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Vogliamo evidenziare un articolo apparso su “il Resto del Carlino” in una delle pagine dedicate alla cronaca della Provincia bolognese il giorno 25 settembre.
Vogliamo evidenziare un articolo apparso su “il Resto del Carlino” in una delle pagine dedicate alla cronaca della Provincia bolognese il giorno 25 settembre.
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Si tratta di una proposta fatta dall’anziano Parroco di
Sasso Marconi relativa alle vittime della ferocia partigiana che spesso, a guerra finita, ha prodotto una lunga serie di barbarie, di odio, e di lutti.
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Don Dario Zanini |
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Molti di loro si arricchirono depredando le loro vittime, e si bearono del sangue di molti innocenti, compiacendosene anche pubblicamente, senza dimostrare la minima traccia di pentimento o di vergogna per i loro misfatti.
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A ulteriore riprova di tutto ciò, arrivano oggi le dichiarazioni di Don Dario Zanini, che pubblichiamo di seguito, come riportato da "il Resto del Carlino".
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ARTICOLO (il Resto del Carlino, 25/09/214) :
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DON DARIO ZANINI : "E' GIUNTO IL TEMPO PER UNA RICONCILIAZIONE GENERALE"
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"VANNO ONORATE ANCHE LE VITTIME DEI PARTIGIANI"
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Ha compiuto da poco 90 anni, di cui 57 trascorsi nella chiesa di Sasso Marconi.
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Don Dario Zanini è il custode della memoria lunga di "Marzabotto e dintorni" e domenica non mancherà al pellegrinaggio diocesano di preghiera e ricordo del martirio delle comunità di Monte Sole che culminerà nella messa delle 17 celebrata dal Cardinale Caffarra nell'area della chiesa di San Martino di Caprara.
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Nell'occasione dei 70 anni dalla strage della quale conosce nomi, cognomi, fatti noti e ancora riservati, don Dario ha voluto avanzare la sua proposta di "perdono totale".
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Don Dario, lei ha scritto un appello sul tema del perdono rivolto al Comitato delle onoranze alle vittime di Marzabotto.
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- Sono passati 70 anni. Una vita. Non è ora di fare un discorso cristiano per tutti ? Vogliamo incamminarci su un percorso di generale riconciliazione ? Il maggiore Walter Reder, l'unico criminale di guerra tedesco che si è pentito e convertito ha chiesto più volte perdono. Abbiamo visto vari personaggi come il Presidente della Repubblica tedesca giungere a Marzabotto a chiedere perdono -
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Ma fra i nostri come è andata ?
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- Come è andata ? Due partigiani di Marzabotto che massacrarono in modo selvaggio il fattore di Termine, Dante Simoncini, hanno trascorso tranquillamente tutti i loro giorni senza chiedere perdono dopo che la vedova e le figlie dell'ucciso li avevano perdonati e rinunciato a denunciarli -
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Lei ha avanzato una proposta "politicamente scorretta" ...
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- Un gesto di riconciliazione sarebbe quello di restituire il diritto alla memoria del centinaio di civili uccisi dai partigiani aggiungendone il nome negli elenchi delle vittime di guerra di Marzabotto -
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Qualcuno le ha risposto ?
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- Fino ad ora no, ma se non si riesce a restituire il diritto alla memoria anche a queste persone si perde un'occasione importante di riconciliazione generale -
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Da molto tempo gli intellettualoidi della sinistra rimproverano a Don Dario di non essere allineato con la versione "ufficiale" dei fatti di allora.
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Anche nel 2010 ci fu una polemica relativa al passaggio della guerra sulle colline fra le valli del Reno e del Setta dal 1943 al 1945.
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Nel 2010 gli fu negato l'inserimento fra i componenti del Comitato dei Familiari delle Vittime di Marzabotto.
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Il diniego però non fermò i suoi studi e le sue ricerche sull'eccidio di Monte Sole.
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Don Dario dichiarò infatti :
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- Non mi sono mai fermato e sto completando il lavoro iniziato tanto tempo fa -
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Gli fu chiesto (il Resto del Carlino, 05/06/2010) :
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Quali sono le novità ?
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- Mi sono sempre domandato perchè nell'elenco ufficiale delle vittime di Marzabotto non ci siano i civili uccisi dai partigiani. Non ci sono nemmeno quelli citati nel diario della Brigata Stella Rossa, tranne alcuni, trasferiti un pò furbescamente sul conto dei tedeschi. Gli altri sono ignorati e sono almeno un centinaio. Privati non solo della vita, ma anche della cittadinanza e perfino dell'identità. Non ci sono più, anzi, non ci sono mai stati -
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Lei è criticato poichè i suoi scritti non si baserebbero su documentazioni ufficiali e verificabili.
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- Chi c'era allora non ha bisogno di produrre documenti, perchè è un testimone. E io c'ero, purtroppo. Una volta fui catturato in un rastrellamento nazifascista e i tre fratelli Musolesi che erano con me furono fucilati perchè riconosciuti partigiani. Non mi hanno rilasciato alcun documento. L'elenco dei civili uccisi dai partigiani l'ho desunto dalle relazioni settimanali che i partigiani stessi rilasciavano al comando di Bologna. Relazioni che sono rimaste a lungo consultabili all'Istituto Storico della Resistenza e poi ritirate. Ho tutte le copie e ho la prima edizione del libro di Don Tommasini che le riporta in copia -
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Lei viene accusato anche di denigrare la Resistenza con i suoi racconti e quindi di esaltare di conseguenza il Fascismo.
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- Riporto nei miei testi quello che hanno relazionato i partigiani stessi. La storia è una sola. Ora va di moda far parlare quelli che non c'erano, così ognuno può dire ciò che vuole, come hanno fatto gli autori del "Massacro", capolavoro del revisionismo -
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Lei pare piuttosto risoluto nel percorrere la strada della sua ricerca.
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- Ciò che mi accade è strano. Il regista Giorgio Diritti nel suo film non fa mistero che i partigiani lasciarono Monte Sole e i civili soli nei giorni della criminale mattanza dei nazisti e viene premiato. Se lo dico io vengo "lapidato" -
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.Come si evince anche da questo articolo, la volontà mistificatrice della sinistra è perseverante, pur nella consapevolezza che la Storia prima o poi darà la giusta versione dei fatti.
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L'intento disinformatore degli pseudo intellettuali che tentano di cancellare i crimini comunisti del dopo guerra assume connotati di crimine vero e proprio, in quanto la simbiosi tra i carnefici e i loro protettori è un unico e inscindibile fattore di responsabilità.
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Il silenzio omertoso dimostra la mancanza di "buona fede" di tutti coloro che nascondono gli "scheletri nell'armadio" in un limbo di conscia e colpevole manipolazione della realtà.
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Aggiungiamo solo, per ulteriore conferma, un link ai nostri studi e alle nostre ricerche su un "triangolo" di territorio emiliano in cui nel 1945 i partigiani hanno compiuto parecchi misfatti ed eccidi :
Conoscevo Don Dario.Sono di Sasso Marconi , mi ha Battezato e Cresimato ,era un combattente coraggioso e fiero . Ne sento la mancanza.
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