Si
è aperto a Torino l’evento più importante dell’editoria italiana, “Il salone
del libro”, ma contrariamente a ciò che tale manifestazione dovrebbe
rappresentare e cioè un punto di riferimento per ogni orizzonte culturale e per
ogni libera opinione di pensiero, quest’anno si è registrato un deciso
oltraggio alla democrazia e una istigazione all’odio di parte che lascia quanto
meno sgomenti.
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Gli
organizzatori infatti, sospinti dalle proteste di Halina Birenbaum, la novantenne
sopravvissuta ai lager nazisti, e dalla immancabile tiritera di solidarietà
espressale con stucchevole sollecitudine sia dal Presidente Mattarella che
dalla Sindaca torinese Chiara Appendino, hanno revocato il permesso alla Casa
Editrice Altaforte di partecipare poiché “troppo vicina” ideologicamente a Casa
Pound.
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Un
processo e una condanna senza appello dunque, alle idee e alle intenzioni, in
pieno stile staliniano, se consideriamo anche la doppiezza della Sindaca
torinese, che mentre da un lato si scaglia contro chi, a suo parere, disprezza
i diritti delle persone, dall’altro invece tace e fa finta di niente sul fatto
che sul territorio da lei governato in qualità di Primo Cittadino, esista vie
intitolate al criminale comunista Palmiro Togliatti, al sanguinario Ernesto
Guevara detto “il Che” (a Caselle torinese), e dulcis in fundo ci sia un
“Corso Unione Sovietica”, in omaggio al ricordo di quello che fu il teatro del
più grande massacro di tutti i tempi.
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Mappa della via Palmiro Togliatti a Torino, sintomatica della simpatia verso i criminali comunisti |
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Davvero
non c’è che dire in quanto a doppiezza e mistificazione ideologica!
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Il
Presidente Mattarella non può non sapere che il comunismo ha fatto oltre cento
milioni di vittime innocenti, di cui la maggior parte nel secolo XX°, e che
tale strage ad opera dei seguaci di Marx continua ancora oggi in Paesi come la
Cina o la Corea del Nord, tanto per citarne un paio, ma mentre da un lato
l’enfasi antifascista sembra attanagliarlo in una morsa che gli impone di
proclamare roboanti sentenze di condanna verso casa Pound e qualsiasi
espressione di vicinanza ad esso, dall’altro è simbioticamente sbilanciato
verso un comunismo a cui dedica tutta la sua benevolenza, in totale dispregio
delle vittime sacrificate.
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Lo
provano le ripetute dichiarazioni di enfatica condiscendenza verso i partigiani
che ogni 25 aprile, in occasione delle commemorazioni per la cosiddetta
“liberazione", si precipita a proclamare.
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Peccato
però che ometta consapevolmente, così come la Sindaca Chiara Appendino, di raccontare
le atrocità compiute proprio dai partigiani, quelli comunisti e assassini, che
insanguinarono l’Italia del dopoguerra, e che alcuni di loro fossero poi eletti,
pur condannati all’ergastolo e successivamente graziati, al ruolo di senatori
della Repubblica italiana.
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Peccato,
sì, davvero, per la Democrazia e per le vittime innocenti cadute proprio per
mano di quei partigiani tanto amati appunto, sia da Mattarella che da personaggi
legati al mondo delle sinistre, come il Presidente della Camera Fico, o della
Sindaca di Roma Virginia Raggi.
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Peccato
anche che non raccontino l’intera “storia” della cosiddetta “liberazione”,
quella per intenderci che non omette nulla, nemmeno i crimini dei “liberatori”,
come le migliaia di stupri e di sevizie di ogni tipo compiute sulla popolazione
italiana civile dalle truppe francesi.
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Il
silenzio è calato anche sui bombardamenti compiuti dagli americani e dagli
inglesi che rasero al suolo città intere, massacrando migliaia di vittime
civili inermi e indifese.
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I bombardamenti americani rasero al suolo intere città, facendo migliaia di vittime civili innocenti |
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Su
tutto ciò la Sindaca Chiara Appendino tace, omertosamente, addormentando la sua stessa
coscienza, in un colpevole quanto vergognoso silenzio, indice della sua
malafede e della sua vicinanza alla sinistra, con tutto ciò che può
significare.
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Questa
doppiezza morale e politica classifica molti dei nostri politici come
marionette, artefici di una disinformazione che si trascina da troppo tempo,
alimentando un odio viscerale insano e distruttivo, contrario ai princìpi di
unità nazionale e di democrazia.
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Per
quanto riguarda poi gli organizzatori della manifestazione del “Salone del
libro” vorrei ricordare a chi legge che costoro sono spudoratamente sbilanciati
a favore del più bieco comunismo, senza se e senza ma, e ciò è comprovato dal
fatto che nel 1994 invitarono Renato Curcio, ex capo delle famigerate Brigate
Rosse a presentare al Salone il libro da lui scritto, e nel 2006, non paghi di
questa emerita mascalzonata, recidivamente offrirono la stessa possibilità
anche ad Adriana Faranda, anche lei ex brigatista rossa.
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Aldo Moro, rapito dalle BR |
Due
pesi e due misure dunque, evidentemente, in spregio ad Aldo Moro e a tutte vittime delle brigate rosse comuniste!
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Una
pesante e impositiva censura che ricorda quella esercitata dai talebani contro
chiunque non la pensasse come loro.
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Un
mondo, quello del “Salone del libro” che non rappresenta più l’universo
letterario nazionale, ma solo una ennesima e squallida rivisitazione della
disinformazione pseudo culturale che gravita intorno al nocciolo pseudo
intellettuale di pennivendoli e scribacchini di fede marxista.
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I
nomi ? Certo, è sufficiente vedere chi sono coloro che orbitano, appunto,
intorno a tutto ciò : Christian Raimo, lo scrittore che nel 2004 firmò
l’appello per la liberazione del terrorista dei PAC Cesare Battisti, e altri
firmatari come il collettivo Wu Ming, trasudante odio e intolleranza.
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Raimo, inserito nel Comitato direttivo del Salone del Libro di Torino, è il teorico del
boicottaggio di chi non la pensa come lui, della vendetta sul nemico fascista,
del menar forte l’intero universo sovranista, ed esprime senza mezzi termini un
estremismo intriso di violenza e di prevaricazione.
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Questi
professionisti dell’inganno e della mistificazione rivolgono il loro odio a chi
non è allineato alla loro ortodossia di pensiero, arrogandosi il diritto di
decidere chi, come, quando, e perché debba oppure no, essere autorizzato a
partecipare al Salone del libro.
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Questo
“modus operandi” è possibile perché personaggi come il Presidente Mattarella e
la Sindaca Chiara Appendino, nonché gli stessi organizzatori, ne avallano
l’operato.
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Si
tace però, molto furbescamente, sul fatto che molti di questi censori e
talebani siano stati a lungo oggetto delle indagini della Magistratura, che poi
ha calato la mannaia della Giustizia su di loro.
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La
procura torinese ha ipotizzato i reati di peculato, turbativa d’asta e falso
ideologico in atto pubblico per ventinove di questi personaggi, tra cui l’ex
Presidente del “Salone del libro” Rolando Picchioni (già condannato a due anni
di reclusione per calunnia nel 2016), l’ex Sindaco Piero Fassino (PD), insieme
all’Assessore regionale alla Cultura Antonella Parigi.
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Nel
luglio 2016 l’inchiesta portò all’arresto di quattro persone :
Regis
Faure, direttore generale del lingotto,
Roberto
Fantino, direttore marketing di GL Events,
Valentino
Macri, segretario della Fondazione per il Libro,
Antonio
Bruzzone, dirigente di Bologna Eventi.
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Come
si può vedere l’ambiente intellettuale appare piuttosto inquinato da elementi
che non garantiscono di certo una serena universalità sociale, ma anzi si
capisce bene come mai la democrazia e il pluralismo culturale siano diventati
chimere irraggiungibili.
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La
Sindaca di Torino Chiara Appendino dovrebbe riflettere bene su tutto ciò, prima di esprimere
verdetti di talebana memoria.
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Per
quanto riguarda invece l’enfasi antifascista di Halina Birenbaum, non si
capisce come mai non esprima anche una ferma opposizione verso il mondo
comunista, responsabile della morte di milioni di ebrei, come il nazismo.
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Tra
l’altro, l’anziana sopravvissuta dovrebbe sapere quale ruolo hanno giocato gli
ebrei stessi in Unione Sovietica nelle deportazioni di altri ebrei.
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E’
oggi storicamente comprovato che l’apparato criminale comunista di Stalin fosse
composto per il 50 per cento da elementi di origine ebraica, così come i più
importanti gerarchi a capo della famigerata NKVD, il servizio segreto che si
occupava delle deportazioni.
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Mi
viene quindi da chiedere alla sopravvissuta come mai non si senta scandalizzata
per tutto ciò, oppure per il fatto che nel recente passato si sia dato ampio
spazio a criminali comunisti come Curcio e Faranda.
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Mi
chiedo perché tutto questo livore si manifesti solamente contro Casa Pound e
come mai l’enfasi antifascista non sia corroborata da un sano anticomunismo,
prodromico ad una credibilità che francamente appare minata da questi dubbi.
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Se
lo chiedono in molti, ma non c’è traccia di tutto ciò fra gli
pseudo-intellettuali delle sinistre che continuano imperterriti a mentire, a
mistificare, a disinformare, ad alimentare odio, a soffiare sul fuoco.
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Questi
talebani non esisterebbero senza l’antifascismo di cui si nutrono e con cui
banchettano, consci del fatto che essi stessi ne sono assuefatti e dipendenti,
al punto che il palese anacronismo da loro interpretato si fonde con una realtà
di comodo costruita a tavolino, ricca di fantasmi del passato, di fascisti in
camicia nera e di populisti nascosti ovunque, da stanare da combattere ad
oltranza.
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Coloro
che cantano “bella ciao” non sanno di avere i giorni contati, e che il loro
odio non contaminerà più come in passato il popolo italiano, il quale ha
dimostrato nelle ultime elezioni di voler prendere a calci nel didietro tutti i
falsi profeti delle sinistre.
..
Dissenso
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