Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
"TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, CON LO SCRITTO E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI O CENSURE"

lunedì 4 novembre 2019

Il "PATATA GATE" ..

Dopo sei anni di indagini il Giudice per l’udienza preliminare di Bologna, Gianluca Patregnani Gelosi, ha rinviato a giudizio per associazione a delinquere e frode in commercio i responsabili di un sistema che truffava i consumatori italiani.
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Su dieci soci del Consorzio Patata italiana di Qualità, con sede a Bologna, ben sette sono stati indagati per associazione a delinquere finalizzata alla frode commerciale ai danni della grande distribuzione.
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Il “patata gate”, così è stato definita questa nuova truffa alimentare, immetteva sul mercato italiano patate con etichette attestanti dati falsi, e commercializzate con documenti di accompagnamento che recavano false indicazioni sul luogo di provenienza, di coltivazione, e sulla qualità stessa del prodotto.
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Patate provenienti da paesi europei o extra-europei venivano etichettate come “made in Italy”, con indicazione di qualità superiore a quella effettiva, compresa 
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Camion carichi di patate andavano e venivano da Paesi come Egitto, Cipro, Israele, oppure Francia e Inghilterra e certificati come prodotto nazionale.
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Le patate commercializzate provenivano dagli scarti della produzione, in quanto infestate con la tignola (l’insetto che perfora le patate) e con la scabbia, oppure venivano vendute come patate al selenio pur essendo patate normali.
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Phtorimaea operculella (Zell.)  -  Tignola della patata
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Inoltre i tuberi provenienti dai Paesi africani erano trattati con antiparassitari, anti-germoglianti, e fitofarmaci non consentiti in Italia, così come le patate francesi che vengono ancora oggi irrorate con fungicidi e insetticidi proibiti nel nostro Paese.
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La truffa, cui hanno partecipato sia gli importatori che gli intermediari, oltre che gli stessi produttori italiani e i consorzi che li rappresentavano, facevano parte di un modus operandi ben collaudato, con la complicità, secondo gli inquirenti, degli allora responsabili di Conad, capitanati da Claudio Gamberini, e di imprenditori come l’ex Patron della Fortitudo basket Giulio Romagnoli, leader di un settore appartenente ai Consorzi Patata Dop e Patata italiana di Qualità.
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Patata infestata da Tignola
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I truffatori di Conad sono stati indagati e quindi sostituiti con altri che però sono poi stati a loro volta indagati per non aver interrotto questo ciclo truffaldino, avendo perseverato nel malaffare.
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Per chiudere il cerchio, va detto che Coldiretti e Conad si sono costituite parte civile, mentre l’elenco degli indagati si è allargato anche ad Antonio Covone (fornitore), a Roberto Chiesa (responsabile gruppo Romagnoli), ad Andrea Galli (Direttore Consorzio delle patate di Assopa, oggi Agripat) e ad altre decine di persone, oltre che a cinque società del settore.
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Giulio Romagnoli
Giulio Romagnoli è il titolare della Romagnoli Fratelli Spa, azienda di Molinella (BO) leader italiano della commercializzazione di patate.
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Il codice etico di Conad prevede che non ci debbano essere  contatti fra il suo Direttore acquisti e i fornitori, mentre dalle indagini (compiute dalla Forestale) risulta che Gamberini (Conad) avrebbe avuto in regalo dalla ditta Romagnoli una automobile (una Opel corsa) e un abbonamento al Bologna FC per la stagione 2013/14.
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Le due aziende si difendono fornendo diverse spiegazioni.
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Secondo La Romagnoli ciò rientrerebbe nelle normali relazioni private, mentre per Conad si sarebbe trattato solamente di un prestito, poi restituito.
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E’ lecito quindi porsi dei dubbi sull’operato di Conad, che attraverso i suoi uomini di punta è coinvolta in un malaffare da cui ora prende le distanze.
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Personalmente noto una fastidiosa ambiguità quotidiana nel comportamento di Conad, ravvisabile nel fatto che, attraverso gli spot commerciali, pubblicizzi l’intento aziendale di privilegiare i prodotti italiani, soprattutto quelli a “chilometro zero”, mentre nella realtà vedo sui banchi dei reparti frutta e verdura vari prodotti provenienti da Spagna e Brasile.
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Addirittura Conad ci vuole vendere pomodori provenienti dalla Spagna, così come i clementini e i mandarini, nonostante il fatto che proprio questi due prodotti rappresentino una eccellenza alimentare del nostro Paese.
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L’assenza di prodotti nostrani e la presenza di prodotti contraffatti e pericolosi per la salute (vedi “patata gate”) nei supermercati hanno dunque costituito a lungo il modus operandi di Conad, anche se ora, giocoforza, l’Azienda si dissocia da tutto ciò.
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Per lunghi anni i consumatori sono stati turlupinati e disprezzati, allo scopo di trarre maggiori profitti, anche se illeciti, da personaggi indagati oggi dalla Magistratura.
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Le Ditte della Grande Distribuzioe che si sono costituite come parte lesa sono, oltre a Conad, anche Pam, Esselunga, a cui si sono aggiunte Coldiretti, il ministero delle Politiche Agricole, e l’UE.
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I consumatori sono dunque in balìa di modus operandi che producono malaffare e inganno sulla propria pelle, anche quando si raffrontano con realtà commerciali importanti come Conad ?
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Altro che filiera di qualità !
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Patate di scarto, infestate di tignola o scabbia arrivavano tranquillamente sulla nostra tavola, commercializzate da Conad e dai nomi sopra citati della GDO (Grande Distribuzione Organizzata).
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Le associazioni dei produttori emiliano-romagnoli, come Assopa e Appe, che indignate parlano di “operazioni speculative” e di informazione mediatica scorretta, non avrebbero dovuto invece controllare che la qualità delle patate fosse come doveva essere ?
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Se in Italia vengono consumati 21 milioni di quintali di patate all’anno, mentre se ne producono “solo” 17 milioni di quintali, è ovvio che la differenza è di importazione estera.
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Il consorzio di tutela della patata di Bologna Dop, che per nome del suo Presidente Alberto Zambon afferma di non avere alcun legame con le vicende denunciate, vorrebbe evitare spettacolarizzazioni che a suo parere non gioverebbero alla filiera del settore.
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Scabbia delle patate
Personalmente trovo invece che sia giusto il contrario, proprio a tutela dei lavoratori onesti !
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Perché dovremmo passare sotto silenzio e minimizzare una truffa alimentare che, oltre che a colpire i consumatori, va contro coloro che lavorano onestamente ogni giorno ?
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Perché dovremmo sottostare a mistificazioni reiterate e a sistemi speculativi che privilegiano il malaffare e il guadagno ad ogni costo da parte di chi manifesta con i fatti un vero e proprio disprezzo per i consumatori ?
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Con quale faccia Conad vende i pomodori spagnoli nei suoi reparti di vendita, quando l’Italia è il secondo produttore mondiale di pomodoro fresco ?
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La stessa domanda vale anche per i mandarini, le arance e le clementine o le fragole spagnole, oppure per i limoni che provengono dalla Turchia, e ci si domanda per quale perverso motivo ci si rivolga a fornitori stranieri anziché privilegiare il mercato nazionale.
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Il quadro di insieme, che comprende il malaffare, la pubblicità ingannevole e non suffragata dai fatti, la realtà quotidiana, gli indagati, le prese di posizione delle Aziende, il danno subìto dai consumatori, il disprezzo palesato verso di loro, pone dei seri interrogativi sull’etica stessa dei protagonisti, primo fra tutti Conad.
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La domanda che viene spontanea, al di là delle responsabilità degli imputati, riguarda il ruolo della grande distribuzione : vittima o complice silenzioso della frode ?
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Dissenso
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venerdì 23 agosto 2019

FACEBOOK, IL REGNO DELLA CENSURA


FACEBOOK, IL REGNO DELLA CENSURA.

La mia esperienza su Facebook, come quella di migliaia di altri frequentatori di tale “social” è stata sempre condizionata da un fattore di disturbo che mi ha accompagnato durante tutto la permanenza sul social.
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Questo elemento che mi ha accomunato ad altre migliaia di utenti, mio e loro malgrado, si chiama censura.
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Ebbene sì, la vecchia e becera censura sulle opinioni, sul pensiero libero, sulle idee e su quello che ognuno di noi desidera trasmettere.
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Non si è trattato di una forma di censura atta a tutelare il buon costume e l’educazione, o disposta e attuata per la difesa di valori come l’antiviolenza, il contrasto al disprezzo razziale o altre bassezze simili, ma semplicemente una limitazione arbitraria, senza appello, basata sulla discriminazione politica.
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L’evidenza di ciò traspare dalle migliaia di proteste che quotidianamente si levano dal popolo del web di fede anticomunista, costretto a battute di arresto quando i censori di Facebook sono all’opera !
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La Destra è il bersaglio predestinato dalla scure censoria del social che affratella tutti i destinatari della censura in un abbraccio mortale teso a stritolarli, a impedire che il verbo anticomunista e anti PD possa esprimere una sua valenza.
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Il Grande Fratello, nelle vesti non più di Orwell ma di Mark Zuckerberg e del suo staff esercita con il suo occhio indagatore una indegna pressione costante e asfissiante su ciò che viene scritto nelle pagine del social.
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Un occhio malevolo, torvo, che si indigna quando da ogni parte si levano gli scudi per manifestare solidarietà alle politiche di Matteo Salvini e quando ci si oppone alle migrazioni epocali che la sinistra ha prodotto e che cerca ancora di attuare.
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Allora il Grande Fratello ti blocca, tacciandoti di razzismo, di sovranismo, e di ogni altro “ismo” possibile, privandoti della tua connotazione sociale di buon padre di famiglia, declassandoti ad agitatore e a sovversivo.
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Nemmeno l'uso di un "alias", a tutela della propria privacy, è consentito, pena la disattivazione dell'account.
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Facebook esprime la più bieca forma di censura, a vantaggio delle sinistre, che possa esistere fra tutti i “social” esistenti, ignaro forse del fatto che quotidianamente molti utenti, precedentemente sottoposti a censura, migrano verso altre piattaforme più libere e democratiche, come Mewe, Reddit, Ello, Live Journal, Tumblr, Virgilio, Pinterest, e altre, svuotando gradatamente ma in maniera consistente la fagocitante creatura di Zuckerberg.
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Personalmente ho trovato ampia soddisfazione in alcuni dei "social" cui ho accennato sopra, dei quali vi mostro i rispettivi link alle mie pagine :
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Quando l’utenza anticomunista e liberale che manifesta la sua contrarietà allo spadroneggiare dei partiti come il PD sarà tutta migrata verso altri lidi, allora, in quel momento Facebook diverrà a pieno titolo una cellula post comunista, in cui troveranno posto solo gli eredi di Togliatti e gli estimatori di Renzi.
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Sappia però, caro Zuckerberg, che il PD è in via di estinzione e sta compiendo un cammino di non ritorno, e quando il percorso si completerà lei non potrà più tornare indietro…
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Mi domando allora, chi sottoporrà a censura ?
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Dissenso
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venerdì 7 giugno 2019

PRODUZIONE LETTERARIA SUI CRIMINI COMUNISTI

Sull'onda del successo nazionale e internazionale della Lega e del popolo delle destre, propongo all'attenzione dei lettori del Blog la mia produzione letteraria, che mira a raccontare e a spiegare all'elettorato il perchè si debbano rifiutare con fermezza le proposizioni di una sinistra erede del vecchio PCI e ancora legata a tragici fantasmi e a falsi idoli del passato, come Palmiro Togliatti e lo stesso comunismo.
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La conoscenza e la cultura, acquisite mediante la lettura, ci rendono indipendenti e sensibili, padroni della nostra personalità e liberi dai pregiudizi.
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Per troppo tempo abbiamo permesso all'universo intellettuale (o pseudo tale) delle sinistre di manipolare la verità e la realtà storica, mistificata e nascosta, ma ora possiamo dire basta e riappropriarci di una conoscenza reale e obiettiva.
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Su questi presupposti ho lavorato per dare alle stampe una produzione letteraria che squarciasse il velo di omertà e di disinformazione costruito a tavolino dalle sinistre, e sono quindi a proporvela augurandomi che sia per voi uno stimolo al raggiungimento della libertà.
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Dissenso
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sabato 11 maggio 2019

La "coda di paglia" della Sindaca Appendino


Si è aperto a Torino l’evento più importante dell’editoria italiana, “Il salone del libro”, ma contrariamente a ciò che tale manifestazione dovrebbe rappresentare e cioè un punto di riferimento per ogni orizzonte culturale e per ogni libera opinione di pensiero, quest’anno si è registrato un deciso oltraggio alla democrazia e una istigazione all’odio di parte che lascia quanto meno sgomenti.
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Gli organizzatori infatti, sospinti dalle proteste di Halina Birenbaum, la novantenne sopravvissuta ai lager nazisti, e dalla immancabile tiritera di solidarietà espressale con stucchevole sollecitudine sia dal Presidente Mattarella che dalla Sindaca torinese Chiara Appendino, hanno revocato il permesso alla Casa Editrice Altaforte di partecipare poiché “troppo vicina” ideologicamente a Casa Pound.
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Un processo e una condanna senza appello dunque, alle idee e alle intenzioni, in pieno stile staliniano, se consideriamo anche la doppiezza della Sindaca torinese, che mentre da un lato si scaglia contro chi, a suo parere, disprezza i diritti delle persone, dall’altro invece tace e fa finta di niente sul fatto che sul territorio da lei governato in qualità di Primo Cittadino, esista vie intitolate al criminale comunista Palmiro Togliatti, al sanguinario Ernesto Guevara detto “il Che” (a Caselle torinese), e dulcis in fundo ci sia un “Corso Unione Sovietica”, in omaggio al ricordo di quello che fu il teatro del più grande massacro di tutti i tempi.
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Mappa della via Palmiro Togliatti a Torino,
sintomatica della simpatia verso i criminali comunisti
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Davvero non c’è che dire in quanto a doppiezza e mistificazione ideologica!
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Il Presidente Mattarella non può non sapere che il comunismo ha fatto oltre cento milioni di vittime innocenti, di cui la maggior parte nel secolo XX°, e che tale strage ad opera dei seguaci di Marx continua ancora oggi in Paesi come la Cina o la Corea del Nord, tanto per citarne un paio, ma mentre da un lato l’enfasi antifascista sembra attanagliarlo in una morsa che gli impone di proclamare roboanti sentenze di condanna verso casa Pound e qualsiasi espressione di vicinanza ad esso, dall’altro è simbioticamente sbilanciato verso un comunismo a cui dedica tutta la sua benevolenza, in totale dispregio delle vittime sacrificate.
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Lo provano le ripetute dichiarazioni di enfatica condiscendenza verso i partigiani che ogni 25 aprile, in occasione delle commemorazioni per la cosiddetta “liberazione", si precipita a proclamare.
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Peccato però che ometta consapevolmente, così come la Sindaca Chiara Appendino, di raccontare le atrocità compiute proprio dai partigiani, quelli comunisti e assassini, che insanguinarono l’Italia del dopoguerra, e che alcuni di loro fossero poi eletti, pur condannati all’ergastolo e successivamente graziati, al ruolo di senatori della Repubblica italiana.
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Peccato, sì, davvero, per la Democrazia e per le vittime innocenti cadute proprio per mano di quei partigiani tanto amati appunto, sia da Mattarella che da personaggi legati al mondo delle sinistre, come il Presidente della Camera Fico, o della Sindaca di Roma Virginia Raggi.
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Peccato anche che non raccontino l’intera “storia” della cosiddetta “liberazione”, quella per intenderci che non omette nulla, nemmeno i crimini dei “liberatori”, come le migliaia di stupri e di sevizie di ogni tipo compiute sulla popolazione italiana civile dalle truppe francesi.
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Il silenzio è calato anche sui bombardamenti compiuti dagli americani e dagli inglesi che rasero al suolo città intere, massacrando migliaia di vittime civili inermi e indifese.
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I bombardamenti americani rasero al suolo intere città,
facendo migliaia di vittime civili innocenti
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Su tutto ciò la Sindaca Chiara Appendino tace, omertosamente, addormentando la sua stessa coscienza, in un colpevole quanto vergognoso silenzio, indice della sua malafede e della sua vicinanza alla sinistra, con tutto ciò che può significare.
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Questa doppiezza morale e politica classifica molti dei nostri politici come marionette, artefici di una disinformazione che si trascina da troppo tempo, alimentando un odio viscerale insano e distruttivo, contrario ai princìpi di unità nazionale e di democrazia.
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Per quanto riguarda poi gli organizzatori della manifestazione del “Salone del libro” vorrei ricordare a chi legge che costoro sono spudoratamente sbilanciati a favore del più bieco comunismo, senza se e senza ma, e ciò è comprovato dal fatto che nel 1994 invitarono Renato Curcio, ex capo delle famigerate Brigate Rosse a presentare al Salone il libro da lui scritto, e nel 2006, non paghi di questa emerita mascalzonata, recidivamente offrirono la stessa possibilità anche ad Adriana Faranda, anche lei ex brigatista rossa.
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Aldo Moro,
rapito dalle BR
Due pesi e due misure dunque, evidentemente, in spregio ad Aldo Moro e a tutte vittime delle brigate rosse comuniste!
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Una pesante e impositiva censura che ricorda quella esercitata dai talebani contro chiunque non la pensasse come loro.
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Un mondo, quello del “Salone del libro” che non rappresenta più l’universo letterario nazionale, ma solo una ennesima e squallida rivisitazione della disinformazione pseudo culturale che gravita intorno al nocciolo pseudo intellettuale di pennivendoli e scribacchini di fede marxista.
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I nomi ? Certo, è sufficiente vedere chi sono coloro che orbitano, appunto, intorno a tutto ciò : Christian Raimo, lo scrittore che nel 2004 firmò l’appello per la liberazione del terrorista dei PAC Cesare Battisti, e altri firmatari come il collettivo Wu Ming, trasudante odio e intolleranza.
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Raimo, inserito nel Comitato direttivo del Salone del Libro di Torino, è il teorico del boicottaggio di chi non la pensa come lui, della vendetta sul nemico fascista, del menar forte l’intero universo sovranista, ed esprime senza mezzi termini un estremismo intriso di violenza e di prevaricazione.
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Questi professionisti dell’inganno e della mistificazione rivolgono il loro odio a chi non è allineato alla loro ortodossia di pensiero, arrogandosi il diritto di decidere chi, come, quando, e perché debba oppure no, essere autorizzato a partecipare al Salone del libro.
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Questo “modus operandi” è possibile perché personaggi come il Presidente Mattarella e la Sindaca Chiara Appendino, nonché gli stessi organizzatori, ne avallano l’operato.
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Si tace però, molto furbescamente, sul fatto che molti di questi censori e talebani siano stati a lungo oggetto delle indagini della Magistratura, che poi ha calato la mannaia della Giustizia su di loro.
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La procura torinese ha ipotizzato i reati di peculato, turbativa d’asta e falso ideologico in atto pubblico per ventinove di questi personaggi, tra cui l’ex Presidente del “Salone del libro” Rolando Picchioni (già condannato a due anni di reclusione per calunnia nel 2016), l’ex Sindaco Piero Fassino (PD), insieme all’Assessore regionale alla Cultura Antonella Parigi.
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L'ex Sindaco Piero Fassino indagato dalla Magistratura
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Nel luglio 2016 l’inchiesta portò all’arresto di quattro persone :
Regis Faure, direttore generale del lingotto,
Roberto Fantino, direttore marketing di GL Events,
Valentino Macri, segretario della Fondazione per il Libro,
Antonio Bruzzone, dirigente di Bologna Eventi.
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Come si può vedere l’ambiente intellettuale appare piuttosto inquinato da elementi che non garantiscono di certo una serena universalità sociale, ma anzi si capisce bene come mai la democrazia e il pluralismo culturale siano diventati chimere irraggiungibili.
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La Sindaca di Torino Chiara Appendino dovrebbe riflettere bene su tutto ciò, prima di esprimere verdetti di talebana memoria.
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Per quanto riguarda invece l’enfasi antifascista di Halina Birenbaum, non si capisce come mai non esprima anche una ferma opposizione verso il mondo comunista, responsabile della morte di milioni di ebrei, come il nazismo.
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Karl Marx l'ebreo ideatore del comunismo
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Tra l’altro, l’anziana sopravvissuta dovrebbe sapere quale ruolo hanno giocato gli ebrei stessi in Unione Sovietica nelle deportazioni di altri ebrei.
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E’ oggi storicamente comprovato che l’apparato criminale comunista di Stalin fosse composto per il 50 per cento da elementi di origine ebraica, così come i più importanti gerarchi a capo della famigerata NKVD, il servizio segreto che si occupava delle deportazioni.
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Mi viene quindi da chiedere alla sopravvissuta come mai non si senta scandalizzata per tutto ciò, oppure per il fatto che nel recente passato si sia dato ampio spazio a criminali comunisti come Curcio e Faranda.
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Mi chiedo perché tutto questo livore si manifesti solamente contro Casa Pound e come mai l’enfasi antifascista non sia corroborata da un sano anticomunismo, prodromico ad una credibilità che francamente appare minata da questi dubbi.
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Se lo chiedono in molti, ma non c’è traccia di tutto ciò fra gli pseudo-intellettuali delle sinistre che continuano imperterriti a mentire, a mistificare, a disinformare, ad alimentare odio, a soffiare sul fuoco.
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Questi talebani non esisterebbero senza l’antifascismo di cui si nutrono e con cui banchettano, consci del fatto che essi stessi ne sono assuefatti e dipendenti, al punto che il palese anacronismo da loro interpretato si fonde con una realtà di comodo costruita a tavolino, ricca di fantasmi del passato, di fascisti in camicia nera e di populisti nascosti ovunque, da stanare da combattere ad oltranza.
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Coloro che cantano “bella ciao” non sanno di avere i giorni contati, e che il loro odio non contaminerà più come in passato il popolo italiano, il quale ha dimostrato nelle ultime elezioni di voler prendere a calci nel didietro tutti i falsi profeti delle sinistre.
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Dissenso
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venerdì 22 marzo 2019

PROSTITUZIONE DI STATO


Stiamo assistendo in questi giorni ad uno squallido balletto, in cui i Governanti italiani intrecciano una danza rituale per corteggiare una delle più efferate dittature esistenti sul pianeta, quella cinese.
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Il Partito comunista cinese infatti si regge su un assolutismo di stampo staliniano e criminale, retaggio della involuzione socio politica e pseudo culturale del regime di Mao Tse Tung.
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La Cina oggi è teatro di un proliferare continuo di campi di prigionia e di lager, tristemente noti con il nome di Laogai, nei quali gli oppositori politici, o chiunque pratichi un qualsiasi tipo di religione, e tutti coloro che “deviano” da una ortodossia di regime, vengono imprigionati.
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I detenuti vengono torturati, e sottoposti a sevizie e intimidazioni di ogni tipo e intere famiglie vengono soggiogate con il terrore, allo scopo di annichilire la volontà di chi ha il torto di non allinearsi alle linee guida del partito comunista cinese.
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Nei laogai i prigionieri vengono costretti a lavorare gratis, per oltre 12 ore al giorno, malnutriti e sottoposti a dure privazioni, oltre che a subire le vessazioni dei carcerieri di Xi Jinping, il sadico leader comunista a cui oggi il Governo italiano fa ponti d’oro.
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Il dittatore cinese è infatti in visita nel nostro Paese, ed è ricevuto dalle alte sfere della Repubblica italiana con tutti gli onori che di solito sono riservati ai Capi di Stato appartenenti alla sfera civile e democratica mondiale.
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I politicanti pentastellati, Di Maio in testa, e il Presidente del Consiglio Conte, con il beneplacito di Matteo Salvini, sanno benissimo che però le cose sono in realtà molto diverse,
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Tutti sanno che il terrore è l’elemento fondante su cui si basa il comunismo cinese, espresso con ferocia sull’intera popolazione.
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Negli ultimi decenni la Cina ha metamorfizzato le sue politiche espansionistiche, unendo in felice simbiosi le teorie marxiste con quelle, precedentemente antagoniste, del capitalismo e della speculazione economica.
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E’ nato un nuovo comunismo, peggiore del precedente, basato appunto sul matrimonio fra le forze economiche e finanziarie e l’apparato comunista statale, dando vita ad un capitalismo di Regime, istituzionale.
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Lo scopo è quello di fagocitare le risorse economiche per aumentare la potenza della Cina e il peso del comunismo che ne caratterizza la leadership, e in questa ottica espansionistica ed egemonica il regime ha introdotto i laogai.
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Queste strutture, disseminate in ogni angolo dell’immenso impero comunista, sono lager camuffati da fabbriche e industrie, nei quali viene esercitato il lavoro coatto, coercitivo, e a costo zero, tramite milioni di prigionieri che sono obbligati a prestare la loro mano d’opera e il loro impegno intellettuale per soddisfare la brama di potere del regime dittatoriale.
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Da anni i rappresentanti della dissidenza cinese e i loro avvocati scompaiono nel nulla, improvvisamente, lasciando il vuoto e lo sgomento dei familiari dietro di sé, inglobati in un universo di sopraffazione che appartiene al dna del comunismo, e tutto ciò avviene nel colpevole silenzio dell’Occidente.
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VERGOGNA !! Il Presidente Mattarella stringe la mano al criminale comunista Xi Jinping
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Il Governo italiano ha pensato bene, però, di soprassedere a tutto ciò, rendendosi complice dei criminali comunisti cinesi, con i quali ha intenzione di intrattenere rapporti commerciali dal sapore squisitamente economico.
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Tutto ciò si configura come prostituzione !
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Una prostituzione dei princìpi che regolano il sistema democratico non solo italiano, e uno squallido mercimonio strategico basato sul disprezzo dei diritti umani.
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Denaro e accordi commerciali in cambio del silenzio complice sui crimini comunisti.
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Mentre da un lato la tortura rappresenta l’attore principale che quotidianamente tiene in ostaggio la popolazione cinese, dall’altro i Cinque Stelle, la Lega, e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sono impegnati, insieme al Capo dello Stato Sergio Mattarella e al Presidente della Camera dei Deputati Fico, a mostrare la loro squallida complicità e compiacenza con i gerarchi comunisti.
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Probabilmente il Governo, soggiogato dal fascino dei probabili riscontri economici, sarebbe incline a fare accordi anche con Hitler, se fosse in vita, anche perché il dittatore nazista uccise molte meno persone di quante non ne abbia sterminate invece il regime comunista, che continua anche oggi in tale direzione.
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Prostituzione è quindi la parola giusta : vendersi in cambio di denaro !
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Purtroppo questi mestieranti della politica dimostrano di essere privi di identità e di valori di riferimento, tranne quelli che li vedono interagire simbioticamente con il Dio Denaro.
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Il Governo sta praticamente ripercorrendo la strada già intrapresa dai Governi Renzi e Gentiloni, che a loro volta si scapicollarono in Cina alla ricerca di facili intese.
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Lo stesso “impegno” di servile prostituzione verso il gigante asiatico è palesato anche da Germania e Francia, che intrattengono quotidianamente proficui rapporti commerciali sulla pelle delle vittime del comunismo cinese.
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Ricordiamo a chi legge che la Cina ha devastato il Tibet, riducendo l’intera popolazione in stato di schiavitù, deportandola in massa e sostituendo i gruppi sociali residenti con altri di etnia “han” fatti arrivare espressamente da Xi Jinping.
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Monaco buddista immolatosi col fuoco
Molte delle pagode millenarie, sedi del pacifico culto buddista, sono state date alle fiamme e le bandiere tibetane sono state bandite insieme all’uso della lingua tradizionale.
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I monaci buddisti hanno inscenato varie forme di protesta, tutte pacifiche, arrivando fino all’estremo sacrificio individuale in cui centinaia di loro si sono immolati dandosi fuoco pubblicamente.
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Il genocidio è l’arma, quindi, che contraddistingue i nuovi “amici” del Governo italiano, prono ai desideri di chi rappresenta una mera opportunità commerciale.
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Questo comportamento palesa un vero e proprio disprezzo dei diritti umani e rende evidente l’ambiguità dei pentastellati che da un lato manifestano simpatie verso i diritti elementari delle donne e dei gay, mentre dall’altro ignorano volutamente le torture subite in Cina proprio dalle donne e dagli omosessuali.
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Non c’è che dire, ci troviamo di fronte ad una bella faccia tosta, a un esempio di camaleontismo squallido, ad un opportunismo che solo dei politicanti da strapazzo potevano concepire.
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La Lega, dal canto suo, è ugualmente complice e responsabile di questo inqualificabile mercimonio e non meraviglia quindi che nel recente passato Salvini abbia indicato come esempio da seguire Vladimir Putin, un altro dittatore sanguinario.
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Che dire …
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I fatti parlano da soli !
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Dissenso
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