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Una seria politica che voglia compenetrarsi con il tessuto
sociale per diffondere a livello popolare i valori della destra, non può
prescindere dallo studio e dalla conoscenza del fenomeno più dannoso e
inquietante del secolo scorso, il comunismo, e nemmeno dalla consapevolezza che
questo cancro sociale si è trascinato con i suoi eccessi fino ai giorni nostri,
spesso palesandosi come poli-metamorfizzato.
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Va
detto che mentre la sinistra compie da decenni un vero e proprio stillicidio
martellante e incessante di propaganda politica, allo scopo di mistificare la
realtà dei fatti e presentando la verità mutilata o variata nella sua essenza,
il popolo delle destre è rimasto spesso a guardare, incapace di reagire e di
offrire una alternativa che fosse basata sullo studio obiettivo degli
avvenimenti, proponendola su base storica e culturale all’attenzione
dell’elettorato.
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Il
risultato è che oggi i criminali comunisti sono osannati e celebrati nei più
svariati modi, non ultimo quello di intitolare loro le vie o le piazze delle
nostre città, inoltre tutti coloro che orbitano o hanno fatto parte
dell’universo delle sinistre trovano nel tessuto sociale una comoda
collocazione ad hoc.
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E’
sufficiente osservare come in ogni città della penisola esistano vie intitolate
a Lenin o a Stalin piuttosto che a Togliatti, definito ancora oggi dalle
sinistre con il benevolo appellativo di “il Migliore”, nonostante la caratura
criminale e sanguinaria che ha contraddistinto l’operato di questi personaggi.
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Pier
Paolo Pasolini, pedofilo omosessuale è divenuto un punto di riferimento per il
mondo intellettuale marxista, e poco importa il fatto che amasse consumare
rapporti orali con minorenni, come quello avuto con il suo stesso assassino che
aveva 17 anni.
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Dovrebbe
essere nota a tutti la valenza criminale degli altri personaggi sopra citati,
per i quali esiste una vasta letteratura descrittiva che ci fornisce in modo
esaustivo e completo una sentenza di condanna che non è assolutamente e
obiettivamente confutabile.
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La
Storia stessa ci offre le cifre di un olocausto immenso e tragico, frutto di un
comunismo che nel secolo scorso ha prodotto cento milioni di vittime innocenti
e che, non pago, continua ancora oggi in alcuni Paesi, a soffocare la libertà e
la democrazia.
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Gli
esempi sono sotto gli occhi di tutti, ed è sufficiente osservare cosa accade in
Cina, oppure nella Corea del Nord, piuttosto che nella Russia di Putin (ex
Colonnello del famigerato KGB) per avere un quadro di insieme che ricorda molto
da vicino le nefandezze dei due più efferati e malvagi criminali comunisti
della Storia, Stalin e Mao Tse Tung.
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Solo
recentemente l’Unione Europea ha finalmente sancito il totalitarismo del
comunismo, affiancandolo a quello nazista, ma l’ignoranza in materia che
l’Occidente palesa quotidianamente ci offre spunti di riflessione e ci induce a
tentare di invertire tale tendenza.
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In
Italia, a causa della mistificazione delle sinistre, complice l’indolenza
culturale di parte delle destre, ancora oggi in pochi conoscono termini come
gulag e foibe, tenuti nascosti per interi decenni, al punto che nemmeno i libri
scolastici ne conservano traccia.
Feroci
criminali comunisti come Dzerzinski, Ezov, Berja, Jagoda, Molotov, Enver Hohxa,
Ceausescu, Tito, sconosciuti ai più in Occidente, rappresentano solo la punta
di un immenso iceberg sommerso fatto di crimini, sangue, deportazioni,
disprezzo dei diritti umani, torture e violenza.
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Negli
anni ’50 e ’60 il dissenso anticomunista in Russia iniziò a manifestare la
propria presenza sotto forma di “samizdat” (traducibile letteralmente come “edito
in proprio”), consistente nella produzione spontanea di scritti
clandestini.
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I
samizdat erano ritenuti illegali da quel comunismo sovietico a cui essi erano
ostili e per questo i suoi autori, sia poeti che scrittori, furono
perseguitati, incarcerati, torturati, internati in ospedali psichiatrici,
deportati, espulsi, o uccisi.
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Riferendomi
all’universo della dissidenza anticomunista, e ricordando i tanti prigionieri
deportati dal regime sovietico nei gelidi gulag della Siberia, divenuti
forzatamente vittime inglobate in ciò che lo scrittore Varlam Salamov definì
come “un mondo a parte”, decisi nel 2009 di dare vita ad un blog
che trattasse di crimini e di criminali comunisti, denominandolo “Italian
Samizdat”.
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Da
allora vi ho scritto centinaia e centinaia di articoli, spaziando verso tutto
ciò che per contro la sinistra teneva accuratamente nascosto, interrompendomi
solamente per dare alle stampe cinque scritti, fra libri e saggi brevi, che
trattano dei crimini e dei criminali appartenenti all’universo comunista.
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Conscio
però del fatto che altri come me, più titolati e radicati nell’approfondimento
culturale e storico della verità, fossero dediti anche allo studio di documenti
estrapolati in occasione dell’apertura di archivi precedentemente secretati, ho
sviluppato un sito che raggruppasse questi scrittori in ordine alfabetico, con
tanto di biografia, bibliografia e recensioni, e l’ho denominato “Autori del
dissenso”.
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Durante
l’inserimento dei dati ho quindi potuto constare che esiste una ricca
letteratura, seria e documentale, frutto di testimonianze e di studi
approfonditi, che ci dà il quadro esatto dell’entità criminale del comunismo
sia italiano che mondiale, ma che è però sparsa nell’universo letterario senza
che ci sia, oltre al mio sito (unico nel suo genere), una organica e
strutturale organizzazione culturale adeguata.
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Il
patrimonio culturale e intellettuale cui noi tutti potremmo riferirci per
approfondire un argomento poco conosciuto e solamente a tratti divulgato, a
seconda delle esigenze estemporanee imposte dalla celebrazione di ricorrenze
periodiche, è frammentato in un diluirsi di pubblicazioni non recepite con il
necessario approccio organico, come quelle che io stesso ho scritto.
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Personalmente
ho pubblicato cinque scritti, fra libri e saggi brevi, tutti vertenti sui
crimini e sui criminali del comunismo, ma solamente il ricorso ad Amazon mi ha
concesso di proseguire su questa strada, poiché la dirigenza delle destre
bolognesi se ne è disinteressata.
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Il
risultato è, purtroppo, e mi dispiace ripetermi, che l’indolenza dimostrata dai
nostri stessi politici di riferimento ha creato una situazione per la quale
molti dei nomi più interessanti del crimine comunista che dovrebbero essere
studiati nelle aule scolastiche sono invece sconosciuti.
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Il
patrimonio letterario del dissenso, è un bene collettivo da tutelare e
incentivare, perchè si possa protrarre nel tempo l’affermazione della verità,
per troppo tempo mistificata dalle sinistre.
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E’
quindi necessario riappropriarci di quella base culturale che è molto più
necessaria di uno sconcertante folclore spesso usato come mezzo di
riconoscimento, come il saluto romano, divertente sì, certamente cameratesco e
folcloristico, ma non produttivo e fine a sé stesso.
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Non
si può pensare di riuscire a contrastare dialetticamente una proposizione
intellettuale imposta dalle sinistre facendo il saluto romano, ma solamente
conoscendo bene l’argomento storico e politico, ed eviscerando nei suoi più
intimi aspetti ogni caratteristica distintiva che ci consenta di evidenziare le
criticità e le anomalie riscontrate.
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Ad esempio possiamo affermare senza ombra di dubbio che la Storia della cosiddetta
“liberazione” è stata scritta ad uso e consumo delle sinistre, le quali ancora
oggi riscuotono i consensi derivati da una informazione manipolata.
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E’
nostro dovere conoscere i fatti storici reali, avvicinandoci ad autori come ad
esempio Gianfranco Stella e Giampaolo Pansa, i quali ci consentono, grazie ai
loro libri, di poter dire che i partigiani comunisti erano assassini prezzolati
al soldo di Mosca, gestiti e guidati da criminali come Togliatti e Longo.
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La
popolazione italiana è stata tenuta all’oscuro del fatto che i partigiani
comunisti siano stati in effetti una “spina nel fianco” del Movimento
partigiano non comunista e che il loro unico scopo era quello di prendere il
potere con le armi per fare del nostro Paese un “satellite” del comunismo
sovietico.
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Molti
non sanno che dai gruppi partigiani comunisti armati nacque la famigerata
“Volante rossa”, una formazione paramilitare che nel dopoguerra imperversò nel
nord Italia compiendo attentati e omicidi.
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Questi
gruppi comunisti furono la culla di altri movimenti di ispirazione marxista che
fecero della lotta armata contro lo Stato democratico il loro scopo, come nel
caso di Lotta Continua e delle Brigate rosse.
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A
molti è sconosciuto il fatto che personaggi pubblici come l’editore Giangiacomo
Feltrinelli o l’attore Dario Fo fossero sostenitori accaniti delle bande armate
che insanguinavano il nostro Paese negli “anni di piombo”, e che si prodigavano
per finanziarne e incentivarne le attività criminali e antidemocratiche.
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La
conoscenza dei fatti ci offre la percezione di una dimensione non generalizzata
cui possiamo riferirci in termini oggettivi, pur mantenendo le prerogative
individuali di orientamento specifico e soggettivo.
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Nel
percorso di acquisizione delle proposizoni letterarie è utile costruire un orientamento
organico e programmato che tenga conto dell’incedere temporale, riferendoci ad
una sorta di “calendario” in cui compaiono in successione le rievocazioni
storiche, le ricorrenze, gli anniversari, le celebrazioni.
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Per
fare un esempio, se nel mese di Gennaio si ricordano eventi quali la nascita
del Pci, oppure il sacrificio di Jan Palach, piuttosto che la morte dello
scrittore Varlam Salamov o gli assassini di Anna Baburova e Stanislav Markelov
in Russia e di Guido Rossa in Italia, è opportuno dedicarsi a queste specifiche
tematiche, approfondendole con l’ausilio di letture mirate di cui possiamo
trovare riferimento nel blog “Italian Samizdat” o nel sito “Autori del
dissenso”.
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Febbraio
è il mese dedicato al ricordo delle vittime delle Foibe e a quello dell’esodo
biblico delle popolazioni giuliano dalmate, su cui possiamo e dobbiamo
documentarci per squarciare il velo di silenzio colpevolmente calato sui fatti
per troppo tempo.
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Durante
il corso dell’anno si ripercorre la Storia, attraverso le ricorrenze e le
celebrazioni, spaziando da eventi come quello della caduta del Muro di Berlino
a quello tristemente famoso delle cosiddette “marocchinate” avvenuto durante la
cosiddetta “Liberazione”, oppure ricordando la carestia ucraina denominata
“Holodomor” indotta dal dittatore comunista georgiano che provocò la morte per
fame di oltre cinque milioni di vittime innocenti.
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Per
avere un quadro (mai abbastanza completo) di quanto e di come dobbiamo
impegnarci per aggiornare il nostro livello culturale occorre preparare un
prospetto annuale in cui sono evidenziati alcuni dei riferimenti importanti con
cui mensilmente dovremmo rapportarci.
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Allegato
quindi una tabella (in formato immagine) che vi può servire come traccia da
seguire per ampliare la nostra conoscenza, così come dovrebbe essere per ogni
anticomunista che si rispetti.
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Non
voglio dilungarmi oltre, essendo questa una semplice introduzione ad un più
ampio confronto futuro che spero possa vedervi impegnati in prima persona, con
articoli, idee, proposizioni, e impegno personale
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Colgo l’occasione quindi per salutare i lettori del
presente articolo e per fornire i LINK ai blog e al sito di cui sopra :
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Italian
samizdat
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La Voce
del Cittadino
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Il blog
del Pilastro
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Autori
del dissenso
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Dissenso
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