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Una risoluzione che impegni la Giunta regionale ad invitare ciascun Comune dell'Emilia-Romagna ad emettere un'ordinanza per un censimento approfondito sulla presenza di amianto..
È quanto abbiamo presentato, in Regione, nei giorni scorsi: l'esempio è quello di San Lazzaro di Savena (Bo) dove, stando alle cifre della mappatura regionale, solo 2 erano i luoghi a rischio.
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In seguito all'ordinanza comunale del febbraio 2010, e al conseguente censimento, i siti erano diventati 121.
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Un caso emblematico che ci fa capire quanti luoghi siano potenzialmente a rischio nella regione, del tutto sconosciuti o ignorati.
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Se tale enorme discrepanza potesse matematicamente applicarsi a tutto il nostro territorio, avremmo potenzialmente 45.000 (!) siti a rischio in Emilia-Romagna.
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Non dobbiamo fare allarmismo, ma neanche nasconderci dietro ad un dito.
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In seguito ad una nostra interrogazione l'Assessore Carlo Lusenti ci ha risposto che "appare percorribile la proposta di ordinanza sindacale" come fatto dal Comune di San Lazzaro.
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Ne siamo contenti, e speriamo quindi che la nostra risoluzione venga approvata in aula e produca velocemente i suoi effetti.
.L'ordinanza "di riferimento" prevede che tutti i proprietari di immobili auto-dichiarino le condizioni del proprio stabile e che si affidino, per l'eventuale rimozione, incapsulamento o sovracopertura a ditte specializzate, pena severe sanzioni economiche.
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L'esecuzione dei lavori sarà poi sottoposta ad un controllo ulteriore.
.E' un sistema che mette la responsabilità civica del cittadino al centro del sistema di prevenzione della salute di tutti.
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Crediamo che sia la maniera migliore per minimizzare i rischi connessi alla presenza di amianto sul nostro territorio.
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La seconda risoluzione chiede di fare un percorso analogo anche per gli edifici pubblici, studiando il sistema migliore per avere una risposta pari al 100%.
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