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Il consigliere regionale (Emilia-Romagna) di Forza Italia
(ex PdL) Alberto VECCHI è stato CONDANNATO dal Tribunale di Bologna a due anni
di carcere e a due di interdizione dai
pubblici uffici per truffa aggravata ai danni della Regione.
La condanna spiega, se mai ce ne fosse bisogno, come mai
il territorio di Minerbio sia stato abbandonato a sé stesso, in balìa delle
sinistre, proprio da coloro che, orbitando nella sfera politica di Vecchi, ne
avrebbero dovuto tutelare le prerogative ideologiche e le peculiarità sia
intellettuali che culturali.
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Il popolo della Destra a Minerbio
è stato scippato della sua stessa identità, proprio a causa della colpevole
assenza dei suoi rappresentanti, come i candidati alle ultime elezioni locali
(come Borghi), e i loro anfitrioni eccellenti, come appunto Alberto Vecchi.
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La recente condanna del
consigliere regionale spiega come mai ciò sia avvenuto.
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E’ sufficiente leggere le pagine
scritte dal Giudice Paola Passerone per la motivazione della sentenza:
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“Alberto Vecchi ha messo in luce
“il totale spregio delle esigenze di contenimento della spesa pubblica”,
perseguendo la “mera ricerca di un lucro aggiuntivo da parte di persona
che già godeva di laute entrate, oltre che di svariate proprietà”, e la
“totale mancanza di resipiscenza (cioè di pentimento), tale da condurlo a
mentire in sede di esame dibattimentale, anche oltre ogni evidenza probatoria”.
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Tutto ciò è riportato anche in un
articolo de “il Resto del Carlino” di oggi, Domenica 28 settembre 2014, a firma
Gilberto Dondi.
La sentenza riflette il modus
operandi che sempre più spesso è adottato da politici senza scrupoli, i quali
perseguono obiettivi di esclusivo vantaggio e tornaconto personale, a discapito
delle problematiche del territorio e degli stessi loro elettori.
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Il risultato è sotto gli occhi di
tutti, specialmente a Minerbio, dove la sinistra ha raggiunto il 66 % di
consensi, come da noi ampiamente preannunciato prima delle consultazioni
elettorali.
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E’ evidente che le persone sono
stanche del fumo negli occhi prodotto da politicanti incapaci, inetti, e
totalmente assenti dal panorama politico quotidiano, come sono stati invece i
candidati minerbiesi della destra.
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Per un periodo di cinque anni
nessuno ha mai visto il volto di Gianluca Borghi (candidato Sindaco di Minerbio
dello schieramento della destra) in alcuna delle manifestazioni popolari, o
sportive, o sociali, che avrebbero dovuto invece assistere alla sua
partecipazione attiva, salvo poi la sua improvvisa comparsa alcuni mesi prima
delle elezioni dicendo di volere essere un Sindaco sempre presente in mezzo ai
Cittadini, durante qualsiasi occasione possibile.
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In realtà il disinteresse per le
problematiche territoriali gli appartiene come in una simbiosi, e lo dimostrano
la sua totale invisibilità e la sua assenza da manifestazioni pubbliche, oppure
da contestazioni delle opposizioni e dalle manifestazioni di dissenso dei
Cittadini.
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L’ambiente politico di Forza
Italia a Minerbio si può quindi vantare di essere in buona compagnia, poiché il
suo elemento principe, Alberto Vecchi, si è reso colpevole anche di una
eccellenza che lo accomuna ai suoi
compartecipi alleati e sostenitori locali: il menefreghismo politico.
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E.B.
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