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Il premio Nobel per la letteratura Dario Fo ha partecipato
in qualità di ospite allo spettacolo “Arena di Verona 2014” , in diretta su Rai
1 ieri sera.
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In questa occasione Fo ha recitato una anteprima del
suo spettacolo “Papa Francesco” in cui difende il Pontefice dalle accuse di
coloro che lo definiscono come un “furbacchione” che nasconde una precisa
strategia pubblicitaria dietro ogni suo gesto.
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Peccato però che l’arringa sia stata preceduta da
una dichiarazione cui Fo pare essere oramai assuefatto e cioè quella di essere
ateo, marxista e leninista.
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Questo assioma lo contraddistingue da sempre, ed è stato ribadito con forza davanti alle telecamere, prodromico ad un divenire che lo classifica come nemico della democrazia e della libertà, nonostante le sue ventilate prerogative di paladino dei valori di giustizia universali.
Questo assioma lo contraddistingue da sempre, ed è stato ribadito con forza davanti alle telecamere, prodromico ad un divenire che lo classifica come nemico della democrazia e della libertà, nonostante le sue ventilate prerogative di paladino dei valori di giustizia universali.
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Come si può abbracciare la causa marxista, quando
questa si basa sulla violenza come elemento fondante della sua intera filosofia
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Quando Marx auspicò vivacemente l’uso della forza e
della coercizione per raggiungere il fine preposto, il suo teorema fu subito recepito da Stalin e da Lenin che ne
fecero proprio il “modus operandi”, iniziando la lunga scia di sangue che ha
caratterizzato il comunismo fin dalle origini.
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Il Premio Nobel, da anni combatte a colpi di
querela tutti coloro che cercano di sconfessarlo, portando alla ribalta della
cronaca il suo passato da Repubblichino, e nasconde la sua precedente militanza
fascista esorcizzandola a dispetto di una sentenza del Tribunale che recita :
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“ Non è certo, o meglio è discutibile, ma la milizia
repubblichina di Fo in un battaglione che di sicuro ha effettuato qualche
rastrellamento, lo rende in certo qual modo moralmente corresponsabile “.
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Gli scheletri nell’armadio assediano dunque la sua
esistenza, interpretando ruoli diversi, passando da quello di camerata fascista
a quello di fervente partigiano e compagno comunista, attraversando anche un
ruolo che lo vede come fruitore di un Nobel per la letteratura, mentre
interpreta un copione che lo vede fustigatore della borghesia e vendicatore dei
diseredati.
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Durante i tristemente famosi “anni di piombo” che
hanno caratterizzato il clima politico italiano negli anni ‘60/’70, Dario Fo è
stato uno dei maggiori finanziatori di “Soccorso Rosso”, l’organizzazione
comunista che fu indagata dalla Magistratura con l’accusa di associazione
sovversiva e sostegno al terrorismo.
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La moglie Franca Rame, dedita con la medesima se non
maggiore enfasi all’appoggio incondizionato a “Soccorso Rosso Militante”,
combattè vere e proprie battaglie in difesa di assassini comunisti, mentre per
contro si distinse nel creare una vera e propria “gogna pubblica” rivolta
contro magistrati e funzionari di polizia, durante un periodo in cui puntare il
dito contro costoro significava metterne a repentaglio la vita stessa.
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Il 16 aprile 1973 furono uccisi a Roma, nel
quartiere Primavalle, i fratelli Mattei, Virgilio e Stefano (22 e 10 anni), che
rimasero carbonizzati in un incendio appiccato volontariamente da Achille
Lollo, attivista di Potere Operaio.
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Franca Rame si adoperò per svolgere una vera e
propria campagna innocentista, completamente ideologica, che diede poi modo e
tempo agli assassini di rifugiare all’estero.
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Soccorso Rosso Militante, coadiuvato dai suoi finanziatori, Dario Fo e Franca Rame, si dedicò in quegli anni alla difesa di assassini e di ricercati in fuga, giustificando eccessi che sfociarono in derive terroristiche.
Soccorso Rosso Militante, coadiuvato dai suoi finanziatori, Dario Fo e Franca Rame, si dedicò in quegli anni alla difesa di assassini e di ricercati in fuga, giustificando eccessi che sfociarono in derive terroristiche.
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Alcuni esempi :
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L’avvocato Sergio Spazzali di anni 42, e Giuseppe
Salvati, operaio di anni 28, furono arrestati per aver introdotto
clandestinamente in Italia dalla Svizzera un quantitativo di esplosivi.
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Soccorso Rosso milanese promosse dei comitati in
loro difesa, patrocinati da Dario Fo, suo fratello Jacopo, e dalla moglie
Franca Rame.
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Nel 1971 Fo e la moglie si schierarono contro il
Commissario Calabresi, alimentando un clima di delegittimazione e di odio
che sfociò nell’assassinio del
Commissario stesso, ad opera di ignoti sicari.
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Calabresi indagando sulla strage a Piazza Fontana, a
Milano, aveva arrestato l’anarchico Giuseppe Pinelli, che precipitò poi dalla
finestra dell’ufficio del Commissario al quarto piano della Questura,
suicidandosi.
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Le formazioni della sinistra non solo
extraparlamentare accusarono Calabresi di aver gettato Pinelli dalla finestra e
iniziarono una lunga campagna di odio a cui parteciparono, appunto, anche Dario
Fo e Franca Rame.
Tutto in linea, quindi, con gli assiomi e le
ideologie di un marxismo leninismo deliranti e pervicaci, fautori della
violenza pura, della prevaricazione e dell’odio, cui Fo, per sua dichiarazione
appartiene.
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Mi chiedo quindi come abbia potuto la Rai, in quanto
servizio pubblico, riservare a costui la possibilità di enfatizzare il suo
sperticato comunismo durante la manifestazione canora presentata da Antonella
Clerici.
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L’intera serata, iniziata sotto gli auspici di un
amore universale, filo conduttore di una musicalità e di una assonanza di
intenti, è stata così rovinata dall’interpretazione di colui che si è esibito
in una non richiesta offerta di simbiotica ed essenziale particolarità:
l’essere ateo, marxista e leninista.
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Allora mi chiedo, visto che il comunismo ha prodotto
e continua a produrre centinaia di milioni di morti nel mondo, come mai la Rai
abbia permesso a Fo di sublimare la sua presenza con tali affermazioni.
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Tanto valeva allora invitare gruppi neo nazisti che
inneggiassero alla svastica, oppure qualche imam che giustificasse mediante una
delirante interpretazione della sharia l’odio verso l’Occidente….
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I simboli di morte come la falce e martello e la
svastica, rappresentano un filo conduttore che unifica e identifica i diversi
aspetti di un male assoluto che non è mai domo, ma sembra assopito nell’attesa
che qualche pseudo intellettuale, come ad esempio Fo, ne riesumino e ne
riportino in auge le prerogative.
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Come si può essere tanto ciechi da insignire Dario
Fo dell’onorificenza che il comitato per il premio Nobel gli ha assegnato ?
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Come può un servizio pubblico come la Rai, dare
spazio a chiunque si definisca marxista leninista ?
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Forse l’ignoranza dei vertici Rai è tale da non
sapere cosa significa dichiararsi tali ?
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Oppure, la disinformazione pubblica ha raggiunto dei
livelli di manipolazione che poco si discostano dalla menzogna ?
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Gli intellettualoidi della sinistra si sperticano in
lodi verso Fo e Franca Rame, senza però minimamente accostarli alle loro
pesanti responsabilità, ma spero che la verità storica e l’obiettività emergano
e dispongano in futuro gli eventi e i personaggi nella loro giusta posizione.
Concludo ricordando che ancora oggi in Cambogia, in
Cina, in Russia, a Cuba, e in ogni altro Paese in cui il marxismo leninismo
impera, le popolazioni sono soggette a violenza, ad arbitrio, a tortura, a
sopraffazione, alla privazione della libertà, alla spersonalizzazione
dell’individuo…
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Ricordo anche che Dario Fo sembra essere orgoglioso del
suo essere marxista leninista…
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Dissenso
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Dissenso
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