Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
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domenica 20 gennaio 2019

BOLOGNA ANTICA NEI DIPINTI DELLA PINACOTECA NAZIONALE

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Ho avuto modo di visitare recentemente la Pinacoteca Nazionale di Bologna, situata come molti sapranno in Via Belle Arti, 56 negli spazi dell’ex noviziato gesuitico e chiesa di Sant’Ignazio.
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Il complesso è suddiviso in 29 aree espositive, ognuna delle quali offre una stupefacente varietà di eccellenze artistiche che regalano emozioni e sensazioni uniche.
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Si parte dalla sala numero 1, intitolata “Dal 200 al Gotico” in cui sono esposte opere del 1200 e 1300 di artisti bolognesi ed emiliani, come “il Crocifisso” di Vitale da Bologna o come “la Presentazione al Tempio” dello Pseudo Jacopino.
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Il percorso si snoda attraverso importanti testimonianze artistiche, come quella di un polittico di Giotto del 1330 circa (sala numero 3), eseguito per la chiesa di Santa Maria degli Angeli, passando per le salette dedicate alle esposizione di arte gotica che va dal 1390 al 1451 (sale numero 4 e 5).
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Polittico di Giotto :
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A sinistra : San Pietro (con chiavi e pastorale) e l'Arcangelo Gabriele (di profilo).
A destra : San Paolo (con libro e spada) e l'Arcangelo guerriero Michele (che combatte contro il demonio, rappresentato come una figura mostruosa a più teste).
Al centro : La Vergine seduta su un trono di marmi chiari, e il Bambino che cerca la sua attenzione sfiorandole il mento e scalciando con i piedini.
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Nelle sale numero 6, 7, e 8 le Sinopie (disegni preparatori in terra o carbone tracciati sull’arriccio) relative agli affreschi della chiesa di Santa Maria a Mezzaratta chiudono il ciclo pittorico e artistico del 1300, e ci introducono verso le sale (dalla 9 alla 13) in cui possiamo ammirare alcune delle eccellenze del 1400 e del Rinascimento.
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Tra queste, di approccio ancora tardogotico, troviamo il trittico proveniente dalla collezione Zambeccari, di artista ignoto, che stupisce per la nitidezza del segno e del tratteggio che riproducono la “Madonna col Bambino e i Santi Antonio Abate e Giovanni Battista”.
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L’opera fu dipinta a tempera su tavola ed è databile verso il 1460 circa.
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Madonna col Bambino e i Santi Antonio Abate e Giovanni Battista
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Le sale dalla 14 alla 21 sono dedicate all’esposizione di opere del 1500 a dir poco immense per la loro grandiosità artistica universale, quali, ad esempio, quelle di Raffaello, del Perugino, di Giuliano Bugiardini, del Bagnacavallo, del Tintoretto e di Tiziano Vecellio.
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Possiamo ammirare un famosissimo capolavoro dipinto da Raffaello, che raffigura il momento dell’estasi di Santa Cecilia, la quale è ritratta mentre lascia scivolare a terra le canne dell’organo portatile che ha fra le mani, simbolo delle gioie terrene, e volge lo sguardo verso il coro degli angeli, emblema dell’amore divino.
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Raffaello :
Estasi di Santa Cecilia fra i santi Paolo, Giovanni Evangelista, Agostino e Maria Maddalena
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Nella sala 18 spicca un dipinto su tavola del 1534 di Nicolò Pisano, in cui è presente San Petronio che regge la città di Bologna con le sue mani.
Il titolo di quest’opera è : “La Madonna col Bambino sulle nubi adorata dai Santi Giovanni Evangelista, Eleutropio e Petronio”.
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La tavola di Nicolò Pisano in cui troviamo San Petronio (a destra)

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Particolare : la città di Bologna - 1534


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Proseguendo nell’itinerario museale, troviamo due sale espositive dedicate la prima (numero 22) alle opere di Giorgio Vasari, di Camillo Procaccini, di Prospero Fontana, di Bartolomeo Passerotti, e di Bartolomeo Cesi, e la seconda (sala numero 23) a quelle dei Carracci (Annibale, Agostino, e Ludovico).
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Il periodo del 1600 si apre con le meravigliose opere di Guido Reni, tra le quali spiccano il “Cristo incoronato di spine” e alcuni quadri di grande formato in cui è ritratto San Petronio.
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L’iconografia classica, imponeva di attribuire ad ogni Santo o Papa che venisse raffigurato un elemento distintivo proprio del personaggio, per contraddistinguerlo.
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Per questo motivo San Sebastiano è sempre ritratto trafitto da numerose frecce, oppure San Giorgio è raffigurato a cavallo armato di lancia o spada mentre sconfigge un drago, o ancora San Petronio tiene accanto o fra le mani la Città di Bologna cinta da mura (essendone il Patrono protettore).
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Questo particolare aspetto della pittura si ritrova nei dipinti del tardo 1300, del 1400, del 1500 e del 1600 e permette di considerare alcune caratteristiche legate fra loro da una continuità temporale, come veri e propri documenti d’epoca.
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Nelle raffigurazioni di San Petronio, ad esempio, si possono verificare gli aspetti e le variazioni dei tratti del viso del Patrono  a seconda dell’età e del periodo in cui è stato ritratto, così come è molto interessante verificare le immagini di una Bologna del 1300 con la stessa nel 1600.
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Cito alcuni esempi, allegando le immagini.
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Particolare del quadro di Guido ReniGesù Cristo in pietà pianto dalla Madonna e adorato dai Santi Petronio, Francesco, Domenico, Procolo, e Carlo Borromeo”, in cui si vede appunto il viso del patrono di Bologna (San Petronio) e la città stessa ai suoi piedi.
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Ecco il particolare ingrandito della città di Bologna, così come Guido Reni la raffigurava nel 1616
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Guido Reni  dipinse anche “Madonna col Bambino in gloria e i santi Petronio, Francesco, Ignazio, Francesco Saverio, Procolo, protettori di Bologna”, una tela di cm. 382 x 242 cm in cui appare Bologna, anche se poco visibile.
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Fra gli artisti del 1600, nella sala 25, troviamo nel dipinto di Giacomo Cavedone un’altra raffigurazione di San Petronio, accanto al quale si vedono le due Torri di Bologna, (torre degli asinelli e della Garisenda).
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Il quadro, di gradi dimensioni (cm. 398x226) è un olio su tela del 1614 ed è denominato “Madonna col Bambino in gloria e i santi Alò e Petronio”.
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Particolare del dipinto "Madonna col Bambino in gloria e i santi Alò e Petronio"
(sullo sfondo si vedono le "due torri" bolognesi)
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Anche nello  “Sposalizio mistico di Santa Caterina e i santi protettori di Bologna Petronio, Procolo, Domenico, Francesco  e Floriano” che è un quadro di Pietro Faccini, datato 1601, compare san Petronio nella sua iconografia classica, con accanto Bologna (sala 25).  
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La sala 26 ci regala le meraviglie del classicismo del 1600, con opere di Giovan Francesco Barbieri (detto il Guercino) o di Giovanni Andrea Sirani, così come di Simone Cantarini e Giovanni Lanfranco, di Pier Francesco Cittadini e di Domenico Zampieri (detto il Domenichino).
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Nella sala 29 sono esposti quadri di grande formato di autori come Francesco Albani, Ludovico Carracci, Carlo Cignani, Lionello Spada e il Domenichino.
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Riguardo alle immagini di San Petronio e della città di Bologna, ne troviamo un esempio anche nella sala 11, nel quadro di Lorenzo CostaMadonna col bambino in trono tra i santi Petronio e Tecla” , del 1496 e nel dipinto “San Petronio in trono fra i santi Francesco e Domenico” dello stesso autore.
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Lorenzo Costa : Madonna col Bambino in trono fra i santi Petronio e Tecla
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Lorenzo Costa : San Petronio in trono fra i santi Francesco e Domenico
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Lorenzo Costa: particolare.
San Petronio regge in mano la città di Bologna

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Il parallelismo delle raffigurazioni iconografiche continua con il quadro di Francesco del Cossa del 1496, esposto nella sala 10 : “Madonna col Bambino in trono fra i santi Petronio e Giovanni Evangelista adorata dal committente Alberto Cattani (Pala dei Mercanti).
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Pala dei Mercanti : si vede San Petronio a sinistra con la città di Bologna fra le sue mani
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Particolare della Pala dei Mercanti : Bologna
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Lippo di Dalmasio è l’autore del dipinto “Orazione nell’orto. I santi Ambrogio e Petronio” in cui i personaggi sono raffigurati secondo gli standard iconografici classici. Dipinto su tavola nel 1380, San Petronio regge la città di Bologna su una mano.
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Lippo di Dalmasio : Orazione nell'orto. I santi Ambrogio e Petronio
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Lippo di Dalmasio : particolare, "Bologna".
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Infine, troviamo San Petronio e Bologna nuovamente raffigurati in un dipinto a tempera su tavola di Pietro Lianori del 1453.
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Pietro Lianori :
Madonna in trono col Bambino fra i santi Girolamo e Petronio
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Concludo questo escursus sull'arte proponendo una serie di particolari, come le immagini di San Petronio, desunte dai dipinti dei vari autori (spaziando dal 1380 fino al 1630).
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Aggiungo il Link al sito della Pinacoteca di Bologna, in cui si possono visitare tutte queste opere d'arte, e molto di più :
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Dissenso
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