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Sto leggendo il numero 6 di Prometeo, il periodico dell’autoincensamento del Sindaco di Minerbio, Sig. Lorenzo Minganti, e mentre lo faccio ho ancora negli occhi le immagini viste sul Resto del Carlino di pochi giorni or sono, e cioè quelle del Primo Cittadino di Minerbio che, a torso nudo si mette in posa per la Stampa, nell’atto di iniziare una arrampicata in montagna.
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Le due cose mi hanno indotto a registrare un inconscio moto di ripulsa dovuto a vari motivi, non ultimo quello che deve registrare una imposizione mediatica non richiesta, in un impeto forse di auto proselitismo elettorale e di immagine che il Sindaco vuole esportare a tutti i costi.
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Complice di tale disegno è naturalmente l’organo di diffusione per eccellenza dell’Amministrazione Comunale, e cioè Prometeo, la cassa di risonanza delle smargiasserie più conclamate di tutta una serie di proclami e di benevola auto-approvazione che hanno lo scopo di convincere noi cittadini sulla appropriatezza delle scelte e dell’operato di chi siede sugli scranni del potere locale.
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Peccato per loro che anche noi, umili mortali, abbiamo una certa capacità di sintesi e di ragionamento…
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Peccato che anche noi, semplici cittadini, abbiamo sviluppato, dopo anni di promesse elettorali disattese e di fanfaronate di Palazzo, una certa capacità di critica…
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Peccato… per l’Amministrazione Comunale…naturalmente.
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Sì, perché alle prossime elezioni i nodi verranno al pettine.
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Parlo dei nodi mai menzionati perché scomodi, o mai presi in considerazione perché il dialogare con i cittadini che pongono critiche costruttive sembra quasi essere riduttivo per il lignaggio dei rappresentanti del Potere, Sindaco in testa.
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I nodi verranno tutti al pettine…
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Non serve che il Sindaco mostri il suo fisico atletico, sorridente e affabile, quasi spensierato…mentre i lavoratori licenziati dalla Caterpillar passeranno un Natale molto triste, sopraffatti dalla preoccupazione per un futuro che non si preannuncia per niente roseo, e per il quale Lorenzo Minganti ha negato un fondo di solidarietà richiesto da più parti, ad alta voce…
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Il segnale del Sindaco è apparso chiaro, anzi chiarissimo, nella sua drammaticità e nella sua scelta delle priorità, che hanno visto privilegiare la scuola materna Sacro Cuore, destinataria di 160.000,00 euro in cinque anni, anziché preoccuparsi di alleviare il disagio di quei cittadini incappati nel baratro della disoccupazione.
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E’ palese che coloro che portano i figli alla materna siano genitori che di fatto lavorano, altrimenti va da sé che terrebbero i bambini a casa, come fanno coloro appunto che sono stati licenziati a causa della crisi dilagante.
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Il fatto stesso che svolgano una attività lavorativa, pone questi genitori in rapporto di secondaria priorità rispetto a chi, purtroppo non ha più un sostentamento economico, e deve provvedere comunque ai bisogni della famiglia e dei figli.
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Allora mi chiedo… è meglio agevolare un servizio, fruito da chi ha già la fortuna di avere un posto di lavoro, o è meglio aiutare le famiglie senza reddito, come quelle dei lavoratori messi a casa dalla Caterpillar ?
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Per altro, una Amministrazione laica, dovrebbe essere svincolata da condizionamenti di tipo filosofico-religioso, e basare le sue argomentazioni e le sue prerogative su un piano di sviluppo che tenda a rafforzare la struttura pubblica, a cui, da sempre, fanno riferimento la maggioranza delle famiglie.
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Soprattutto dopo lo scellerato piano di intervento del Ministro Gelmini, si potrebbero focalizzare le risorse disponibili verso il “tamponamento” di quei settori che risentono, appunto, delle sopravvenute anomalie funzionali.
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E’ sempre questione di priorità, caro primo cittadino…come per esempio quella di pensare ad una pista ciclabile a Cà de Fabbri, che va dalla Chiesa al Cimitero (il Clero imperversa, evidentemente), mentre a Minerbio è stata ignorata la segnalazione fatta a più riprese riguardo l’impossibilità di fruire del marciapiede, in una zona ad alto rischio per il traffico pedonale.
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Che dire poi della decantata riqualificazione del “nuovo salotto di Minerbio”..?
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Con i nostri soldi, sono state semplicemente riverniciate le panchine in muratura, mentre il fondo calpestabile è stato trasformato in una pseudo sostanza paludosa e appiccicaticcia, infiorettata da una luminescenza prodotta da lampade fuori legge (come sancito dall’Unione Europea) che creano coni e zone d’ombra.
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Nelle intenzioni del Primo Cittadino forse c’era la volontà di creare uno scenario suggestivo, foriero di ancestrali ricordi, di tipo medioevale, allo scopo di sviluppare appunto un salotto, un percorso da fruire per una passeggiata, ma in realtà non si è accorto che questa situazione era già presente e funzionante, anche senza l’appiccicosa introduzione e le lampade che non illuminano.
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Con i nostri soldi, e lo ribadisco…i nostri soldi, si poteva discutere con le opposizioni o con i cittadini, per trovare magari, come detto in un post precedente, le luci appropriate.
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Però si è preferito agire senza dialogare, per poi bearsi a piu’ riprese su Prometeo, e autoincensarsi fino alla nausea.
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Mentre Lorenzo Minganti si produceva in uno sforzo mediatico, enfatizzando i suoi mirabolanti risultati, e monopolizzando un’intera pagina del “Resto del Carlino” in posa plastica, sorridente e affabile, intanto, migliaia di cittadini subivano il disagio dovuto alla Sua mancanza di attenzione al problema neve.
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La mancata operazione di spargimento del sale sul manto stradale ha creato uno strato di ghiaccio che ha reso particolarmente pericoloso il transito dei veicoli, e dei pedoni, degli anziani e dei bambini soprattutto.
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Code chilometriche, auto finite fuori strada, e disagi a non finire, strade inagibili…non solo nelle vie laterali e nei vari quartieri della nostra cittadina, ma anche e soprattutto nell’arteria principale che attraversa Minerbio.
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Spero che il Sindaco abbia il buon gusto di non addurre come scusante il fatto che trattandosi di una Strada Provinciale, non si sia intervenuti adeguatamente poiché la competenza non lo permetteva.
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Siamo stanchi di facili alibi a cui ricorrere per mascherare la mancanza di interesse verso i problemi dei cittadini, così come si è fatto in occasione dell’incidente successo davanti all’Istituto comprensivo di Minerbio.
In tale recente occasione, tre bambini sono stati investiti sulle strisce pedonali, e solo per pura fatalità l’episodio non ha assunto le tinte fosche di una tragedia.
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L’attraversamento pedonale è poco illuminato, anche a detta dei Vigili urbani, e di tutti coloro con cui se ne parla, ma il Sindaco sembra non averci neanche pensato, finora.
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In risposta alle mie rimostranze, in cui ventilavo una Sua responsabilità penale, ha risposto che sarebbero in procinto di montaggio alcuni fari (vedremo se a led, o fuori legge) per risolvere il problema dell’illuminazione del tratto stradale, ma che per quanto riguarda una eventuale isola spartitraffico salvagente davanti alla Scuola, ha ricevuto lo stop della Provincia.
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Quindi l’alibi viene sempre riproposto, incessantemente, superando quindi abilmente i problemi contingenti senza risolverli.
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Ma Prometeo tace su ciò…subdolamente pervasa di fervore quasi misticistico imperniato sulle mirabolanti imprese di “Super Minganti” il nostro eroe mediatico dalle mille risorse !
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Sindaco…le suggerisco di cuore di togliersi di dosso la maschera che usa per rappresentare lo stereotipo dell’Amministratore politico arrogante e supponente e si lasci coinvolgere da uno spirito più conciliante in cui trovi spazio una maggiore collaborazione con noi umili mortali, nonché suoi, ahimè, elettori.
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Impari e faccia suo il significato del termine umiltà, adattandolo al Suo status quo, e cerchi di capire, sforzandosi, che dalle altre persone spesso c’è molto da imparare.
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La critica costruttiva rappresenta infatti un valore aggiunto che Lei sembra però disprezzare, ignorando le opposizioni che incontra durante il Suo percorso.
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C'è un proverbio che recita : "Si raccoglie ciò che si semina".
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Questo frammento di saggezza, retaggio di vita vissuta, popolare, rivela una verità sempre attuale, presente e applicabile ad ogni strato della nostra attuale società e ci dimostra che ad ogni azione corrisponde sempre una reazione.
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Mi riferisco alle minacce ricevute dal Sindaco pochi giorni addietro, riportate sul quotidiano “Il Resto del Carlino”.
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Pur prendendo le distanze da un comportamento deprecabile quale è qualsiasi ricorso a forme di violenza, siano esse verbali o fisiche, e ribadendo che in democrazia l’alternativa e il confronto devono esprimersi attraverso la dialettica verbale, devo allo stesso tempo constatare che la persistente arroganza e la visione unilaterale del Sindaco possano aver fatto leva sui bassi istinti di qualche psicolabile.
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Per questo motivo rivolgo al Primo Cittadino la mia personale solidarietà in termini di principio, ricordandogli però che quasi sempre i contenuti e la sostanza del proprio comportamento si riflettono nelle aspettative di coloro che guardano alla figura istituzionale come riferimento.
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Molti Comuni del bolognese, nel momento dell’emergenza neve, stante l’immobilismo della Provincia, si sono attivati in proprio, anche con l’ausilio del volontariato locale, per superare le problematiche contingenti.
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E’ stato sufficiente, per loro, dotarsi della buona volontà tipica di chi ha a cuore la risoluzione dei problemi dei cittadini, uscendo dagli schematismi di Palazzo e dagli alibi delle competenze.
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Sindaco…se vuole facciamo una colletta per comprare il sale, e ci organizziamo per lo spargimento dello stesso, ma se da soli ci occupiamo di tutto ciò, Lei cosa ci sta a fare…?
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Non sente una vampata al viso, tipica di chi prova un senso di vergogna…come quando da piccoli si viene scoperti dalla mamma con le mani nel vasetto della marmellata..?
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Comunque, continuando la lettura di Prometeo, cerco speranzoso qualche accenno che mi induca a sperare in una futura risoluzione di problemi di varia natura, a cui abbiamo fatto riferimento in vari post, come quello della mancanza delle pensiline alle fermate degli autobus, o come quello relativo alla fatiscenza del Parco Pubblico.
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Purtroppo non c’è traccia di NULLA…il vuoto assoluto…
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Caro Sindaco…l’umiltà…grande cosa…che impone di parlare soprattutto di ciò che non si è fatto…
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Caro Sindaco…è Natale, e per questo Le rivolgo un augurio di pace e di serenità…nonostante tutto, sperando che i propositi per l’Anno che verrà saranno migliori per tutti.
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Buon Natale....
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Dissenso
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