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Minerbio sta morendo, lentamente ma inesorabilmente,
strangolata dall’inerzia di un’Amministrazione colpevolmente indolente e
incapace.
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Il paese ci appare oggi come un agglomerato fantasma, in cui esiste ancora un flebile sussulto grazie solo alla buona volontà di pochi esercizi commerciali, che con il loro lavoro lo tengono in vita.
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Il paese ci appare oggi come un agglomerato fantasma, in cui esiste ancora un flebile sussulto grazie solo alla buona volontà di pochi esercizi commerciali, che con il loro lavoro lo tengono in vita.
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In Agosto, la tabaccheria di Lulù, così come quella di Sara,
oppure la gelateria della Rocca, la ferramenta, e l’edicola, sono le uniche
attività aperte che possono convincere sul fatto che la moribonda Minerbio respiri
ancora.
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Nonostante lo sforzo di queste persone però, si
tratta purtroppo solamente di un drammatico rantolo, sintomatico di un’agonia che si
protrae da troppo tempo, a causa dell’abbandono totale delle istituzioni e di
una classe politica nullafacente e a dir poco disattente.
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Le politiche dei nostri amministratori infatti si
avvalgono di proclami e di vanagloria, di autoreferenzialismo e di arroganza,
che in pratica si traducono nella pesante responsabilità di aver trascinato a
forza Minerbio verso un coma profondo, probabilmente irreversibile.
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La totale
assenza di programmi di valorizzazione del territorio, unita alla totale
mancanza di investimenti per la crescita, è individuabile in maniera tangibile
ogni giorno.
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E’ sufficiente osservare come a Minerbio,
specialmente la sera dopo l’imbrunire, cali una sorta di coprifuoco, in cui il
silenzio regna sovrano, e nel quale le forme di vita intelligente scompaiano da
un già sconfortante panorama di quotidianità locale, per rintanarsi al sicuro
nelle loro case.
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E che dire del Parco pubblico “2 Agosto 1980” ?
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Se fosse gestito con armonia potrebbe essere offerto
all’attenzione dei cittadini, soprattutto dei bambini, come luogo in cui
trovare una simbiosi con la bellezza della natura, mentre invece si palesa come
“parco” degradato e indegno di un paese civile.
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La sporcizia vi regna sovrana e l’incuria
rappresenta l’interprete principale che caratterizza così l’operato stesso dei
nostri amministratori pubblici, incapaci perfino di mantenere in vita un
patrimonio collettivo pre-esistente.
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In questi giorni l’assedio del traffico pesante
incombe pressante e prepotente, e costringe la popolazione a subire come uno
stillicidio il passaggio di centinaia di camion che vanno e vengono in
direzione dello zuccherificio.
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L’Amministrazione comunale appare assuefatta a
questo disagio, e palesemente incapace di risolvere un problema che da anni si
manifesta con puntuale frequenza in occasione delle campagne saccarifere
annuali.
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Minerbio subisce in silenzio …
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Non c’è scampo, e non esistono luoghi di svago o di
relax a Minerbio in cui poter trarre un giovamento anche momentaneo, poiché la
miopia dei politici locali ha reso il Paese ostaggio del Partito Democratico,
che impone la presenza, evidentemente, del solo Circolo di Partito, evitando accuratamente
di permettere l’insorgenza di qualunque altra attività che vi si possa
contrapporre.
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Invece le località confinanti con il nostro Comune,
come Granarolo o Altedo, possono vantare attività ludico-ricreative che offrono
ristoro non solo agli abitanti locali, ma anche a chi, come i minerbiesi, deve
giocoforza recarvicisi.
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Ad Altedo si può fruire di un bellissimo complesso
sportivo, con piscine coperte e all’aperto, in cui trascorrere una bella giornata
anche con i propri bambini o con i nipotini, essendovi anche una vasca dotata
di acqua bassa, ideata allo scopo.
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A Granarolo c’è invece una gelateria aperta fino a
tarda notte, in cui è possibile non solo degustare dei gelati squisiti, ma
anche far divertire i piccoli nei giochi sparsi tutt’intorno alla struttura
commerciale, in cui sono inseriti anche un campetto da volley, e un mini
circuito per le automobiline elettriche.
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In poche parole, si percepisce in maniera tangibile
il differente approccio che palesa l’attenzione delle rispettive
amministrazioni verso i propri Cittadini.
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A Minerbio la parabola che interseca il grafico su
cui si potrebbero quantificare l’ascissa e l’ordinata relative a tutto ciò, è
uguale a zero.
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Se dovessimo dare un voto, come a scuola, ai nostri
amministratori, saremmo costretti a scrivere uno zero in pagella, bocciandoli
in blocco per totale inadempienza dei compiti loro affidati, per incapacità,
per indolenza e ignavia, per inaffidabilità, e per aver esibito una arrogante
superbia verso la cittadinanza.
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L’unica attività proposta recentemente, patrocinata
dal Comune, e pubblicizzata con volantini diffusi in paese, è quella di una
gara di pesca per bambini.
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Peccato però che anche in questa occasione, la
politica di partito sia la protagonista assoluta dell’iniziativa, insieme
all’Amministrazione pubblica.
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Negli stampati che descrivono l’evento si legge
infatti che la partecipazione alla gara di pesca è subordinata all’obbligo, per
i bambini, di iscrizione all’Arci, l’organizzazione di sinistra che da sempre è
un feudo a senso unico degli eredi di Togliatti.
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Ancora una volta emerge il vero volto
dell’Amministrazione locale, che fonda il suo operato sui dictat di partito, e
non sulle reali esigenze dei cittadini.
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Le attività che realmente dovrebbero essere oggetto
di interesse, anche per coloro che sarebbero disposti a investire per una
crescita del territorio, vengono fagocitate dalla sfera di interesse di
partito, che ha interesse a non ampliare e a diversificare socializzazioni di
altro tipo, per mantenere una ferrea stretta egemonica sulla popolazione.
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Se avessimo un’Amministrazione dalle caratteristiche
diverse, potremmo sperare inoltre di intraprendere un itinerario che si
avvicinasse ad una sorta di imprenditoria collegiale, socialmente produttiva,
suscettibile di autofinanziamento e di reinvestimento finalizzato
all’esecuzione di progetti strutturati, che produca posti di lavoro e
finalizzata al recupero di aree ambientali da valorizzare.
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Una sorta di imprenditoria pubblica, di stampo
manageriale, creativa e produttiva, che lasci ampio respiro a coloro che
potrebbero investire sul territorio, capace di recuperare gli investimenti
dagli introiti derivanti dal successo economico elaborato dalle stesse iniziative.
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Il valore intrinseco di una mentalità fattivamente
costruttiva andrebbe al di là dei risultati materiali, in quanto porrebbe
Minerbio in una condizione di riferimento, a cui guardare con rispetto e con
appetibile desiderio di collaborazione.
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Invece la chiusura politica, ahimè, tipica della
mentalità che dal dopoguerra impera nel costrutto sociale delle nostre zone,
impedisce una qualsiasi divagazione che non sia quella legata agli ambienti
comunisti.
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A Minerbio sembra quasi di trovarsi in un territorio
minato in cui nulla si può fare senza l’approvazione del Partito, come se
vivessimo in un’area dedicata a progetti sperimentali, in cui si provano le
strategie e le reazioni della gente, per definire poi di conseguenza un modus
operandi generale.
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Qui la gente è oltretutto assuefatta e inebetita da
decenni di comunismo metamorfizzato, e recepisce senza battere ciglio qualsiasi
nefandezza imposta dall’Amministrazione.
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In questi anni, nonostante i nostri ripetuti
richiami ai minerbiesi su importanti problematiche del territorio, come ad
esempio la presenza di amianto o
l’assedio delle barriere architettoniche, l’indifferenza regna sovrana.
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Le coscienze civiche, morali, etiche, sociali, e
libertarie, dei minerbiese appaiono quasi ben collocate in un Paese che sta
morendo, come se anch’esse fossero
sprofondate in un coma irreversibile, seguendo la triste agonia di Minerbio.
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Vi garantisco però che noi del blog siamo ben vivi e
vegeti, e determinati a continuare a denunciare l’attività a dir poco deficitaria,
anzi l’inoperosità, di una Amministrazione fatiscente e anch’essa morente.
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Vogliamo una Minerbio diversa, attiva e competitiva,
in cui i nostri figli possano in futuro prosperare dinamicamente, e una società
in cui prevalgano il merito e la libertà anziché le logiche di partito.
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Dissenso
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