Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
"TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, CON LO SCRITTO E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI O CENSURE"

sabato 26 novembre 2011

ABBIAMO SUPERATO LE 400 VISUALIZZAZIONI GIORNALIERE.

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RECORD DI ACCESSI AL BLOG:
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PIU' DI 53 MILA VISUALIZZAZIONI TOTALI
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OGGI ALLE ORE 23,00 ABBIAMO SUPERATO 
LE 405 VISUALIZZAZIONI GIORNALIERE.
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QUESTI I POST PIU' LETTI:
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.E QUESTI I POST PIU' LETTI QUESTA SETTIMANA:
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INOLTRE GRAZIE ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK,
ABBIAMO REALIZZATO QUESTO SONDAGGIO,
TOTALIZZANDO QUANTO SEGUE:
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UN GRAZIE DI CUORE A TUTTI...
(proprio a tutti !!!)
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Christian B.
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mercoledì 23 novembre 2011

ZINGAROPOLI. Minerbio non sa cosa fare!

Caro Concittadino,


si è appena concluso l'ennesimo episodio della telenovela intitolata "ZINGAROPOLI A MINERBIO". Gli sgradevoli personaggi, arrivati Venerdì 11 novembre, dopo essere stati spostati di qualche chilometro da Cà de' Fabbri per non infastidire la festa delle rane del PD, alla fine se ne sono andati spontaneamente dal nostro territorio comunale solo Lunedì 21 novembre.


Ma partiamo dall'inizio: arriva la tribù e si posiziona nel "loro posto": il solito angolo di strada vicino alla Due Torri SpA, nella zona industriale Ronchi. Immediatamente, con l'affanno e il sudore freddo di chi vede colpiti interessi di parte, il sindaco si precipita sul posto. A circa 100 metri, infatti, è organizzata la cosiddetta "sagra delle rane", che poi sarebbe una mangiata di finanziamento del partito comunista locale, chiamata "sagra" perché la gente pensi ad una festa paesana e non ad un evento di partito. Meglio quindi evitare di mostrare agli avventori (finanziatori) lo spettacolo dell'accampamento di zingari con rusco ed escrementi ovunque...


Per magia e senza alcuna Ordinanza -almeno senza Ordinanze pubblicate all'Albo Pretorio- gli zingari si spostano subito. Di quattro kilometri. Vanno a bivaccare nella via di confine fra Minerbio e Baricella, quella che dalla mezzeria in giù si chiama Sanità e dalla mezzeria in sù si chiama Bianchetta (ma i due Comuni non si sono nemmeno messi d'accordo sul nome della via?). Per coincidenza gli zingari si posizionano, formalmente parlando, in Bianchetta, col sospiro di sollievo del Minganti Lorenzo (PD) che pensa di aver sbolognato il problema al collega Bottazzi per qualche centimetro di cartina geografica. Succede che Bottazzi (e non c'era da meravigliarsi della cosa) si attiva immediatamente e gli zingari, in 48 ore -più o meno- vengono sgomberati da Baricella. Dove vanno? Si spostano di mezzo chilometro e... tornano a Minerbio!!!


Ma questa volta il Minganti Lorenzo (PD) pensa di farla franca, dal momento che la ZINGAROPOLI bivacca in una zona scarsamente abitata, vicino allo zuccherificio, in località Prato Grande, quindi se ne guarda bene dall'emettere l'Ordinanza di Sgombero.


Peccato che nel frattempo questi zingari si facciano conoscere per aver derubato una vecchietta, per non aver pagato il biliardo al bar, per essersi intrufolati in alcune proprietà private, per aver ricattato alcune imprese chiedendo cibo e gasolio in cambio di andarsene e di non mettere le roulotte davanti alle aziende, eccetera.


Di tutto ciò sono stati informati prontamente sia i Carabinieri, sia i sindaci, sia la Polizia Municipale di Minerbio/Baricella (che di fatto fanno Corpo Unico con un accordo intercomunale).


Nessuna sorpresa se i Cittadini, davvero inferociti per la "violenza" degli zingari e la NULLAFACENZA DI MINGANTI LORENZO (PD), si sono rivolti a noi dell'Opposizione, che come al solito abbiamo presidiato il territorio e informato la stampa di ciò che stava accadendo, anche per mettere in guardia la gente da possibili "fastidi" generati dai nomadi che il nostro sindaco non voleva far sgomberare.


Finalmente, dopo l'ennesimo presidio territoriale della Lista Civica, il Minganti Lorenzo (PD) di è visto costretto ad emettere l'Ordinanza di Sgombero per motivi igienico-sanitari. DOPO OTTO GIORNI. Caro sindaco del PD, perchè prima i motivi igienici non c'erano? sono saltati fuori solo dopo l'azione della tua Opposizione? VERGOGNATI!!!


Ma non finisce qui. L'Ordinanza, consegnata attorno a mezzogiorno di Veberdì 18 novembre, dava tempo agli zingari 48 ore per lasciare Minerbio. Gli zingari se ne sono andati a mezzogliorno di Lunedì 21 novembre, quindi hanno posticipato di un giorno in aperta sfida alle nostre Istituzioni. E il giorno prima non c'erano pattuglie di PS a obbligare tali nomadi a disfare il bivacco!


Nel frattempo usciva un altro articolo di giornale, non certo vincolato da noi, che non abbiamo così tanto potere come invece ha l'apparato PCI locale (come testimoniato da un anno e mezzo di attacchi immotivati a mezzo stampa contro di noi proprio da parte del PD minerbiese e di vari articoli che sembrano cuciti addosso da un bravo sarto), dove il Minganti Lorenzo (PD) si bullava di aver avuto l'idea del futuro: nessuna Ordinanza Permanente, ma chiudiamo i parcheggi comunali con fittoni o catene, in modo che gli zingari non possano fermarsi lì. BRAVO, così chi vuole accedere alle attività del territorio, sia per scaricare merce, sia come cliente, non avrà più il posto per fermarsi. Complimenti!!! Tant'è che nell'articolo il primo cittadino viene nuovamente messo alla berlina, mostrando a tutti la sua incapacità decisionale e la sua totale indifferenza riguardo problemi reali.


Caro sindaco Minganti Lorenzo (PD), sei TU il responsabile di tutto questo! Ma ti rendi conto che la tua credibilità va di pari passo con il (mancato) rispetto delle tue tardive Ordinanze? E cosa ci vuoi raccontare, che non ti eri messo d'accordo con gli zingari fin da subito? Possiamo ipotizzare che li hai fatti andare via dalla vista dei finanziatori del PD in cambio di lasciarli in pace in un posto isolato? O è un'ipotesi troppo azzardata? Qualcuno diceva che a pensare male si fa peccato, ma ci si prende spesso. E i fittoni? li hai messi solo perchè la proposta di una Ordinanza Permanente arrivava dall'Opposizione? MA NON TI VERGOGNI?


In attesa della prossima carovana, ti salutiamo cordialmente.


La tua Opposizione


P.S. e sinceramente proviamo PENA per chi, pur di salvare le apparenze, annuncia riunioni farlocche con le categorie, per poi dare in pasto ai media la propria claque plaudente, subito pronta ad idolatrare qualsiasi baggianata purché targata PCI. Ribadiamo, non siamo nè seccati nè arrabbiati: PROVIAMO PENA.

DOPO UN ANNO, IL SINDACO CONTINUA A NASCONDERSI DIETRO UN DITO !

E' trascorso un anno da quando il Primo Cittadino di Minerbio si è esibito in una performance cui sembra ricorrere con cadenza ritmata : l'intimidazione della dissidenza tramite querela.
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Infatti quasi un anno or sono, chi scrive, che tenta periodicamente di arginare l'arroganza dimostrata dal primo Cittadino nei riguardi delle esigenze dei minerbiesi, è stato querelato dal Sindaco, che evidentemente non aveva recepito e assorbito le numerose rimostranze che da più parti lo assediano, e a cui noi diamo spazio facendo da cassa di risonanza.
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Potete leggere il post che il Sindaco Minganti non ha proprio potuto digerire, al seguente Link :

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Evidentemente è suo costume tacitare, o tentare di farlo, coloro che si azzardano a manifestare una qualsiasi forma di dissenso, ricorrendo ad un metodo molto simile a quello abitualmente usato dal Kgb sovietico : la repressione della libertà di stampa e di parola.
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Naturalmente, devo disilludere Lorenzo Minganti e la sua Giunta di appartenenti alla Casta politica, ma il sottoscritto non si lascia certo abbattere da una querela, anzi, ne risulta rafforzato nella sua battaglia per l'affermazione della verità, e di sicuro continuerà a smentire le farneticazioni che l'Amministrazione farfuglia nei suoi patetici tentativi di dare un senso alla sua attività politica.
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Continuerò a dimostrare, fatti alla mano e obiettivamente, come questa Amministrazione PD essina riesca a mistificare realtà palesi, come l'assillante presenza di barriere architettoniche, di cui nega l'esistenza, così come la persistenza di eternit (amianto) su strutture comunali.
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Non mi stancherò mai di palesare le oggettive realtà che tutti i cittadini possono constatare … come la mancanza di pensiline alle fermate degli autobus, oppure il buio che impera e troneggia a Minerbio appena cala la sera, complice una insufficiente quanto arcaica illuminazione pubblica, nonostante le nostre rimostranze passate e il nostro auspicio al ricorso delle tecnologie a led ( a cui recentemente ha attinto Baricella ).
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I cittadini leggeranno le differenze che di volta in volta potrò sottolineare, tra ciò che viene fatto nei Comuni limitrofi, e ciò che invece viene omesso di fare a Minerbio.
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Quante volte il Sindaco penserà di querelarmi ? Non importa...i cittadini continueranno a sapere da chi e in che modo sono amministrati, e cioè dal PD, e molto male.
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L'evidenza dei fatti parla da sola... potrei anche assistere al triste sfacelo in cui versa Minerbio, oramai degradata e ridotta a meta preferenziale delle bande erranti di zingari, a cui il Sindaco non riesce, o non vuole, porre un argine decisivo.
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Festeggio quindi il 1° compleanno della querela fattami dal Sindaco Lorenzo Minganti, il Primo Cittadino che afferma di essere disposto al dialogo con i Cittadini !!
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Se la sua forma preferita di dialogo si riassume nel querelare il dissenso, cercando di tacitarlo, ci dovrebbe spiegare da quale forma di autocrazia abbia estrapolato il suo modus operandi !
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Forse dai metodi staliniani, che traevano linfa vitale dall'uso imposto della violenza ?
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Ebbene, anche questo ricorso all'imbavagliamento e alla censura è una forma di violenza, molto più subdola di quella dichiaratamente fisica, ma ugualmente devastante nella sua essenza.
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Colpisce anche come nessuno dei suoi Assessori cerchi di tenerlo a freno, quasi che il pesante maglio repressivo potesse colpire anche loro.
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PD … Partito Democratico … mah …democratico ? ...  andiamo bene … ci dev'essere qualcosa che non quadra ... voi che ne dite ?
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Dissenso
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lunedì 21 novembre 2011

Zingaropoli - Le NON soluzioni dell' amministrazione comunale (PD) !!?

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I fittoni contro i nomadi non piacciono ai commercianti. 
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Impediscono di parcheggiare ai clienti delle aziende...
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Inviato da iPhone di Christian
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venerdì 18 novembre 2011

SEMPLICE VANDALISMO O VERE E PROPRIE RITORSIONI?

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VITTIMA DELLA SUA PROTESTA...
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...il pensionato segnala al Comune i disagi causati dal fracasso. 
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La Voce delle sue lamentele deve essere arrivata alle orecchie... SBAGLIATE ?!!
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..l'ultima incursione a colpi di uova è arrivata durante la notte di Halloween..."
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Noi del Blog di Minerbio siamo solidali con il Cittadino che rivendica un  sacro santo diritto e condanniamo apertamente e pubblicamente chi si sta accanendo contro di lui. 
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Ci piacerebbe che questa storia finisse con un atto di solidarietà da parte di quei ragazzi che fino ad oggi si sono divertiti a tirare uova contro la casa di un anziano signore, Cittadino di Minerbio
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Ci piacerebbe inoltre che questa storia finisse con un atto di solidarietà anche e soprattutto da parte dell'amministrazione comunale, aiutando questo Cittadino, ad esempio, con la pulizia del muro e prendendo una netta e decisa posizione con i mezzi mediatici locali a loro disposizione (prometeo, sito comunale)  dichiarando "guerra" contro ogni atto di vandalismo...
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Invito inoltre, il sindaco di Minerbio (PD), (sindaco di tutti i Cittadini) a recarsi personalmente dal Pensionato bersagliato per porgergli una mano, un aiuto ed un sorriso di solidarietà, promettendogli  che affronterà personalmente e direttamente  quei ragazzi che tanto, troppo disagio hanno recato al Cittadino Vasco...
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Christian B.
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SAREMO SEMPRE GLI ULTIMI ? SAN LAZZARO - MINERBIO : 2 - O

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DOPO IL CASO ETERNIT, PROBLEMA AFFRONTATO EGREGIAMENTE DA SAN LAZZARO, ORA LO STESSO COMUNE PRESENTA L'OPERA DEDICATA AI  "MARTIRI DELLA FOIBE", IL PRIMO MONUMENTO IN REGIONE DEDICATO AGLI ESULI GIULIANI VITTIME DEI PARTIGIANI DI TITO.
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E MENTRE A MINERBIO L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE (PD) PREFERISCE METTERE LA TESTA SOTTO LA SABBIA FINGENDO CHE NON CI SIA UN PROBLEMA ETERNIT E IGNORANDO COMMEMORAZIONI COME QUELLA DELLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO, LA REALTA' DI UN COMUNE A NOI VICINO APERTO AL DIALOGO, E' QUELLA NELL'ARTICOLO DESCRITTA:
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Christian B.
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mercoledì 16 novembre 2011

ZINGAROPOLI...

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- Per Mirko Lazzari capogruppo lista civica, è ora di fare un’ordinanza permanente contro il bivacco.
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-  L’ESPONENTE del centrodestra ha presentato un esposto ai carabinieri: 
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«Una signora ha denunciato il furto di oggetti d’oro, le aziende vengono ‘visitate’ dai nomadi che chiedono gasolio. 
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A Baricella hanno cercato di introdursi nel capannnone di Carmelo Barone. E hanno provato a razziare un supermercato».
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- Gli fa eco Oriano Borghi dell’azienda Valentina Funghi:
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«Mi hanno detto che se ne andranno solo in cambio del mio gasolio.
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Sono sempre nella mia azienda a chiedere soldi e cassette di funghi».
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L’APPELLO
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Manes Bernardini: «I sindaci facciano gioco di squadra»
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«BISOGNA cominciare a pensare in termini di città metropolitana e quindi, serve un’azione comune da parte di tutti i sindaci contro i campi nomadi abusivi. 
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Serve un’ordinanza permanente che comprenda tutti i territori.
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E’ necessario ragionare in termini di aree vaste per debellare il fenomeno. Se no non ha senso parlare di città metropolitana».
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Il presidente del gruppo consiliare della Lega a Bologna, Manes Bernardini, invita i primi cittadini a creare un fronte comune contro il fenomeno delle zingaropoli abusive. 
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«Il problema  -  continua  -  che viene risolto in un territorio attraverso la solita ordinanza di un sindaco si ripresenta pochi chilometri più in là in un altro Comune.
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I nomadi non fanno altro che spostarsi da un territorio all’altro creando disagi alla gente. 
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Il fenomeno colpisce soprattutto la Bassa e la periferia di Bologna.
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Grazie ai nostri referenti locali come Mirko Lazzari siamo informati ogni volta che si presenta il problema.
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Nell’ultimo anno ogni tre mesi le roulottes fanno tappa nei Comuni della Bassa. 
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In contemporanea si verificano furti nelle case e nelle aziende. 
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Chiudere i parcheggi delle zone industriali non è una soluzione. 
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Così si danneggiano le aziende»
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Christian B.
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sabato 12 novembre 2011

CONTINUA IL TEATRINO MEDIATICO DEL SINDACO...

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E' di oggi la notizia apparsa sul Carlino di Bologna nella parte dedicata alla Provincia che vede, come al solito, la figura del vostro amministratore locale (PD) fotografato nella nuova rotonda appena costruita. 
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Tale rotonda è stata dedicata ai Caduti di Nassiriya e all' Unità di Italia. 
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Fin qui sembrerebbe tutto normale, se non fosse che tale rotonda doveva servire per collegare il nuovo comparto C2, creato dalla società comunale SLIM, alla strada già esistente.
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Peccato però che le aste per vendere i costosi lotti sono andate completamente deserte, (complice anche la crisi economica) costringendo il comune a pensare di lottizzare a proprie spese tale area SPERANDO di invogliare eventuali futuri compratori. 
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L'amministrazione ha così creato un ulteriore costo per le già scarse risorse comunali e per le tasche dei Minerbiesi.
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Nonostante NOI DEL BLOG, avessimo in passato avvertito l'amministrazione comunale (PD) che tale rischio non era, secondo noi, stato preso in considerazione, la testardaggine dimostrata dal PD locale ha fatto si che tale assurdo progetto fosse portato avanti, ma non a compimento (lotti invenduti), preferendo fare spallucce senza curarsi dei nostri consigli. 
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ORA QUEL COMPARTO E' LI' FERMO E INUTILIZZATO.
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Ora oltre al "danno" anche la "beffa" della rotonda... 
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Utile solo al primo cittadino per mascherare ai più (ma non a tutti) gli insuccessi dell'amministrazione locale (PD).
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Già quanto ci è costata quella inutile (per ora) rotonda?
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Come se non bastasse la nostra protesta continua, e vogliamo porre all' attenzione, di chi ci legge, su un fatto ancora più scandaloso.
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Infatti, mentre il Sindaco si fa fotografare dai giornali, per continuare ad APPARIRE, stile Grande Fratello, per celebrare una rotonda inutile, IGNORA COMPLETAMENTE LA DATA DEL 9-11-2011, GIORNO DELLA LIBERTA'.
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Data che anche lo stesso Napolitano con una legge dello stato, sancisce come giorno da commemorare con celebrazioni istituzionali e lezioni mirate a scuola. 
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Bene, anzi male, cari Minerbiesi, questo è il vostro sindaco (PD)...
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Ci auguriamo che queste nostre continue segnalazioni vi aiutino a togliere quelle fette di mortadella che ancora alcuni di voi hanno (per fortuna sempre meno), e auspichiamo che alle prossime comunali riusciate cacciare a casa questa, NON ADATTA per Minerbio, amministrazione PD.
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Christian B.
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venerdì 11 novembre 2011

IL COMUNISMO A MINERBIO

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Purtroppo dobbiamo constatare che, nonostante la caduta del “Muro di Berlino”, che ha sancito il netto rifiuto europeo ai totalitarismi marxisti, i comunisti italiani non si sono ancora resi conto di rappresentare l'essenza di un male che ha radici profonde, e che sopravvive solo grazie alle loro menti malate.
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In effetti qualunque individuo che sia sano di mente non può accettare di guardare con benevolenza al comunismo, dopo che questo ha prodotto milioni di vittime nel corso della sua esistenza, e dopo che, imperterrito, continua ad attentare alla dignità stessa e alla vita degli esseri umani. ..
Il comunismo uccide in Cina, in Russia, a Cuba, e in ogni parte del Mondo in cui si è appropriato del potere mediante il ricorso alla violenza.
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Grazie all'uso della prevaricazione come metodo di lotta, così come indicato e auspicato dallo stesso Carl Marx, l'ideologo principe della dottrina che ha preso il nome di Comunismo, si espropriano le persone stesse delle loro prerogative intellettuali, insinuandosi subdolamente e violentemente nella loro psiche, e si tenta di annichilire chiunque vi si opponga o dissenta.
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La tortura è dunque il mezzo attraverso cui si devastano le coscienze, non solo a livello individuale, ma anche inglobando intere popolazioni, o fasce sociali, o intere etnie.
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I coraggiosi che hanno tentato di far sapere al mondo tutto ciò, esponendosi personalmente e battendosi coraggiosamente per contrastare le violazioni dei diritti umani commesse dai comunisti di turno, sono stati spietatamente eliminati, come ad esempio Anna Politkovskaja, Natalia Estemirova, oppure incarcerati e torturati, come Harry Wu o Liu Xiaobo.
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Gli esempi relativi alle nefandezze dei comunisti sono centinaia di migliaia, anzi potremmo dire che sono infinitamente numerosi, comprendendo anche le porcherie da loro commesse sul suolo italiano dal dopo guerra ad oggi..
Possiamo citare le Foibe come riferimento evidente dell'odio che ha animato i comunisti titini, così come le efferatezze compiute durante la guerra civile dai partigiani, soprattutto nel cosiddetto “triangolo della morte” emiliano, e nascoste per anni all'opinione pubblica.
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Uno dei maggiori criminali comunisti italiani, il famigerato Palmiro Togliatti, che ha avuto precise responsabilità perfino nella eliminazione e nella deportazione dei connazionali rifugiati in Russia, è a tutt'oggi chiamato “Il migliore” dagli eredi della falce e martello.
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A Minerbio non si fa eccezione.
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In occasione della ricorrenza annuale della caduta del “Muro di Berlino”, a Minerbio, non viene nemmeno presa in esame la possibilità di una doverosa commemorazione.
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Il totale disprezzo delle vittime civili si palesa allorquando, nonostante le nostre sollecitazioni, oltre a quelle dei movimenti politici locali, l'Amministrazione PD essina, capitanata da Lorenzo Minganti, si trincera dietro un ostinato mutismo e ad una colpevole quanto vergognosa indifferenza.
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Il biasimo di noi tutti dovrebbe ricoprire interamente questi politicanti schiavi della loro stessa arroganza, che offendono le coscienze stesse di noi tutti con la loro deleteria persistenza ideologica.
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Il retaggio culturale su cui poggia una radicata quanto abnorme e fuorviante essenza distruttiva dei comunisti nostrani, è frutto di una insufficiente interpretazione e di una visione qualunquista di uno dei peggiori mali assoluti esistenti, di cui l'assuefazione simbiotica rappresenta un epilogo tragicamente pericoloso.
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Quando si inneggia alla falce e martello, o si intitolano vie e piazze a criminali del calibro di Lenin o Stalin, ci si rende complici di una apologia che ha prodotto milioni di morti nel mondo.
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Forse, a chi legge, non è sufficiente chiara la tragicità di quanto scrivo, poiché generalizzando sull'umanità spesso non si riesce a focalizzare sulla reale portata dell'immenso dolore di coloro che, singolarmente, ne sono stati investiti.
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Forse ciò è maggiormente recepibile per quanto riguarda le vicende legate alla shoà, poiché tutto lo scibile relativo ad essa è stato eviscerato, pubblicizzato, reso pubblico e oggettivato, anche con l'ausilio di mezzi mediatici, come i film e i documentari. .
Per quanto riguarda le vittime del comunismo, invece, si è provveduto per anni a nascondere le tragiche realtà e le affinità concomitanti che ne caratterizzavano lo stereotipo.
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I sinistroidi comunisti di tutto il mondo, hanno fatto fronte unito, per decenni, mistificando, celando, nascondendo, falsando, e negando, tutto ciò che poteva disilludere le moltitudini elettorali che si beavano e pascevano delle meraviglie legate ai paradisi comunisti.
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Per decenni i dirigenti comunisti italiani, capitanati prima da Togliatti (“il migliore”), e poi dai vari Berlinguer, Natta, Napolitano, Veltroni, e Bersani, hanno prodotto consciamente uno sforzo disumano di disinformazione, nel tentare di offrire al popolo una visione distorta del paradosso comunista.
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Il PD, a tutt'oggi, anche a Minerbio si guarda bene dal commemorare i martiri che sono stati sacrificati sull'altare di un comunismo feroce e determinato nel suo abominevole programma impositivo e dittatoriale.
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Le vittime del “Muro di Berlino”, e quelle delle “Foibe” sono totalmente ignorate da Minganti e dal suo gruppo di amministratori, ansiosi di accondiscendere e di plaudire allo stesso comunismo che ha prodotto, appunto, le vittime stesse.
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Questo abominio mentale è raccapricciante nella sua devastante crudezza, ed è purtroppo persistente ancora oggi, come provato dagli “ordini del giorno” relativi alle date commemorative, in cui non c'è traccia alcuna di queste ricorrenze.

A tale proposito, mi rivolgo ora ai miei concittadini, chiedendo ai minerbiesi se sono al corrente di tutto ciò, e se conoscono almeno le premesse storiche che hanno portato il PD al potere.
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Non credo che i minerbiesi votanti per il PD possano disgiungere i crimini commessi dal comunismo sia in passato che oggi, in questi giorni e in queste ore, da coloro che metamorfizzati proseguono ideologicamente un percorso fatalmente tragico e intriso di sangue.
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PD = comunismo 
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Cina = comunismo = sangue
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CSI (Russia) = comunismo = sangue
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Cambogia = comunismo = sangue

Cuba = comunismo = sangue
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Yemen = comunismo = sangue
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PD = COMUNISMO = CINA = RUSSIA = CAMBOGIA = CUBA = YEMEN 
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Minerbiesi, siete ancora determinati a supportare con il vostro voto, l'Amministrazione Minganti ?
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Errare humanum est, perseverare autem diabolicum !!
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Dissenso
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mercoledì 9 novembre 2011

GIORNO DELLA LIBERTA' - PROMEMORIA PER IL SINDACO.....

PROMEMORIA PER IL SINDACO, 
PER TUTTA LA SUA GIUNTA 
E TUTTI I SUOI CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA ( PD )
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Istituzione del 
«GIORNO DELLA LIBERTA'» 
in data 9 novembre 
in ricordo 
dell'abbattimento del muro di Berlino.
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Testo in vigore dal: 11-5-2005
 IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Promulga la seguente legge: 

Legge 15 aprile 2005, n. 61
"Istituzione del «Giorno della libertà» in data 9 novembre 
in ricordo dell'abbattimento del muro di Berlino"
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 95 del 26 aprile 2005

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ART. 1.

1. La Repubblica italiana dichiara il 9 novembre «Giorno della libertà», quale ricorrenza dell'abbattimento del muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione di Paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo.

2. In occasione del «Giorno della libertà», di cui al comma 1, vengono annualmente organizzati cerimonie commemorative ufficiali e momenti di approfondimento nelle scuole che illustrino il valore della democrazia e della libertà evidenziando obiettivamente gli effetti nefasti dei totalitarismi passati e presenti.
 Data a Roma, addi' 15 aprile 2005
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PURTROPPO PERO' QUESTO E' QUELLO CHE APPARIVA 
IL 9 NOVEMBRE 2011 
SULLA HOME PAGE DEL SITO DEL COMUNE 
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In ordine, viene pubblicizzato: 
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Bologna Jazz (8-11)
Concerto organi antichi (12-11) 
Corsi culturali adulti:  alfabetizzazione cinematografica per adulti  (9-11)
Intitolazione strada unità Italia (12-11)
Intitolazione rotonda caduti Nassiriya (12-11)
Unità nazionale forze armate (12-11)
Visita guidata...Picasso... (23-11)
Giornata ringraziamento (13-11) 
Centro giovani (29-10) 
Dialogo interculturale-Esenzione ici rurale-Lavori cimitero
Servizio civile-Servizi scolastici 
Ricerca sponsor per teatro
Avviso sospensione acqua per lavori
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E COME SE NON BASTASSE SULLA BACHECA PUBBLICA COMUNALE C'ERA QUESTO:
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NULLA CHE RICORDASSE 
NEMMENO LONTANAMENTE 
IL GIORNO DELLA LIBERTA' 
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Christian B.
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DOMENICA 13 NOVEMBRE - GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO 2011


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Compie 60 anni la Giornata del ringraziamento festeggiata in Italia dalla Coldiretti dal 1951.
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Quest'anno la data prescelta è il 13 novembre e coincide come sempre con la fine di una annata agraria e l’inizio della nuova annata.
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Dal 1974 la Conferenza Episcopale Italiana ha fatto propria l’iniziativa.
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“Ringraziare è sempre un gesto alto e bello, che nobilita chi lo compie. 
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Per noi è un atto doveroso, soprattutto al termine di un anno agricolo segnato dalle conseguenze di una grave crisi economica e finanziaria, ma anche gravido di quella speranza che sgorga dal primato che riconosciamo a Dio”.
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Si apre così il Messaggio per la Giornata del Ringraziamento, che evidenzia “l’opera di quei giovani imprenditori che hanno scelto di ritornare al lavoro agricolo” (+6%), “indice di un riscoperto amore alla terra”.
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Il Messaggio, mentre ricorda che non è sufficiente l’ammirazione nei confronti di chi investe nella terra, fa appello innanzitutto alla scuola, perché sappia educare alla stima per ogni arte e ogni impegno:
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“Tutti i lavori hanno pari dignità, perché è l’uomo a dare dignità al lavoro e non il lavoro a rendere grande l’uomo”.
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In questa prospettiva, richiama le banche di credito cooperativo affinché – sulla scorta della “nobile tradizione delle casse rurali” – sostengano e promuovano chi opera nel settore agricolo: “Va rilanciata la cooperazione, perla di autentica crescita in tante terre d’Italia”.
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Tutto questo – fa capire il testo elaborato dalla Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace – diventa possibile nella misura in cui ciascuno riscopre il primato di Dio:
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allora “ogni lavoro diverrà pane che sazia”.  SCARICA IL MESSAGGIO .
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LA FESTA PROVINCIALE DI MINERBIO COMINCERA' ALLE ORE 10,30 DALLA CHIESA DI S. GIOVANNI BATTISTA:
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Domenica 13 novembre, per le vie di Minerbio, si celebrerà la consueta Giornata del Ringraziamento, festa risalente al dopoguerra, divenuta nel tempo sinonimo di svago e aggregazione.
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La comunità minerbiese ringrazierà il Santo Signore per i frutti della terra ed i guadagni del raccolto.
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Ad organizzare questa giornata è la Coldiretti di Minerbio, che diretta dal suo Presidente Roberto Nanni, sarà impegnata ad offrire ai Cittadini una giornata di festa e di sana tradizione locale.
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Nata nel 1951, in pieno dopoguerra, “La Giornata del Ringraziamento per il lavoro dei campi, per la terra e i suoi frutti, ha per noi un duplice significato – afferma Antonio Ferro, presidente di Coldiretti Bologna – rendere grazie a Dio per l’annata appena trascorsa e rivolgere a Lui una sentita supplica per l’anno di lavoro, di semina e di raccolto che verrà ”.
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Christian B.
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22° ANNIVERSARIO DELLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO (9 nov 1989)

I PRODROMI DEL COMUNISMO E IL MURO DI BERLINO

Il giorno nove del mese di novembre cade il 22° anniversario della caduta del Muro di Berlino (9 nov 1989), e in occasione di questa ricorrenza vorrei ricordare le vittime, cioè coloro che sono stati stritolati dalla violenza comunista.
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L'ideologia comunista si è affacciata, nel secolo scorso praticamente in ogni parte del mondo, ed esiste ancora (purtroppo) in alcuni luoghi dello stesso.
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La caratteristica costante attraverso cui possiamo individuare le tracce del suo passaggio o della sua attuale presenza, coincide con la presenza sistematica dell'uso della violenza.

Nel comunismo si possono individuare tutti i tipi conosciuti di violenza, da quella psicologica a quella fisica, dai sottili e subdoli tentativi di lavaggio del cervello, fino al vero e proprio ricorso alla tortura, e al “terrore” più sfrenato.

Possiamo riscontrare la simbiosi tra comunismo e violenza fino dalla prima pubblicazione del “manifesto comunista”, nel 1848, in cui Marx ed Engels, teorizzando il loro concetto di progresso, lo subordinavano all'uso della violenza stessa come strumento : la dittatura del proletariato.
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Secondo i filosofi ispiratori del comunismo, la lotta di classe si poteva affrontare in qualsiasi modo, ma sarebbe stato preferibile ricorrere alla violenza, che sarebbe così divenuta rivoluzionaria, nel suo percorso di soppressione delle classi sociali stesse.
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La finalità della lotta prevedeva una organizzazione economica e sociale fondata sulla proprietà collettiva dei beni e dei servizi di produzione, abolendo quindi la proprietà privata.
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Una volta avvenuto il passaggio dal socialismo al comunismo non ci sarebbe stata alcuna differenza tra il lavoro manuale e quello intellettuale, mentre le diversità sostanziali tra città e campagna sarebbero state annullate, così come l'esistenza dello Stato stesso.
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Il percorso per ottenere il raggiungimento del comunismo prevedeva anche la militarizzazione della vita quotidiana, in ogni sua forma e in ogni suo momento.
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Il partito avrebbe preso il posto della religione, assumendo la funzione della morale e dell'autorità spirituale, promulgando nuovi dogmi e indirizzando tutti verso una forte ideologicizzazione, a cui aderire con completa dedizione, come un culto religioso.
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In Unione Sovietica, infatti, si insegnava il comunismo a scuola e nei posti di lavoro, e si rendeva omaggio al mausoleo di Lenin sulla Piazza Rossa a Mosca, mentre ad ogni famiglia russa venivano distribuite statuette di Stalin da adorare.
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Non a caso, lo stesso modus operandi troverà poi corrispondenza nella fase di inasprimento terroristico con cui Mao, anni più tardi, instaurò il culto della personalità durante la “Rivoluzione culturale” in Cina.
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La collettivizzazione forzata auspicata dall'ideologia Marxista, fu messa in pratica da Stalin, all'epoca della Nep (nuova politica economica).
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Per poter pianificare il percorso che avrebbe dovuto portare la Russia a divenire una importante potenza industriale, mise in pratica misure che prevedevano la deportazione dei contadini proprietari e la confisca delle loro terre.
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In questo modo, però, al posto dei 26 milioni di piccole aziende individuali, si formarono 230 mila aziende collettive.
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La carestia successivamente indotta e provocata dalla requisizione dei raccolti, destinati allo sviluppo della Nep, provocò ben 5 milioni di morti.
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Tornando alla violenza, filo conduttore del comunismo, va ricordato che anche Trotzkij, rivale di Stalin, non aveva nulla da imparare riguardo all'applicazione di ogni forma di violenza stessa.
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Infatti amava sostenere che la “rivoluzione richiede alla classe rivoluzionaria che essa raggiunga il proprio fine con tutti i mezzi a disposizione e, se necessario, con una insurrezione armata, o con il terrorismo.”
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Le purghe staliniane si avvalsero di questi metodi per liquidare tutti gli oppositori, ricorrendo infatti a processi farsa, torture, deportazioni ed esecuzioni.
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Furono eliminati milioni di cittadini, su base etnica, sociale, religiosa, o semplicemente casuale, in osservanza di un delirio che ossessionava il dittatore comunista, per il quale furono anche bruciate tutte le chiese.
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Anche in Spagna, durante la guerra civile gli anarco-comunisti trucidarono oltre 7.000 religiosi, tra cui suore e vescovi, e distrussero innumerevoli edifici religiosi.
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L'Urss e i Paesi dell'Est furono di esempio nella sanguinosa lotta al clero.
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La violenza comunista si spinse fino a chiudere tutte le chiese, e a mettere in prigione preti, suore e perfino chierichetti, condannati a morte e fucilati, o nel migliore dei casi deportati nei gulag.
Spesso, per il solo fatto di possedere una bibbia, si veniva internati in miniere di uranio per 10 anni, esposti e indifesi dalle radiazioni.
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Anche Antonio Gramsci, uno dei fondatori del PCI auspicava la “completa laicizzazione di tutta la vita e di tutti i rapporti di costume, in una radicale “scristianizzazione” della società.”
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Mao, uno dei fondatori del Partito comunista cinese, ispirandosi a Marx guidò il Paese per 50 anni, con il motto : “Il potere nasce dalla canna del fucile”.
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Il “Grande Timoniere”, durante la sua “lunga marcia” compì molte brutalità, cacciando via i proprietari dalle loro terre, torturando ed uccidendo con esecuzioni sommarie.
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La sua politica costrittiva prevedeva l'indottrinamento forzato dei bambini, dotandoli anche di fucile, e sessioni di autocritica per i dissidenti, costretti ad una rieducazione politica.
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Le vittime del regime furono 2 milioni in soli tre anni.
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Iniziò la repressione del popolo del Tibet, con 1.200.000 morti (un tibetano su quattro).
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Molti vennero internati nei laogai ( i lager cinesi) , impiccati, torturati, mutilati, seppelliti vivi, in acqua bollente, decapitati o crocefissi, o lasciati sbranare dai cani randagi.
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Le foto e le statue di Buddha furono distrutte e sostituite da grandi ritratti di Mao, e il Dalai Lama fu costretto all'esilio.
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Tra il 59 e il 61 si contarono 30 milioni di ulteriori vittime, uccise per la maggior parte dalla ferocia delle Guardie Rosse.
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Nuove persecuzioni in Tibet furono inasprite dopo la morte di Mao ad opera della vedova, nel 1987, mentre a Piazza Tienanmen la repressione colpì gli studenti che manifestavano per rivendicare regole democratiche, massacrandoli.
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La vergogna comunista e la sua violenza intrinseca si espressero palesemente con la divisione della Germania, e la costruzione del muro di Berlino.
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Furono realizzati sbarramenti per centinaia di chilometri, in rete elettrificata, sorvegliati da torrette con armi automatiche attivate da cellule fotoelettriche in caso di passaggio (cioè di fuga verso l'occidente) e da campi minati.
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I martiri del muro di Berlino, simbolo della prigionia schiavista del comunismo furono 588, durante i 28 anni della sua infame presenza, dal 13 agosto 1961 al 9 novembre 1989.
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I comunisti italiani, guidati da Togliatti, si sono sempre espressi in termini di compiacenza verso i loro riferimenti ideologici e culturali, anche se questi rappresentavano oggettivamente, non un propagandato “paradiso comunista”, ma un effettivo luogo di repressioni e torture, in cui i diritti umani erano totalmente scomparsi.
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Il regime dittatoriale cubano, la Germania dell'est, i Gulag staliniani, erano e sono, per i comunisti e i nostalgici marxisti, gli elementi a cui guardare con orgoglio, dichiarando così, palesemente, il loro disprezzo per chiunque non la pensasse come loro.
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La vita umana e i valori democratici, così come la libertà, la fratellanza e il rispetto reciproco, non costituiscono di certo il substrato su cui crebbero i regimi comunisti, e l'obiettività della Storia adesso lo può testimoniare.
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Il regime comunista cambogiano, guidato dal pazzo criminale e assassino Pol Pot, ha sterminato sistematicamente gran parte della popolazione civile, in un disegno folle che lo visto interprete di un genocidio senza precedenti.
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Non ho mai visto sventolare, però, le bandiere multicolori della Pace, per ricordare anche una sola delle vittime del comunismo.
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Non ho mai visto le bandiere della Pace sventolare a ricordo dei martiri delle Foibe, a causa di un monopolio esercitato da un male interpretato senso di appartenenza, delle bandiere stesse, dell'intellighenzia sinistroide.
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Però le ho viste, a migliaia e migliaia, raggruppate e coese, insieme a personaggi come il Regista Nanni Moretti, oppure ai sindacalisti del momento, oppure a politici che interpretavano un ruolo di depositari di un'unica verità, mentre enfaticamente si muovevano e sventolavano, per protestare contro un disegno di legge o per schierarsi a favore di qualche movimento politico.
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La manipolazione comunista non conosce vergogna, poiché dietro a tutto ciò c'è proprio un intento vergognoso, quanto instancabile, che è quello di perseverare nel proporsi come simboli e come difensori della libertà, fagocitando anche le bandiere e gli ideali...
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Il balletto delle menzogne si svolge nelle piazze da un lato e nella realtà dei paesi in cui vige ancora il comunismo.
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Qui, a casa nostra, la sinistra in genere, e i comunisti in particolare, sventolano le bandiere multicolori della Pace, mentre in Tibet ammazzano i seguaci del Dalai Lama, e in Cecenia si bombardano le case dei civili innocenti.
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Dove erano gli alacri sventolatori delle bandiere della Pace quando dalla Germania dell'Est si sparava contro coloro che cercavano di scappare dall'opprimente regime comunista ?
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Dove erano i ferventi attivisti di Togliattiana memoria quando Jan Palach si diede fuoco a Praga, immolandosi perchè il mondo intero sapesse che la tirannide comunista aveva occupato il suolo Cecoslovacco con i carri armati ?
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Quando mai il regista Nanni Moretti, interprete a lungo di farneticanti “caroselli” intellettuali, ha puntato il dito contro i genocidi commessi da Stalin contro le popolazioni di etnie diverse da quella Russa, o anche contro le deportazioni di interi strati sociali della stessa Unione Sovietica ?
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La bandiera della Pace, è stata adottata come simbolo da quella stessa demagogia che ha tentato di far passare Che Guevara come simbolo di riscossa per gli oppressi (ribaltando la realtà storica) o che ha nascosto per decenni le stragi delle Foibe, o che ha nascosto nell'indifferenza totale le aberrazioni e le violenze insite nei sistemi comunisti mondiali (come ad esempio il Muro di Berlino).
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Ora il Muro di Berlino non esiste più, e il Comunismo, dopo aver mostrato il suo vero volto, sta lentamente scomparendo dalla faccia della terra.

Nei luoghi dove è ancora purtroppo presente, come in Cambogia, in Cina, a Cuba, o nei Paesi in cui sta cercando di insinuare i suoi tentacoli lordi di sangue, è in simbiosi con la violenza allo stato puro, e con le più atroci e feroci opere di disumanizzazione gestite dagli ideologi comunisti.
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Il Male Assoluto è quindi ancora vivo, pur se avviato in un lento e costante percorso di declino, e la nostra vigile attenzione deve tenere vivo il ricordo dei crimini commessi e delle vittime del comunismo.
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E' con questo spirito, unitamente ad un sentimento di fratellanza e di affetto verso coloro che hanno perso la vita a causa della ferocia di ispirazione marxista, che voglio ricordare la caduta del Muro di Berlino, inginocchiandomi in segno di rispetto e onorando la memoria dei numerosi martiri .
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A loro, ai familiari, ai parenti, e ai sopravvissuti, va il mio abbraccio e la mia solidarietà.
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Al comunismo e ai suoi sostenitori, anche odierni, pur metamorfizzati sotto subdole sigle, come quella del PD, va il mio eterno disprezzo.
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Ancora una volta, continuo a gridare : MAI PIU' COMUNISMO !
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FONTE ARTICOLO: Dissenso (LINK)

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