferrara e Modena la firma di un documento comune di dichiarazione di contrarietà ad una qualsivoglia procedura o a una qualsiasi attività da programmare nel sottosuolo del proprio Comune». Un documento per la verità che fu condiviso dai primi cittadini di Sant’Agostino, Bondeno, Mirabello, Poggio Renatico, mentre dal sindaco di Cento e dal collega di Finale Emilia si stanno attendendo ancora incontri. Inoltre è stata inviata un’istanza da parte dei No Triv agli uffici regionali e ministeriali per chiedere chiarimenti in merito all’avanzamento di alcune procedure Via, ma al momento è rimasta lettera morta. Ora, però, si attende chiarezza. Il 15 aprile, intanto, l’assemblea regionale è stata convocata in via straordinaria per trattare la questione. (Fonte: LINK)
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L’assessore regionale Gazzolo rivela che il gruppo di lavoro si è già riunito quattro volte.
Paola Gazzolo “Da oggi la Regione ha deciso di estendere, sino all’acquisizione dei risultati delle azioni, la sospensione in tutta la regione di qualsiasi nuova attività di ricerca e coltivazione”. Con queste parole l’assessore alla Sicurezza territoriale, difesa del suolo e della costa e protezione civile Paola Gazzolo annuncia lo stop per quanto riguarda le 35 attività di scavo già concesse (14 sono in attesa di autorizzazione).

Nonostante il rumoreggiare del pubblico (sugli spalti dell’assemblea regionale erano presenti gli attivisti “No triv” di Ferrara e Modena) che l’ha più volte interrotta, l’assessore ha difeso la propria Giunta in merito alle accuse di scarsa trasparenza per aver tenuto nel cassetto per due mesi i risultati della commissione Ichese che proprio oggi sono stati pubblicati sul sito regionale. Nel ripercorrere i risultati degli esperti nominati dal dipartimento nazionale della Protezione civile la Gazzolo annuncia che “presentiamo e pubblichiamo unitamente al rapporto le attività effettuate fin qui dal gruppo di lavoro (quello nominato in maniera congiunta a metà febbraio da Regione, Mise e Protezione civile dopo la divulgazione della notizia sui risultati della commissione, ndr) che si riunirà in sessione plenaria per la quarta volta proprio questa mattina per produrre indirizzi e linee guida per il monitoraggi della sismicità del territorio”.

Per quanto riguarda il campo Cavone di Mirandola, afferma l’assessore, “abbiamo raggiunto l’intesa col ministero per sviluppare insieme i punti previsti dalla commissione Ichese stabilendo un vero e proprio piano di gestione del rischio”.  Su questo punto la società Gas Plus, che gestisce gli impianti di Cavone, è stata convocata da ministero e regione domani per stabilire le modalità operative del programma di monitoraggio sul campo di Cavone, che sarà avviato subito. “Il programma – specifica la Gazzolo – prevederà che l’attività degli impianti sia finalizzata non alla produzione ma alla ricerca scientifica, all’acquisizione di nuovi dati e misure nei pozzi, ad aggiornare e ampliare il modello geodinamico del sottosuolo, a mettere a punto nuovi sistemi di monitoraggio secondo le raccomandazioni espresse dalla commissione Ichese”. 

“Nessun inerzia quindi o volontà di nascondere la verità, non abbiamo mai pensato di tenere il rapporto nel cassetto”, insiste l’assessore per quanto per sua stressa ammissione il gruppo di lavoro si sia già riunito 4 volte senza che nessuno ne fosse a conoscenza. “Non abbiamo mai pensato di tenere il rapporto nel cassetto – continua la Gazzolo – in primo luogo perché sarebbe stata una sciocchezza oltre che una contraddizione in termini, incoerente rispetto all’azione che la Regione porta avanti da tempo. La nostra intenzione – assicura- è stata sempre quella di pubblicare integralmente lo studio Ichese assieme alle azioni concrwete da realizzare corrispondenti pienamente alle raccomadazioni”. (Fonte: LINK)

domenica 13 aprile 2014

SCIENCE: I TERREMOTI DELL'EMILIA ROMAGNA PROBABILMENTE DOVUTI ALLE ESTRAZIONI DI PETROLIO


Nessuna attività dell'uomo (sondaggi, perforazioni, prelievi di idrocarburi, prelievi di acqua ecc) 
può creare o indurre terremoti di intensità pari a quelli avvenuti

Il Resto del Carlino
8 Giugno 2012
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A pair of deadly earthquakes that struck the north of Italy in 2012 could have
been triggered by the extraction of petroleum at a local oil field, according to an international
panel of geoscientists.

Traduzione:

Secondo un gruppo internazionale di geologi, un paio di terremoti mortali che hanno colpito il nord Italia nel 2012 potrebbero essere stati innnescati dall'estrazione di petrolio in un giacimento petrolifero locale.

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Veritatem laborare nimis saepe exstingui numquam.
La verità troppo spesso soffre, ma non muore mai


Quanti insulti ho dovuto sentire in questi anni sul fatto che - secondo i benpensanti - la sismicità indotta in Italia non c'è mai stata e mai potrà esserci?

E invece non e' cosi, ed e' bastato un articolo su Science, prestigiosa rivista americana, a smentire tutti questi professoroni, ministri ed esperti che volevano in qualche modo mandare al dimenticatoio le possibili responsabilita' umane dei terremoti del 2012 in Emilia Romagna.

Le scosse piu' gravi furono di magnitudine 5.9 e 5.8 Richter, con epicentro a Finale Emilia. Morirono 27 persone e in 5,000 persero le proprie case.

Il rapporto di Science dice quello che qualsiasi persona di buon senso direbbe: e' cioe' che data l'intensa attivita' estrattiva in Emilia Romagna, a cavallo fra Modena e Ferrara, e' quantomeno plausibile che le scosse di due anni fa furono dovute alle trivelle in loco.

Elementare no? Buco, scavo, trivello, stocco e dunque perturbo i complicati sistemi sotterranei e ad un certo punto, voila', la corda si spezza.

L'articolo e' in realta' prudente e dice che "non possono essere escluse" correlazioni fra i terremoti e il vicino campo Cavone, della concessione Mirandola.  Si spiega quello che e' un territorio instabile di per conto suo, potrebbe essere stato vicino al punto di rottura e che anche piccole variazioni dovute all'attivita' umana avrebbero potuto innescare i catastrofici terremoti del 20 e 29 Maggio 2012.

Gli autori notano che l'attivita' estrattiva presso il campo Cavone e' aumentata nell'Aprile del 2011, un anno prima dei terremoti.

Nel campo Cavone hanno 34 pozzi e un Centro Oli. 

Nessuno dei membri della commissione ICHESE - responsabile dei risultati - ha voluto rilasciare commenti a Science, a partire dal presidente Peter Styles, un expert della Shale Gas Europe, consorzio nato per promuovere l'immagine del fracking in Europa e snponsorizzato da Chevron, Cuadrilla, Total, Halliburton, Statoil e Shell.

Ha invece commentato un "anonimo" cuor di leone per dire che la connessione terremoti-trivelle in Emilia Romagna non e' provata: non ci sono stati terremoti antecendenti di breve durata prima degli eventi del 20 Maggio, c'e' una distanza troppo grande fra l'epicentro e il campo Cavone, e alla fine di petrolio se ne tira fuori poco, circa 500 barili al giorno.

Commenta e smentisce invece, con nome e cognome, Geoffrey Abers della Columbia University, autore di vari articoli sulla sismicità indotta da eventi umani, incluse le trivelle, e che può manifestarsi anche a distanze elevate.

Si fanno gli esempi di altre localita' in cui e' successo - Oklahoma e Colorado - e si parla della sismicita' indotta dai pozzi che contengono acque di scarto ad alta pressione.

"We think that in Oklahoma the injected water was jacking up the pressure in just the right place and that caused a cascading sequence of earthquakes"

"Pensiamo che in Oklahoma l'acqua iniettata stava aumentando a dismisura la pressione proprio nel posto giusto e che questo ha causato una sequenza di terremoti"

Mmh. Pozzi di reiniezione? Cavone?


Ma certo, il Cavone14.
E' un pozzo di reiniezione di fluidi operato dalla Padana Energia, come quasi tutti i pozzi della concessione Mirandola.

E' plausibile che sia successa la stessa cosa con il Cavone14?  E che non siano solo le attivita' estrattive in gioco ma anche quelle di reiniezione di monnezza tossica sottoterra?

Ad ogni modo, trovo che in tutto l'articolo di Science, una delle frasi piu' orrende - e che veramente dovrebbe fare vergognare il governatore Vasco Errani - e' la seguente

Sources with close knowledge of the study say it was presented to the Emilia-Romagna regional government at least a month ago, but that politicians at both the regional and national level are nervous about its effects and are delaying its release. 

Fonti con conoscenza dello studio dicono che e' stato presentato al govero regionale dell' Emilia Romagna almeno un mese fa, ma che i politici a livello regionale e naizonale sono preoccupati dei suoi effetti e stanno ritardando la sua diffusione.

Eh?

Ma si rendono conto di quello che fanno costoro?  Nascondono le carte! Perche'? Per motivi elettorali? Tutto questo e' vergognoso ed e' veramente uno schiaffo morale a quei 27 morti del terremoto.

Io non so esattamente che ruolo esatto abbia in questa vicenda il governatore Vasco Errani del PD, ma e' lui il capo,  e la responsabilita' e' sempre del capo. Vasco Errani ora puo' fare una sola cosa: chiedere scusa e con umilta' a tutti i suoi condittadini, rendere pubblico questo rapporto, spiegarlo alle persone in modo chiaro ed imporre una moratoria immediata alla costruzione di tutti i pozzi di qualsiasi genere, colore e profumo nella regione Emilia Romagna.

E il primo ministro Matteo Renzi dovrebbe fare la stessa cosa per il resto d'Italia, invece di ascoltare i deliri di Passera, della Guidi, di Scaroni e di tutti quelli che pensano che trivellare sia la soluzione ai nostri mali.

Se non impariamo niente da questo rapporto e da quelle lacrime, quei 27 morti saranno morti invano.



Fonte: LINK - Tratto da: LINK

giovedì 27 febbraio 2014

Bologna, Merola e il Comune a processo.

Bologna, Merola a processo. Il caso fatto esplodere da Affaritaliani.it

Bologna, 24 febbraio 2014 – La Corte dei Conti interviene sull'inchiesta del dicembre 2011 del giornalista Antonio Amorosi per Affaritaliani. Il Capo di Gabinetto del sindaco di Bologna Merola aveva solo la terza media. La Corte dei conti rinvia a giudizio per danno erariale il sindaco, tutta la sua giunta e i due dirigenti comunali, per un danno da 45 mila euro. Il capo di gabinetto Marco Lombardelli fu costretto a dimettersi quando fu inchiodato dall'inchiesta giornalistica che scoprì che oltre a non essere possesso della laurea, necessaria il contratti di categoria D che gli era stato sottoscritto, non aveva neanche il diploma di scuola superiore ma un diploma da ottico.
I pm contabili dopo un'istruttoria e dopo aver ricevuto le controdeduzioni dai legali dei sindaco, amministratori e dirigenti hanno contestato un danno erariale di circa 45 mila euro. I magistrati contabili ritengono, come sosteneva l'inchiesta di Amorosi su Affari che Lombardelli non avrebbe dovuto ricoprire quell’incarico, non avendo i requisiti di legge. Amorosi al tempo aveva commentato: "Anche se pure i muri sanno che Lombardelli e' solo un ottico con la terza media, i pareri tecnici e degli uffici contano il giusto ma si procede con un bel contratto e uno stipendio garantito di circa 68 mila euro" . 

Ecco il video che raccontava i fatti 
http://www.youtube.com/watch?v=is_f1YX3gc8

Il dibattimento processuale avverrà nel prossimo autunno. A presentare un esposto alla Corte dei conti furono nel 2012 Federica Salsi del Gruppo misto (in quel momento dei Cinque Stelle) e Lucia Borgonzoni della Lega Nord che ha commentato: “Se ci sarà la condanna da parte della Corte dei Conti, il problema non sarà solo del danno erariale subito dall'Ente, ci troveremmo davanti ad un chiaro tradimento del mandato elettorale da parte del Sindaco. Non potrà liquidare il tutto, come accaduto nel 2012, dopo l'esposto depositato a fine 2011 alla Corte dei Conti, dichiarando nuovamente, che non era a conoscenza dei titoli di studio del suo collaboratore più stretto, o peggio che se ne disinteressava, perché non è assolutamente credibile, né tanto meno accettabile. Merola, nel caso venga condannato, non potrà che prenderne atto e dimettersi”. La Salsi: “Sono contenta di aver presentato l'esposto nonostante le pressioni ricevute per dissuadermi (riferendosi alle pressioni ricevute dall'interno del Movimento 5 Stelle, ndr). Le assunzione dei dirigenti senza i requisiti sembrano un abitudine per il Pd”.

sabato 15 febbraio 2014

La Provincia di Bologna azzera i fondi per la cultura.


Nel bilancio 2014 della Provincia di Bologna non sono previsti fondi sulla cultura.
 
Si tratta dei fondi previsti dalla legge regionale 13. 

Si parla di 145mila euro all'anno per tre anni. 

Nel 2013 già tagliati del 41,38% e ora completamente azzerati.

Le 29 realtà culturali presenti in città e periferia sono rimaste a bocca asciutta dopo aver sottoscritto un patto triennale valido dal 2012 al 2014, tra queste Laminarie, Danza urbana, il teatro dell'Argine, il teatro Ridotto, il Clandestino, il 'Cassero', il teatro Reon, Organi Antichi, il Porretta Soul Festival. 

Le associazioni culturali sono pronte a dare battaglia in un coordinamento ad hoc. 

Solo nel 2012 la Provincia, infatti, è riuscita a pagare. 

Non si escludono iniziative di protesta, ma per ora si chiede soltanto un "ripensamento" a Palazzo Malvezzi. (LINK)

Speech by ReadSpeaker