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Questo referendum non è solo l'occasione per sancire la volontà popolare su temi e argomenti importanti per tutti noi e per il nostro paese, è anche, soprattutto, l'occasione per dare un preciso segnale a chi ci governa, IL POPOLO E' SOVRANO.
E' l'occasione per determinare UNA VOLTA PER TUTTE il significato vero della parola DEMOCRAZIA.
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Non andare a votare vuol dire consegnare il nostro futuro e soprattutto quello dei nostri figli, in mano a persone senza scrupoli che hanno a cuore solo i loro interessi economici, GLI INTERESSI DELLA CASTA.
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Non andare a votare vuol dire affidare il nostro paese in mano a persone senza scrupoli, pronte a sacrificarci in nome del denaro, il loro.
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Non conta che siate di centro, destra o sinistra. Quello che è importante è il segnale che vogliamo dare come ITALIANI, tutti insieme, uniti nel nome della LIBERTA' E DELLA DEMOCRAZIA ormai sempre più a rischio, in un paese dove il cittadino non è più considerato come un essere pensante, bensì come una pedina da muovere a loro piacimento in base ad interessi economici utili solo a coloro che dovrebbero invece governare il paese per il bene di tutti.
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Svegliamoci e andiamo a votare...
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ANDIAMO TUTTI A VOTARE,
FERMIAMOLI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.
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Il Blog
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Descrizione breve dei referendum del 12 e 13 giugno 2011
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Il 12 e 13 giugno 2011 i cittadini italiani sono chiamati ad esprimere il proprio voto su 4 quesiti referendari.
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- L’elettore, per votare, deve esibire al presidente del seggio la tessera elettorale ed un documento di riconoscimento.
- L’elettore riceve da un componente del seggio 4 schede di diverso colore.
- Il voto “SI”, tracciato sulla scheda, indica la volontà di abrogare la normativa richiamata dal quesito referendario.
- Il voto “NO”, tracciato sulla scheda, indica la volontà di mantenere la vigente normativa richiamata dal quesito referendario. Le operazioni di voto si svolgono:
Quando si vota
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Le operazioni di voto si svolgono:Domenica 12 giugno 2011, dalle 8:00 alle 22:00 e Lunedì 13 giugno 2011, dalle 7:00 alle 15:00.
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Nota: Il primo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda le modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
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Si deve votare SÌ se si è contro la privatizzazione dell’acqua e contro la gestione dei servizi idrici da parte di privati.
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Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale..
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Si deve votare SÌ se si è contrari al principio che Presidente del consiglio o ministro possano decidere di non comparire in tribunale nei processi che li riguardano..
Dove si vota
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Gli elettori devono votare nel proprio Comune di residenza, nella sezione elettorale indicata sulla prima facciata della tessera elettorale..
Come si vota
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Si vota tracciando un segno sul rettangolo che contiene il SI o sul rettangolo che contiene il NO. .
Si raccomanda all’elettore di non sovrapporre le schede elettorali una sull’altra al momento dell’espressione del voto, per evitare che il segno di voto tracciato su una scheda sia visibile sulle altre sottostanti.
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Pena l'annullamento della scheda.
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Votare una scheda alla volta senza sovrapporle.
.Quesito n. 1 – Referendum acqua pubblica
abrogazione affidamento servizio ad operatori privati
Referendum popolare n. 1 – SCHEDA DI COLORE ROSSO
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“Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” e dall’art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea” convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”.
Nota: Il primo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda le modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
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Si deve votare SÌ se si è contro la privatizzazione dell’acqua e contro la gestione dei servizi idrici da parte di privati.
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Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale.
Quesito n. 2 – referendum acqua pubblica – abrogazione calcolo tariffa secondo logiche di “mercato”
Referendum popolare n. 2 – SCHEDA DI COLORE GIALLO
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"Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?”.
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Nota: Il secondo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. In questo caso agli elettori viene proposta una abrogazione parziale della norma.
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Si deve votare SÌ se si è contro la norma che permettere il profitto (non il recupero dei costi di gestione e di investimento, ma il guadagno d’impresa) nell’erogazione del bene Acqua potabile.
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Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale che ammette tale guadagno.
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Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale che ammette tale guadagno.
Quesito n. 3 – referendum energia nucleare
Referendum popolare n. 3 – SCHEDA DI COLORE GRIGIO
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“Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?”.
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Nota: Lungo e articolato il quesito referendario per abrogare la norma per la “realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare”. Si tratta di una parte del decreto legge recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” firmato il 25 giugno 2008 e convertito in legge “con modificazioni” il 6 agosto dello stesso anno. Anche questo quesito è stato presentato dall’Idv.
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Si deve votare SÌ se si è contro la costruzione di Centrali Nucleari in Italia.
Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale che le prevede.
Nota: Lungo e articolato il quesito referendario per abrogare la norma per la “realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare”. Si tratta di una parte del decreto legge recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” firmato il 25 giugno 2008 e convertito in legge “con modificazioni” il 6 agosto dello stesso anno. Anche questo quesito è stato presentato dall’Idv.
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Si deve votare SÌ se si è contro la costruzione di Centrali Nucleari in Italia.
Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale che le prevede.
Quesito n. 4 – referendum legittimo impedimento
Referendum popolare n. 4 – SCHEDA DI COLORE VERDE CHIARO
“Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonchè l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante “disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?”.
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Nota: Questo quesito, per abrogare la legge sul legittimo impedimento, è quello dalle possibili ripercussioni politiche più forti. A proporre il referendum è stata l’Italia dei Valori. Dopo la dichiarazione di parziale incostituzionale della legge sul legittimo impedimento, la Corte di Cassazione ha autorizzato, con ordinanza, lo svolgimento del referendum.
Nota: Questo quesito, per abrogare la legge sul legittimo impedimento, è quello dalle possibili ripercussioni politiche più forti. A proporre il referendum è stata l’Italia dei Valori. Dopo la dichiarazione di parziale incostituzionale della legge sul legittimo impedimento, la Corte di Cassazione ha autorizzato, con ordinanza, lo svolgimento del referendum.
Si deve votare SÌ se si è contrari al principio che Presidente del consiglio o ministro possano decidere di non comparire in tribunale nei processi che li riguardano.
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Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale che prevede questo “scudo” nei confronti del sistema giudiziario.
Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale che prevede questo “scudo” nei confronti del sistema giudiziario.
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FAC-SIMILE DELLE SCHEDE:
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I primi due quesiti riguardano l’abrogazione di alcune norme – decise dal Governo – riguardanti la gestione privata dell’acqua.
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Se vince il SI, la norma viene abrogata e tutto resterebbe così com’è ad oggi;
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al contrario se dovesse vincere il NO si corre il rischio di vedere “privatizzata” la gestione di un bene primario, che è l’acqua, con tutti i rischi che ciò comporta in termini di costi e qualità del servizio idrico.
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Il terzo quesito prevede la cancellazione di numerose norme contenute in una serie di provvedimenti che il Governo Berlusconi ha predisposto per il rilancio del nucleare italiano.
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Come tempestivamente ricordatoci dai nostri ministri è importante “non farsi coinvolgere emotivamente dagli eventi catastrofici che si sono susseguiti in Giappone”, ma è evidente come questa immane sciagura abbia riportato all’attenzione dei popoli i rischi che le centrali nucleari – sebbene all’avanguardia – comportano, senza contare l’annoso problema dello smaltimento delle scorie nucleari.
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Se vince il SI le centrali nucleari NON verranno costruite, se invece vince il NO il Governo ha il via libera nella costruzione di centrali nucleari.
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Il quarto quesito riguarda l’eliminazione della legge n.51 del 2010 riguardante il legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale.
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Se vince il SI, la legge viene abrogata e il diritto attualmente esercitabile di NON comparire in un’udienza penale decade. Se vince il NO la legge rimane quale e tale.
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Se non viene raggiunto il quorum del 50% + 1 degli aventi diritto al voto, il referendum abrogativo non sarà valido. In questo modo decade la volontà popolare e le leggi proseguirenno per il loro iter consueto.
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ANDIAMO TUTTI A VOTARE,
FERMIAMOLI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.
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Il Blog
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