Presentato rapporto Ichese su legame tra esplorazioni e scosse.
(ANSA) - BOLOGNA, 15 APR - "La Regione ha deciso di estendere, sino alla acquisizione dei risultati delle azioni, la sospensione in tutta l'E-R di qualsiasi nuova attività di ricerca e coltivazione come abbiamo fatto sin qui nel cratere".
E' una delle decisioni contenute nella relazione con cui l'assessore alla protezione civile Paola Gazzolo, ha illustrato all'assemblea legislativa il 'rapporto Ichese' della Commissione istituita per valutare possibili relazioni tra esplorazione per idrocarburi e sismicità.
- - -
ilrestodelcarlino.it/ferrara
Rabbia e preoccupazione per il possibile nesso tra i sondaggi del sottosuolo e terremoto. A Cento il gruppo dei ‘No Triv’ chiede chiarimenti alla Regione.
Rabbia e preoccupazione per il possibile nesso tra i sondaggi del sottosuolo e terremoto. A Cento il gruppo dei ‘No Triv’ chiede chiarimenti alla Regione.
Modena, 11 aprile 2014 - «CHIEDIAMO che la Regione Emilia-Romagna faccia immediatamente chiarezza sulle conclusioni della Commissione Ichese e prendendo in considerazione il ‘principio di precauzione’ blocchi ogni tipo di progetto, procedura, attività lavorativa in tutto il sottosuolo del cratere sismico e zone limitrofe nel rispetto della vita dei cittadini». E’ questo l’appello lanciato dal gruppo No Triv di Cento dopo le preoccupanti rivelazioni della rivista statunitense Science, riportate da tutti i media nazionali, che riporta uno stralcio del report realizzato dalla Commissione Ichese, che non esclude una correlazione tra gli eventi sismici del maggio 2012 e le trivellazioni per estrazione di petrolio attive nel Modenese, quelle in località Cavone, gestite dalla società Gas Plus.
UN REPORT che era in possesso della Regione dal febbraio scorso, mai reso noto, e sulla base del quale la Procura di Modena ha avviato un indagine. «Tutto ciò appare sconcertante — afferma Sandra Zagni, coordinatrice del gruppo No Triv centese — la popolazione attende risposte da mesi ed è tenuta all’oscuro? La normativa vigente, che imporrebbe massima trasparenza e partecipazione è stata seguita?». Il problema, secondo Zagni, è quindi di ordine sociale, «ovvero la negazione della conoscenza di informazioni», ma che avrebbe implicazioni pratiche, in quanto negli ultimi mesi sarebbero state avviate procedure regionali di Valutazione di impatto ambientale (Via), «almeno questo si evince dai siti istituzionali», aggiunge la coordinatrice, relativamente a nuove richieste di ricerca/ coltivazione di idrocarburi in territori non lontani o all’interno del cratere sismico. «Oltre a ciò si parla di avviare progetti per grossi impianti geotermici e tutte le attività antropiche già esistenti nel maggio del 2012 non si sono mai arrestate».
La possibilità che il terremoto potesse essere correlato al possibile intervento da parte dell’uomo era stato sostenuto anche dal professor Ortolani, ordinario dell’Università Federico II di Napoli, il quale poneva come tesi che «stuzzicare» il sottosuolo interessato da una faglia potesse avere risultati deleteri.
«NEI MESI scorsi — continua la coordinatrice Sandra Zagni — il nostro gruppo, formato, lo voglio ricordare, da cittadini sensibili e interessati al bene della nostra comunità, ha proposto a novembre ad alcuni sindaci della provincia di Ferrara e Modena la firma di un documento comune di dichiarazione di contrarietà ad una qualsivoglia procedura o a una qualsiasi attività da programmare nel sottosuolo del proprio Comune». Un documento per la verità che fu condiviso dai primi cittadini di Sant’Agostino, Bondeno, Mirabello, Poggio Renatico, mentre dal sindaco di Cento e dal collega di Finale Emilia si stanno attendendo ancora incontri. Inoltre è stata inviata un’istanza da parte dei No Triv agli uffici regionali e ministeriali per chiedere chiarimenti in merito all’avanzamento di alcune procedure Via, ma al momento è rimasta lettera morta. Ora, però, si attende chiarezza. Il 15 aprile, intanto, l’assemblea regionale è stata convocata in via straordinaria per trattare la questione. (Fonte: LINK)
- - -
L’assessore regionale Gazzolo rivela che il gruppo di lavoro si è già riunito quattro volte.
Paola Gazzolo “Da oggi la Regione ha deciso di estendere, sino all’acquisizione dei risultati delle azioni, la sospensione in tutta la regione di qualsiasi nuova attività di ricerca e coltivazione”. Con queste parole l’assessore alla Sicurezza territoriale, difesa del suolo e della costa e protezione civile Paola Gazzolo annuncia lo stop per quanto riguarda le 35 attività di scavo già concesse (14 sono in attesa di autorizzazione).
Nonostante il rumoreggiare del pubblico (sugli spalti dell’assemblea regionale erano presenti gli attivisti “No triv” di Ferrara e Modena) che l’ha più volte interrotta, l’assessore ha difeso la propria Giunta in merito alle accuse di scarsa trasparenza per aver tenuto nel cassetto per due mesi i risultati della commissione Ichese che proprio oggi sono stati pubblicati sul sito regionale. Nel ripercorrere i risultati degli esperti nominati dal dipartimento nazionale della Protezione civile la Gazzolo annuncia che “presentiamo e pubblichiamo unitamente al rapporto le attività effettuate fin qui dal gruppo di lavoro (quello nominato in maniera congiunta a metà febbraio da Regione, Mise e Protezione civile dopo la divulgazione della notizia sui risultati della commissione, ndr) che si riunirà in sessione plenaria per la quarta volta proprio questa mattina per produrre indirizzi e linee guida per il monitoraggi della sismicità del territorio”.
Per quanto riguarda il campo Cavone di Mirandola, afferma l’assessore, “abbiamo raggiunto l’intesa col ministero per sviluppare insieme i punti previsti dalla commissione Ichese stabilendo un vero e proprio piano di gestione del rischio”. Su questo punto la società Gas Plus, che gestisce gli impianti di Cavone, è stata convocata da ministero e regione domani per stabilire le modalità operative del programma di monitoraggio sul campo di Cavone, che sarà avviato subito. “Il programma – specifica la Gazzolo – prevederà che l’attività degli impianti sia finalizzata non alla produzione ma alla ricerca scientifica, all’acquisizione di nuovi dati e misure nei pozzi, ad aggiornare e ampliare il modello geodinamico del sottosuolo, a mettere a punto nuovi sistemi di monitoraggio secondo le raccomandazioni espresse dalla commissione Ichese”.
“Nessun inerzia quindi o volontà di nascondere la verità, non abbiamo mai pensato di tenere il rapporto nel cassetto”, insiste l’assessore per quanto per sua stressa ammissione il gruppo di lavoro si sia già riunito 4 volte senza che nessuno ne fosse a conoscenza. “Non abbiamo mai pensato di tenere il rapporto nel cassetto – continua la Gazzolo – in primo luogo perché sarebbe stata una sciocchezza oltre che una contraddizione in termini, incoerente rispetto all’azione che la Regione porta avanti da tempo. La nostra intenzione – assicura- è stata sempre quella di pubblicare integralmente lo studio Ichese assieme alle azioni concrwete da realizzare corrispondenti pienamente alle raccomadazioni”. (Fonte: LINK)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti sono proprietà dei rispettivi autori.
Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.