Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
"TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, CON LO SCRITTO E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI O CENSURE"

sabato 14 maggio 2022

L’armata Brancaleone

 L’Italia è assediata, oggi più che mai, da una serie di concomitanze che appaiono circostanziali nel percorso dittatoriale del Governo Draghi, e finalizzate alla produzione di stereotipi di riferimento del cosiddetto “pensiero unico”.

I crimini commessi dalla politica espressa prima da Giuseppe Conte e in seguito da Mario Draghi, seguono un percorso di continuità che accomuna entrambi nell’Universo dei non eletti dal Popolo, escluso forzatamente dalle scelte elettorali per volontà del canuto rappresentante del Colle.


Mentre la macchina del fango dell’estrema sinistra italiana continua ad accanirsi contro i princìpi di libertà e democrazia, sostenendo tesi che vorrebbero escludere l’invio di armi al Popolo ucraino, nonostante questo sia quotidianamente sottoposto a massacro dal sociopatico russo Vladimir Putin, le forze di Governo interpretano un ruolo che assiste alle contrapposizioni sempre più marcate su tale argomento.

Alcuni dei cosiddetti studiosi di Storia appartenenti all’universo intellettuale, o pseudo tale, che animano i salotti della disinformazione sinistroide, sono decisamente schierati verso posizioni di parte che nulla hanno a che fare con l’obbiettvità storica e la verità oggettiva.

Da sempre la sinistra ha fatto ricorso al mondo intellettuale per istruire una didattica pilotata e manipolata da diffondere e imporre non solo nelle scuole ma anche marchiandone le caratteristiche e imprimendole con un asfissiante stillicidio nell’immaginario collettivo.

Anche oggi non mancano coloro che si dedicano ad incensare i peggiori criminali della Storia, come ad esempio Iosif Stalin, affermandone la grandezza e la incommensurabile caratura morale, nonostante il fatto che i crimini da lui commessi costituiscano un affronto per l’intera umanità.

Uno dei personaggi che, senza alcuna vergogna, dichiara apertamente che la dittatura di Stalin è stata altamente positiva per la Russia, contrariamente all’operato di Gorbacev, è il filologo e storico, nonché accademico, Luciano Canfora.

CANFORA NEL SUO ELEMENTO

Questa presa di posizione la dice lunga su come possa essere scarsamente affidabile la sua analisi storica, che privilegia l’operato dittatoriale di un assassino genocida rispetto a quello del fautore di riforme democratiche legate alla perestrojka e alla glasnost.

Non contento di proporre tesi che non trovano corrispondenza nella realtà, lo storico ha affermato durante una intervista al “Fatto quotidiano”, che il Ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio, recatosi in visita a Mosca il 17 febbraio, prima dell’aggressione russa all’Ucraina, ha constatato la volontà di pace del Governo russo.

Dopo una settimana Putin ha aggredito militarmente lo Stato sovrano dell’Ucraina, dando inizio ai bombardamenti delle popolazioni civili.

La volontà di pace di cui sproloquiava Canfora, in evidente afflato con il sociopatico russo, è forse questa ?

Non contento, il disinformatore accademico ha continuato ad azionare la macchina del fango, in chiave anti Ucraina, dichiarando che Zelensky è in affari con il figlio di Biden, oppure affermando che l’orrore di Bucha e Mariupol è da valutare confrontandolo in parallelo con gli interventi Nato a Belgrado, come se ciò costituisse un legittimo alibi ai carnefici russi.

Inoltre lo “storico” dimentica che anche nel conflitto dei Balcani spiccano le enormi responsabilità di elementi legati al comunismo titino, al cui cospetto erano cresciuti, come Slobodan Milosevic e Ratko Mladic.

Una dimenticanza, certo, con cui l’intellettuale ha voluto esprimere un punto di vista, ma che non è sicuramente da considerare affidabile e obbiettivo.

D’altra parte nemmeno la menzogna diffamatoria sulla partnership fra Hunter Biden e Zelensky trova riscontro, poiché il figlio del Presidente americano è stato sì nel cda della società energetica ucraina “Burisma”, ma prima che Zelensky diventasse Presidente.

L’armata brancaleone delle sinistre si avvale anche di altri personaggi che mistificano consapevolmente la realtà dei fatti, come ad esempio tale Angelo d’Orsi, ex candidato Sindaco in uno schieramento dell’estrema sinistra nel quale troneggiano simboli comunisti di morte come la falce il martello.

Costui si avvale del titolo accademico di storico e appartiene, guarda caso, ad una linea politica che si riconosce nei crimini del comunismo.

Quanto credibili saranno dunque le sue analisi storiche su fascismo, comunismo, e quant’altro ?

Forse come quelle che, azionando la stessa macchina del fango utilizzata da Canfora, diffonde sui fatti ucraini.

Infatti la sua prosopopea squallida e improntata alla sociopatia politica, ha prontament elaborato una serie di menzogne speculative e ignobili sulle vittime del conflitto nel Donbass.

LO "STORICO" COMUNISTA ANGELO D'ORSI

Ignorando la verità storica, d’Orsi imperversa sui canali televisivi filo russi, come Russia Today, sproloquiando a gran voce e imponendo falsi storici e mentendo sapendo di mentire.

Si passa dalla mistificazione del numero di vittime nel Donbass al dichiarare che il Governo ucraino è un covo di nazisti, palesando così una squallida compiacenza con le fantasticherie elaborate a tavolino da Putin.

Il nazismo sembra essere un fantasma che aleggia nella psiche contorta dello storico sinostroide, al punto di dichiarare che Stepan Bandera sia stato dichiarato eroe nazionale ucraino e che la Chiesa ortodossa lo abbia addirittura elevato al rango di Santo!

Le due affermazioni sono entrambe false, e costruite in nome di quella appartenenza politica che svilisce e annulla il ruolo di storico intrrpretato da questo personaggio, consegnandoci invece una ennesima dimostrazione di come la sinistra russofona, staliniana e nostalgica, tenti costantemente di manipolare la realtà dei fatti.

Tutto ciò avviene quotidianamente, mentre Conte si allinea a coloro che fanno dell’ambiguità il loro modus operandi, tuonando contro la guerra ma dichiarandosi contrari all’invio di armi all’Ucraina.

Va detto che il predecessore di Draghi, si rese responsabile della morte di migliaia di esseri umani a causa del fatto che, pur sapendo che dal mese di gennaio era in atto una pandemia, permise la libera circolazione della popolazione fino al mese di marzo, lasciando che il virus si propagasse a dismisura.

L’Italia è stretta fra personaggi di tale caratura morale, che assediano la Democrazia, governando a colpi di Dcpm e ricorrendo al voto di fiducia.

Conte è il cosiddetto leader di quei pentastellati che hanno chiuso tutte le pattaforme di estrazione del gas nell’Adriatico, impedendoci di estrarlo, e rendendoci dipendenti dalla Russia.

E’ lo stesso che osteggia il progetto di costruire un termovalorizzatore per bruciare i rifiuti di Roma, mentre i cinghiali imperversano nella città rovistando tra la spazzatura e diffondendo la peste suina.

E’ colui che, dopo aver governato con la Lega di Salvini, è diventato leader di coloro che urlavano a squarciagola: “Mai col PD”, salvo poi diventarne un alleato di Governo, insieme a Leu, ai renziani, al nano di Arcore, palesando una predisposizione naturale alla prostituzione intellettuale e politica.

Povera Italia!



Storici conclamati che producono falsi storici, politicanti con la valigia che hanno svenduto la propria integrità morale in cambio di una poltrona, alleati di Governo che si odiano cordialmente e manovrano per ostacolarsi l’un l’altro, mentre il canuto rappresentante del Colle tace e se ne lava le mani, come Ponzio Pilato.

Elementi della sinistra e della destra sovranista si uniformano allineandosi in dichiarazioni sconcertanti che producono disordine ideologico e confusione mentale.

Una di queste riguarda la Rivoluzione ucraina di Maiden del 2014, nella quale, grazie ad un enorme movimento di coesione popolare trovò giustificazione la libera volontà dell’insurrezione antirussa e anticomunista.

Gli utili idioti della destra e della sinistra che, accogliendo e facendo proprie le tesi del Cremlino, sviliscono tale rivoluzione a semplice risultato dell’interferenza della Cia, sono incoerentemente e a priori ostili all’occidente e a i suoi valori di democrazia e di libertà, al punto da non accettare il fatto che un Popolo possa autodeterminarsi se non con lo zampino della Nato e della Cia.

SCOPRI QUALI SONO GLI UTILI IDIOTI!

I comunisti italiani degli anni ’50 si comportarono con lo stesso metro di valutazione nei confronti della rivoluzione ungherese, bollata dal PCI di Togliatti come tentativo reazionario di provocazione controrivoluzionara, teso a rovesciare il governo democratico popolare.

Gli storici di allora, legati al mondo intellettuale o pseudo tale delle sinistre, appaiono in perfetta sintonia con gli storici odierni e con il loro modus vivendi omnia.

Cosa dire del fatto che mentre l’Occidente processa i criminali di guerra russi per le atrocità commesse in Ucraina, Putin provveda invece a premiare coloro che ne furono artefici?

Tutto ciò è paradossale, ma rientra nel gioco delle parti, a cui partecipano gli utili idioti, contribuendo a  diffondere il virus della disinformazione e catalizzando i sentimenti di odio e di livore espressi da qualunquisti ignoranti e privi di qualsiasi cognizione storica e politica.

I cosiddetti leoni da tastiera che proliferano sui social appartengono a questo insieme rappresentativo, interpretando il ruolo inconsapevole di utile idiota, reso prodromico dalla spaventosa e sterile ignoranza che li caratterizza, mostrandosi adatti all’epserimento di macelleria sociale attuato dal regime di riferimento, sia esso quello di Draghi oppure quello di Putin.

Nei prossimi anni non ci sarà alcun cambiamento positivo, nemmeno in seguito ad eventuali sconvolgimenti elettorali, poiché la governabilità del Paese dovrà fare i conti con le inevitabili alleanze fra i gruppi che presentano una certa omogeneità.

E’ vero però che fra questi ci sono coloro che appartengono a pieno titolo, come complici, all’armata Brancaleone…


Dissenso

Speech by ReadSpeaker