Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
"TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, CON LO SCRITTO E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI O CENSURE"

domenica 20 febbraio 2011

LA CENSURA NEI PAESI COMUNISTI

PREMI NOBEL E PAESI COMUNISTI

Ecco come la libertà viene calpestata nei regimi comunisti :

Elenco, di seguito, una lista di premiati con il Nobel per la Pace che, purtroppo, hanno la sventura di vivere in paesi dove vige la dittatura comunista…

La visione politica di questi governi assolutisti è vicina, per l’appartenenza agli stessi ideali, a quella dei comunisti che in Italia si fregiano di sbandierare uno stendardo che rappresenta la falce e il martello, pur sapendo che tale bandiera, per i suoi significati, è lorda del sangue di tanti innocenti.

Spesso questo particolare viene ignorato dalla maggioranza delle persone, ma io non accetto che si continui a nascondere il fatto che il comunismo ha fatto molti più morti innocenti del nazismo, e che ci siano individui in mezzo a noi che osannano il marxismo, che è stata la filosofia da cui ha avuto origine questo mostro orrendo.

Nelle nostre città ci sono strade intitolate a Lenin e a Stalin, i feroci fautori ed esecutori di un comunismo esasperato che ha prodotto cento milioni di morti nel secolo scorso.

Come mai la Coscienza collettiva si ribella al solo sentir nominare Hitler o qualsiasi altro gerarca nazista, mentre invece accoglie con indifferenza i nomi dei criminali comunisti ?

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La risposta a questa domanda trova corrispondenza in una subdola politica che per cinquant’anni i comunisti di casa nostra hanno portato avanti, fatta di menzogne e di manipolazione della realtà storica.

I suoi attori principali, a partire dal criminale Togliatti, hanno rappresentato l’elite del Partito Comunista Italiano, e di tutte le formazioni politiche che , operando un trasformismo di comodo, si sono raggruppate in una simbiosi di intenti dal sapore drammaticamente marxista.

I vari Longo, Berlinguer, Napolitano, D’Alema, Fassino non sono altro che gli eredi di questi mistificatori, tanto che tra loro nessuno ha mai rinnegato il passato e le origini da cui provengono.

Un passato, ricordiamo, che ha legato a filo doppio i comunisti italiani a Stalin, e che spesso si è imbevuto del sangue di coloro che furono sacrificati in nome di una ortodossia esasperata.

Oggi, finalmente, l’apertura degli archivi storici ha dato modo agli studiosi di elaborare una verità oggettiva dei fatti, nettamente in contrasto con quanto asserito finora dai comunisti di mestiere che hanno calcato gli scranni parlamentari.

A costoro va tutto il mio disprezzo, e a loro dico :

Guardate come viene ancora oggi calpestata la libertà nei vostri “paradisi comunisti” !

Invito questi “rifiuti umani” a recarsi in quei posti e a rimanerci, anziché rimanere qui ad ammorbare l’aria che respiriamo.

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Tornando ai Premi Nobel… leggete qual è la prassi seguita dai comunisti nei loro confronti :

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2010 - Liu Xiaobo

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Premio Nobel per la pace 2010 a Liu Xiaobo, che si trova in carcere.
L'ira di Pechino: «È un'oscenità»
Polizia a casa sua, convocato l'ambasciatore norvegese.
(tratto dal sito “Corriere.it”)
Il premio Nobel per la pace va al dissidente cinese Liu Xiaobo.
Confermate dunque le previsioni della vigilia, nonostante le pressioni di Pechino.
Del resto, prima dell'annuncio ufficiale, lo stesso comitato norvegese aveva affermato che si sarebbe trattato di una «scelta da difendere».
Secondo le motivazioni che hanno accompagnato la decisione, Liu rappresenta «il simbolo della campagna per il rispetto e l'applicazione dei diritti umani fondamentali» in Cina.

Non si è fatta attendere la reazione di Pechino :
la polizia si è subito recata nell'abitazione di Liu, per impedire alla moglie di rilasciare dichiarazioni alla stampa, e le trasmissioni della Bbc sull'annuncio del Nobel sono state interrotte.

Poco dopo, è arrivato anche il commento ufficiale del governo, che parla di «oscenità».
Secondo il ministero degli Esteri, Liu Xiaobo è «un criminale» che è stato condannato «dalla giustizia cinese».
La decisione, prosegue la nota, è destinata a «nuocere alle relazioni tra la Cina e la Norvegia».
Infatti l'ambasciatore norvegese a Pechino è stato convocato dal governo :
«Hanno voluto esprimere ufficialmente la loro opinione, il loro disaccordo e la loro protesta» ha detto una portavoce del ministero degli Esteri norvegese, sottolineando che il governo norvegese non è responsabile per l'assegnazione del riconoscimento a Liu, stabilita da un comitato indipendente.
Il presidente Usa Barack Obama, Nobel per la pace lo scorso anno, si è congratulato per la scelta di Liu Xiaobo e ha chiesto alle autorità cinesi la sua liberazione.

Liu Xiaobo sta scontando una condanna a undici anni di carcere per «istigazione alla sovversione».
L'intellettuale, che già aveva trascorso lunghi periodi in galera, è stato accusato di essere tra i promotori di “Charta 08”, il movimento favorevole alla democrazia che promulgò un documento a tale scopo che è stato firmato da oltre 8 mila persone, tra le quali più di 2 mila cinesi.
Liu era stato arrestato alla fine del 2008 ma la condanna gli fu inflitta nel giorno di Natale 2009, probabilmente nella speranza di ridurre la copertura dei mezzi d'informazione occidentali.

Dopo un anno di detenzione, il 23 dicembre 2009 si è svolto il processo ;
il 25 è stato condannato a 11 anni di prigione e a due anni di interdizione dai pubblici uffici.
La sentenza è stata confermata in appello l'11 febbraio 2010.

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Cina: irreperibile la moglie di Liu Xiaobo, premio Nobel per la pace 2010
(Tratto da ”IN DIES”)
.Mentre il nuovo Premio Nobel per la pace è irraggiungibile in una prigione cinese, il cellulare di sua moglie è spento e nessuno riesce più a contattare la donna, che ha inviato l’ultimo sms a Radio Free Asia la notte scorsa.

La Polizia ha tenuto i giornalisti lontano dalla prigione in cui Liu sta scontando una condanna a 11 anni per sovversione e il suo avvocato ha detto che la moglie di Liu, a cui la polizia aveva promesso che l'avrebbe portata dal marito per dargli la notizia del premio, ora sembra scomparsa.

E' possibile che la donna sia mani della polizia.

La polizia cinese spesso costringe i critici politici, i dissidenti religiosi e, talvolta, i loro familiari, a lasciare Pechino rinchiudendoli in residenze di campagna, tenendoli lontani dalla capitale cinese per giorni e settimane.

Le autorità cinesi hanno chiamato Liu un criminale poco dopo l'assegnazionde del premio e il 'Quotidiano del popolo' ha scritto che il premio è "una vetrina arrogante di ideologia occidentale", che non rispetta il popolo cinese.

Il presidente Barack Obama, vincitore lo scorso anno del Nobel per la pace, ha chiesto l'immediato rilascio di Liu. Talvolta la Cina ha scarcerato alcune persone a seguito delle pressioni internazionali.

La moglie del Nobel per la pace 2010 sperava di poter andare in Norvegia per ricevere il premio a posto del marito, se lui non fosse potuto andare.
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Moglie di Liu Xiaobo incontra il marito in carcere.
Presa in custodia dalla polizia la notte seguente al conferimento del premio.
L'avvocato del premio nobel: "non siamo riusciti a metterci in contatto con lei"
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(Tratto da ”www.voceditalia.it”)

Un gruppo umanitario di Hong Kong ha affermato che la moglie del dissidente cinese Liu Xiaobo, vincitore del Nobel per la Pace 2010, sarebbe riuscita a incontrare il marito in carcere.

La notte seguente al conferimento del premio al marito, la donna è stata presa in custodia dalla polizia.
Ding Xikui, avvocato di Liu Xuiaobo, ha dichiarato :


"Non siamo riusciti a metterci in contatto con lei, non sappiamo dove sia. Siamo preoccupati, crediamo che la polizia l'abbia prelevata per condurla da Liu".

Liu sconta una condanna a undici anni di carcere comminatagli per sovversivismo.

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Anche ad altri dissidenti è stato proibito dai loro Governi, in passato, di andare in Norvegia per ritirare il premio.

1975 - Andrej Sacharov

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Fisico sovietico e attivista per i diritti civili, non potè ritirare il premio di persona.
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Per aver manifestato contro l'entrata delle truppe sovietiche in Afghanistan fu arrestato, e nel 1980 fu confinato a Gor'kij dove la moglie Elena Bonner costituì il suo unico contatto con il mondo esterno.
(tratto dal sito “La Stampa.it”).
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1983 - Lech Wałęsa
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La scelta scosse le fondamenta dell'Urss, provocando un'ondata di manifestazioni per la libertà in tutto il blocco sovietico.
Il fondatore di Solidarnosc non potè ritirare il premio di persona, per paura che non gli fosse permesso rientrare in patria.
Sua moglie lo fece al posto suo e donò i soldi ai quartieri generali di Solidarnosc in esilio a Bruxelles.
(tratto dal sito “La Stampa.it”)

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1989 - Dalai Lama

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Tenzin Gyatso, il Dalai Lama tibetano, venne insignito dell'onoreficenza per la sua lotta alla liberazione del Tibet.
Dal 1959 il Dalai Lama vive in esilio in India.
(tratto dal sito “La Stampa.it”)

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1991 - Aung San Suu Kyi
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.Nel 1991 l'attivista birmana San Suu Kyi ricevette il premio Nobel per la Pace e usò i soldi per per costituire un sistema sanitario e di istruzione, a favore del popolo birmano.

La scelta non piacque alla giunta militare che governa il paese, che non accolse gli appelli internazionali per il suo rilascio.
(tratto dal sito “La Stampa.it”)
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2 commenti:

  1. Leggo il blog perchè seguo il movimento 5 stelle. Questo post non è attinente nè alle problematiche di Minerbio nè al M5S.
    Quindi???? Centra come l'alchermes sulle cozze.
    No censura, solo coerenza con QUESTO SPECIFICO BLOG.

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  2. Caro Anonimo, pensi forse di vivere in Antartico ? Siamo inseriti invece in un contesto globale che non prescinde dal doverci interessare a tutte le problematiche esistenti, visto che appartenere al Movimento 5 stelle non significa essere alieni ma persone responsabili che hanno a cuore la verità e la difesa della democrazia.
    Quindi questo specifico post è perfettamente attinente, checchè tu ne dica, e forse tu fai confusione tra cozze e alchermes, e quindi ti consglio di rivedere queste tue argomentazioni piuttosto confuse.
    Ciao Anonimo, a risentirci
    E.B.

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