Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
"TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, CON LO SCRITTO E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI O CENSURE"

sabato 6 ottobre 2018

Gli ANARCHICI ASSOLTI e le TOGHE ROSSE !

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Ci sono voluti cinque anni di indagini per scoprire i responsabili degli attentati compiuti a Bologna dal 2010 al 2011, ma poi tutti gli imputati, ventidue anarco-ambientalisti, accusati di associazione a delinquere, di danneggiamento seguito a incendio, e di fabbricazione e accensione di materiale esplodente, sono stati assolti dal gup Aberto Ziroldi al termine dell’udienza preliminare.
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Non si andrà quindi nemmeno a processo, non ci sono gli estremi per farlo, secondo il parere del gup, e così i terroristi responsabili degli attentati la faranno franca.
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Scritte anarchiche che palesano il loro ODIO verso tutti e tutto
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Il 12 dicembre del 2010 ci fu l’attentato ai locali del Roadhouse Grill, mentre il 26 marzo 2011 furono presi di mira gli uffici dell’IBM, così come la Facoltà di Agraria il 21 luglio 2011.
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Il 29 marzo 2011 furono posti quattro ordigni rudimentali anche vicino agli uffici dell’Eni per i quali fu fermato il 24 enne ferrarese Francesco Magnani.
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Questi roghi fecero molto scalpore e provocarono un grande allarme sociale a Bologna.
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L’inchiesta e le indagini sono state gestite dai pm Enrico Cieri e Antonella Scandellari che, nel corso di cinque anni hanno effettuato perquisizioni durante le quali furono trovati materiali compromettenti come petardi, acceleranti per incendi, maschere antigas, documenti su Eni, Ibm, e McDonalds.
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Da tutto ciò erano emerse responsabilità che avevano indotto i pm a rinviare a giudizio 22 anarchici, tra i quali spiccano i nomi di Roberto Nadalini, Giuseppe Valerio Caprioli, ed Elena Riva, già coinvolti in altri procedimenti.
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I pm avevano anche vagliato la posizione degli indagati al momento degli attentati, mediante l’analisi dei tabulati telefonici, ma tutto ciò secondo il Giudice Ziroldi non è stato sufficiente per istruire un processo.
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Tutti liberi dunque ! In barba alla legge !
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E guarda caso ciò avviene a Bologna, la città in cui, più di ogni altra, i facinorosi dei centri sociali, gli anarchici, e le frange estreme della sinistra godono di una sorta di impunità che li vede quindi, da decenni, perseguire le loro attività criminose impunemente.
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La Giustizia è stata per l’ennesima volta vilipesa e infamata, mentre per contro sono stati premiati i “pupilli” delle sinistre, quei “rivoluzionari della domenica” che fanno tanto comodo al PD per impedire ai suoi oppositori politici, come ad esempio Salvini, possano parlare in un pubblico comizio ai cittadini bolognesi.
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Bologna ostaggio della violenza anarchica
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Da notare che è lunga la scia criminosa che caratterizza il modus operandi di questi rivoluzionari da strapazzo, attivi solo nei periodi feriali poichè in estate si squagliano al sole in qualche località di villeggiatura come fanno gli appartenenti alla tanto odiata borghesia.
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Ecco un breve estratto della loro attività criminosa in quel di Bologna, svolta negli anni scorsi dai demenziali circoli cosiddetti "alternativi" dell’anarchia felsinea.
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Nella notte fra il 30 giugno e il 1° luglio 2014 due anarchici hanno piazzato un ordigno in via Malvolta nella serranda della sede di Casa Pound, a Bologna.
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Nella notte fra il 7 e l’8 novembre 2015 sono stati incendiati i fasci di fibre ottiche che corrono nelle canaline a lato dei binari della Linea ferroviaria Alta Velocità Bologna Milano, causando notevoli ritardi al traffico dei treni.
L’attentato è stato rivendicato in un sito di area anarchica con uno stile che ricorda quello delle Brigate rosse.
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Il 9 agosto 2016 è stato arrestato un anarchico nigeriano che aveva in casa diversi prodotti chimici che, se opportunamente miscelati, potevano dare vita ad un ordigno esplosivo.
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Sono state trovate anche indicazioni esatte su diverse cabine dell’Enel e su zone di distribuzione del gas, entrambe a Bologna
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Il 27 novembre 2016 tre individui piazzarono una bomba che fece saltare il portone blindato di una Caserma dei Carabinieri nel quartiere Corticella, a Bologna.
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L’attentato è stato poi rivendicato dagli anarchici sul sito “informa-azione.info”
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Frame dell'attentato alla Caserma dei Carabinieri, ripreso dalle telecamere di sorveglianza
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A fine febbraio 2018, nel cuore della notte, sono state lanciate due bottiglie molotov  contro la sede di Azione universitaria in zona Saragozza,
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Nella notte del 21 marzo 2018 è stato compiuto un atto di sabotaggio presso la ditta Dab sistemi integrati, in via Niccolò dell’Arca, alla Bolognina, in cui sono stati effettuati vandalismi e scritte anarchiche.
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Alle 4 del mattino del giorno 11 aprile 2018 è stato fatto deflagrare un ordigno rudimentale di matrice anarchica davanti alla vetrata di una filiale della Banca Unicredit in via della Barca, a Bologna.
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Alcune bombole di gas da campeggio sono state assemblate per l’esplosione, mentre nel muro a lato della vetrata è apparsa la scritta “Erdogan boia”.
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Il nome del circolo “Fuoriluogo” ricorre ciclicamente in occasione degli attentati anarchici, a dimostrazione del fatto che al suo interno si trovano i responsabili dei fatti criminali.
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L’associazione eversiva degli anarco-insurrezionalisti costituisce la finalità perseguita attraverso il modus operandi dei frequentatori del circolo “Fuoriluogo”, contraddistinto da violenza e intolleranza.
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Vandalismi degli anarchici contro i negozi cittadini
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Evidentemente ad alcune delle “toghe rosse” che inquinano l’ambiente della Magistratura tutto ciò non appare come un pericolo per l’intera società, ma come l’espressione di un marxismo che anche loro condividono a livello ideale, stupidamente e cinicamente, poiché consapevoli della violenza insita nella sua essenza.
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Le “toghe rosse” fingono di non sapere che il marxismo è impregnato di violenza, e che negli scritti di Marx ricorre ciclicamente un aperto auspicio all’uso della forza e della coercizione per imporre “ad ogni costo” il comunismo.
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Questa è la malafede inaccettabile che contraddistingue le “toghe rosse”, che tradiscono in questo modo il giuramento di fedeltà ai valori di Giustizia, di Libertà e Democrazia che caratterizzano la nostra civiltà.
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Gli anarchici combattono la Democrazia e lo Stato di diritto
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A Bologna i gruppuscoli anarchici terroristi godono di una impunità che permette loro di continuare a seminare terrore e odio, nonché un tangibile disprezzo per le persone oneste e i Cittadini che lavorano, mascherando la loro violenza con il facile e comodo alibi di un becero antifascismo, trito e ritrito, anacronistico e stupido.
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Ma più stupido ancora è colui o coloro che permettono che tutto ciò avvenga, e in particolare chi è a capo di quelle istituzioni che dovrebbero garantire un incedere democratico della gens bolognese.
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Prima o poi questo comportamento, assolutamente criminale, sia di parte della Magistratura che delle istituzioni cittadine, dovrà pagare un conto salato alla collettività verso cui si è espresso.
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Coloro che fino ad oggi hanno interpretato un ruolo dissacrante nei confronti  dei valori democratici, come i rappresentanti del PD, pagheranno cara la loro infinita arroganza, ne sono più che certo, e allora sarò in prima fila a deriderli e a sputare su di loro il MIO disprezzo.
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Dissenso
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