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Il
negazionismo sembra essere la consuetudine consolidata con cui le sinistre
europee fronteggiano i milioni di morti causati dal comunismo.
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I
misfatti di Stalin così come quelli di Mao, di Pol Pot, di Fidel Castro, di
Togliatti, e di personaggi come il terrorista rivoluzionario filippino Josè
Marìa Sison, insieme ai Partiti comunisti di mezzo mondo, vengono infatti totalmente
ignorati.
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La
filastrocca che le sinistre continuano a ripetere, canzonettando allegramente
la trita e ritrita “bella ciao”, è sempre la stessa : l’antifascismo e la
liberazione !
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Le
sinistre però, maestre di malafede, omettono scientemente di raccontare tutte
le bestialità e le atrocità commesse sia dai partigiani comunisti a guerra
finita, che la successiva impunità goduta da questi criminali assassini grazie
alla cosiddetta amnistia Togliatti.
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Sì,
perché Palmiro Togliatti, ancora oggi chiamato “il Migliore” dalle sinistre, si
adoperò per cancellare con un colpo di spugna (l’amnistia) tutti i bagni di
sangue in cui si erano crogiolati i suoi protetti.
La
storiografia ci evidenzia la verità inoppugnabile sugli autori dei massacri
compiuti appunto dai partigiani comunisti tra il 1944 e il 1948, in un’ottica
prettamente marxista secondo cui venivano colpite anche vittime innocenti, in
un delirio di violenza vile e immotivato.
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E’
consuetudine delle sinistre stendere un velo di silenzio sulle tragiche vicende
della cosiddetta “liberazione” e del dopoguerra, così come sullo sterminio
delle Foibe, sulla cosiddetta “Volante rossa” (beniamini di Dario Fo che li
sosteneva tramite “Soccorso rosso”), sulle “marocchinate”, e sui bombardamenti
“alleati” che fecero migliaia e migliaia di vittime civili.
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La
sinistra è pronta da un lato a
scagliarsi contro i “negazionisti” dell’olocausto, mentre dall’altro compie
essa stessa un vero e proprio cosciente lavoro di negazionismo estremo,
sfuggendo la realtà e mistificando con il silenzio tutto ciò che le fa comodo,
ambiguamente e consapevolmente.
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Alcuni
territori dell’Emilia-Romagna hanno dovuto identificare con una tragica
locuzione il teatro di morte che vide
gli assassini comunisti interpretare il ruolo di boia sulla popolazione
indifesa : “il triangolo della morte”.
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Togliatti
era la guida di quegli assassini comunisti che militando nel PCI attendevano
solamente un ordine per dare il via ad una insurrezione armata e violenta,
comandata da Mosca, allo scopo di ripristinare un’altra dittatura sotto la
bandiera della falce e martello.
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La
brutalità è stato il denominatore comune dei partigiani comunisti che spesso e
volentieri arraffavano e depredavano, uccidevano, stupravano, torturavano e
mutilavano, legittimando poi le loro nefandezze come lotta al fascismo.
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I
soggetti politici delle zone colpite dal morbo comunista, come i Sindaci o i
vari Presidenti di Regione che si sono succeduti nel tempo, non hanno mai
nemmeno una volta avuto la coerenza di ammettere l’ipotesi di una indagine
conoscitiva e obiettiva dei fatti.
La
connivenza col crimine comunista, data dal silenzio colpevole e dalla mancanza
di presa d coscienza sull’accaduto, pone costoro alla stregua di complici e di
passivi conniventi.
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L’oltraggio
della Giornata della (NON) memoria è evidente, sia sul piano umano che su quello
socio culturale, ed è vilmente dispregiativo nei confronti delle numerose
vittime incolpevoli.
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Ma
tutto ciò ha un nome : ... sinistra ! …
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La
sinistra degli ex comunisti, figli di un retaggio storico e culturale che si
fonda sull’uso della violenza, dell’inganno, e della disinformazione.
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La
sinistra degli italioti, che con il loro silenzio assenso si rendono complici
delle nefandezze compiute dai comunisti.
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La
sinistra del silenzio sulle stragi delle Foibe, nascoste e negate per oltre 50
anni, e della mistificazione, come nel caso delle Fosse di Katyn, in cui
trovarono la morte più di 20.000 ufficiali polacchi per mano dei comunisti
russi.
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Per
decenni le sinistre europee accusarono i nazisti di questo immane eccidio, fino
alla rivelazione dei due leader russi Michail Gorbacev e Boris Eltsin, che
ammisero la responsabilità di Stalin nella vicenda.
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La
sinistra che nasconde ancora oggi le mostruosità commesse dalle “truppe di
liberazione”, omettendo deliberatamente di rivelare pezzi di storia dell’Italia
di quel periodo, come ad esempio le “marocchinate” in cui le truppe
francesi furono autorizzate ad abbandonarsi per diversi giorni al saccheggio,
allo stupro, alla mutilazione di civili, al metodico stragismo di donne,
anziani, e bambini.
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L’orrore
che si dovrebbe provare per simili misfatti deve avere caratteristiche di
universalità, ma le sinistre lo hanno circoscritto entro plateali teatri in cui
gli atti della rappresentazione lo
escludono, falsando la reale trama delle vicende.
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Gli
attori che interpretano questo ruolo sono quei guitti della politica che
convivono con la meschinità, pascendosene, e in cui la desolante ristrettezza
mentale è pari solo alla loro malafede.
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La
Storia e il tempo, maestri della verità, ci rivelano ogni giorno che passa le
vere sembianze della sinistra, anche se purtroppo ancora oggi una schiera di
perniciosi ed inutili italioti si bea della ininterrotta disinformazione che
viene loro propinata.
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La
giornata della NON memoria potrà essere chiamata della MEMORIA solo quando si
terrà conto di tutte le vittime, senza discriminazioni di parte, e rispettando
il ricordo di chi ha pagato un tributo di sangue, con la vita, nonostante la
propria innocenza.
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L’arroganza
e la violenza tipiche dell’universo comunista, di cui la sinistra oggi è l’erede
naturale, sono esse stesse l’elemento distintivo che caratterizza il loro
retaggio politico e pseudo culturale, mai sopito seppur metamorfizzato.
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I
libri di Storia nel dopoguerra sono stati editi seguendo i dictat della censura
comunista, con la compiacenza dei Partiti politici che per decenni hanno
“governato” l’Italia, operando così un danno storico e culturale immenso.
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La
manipolazione delle coscienze, che ricalca i metodi di staliniana memoria, è
stato il fine ultimo da raggiungere cui hanno puntato gli pseudo
intellettualoidi delle sinistre europee, in un impeto marxista e maoista che
offende qualsiasi coscienza democratica.
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Non
celebriamo quindi la Giornata della Memoria, in quanto essa NON esiste come
tale, ma solo come sottoprodotto di false divagazioni storiografiche e
partitiche quanto partigiane, nel senso più deleterio del termine.
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Onoriamo
i caduti per mano comunista e rendiamo omaggio alle migliaia di vittime
dell’odio marxista, disprezzando non solo coloro che ne sono stati artefici ma
anche chi, con la disinformazione, ha fornito facili alibi agli aguzzini.
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Il
popolo italiano ha dovuto assistere più volte anche a misfatti istituzionali,
in cui la più alta carica dello Stato, il Presidente della Repubblica, ha
concesso la “Grazia” a criminali comunisti assassini condannati all’ergastolo,
liberandoli e permettendo che diventando onorevoli e parlamentari della
Repubblica, sedessero sugli scranni di Montecitorio.
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Questo
è l’odio di cui si nutre la sinistra, la vera essenza da cui è formata.
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La
Storia lo prova, nonostante gli Italioti.
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Dissenso
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