Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
"TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, CON LO SCRITTO E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI O CENSURE"

domenica 17 ottobre 2010

MATTEO RADOGNA : SE LO CONOSCI LO EVITI !

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DISINFORMAZIONE A COMANDO :

Questo potrebbe benissimo essere il sottotitolo di questo post, in quanto si adatta perfettamente al ruolo che questo scribacchino svolge nella sua perenne attività di cultore del falso e del denigratorio, e che cosituisce parte integrante della sua opera di disinformazione, pianificata e probabilmente, anzi sicuramente, guidata.

Ciò si evince dalla evidenza dei fatti, e dalla sua opera di divulgazione relativa ad aspetti della realtà ascrivibili ad una visione interpretativa, che ne rispecchia una faziosità palesemente legata ad una impronta nettamente, a dir poco, soggettiva..

Mai, nei suoi articoli, vengono interpellati gli oppositori della parte politica di cui LUI è evidente ostaggio, così come i diversi aspetti delle varie vicende, che assumono quindi aspetti lontani da una oggettività che dovrebbe essere al primo posto nelle prerogative di un giornalismo effettivo.

Questo scribacchino verga le pagine di un quotidiano che sembra essere la fotocopia di un numero della Pravda, assoggettato a sudditanze partitiche che vergognosamente e spudoratamente gli impongono di scrivere il periodico compitino, precedentemente “velinato” dagli impositori politici.

Consigliamo a tutti coloro che cercano una informazione scevra da legami e influenze di Palazzo, di non leggere gli articoli scritti da questo manipolatore, che ha già dimostrato in tante occasioni di non ricalcare lo stereotipo da cui ha tratto origine il termine di “giornalista” ma anzi di essere più affine a modelli che si possono riconoscere in termini quali :
giornalaio, scribacchino, imbrattacarte, manipolatore, e soprattutto DISINFORMATORE.

Ebbene sì… questo è quello che maggiormente si evidenzia leggendo i suoi articoli, cioè una palese distanza dalla rappresentazione reale di fatti che sistematicamente vengono da Lui manipolati e presentati in una forma distorta, cambiata, falsata, e che assumono aspetti completamente diversi da una pur minima caratteristica di oggettività.

La politica e i giornali, nati come strumenti di per sé basilari per uno sviluppo democratico, sono diventati lo strumento attraverso cui i burattinai di turno tirano i fili di una rappresentazione vergognosa e subdola : quella del loro sporco gioco di annichilimento della democrazia, a favore degli interessi di Partito, e per indirizzare e manipolare l’opinione publica.

I Partiti, con la complicità dei giornalisti, approfittano quindi dello strumento democratico per continuare a rubare i soldi dei cittadini, aggiudicandosi a colpi di aumenti di stipendio la palma d’oro dei barracuda italiani (come dice Grillo nel suo comunicato politico n° 37).

Matteo Radogna è il tipico esemplare di questo nuovo stereotipo, e lo dimostra quotidianamente con i suoi scritti, che sposano anche a livello di cronaca locale una consorte definita di volta in volta, a seconda del proprio tornaconto.

Mi spiego meglio.
Questo subdolo disinformatore, è addetto stampa per il Comune di Molinella (destra) e spesso ricalca però anche le tesi suggerite da Lorenzo Minganti, il Sindaco staliniano/bulgaro di Minerbio, scrivendo articoli contro le opposizioni.

L’apparente inconciliabilità di questo stato di cose sarebbe superabile, se Radogna facesse ricorso ad un giornalismo integro, di sostanza, in cui ponesse il valore aggiunto dell’oggettività al primo posto.

Purtroppo così non è…anzi…

Sistematicamente lo scribacchino (burattinato dai politici di turno) adatta i testi e le proposizioni presentate al grande pubblico secondo schemi che nulla hanno a che fare con lo strumento democratico, e con una evidenza oggettiva di quanto evidenziato.

Sembra che per questo personaggio non esista più l’inchiesta giornalistica, il “pezzo” su un argomento da eviscerare in tutti i suoi aspetti, ricco di interviste a tutti coloro che vengono a interpretare un aspetto della questione, o le sfaccettature che permettono diverse interpretazioni della vicenda, a completezza di una informazione oggettiva e reale.

Tutto ciò non fa parte dell’universo di Matteo Radogna, auto-relegatosi scientemente in un suo piccolo mondo, meschino e contraffatto, in cui la menzogna regna incontrastata insieme alla consapevolezza di essere un mero amanuense di comunicati di Partito.

La vergogna dovrebbe essere l’elemento principe in cui si immerge ogni qualvolta verga le falsità che oramai lo contraddistinguono, cosi’ come le poche verità proposte in una chiave di lettura dal sapore ambiguo.

I quotidiani “Il Resto del Carlino” e “l’Informazione” si avvalgono di “giornalai” (questo sarebbe il termine giusto per i personaggi come Matteo Radogna o Massimo Corsini, senza offesa per chi vende carta stampata in edicola) che umiliano l’essenza stessa del giornalismo, e per questo sono responsabili quanto loro.

Le proprietà dei quotidiani sono oramai assuefatte da una sudditanza economica (finanziamenti pubblici pagati con le nostre tasse) che deriva da una sudditanza politica a quegli stessi interessi che li affratellano ai Partiti, e che permettono loro di coesistere in perfetta simbiosi.

Suggerisco ai lettori di fare attenzione agli articoli di Radogna, così come a quelli di Corsini…sarà più facile leggere tra le righe, e individuare una costante e salda linea informativa, che non si discosta mai da quella del Sindaco Minganti, ma che anzi ne accalora le ipotesi, le rimostranze, le enfasi, la politica e qualsiasi altra cosa a Lui riconducibile.

Lo potete vedere molto bene…è sufficiente leggere…
Forse i due scribacchini, così come il Sindaco, pensano che siamo tutti idioti, e che ci lasciamo abbindolare dalle loro pretestuose argomentazioni, dai loro “linciaggi morali”, dalla loro influenza e dalle loro minacce.

Forse i due scribacchini, così come il Sindaco, pensano di essere gli unici depositari di un retaggio culturale di loro esclusiva pertinenza, e che quindi siamo relegati in un limbo di ignavia e di sudditanza che ci contraddistingue.

Forse però costoro non sono a conoscenza di un proverbio che recita :
A tirare troppo la corda, questa si rompe !

Questo è ciò che sta avvenendo in Italia, giorno dopo giorno…la corda, già tesa da molto tempo, si sta rompendo, e sta per mandare a ruzzoloni coloro che la stanno tirando :
i Partiti e i Giornali.

Tutti a gambe all’aria !!

Sarà un vero piacere assistere a questo spettacolo, che vedrà tra gli interpreti anche Matteo Radogna, Massimo Corsini, e il Sindaco Lorenzo Minganti !
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E.B.
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