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Vorrei fare una rapida carrellata su alcuni articoli di giornali, che trattano di cronaca bolognese e di fatti che, a mio parere, andrebbero evidenziati.
La critica finale, è frutto di una analisi e di una revisione dei parametri di comunicazione, che si sono evoluti programmaticamente secondo protocolli ben delineati.
Da sempre, infatti, l'informazione è il mezzo principale attraverso cui si condiziona, si manipola, si gestisce, si consolida, si enfatizza... si gestisce il potere.
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Corticella, sequestrati 40 mila kg di pasta
Era tenuta in capannoni senza adeguata attenzione igienica e persino abusivi. Il pastificio più noto di Bologna inciampa in un´ispezione dei Nas e finisce sotto sequestro un quantitativo di pasta sufficiente per riempire 400mila scodelle.
Dicono, i carabinieri, che hanno inviato anche una relazione all´Ausl dopo il blitz al pastificio Corticella, di aver proceduto la mattina di mercoledì al "sequestro cautelativo sanitario" di circa 40mila chili di pasta alimentare (semola di grano duro, all´uovo e biologica) che era conservata in condizioni «non confacenti» e per giunta all´interno di due capannoni «privi dei requisiti igienico sanitari e con significative carenze strutturali».
Tutta colpa dei capannoni, insomma, e non della pasta, e chi ha partecipato al blitz dice che nel magazzino al momento dell´ispezione svolazzava un bel numero di piccioni, con tutto ciò che ne consegue.
Quei capannoni, secondo gli investigatori, sarebbero addirittura "abusivi" perché, ritengono i carabinieri, non è stata trovata presso l´Amministrazione comunale e nemmeno presso l´Ausl la dichiarazione d´inizio lavori.
Tanto è bastato per mettere nero su bianco di avere accertato «significative carenze igienico sanitarie e strutturali che hanno portato alla contestazione di varie violazioni amministrative »
Una brutta grana per la storica azienda agroalimentare bolognese, nata nel dopoguerra nel quartiere di cui porta il nome, grazie all´impegno di alcuni produttori agricoli che acquisirono una parte delle quote.
Subito si allertano i sindacati, preoccupati dopo la crisi dell´ottobre 2007 quando l´azienda era intenzionata a licenziare 43 addetti su 97 (fonte Provincia) operazione poi rientrata con l´avvio della cassa integrazione straordinaria e un piano di risanamento.
"Siamo stati ricevuti dall´azienda - dice Donatella Zilioli della Flai Cgil - e ci hanno rassicurati circa il fatto che la situazione non è di grave entità e che i problemi sono risolvibili."
Tutto a posto ?
Per i carabinieri non è affatto così e all´azienda sono state date delle prescrizioni per mettersi in regola a breve.
C´è da dire che il quantitativo sequestrato è una goccia nel mare rispetto alla capacità produttiva della Corticella, che ogni anno sforna la bellezza di 50 milioni di chili di pasta.
Ma quelle tagliatelle, lì non dovevano stare.
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(Bologna) - Indagato il direttore del Resto del Carlino
di Tiziana Bongiovanni – 12 Ottobre 2009
Pierluigi Visci, direttore responsabile del Resto del Carlino e di QN, l’inserto nazionale che comprende Il Giorno e La Nazione, di proprietà del gruppo Poligrafici S.p.a. della famiglia bolognese Monti Riffeser è formalmente indagato per omesso controllo su 800 annunci di prestazioni sessuali pubblicati all’interno della rubrica “Comunicazioni Personali” del Resto del Carlino, lo storico quotidiano della città di Bologna.
L’operazione, condotta dalla Questura locale in collaborazione con la Polizia Postale e la Guardia di Finanza partita agli inizi del 2008 e denominata “Escort in Rete” , ha smantellato un giro di sfruttamento della prostituzione attuata tramite alcuni siti web pornografici.
Visci, che l’anno scorso, dopo 34 anni al servizio nel gruppo, aveva sostituito al timone della testata Giancarlo Mazzuca, deputato al Parlamento Italiano nelle liste del Pdl, è stato accusato del reato di omesso controllo secondo l’art. 57 del c.p.p., in quanto, sulla rubrica degli annunci hot, attualmente sequestrata ha consentito, o non ha impedito la pubblicazione di espliciti annunci di offerta di prestazioni sessuali.
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Il Resto di Carlino di oggi 14 ottobre 2009 nella cronaca della provincia, mette in risalto un episodio.
Voglio evidenziare questo articolo, in quanto riporta delle affermazioni che non corrispondono al vero, in quanto attribuite a persone che , invece, non le hanno mai fatte.
Cominciamo dall’inizio… dalla notizia che i giostrai fermatisi in paese in occasione della festa settembrina, se ne sono andati.
L’area da loro occupata, è la stessa area che viene data agli ambulanti per il mercato del mercoledì.
Quando costoro sono arrivati, la mattina presto, per iniziare ad erigere le ‘baracchine’ e ad allestire le merci per la vendita, si sono trovati contornati da immondizia, sporcizia, e perfino da latrine piene di escrementi, lasciate dai giostrai alla loro partenza.
Alle loro proteste, è seguita una raccolta di firme per richiedere che non fosse più concessa loro l’area in questione, e l’intervento del Sindaco che ne ha infatti ribadito l’intenzione, stante la maleducazione e il dispregio dimostrati dai giostrai.
Per quanto mi riguarda, mi associo… che se ne vadano con la loro merda e il loro eloquente disprezzo per il vivere civile.
Comunque, tornando all’articolo del ‘Carlino’…il giornalista intervenuto per dovere di cronaca, ha scritto un trafiletto sull’argomento, intervistando alcuni operatori commerciali di Minerbio, come il gestore di un negozio di alimenti per animali, oppure il proprietario di un negozio di scarpe, o la gerente della tabaccheria sotto al portico.
Secondo l’autore dell’articolo, proprio nella tabaccheria ci sarebbero state invettive e furiosi commenti indirizzati ai giostrai e al loro modo di comportarsi.
Non ci sarebbe nulla di strano…se non fosse per il fatto che QUESTO ‘SFOGO’ DELLA SIGNORA CHE GESTISCE LA TABACCHERIA NON E’ MAI AVVENUTO.
Il giornalista, forse a corto di sensazionalismo, ha pensato bene di inventarsi tutto, per condire una storia, che, in fin dei conti non sembra essere molto interessante.
Devo infatti rimarcare il fatto che la notizia in sé riguarda la cacca dei giostrai…
Se la paragoniamo alle notizie che ho segnalato invece precedentemente, e cioè quella della pasta Corticella, e quella della denuncia del Direttore del Resto del Carlino, vediamo senza ombra di dubbio che il povero giornalista, di cui non faccio il nome, forse andrebbe meglio come correttore di bozze, o velina di razione, piuttosto che reporter di notizie di ‘cacca’.
A parte queste considerazioni, c’è però un risvolto da considerare…
Mettiamo il caso che qualche giostraio, per pura ipotesi, si voglia vendicare dello ‘sgarbo’ e della serie di proteste, focalizzandone la causa proprio nelle dichiarazioni fatte dalle persone indicate dallo scribacchino, si potrebbe verificare qualche spiacevole situazione.
Auspicando che ciò non accada…chi ne pagherebbe le conseguenze nel caso che gli eventi prendessero una piega poco piacevole…?
La Tabaccheria potrebbe subire un danno solo perché un rappresentante della carta stampata ha sproloquiato a vanvera, mettendo in bocca alle persone in questione delle parole che, invece, non si sono mai sognate di dire.
Lo posso affermare con sicurezza, visto che ho parlato con loro alcune ore fa, e che le conosco per quello che sono.
Sono due persone affabili, gentili, sempre col sorriso sulle labbra, oneste lavoratrici conosciute da tutti, e che lavorano in negozio alternandosi, o insieme, con evidente simbiosi e soddisfazione, essendo infatti madre e figlia.
Questo episodio di ‘mala informazione’ non è che la punta di un iceberg, in cui la sommità rappresenta la parte visibile dell’universo di incompetenza e di falsità di cui è permeato l’intero sommerso della stampa.
Il giornalista, infatti, oramai non esiste più, ma è nato in sua vece un nuovo prototipo di informazione, e cioè l’evidenziatore di protocolli già delineati, il lettore di informative studiate a tavolino dai gestori del potere, l’interprete dei voleri dei rappresentanti di uno stereotipo nauseabondo che si nutre del comando e del controllo delle masse…
Il risultato è che i giornalisti ormai assuefatti e atrofizzati da questo sistema di controllo, quando provano a cercare notizie, e a scriverne i dettagli…fanno inevitabilmente queste meschine figure.
Tornando al problema giostrai…la mia opinione è questa :
Se il nuovo Sindaco, invece di bearsi per aver dipinto di bianco il ‘salotto buono’, avesse cercato di creare delle strutture di contatto e di aggregazione per i giovani, per lo sviluppo della cultura e anche del divertimento, per la convergenza di propositi che possano stimolare la loro attenzione, fin dalla tenera età….si sarebbe potuto fare a meno dei giostrai e delle loro latrine piene di escrementi.
Chi ha orecchie per capire…
Dissenso.
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