GLI SCHELETRI NELL'ARMADIO DEL PD

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Mentre una vasta schiera dei rappresentanti della “casta” si dedica alla propria attività preferita, e cioè il ricorso alla bustarella, la concussione, la corruzione, il malaffare, e tutto ciò che di illecito si può loro presentare loro davanti, altri personaggi del mondo della politica, nel frattempo, che fino ad ieri si ergevano quali paladini senza macchia e come baluardo di un'Italia onesta, diventano interpreti dello stesso modus operandi, rientrando a pieno titolo nella grande ammucchiata dei disonesti, dei ladri, e di coloro che approfittando della buona fede di chi li ha eletti, hanno cercato profitti illegali e scorciatoie di comodo.

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Tra coloro che, appunto, hanno tuonato contro le file dei personaggi berlusconiani del malaffare, e che si sono proposti all'attenzione dell'elettorato come alternativa di governo, si ergono i politici del PD, e coloro che ruotano intorno all'orbita del PD stesso.
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Umanamente, è possibile che tra tanta rettitudine sbandierata si possa annidare una mela marcia, come vuole farci credere la Direzione degli eredi di Togliatti, ma il tentativo di palesarsi come esempio di Partito probo e retto, si frantuma contro una diversa realtà dei fatti, che nulla ha da invidiare a quella dei loro antagonisti del PD meno ELLE.
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Infatti, sempre più a macchia d'olio si estende la lista degli ex comunisti che hanno a che fare con la Giustizia per reati che vanno dall'interesse privato in atti d'ufficio, fino alla vera e propria corruzione, passando per l'associazione a delinquere, o peggio.

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Non si tratta quindi di una singola mela marcia, come Bersani vorrebbe far credere nei suoi roboanti proclami attraverso il mezzo televisivo, ma di una vera e propria tendenza a delinquere che, fagocitando l'universo politico, non ha risparmiato neanche la presunta “purezza” del PD, ma che anzi sembra aver trovato terreno fertile nella sua omogenea dilatazione.

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Per rendere più chiaro il concetto, elenco di seguito una lista di questi personaggi, per i reati dei quali si tenta spesso un accostamento di tipo “veniale” o di totale inconsistenza, come a voler nasconderne la responsabilità, ma di cui invece sono evidenti e precise le responsabilità penali.

Da un lato, quindi, vengono proposti agli elettori i cavalieri senza macchia e senza paura, pubblicizzati come paladini di un sistema che necessita di una simbiosi con la parte sana di una Nazione che non può prescindere dallo sceglierli, mentre dall'altro abbiamo una ben diversa e triste realtà, che accomuna questi “eroi” alla parte meno nobile della “società”, quella che esprime personaggi loschi e individui corrotti, e che, fino al momento in cui vengono smascherati , interpretano il ruolo dei paladini.

Lascio a chi legge il compito di giudicare se l'elenco seguente differisca da quello delle schiere di indagati del PD meno ELLE.

Lascio a chi legge l'onere del sentimento il disgusto verso quei politici che, pur strapagati, non contenti, sputano sugli elettori, rendendosi autori di reati che li identificano e li consegnano ai posteri come personaggi biechi e disonesti, falsi e ingordamente avidi.

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ACCADE CHE :

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Nel mese di Marzo, il deputato regionale siciliano del PD, Gaspare Vitrano, avvocato di 49 anni, è stato arrestato dalla polizia di Palermo con l’accusa di concussione, mentre intascava una mazzetta.

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Secondo la Procura, Vitrano aveva appena chiesto una mazzetta ad un imprenditore per la realizzazione di un impianto fotovoltaico.

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Al momento dell’arresto, in flagranza di reato, aveva con sé 10mila euro in contante, che secondo la polizia avrebbero costituito, appunto, la tangente appena ricevuta dall’imprenditore....

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Nel Luglio 2011 il vice presidente del Consiglio regionale lombardo, Filippo Penati (PD), è indagato per concussione e corruzione in un'inchiesta della Procura della Repubblica di Monza riguardante l'area ex Falck di Sesto San Giovanni.

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L'accusa rivolta a Penati, che tra l'altro è il braccio destro del leader del PD Pierluigi Bersani, è quella di aver intascato tangenti per 4 miliardi di vecchie Lire tra il 2001 e il 2003.
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Avrebbe costituito, allo scopo, alcune società intestate a prestanomi, ai quali sarebbero stati versati nel tempo i pagamenti.

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Flavio Delbono, ex Sindaco di Bologna, nel 2010 è stato indagato per reati come peculato, truffa aggravata ed abuso d'ufficio, in relazione al periodo in cui ricopriva la carica vicepresidente della Regione Emilia Romagna.
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Ad un anno esatto di distanza, per uno dei due filoni d'inchiesta nati dalla vicenda, Delbono è stato condannato alla pena, patteggiata, di 19 mesi di reclusione per peculato, truffa aggravata, intralcio alla giustizia e induzione a rilasciare false dichiarazioni.
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Essendo la pena inferiore ai tre anni, a Delbono si è risparmiata l'interdizione dai pubblici uffici, che lo avrebbe obbligato a lasciare l'incarico all'università, dove insegna alla facoltà di Economia.

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All'ex sindaco di Bologna viene anche contestata, in un altro filone d'inchiesta ancora aperto, anche l'ipotesi di corruzione.
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Nel 2009, Alberto Ravaioli, ex Sindaco di Rimini, Primario di Oncologia nell'Ospedale della cittadina, ed esponente PD, è stato indagato per concorso in truffa e falso.

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All'epoca dei fatti, ricopriva il ruolo di Sindaco come eletto nella coalizione dell'Ulivo (DS).

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Ravaioli è stato coinvolto nell'indagine su una colossale truffa da oltre 1 milione di euro ai danni del Servizio Sanitario.

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Il sindaco riminese Alberto Ravaioli è stato denunciato anche per ingiurie da Donatella Di Pietro, una cuoca 49enne calabrese.
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La donna lo ha denunciato dopo che si è sentita offesa dal primo cittadino che l'avrebbe insultata con queste parole : "Tornatene al tuo paese, terrona, tornatene in mezzo ai tuoi mafiosi".

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Ora, per meglio confutare le mie argomentazioni, e perchè non vi sia dubbio alcuno sulle nefandezze che i comunisti del PD riescono a perpetrare, nonostante la loro artificiosa aura di purezza, costruita a tavolino, falsificando la realtà, come hanno fatto anche a proposito della figura di Togliatti (che definiscono “Il Migliore”) o delle morti innocenti di cui si è macchiato il comunismo fino ad oggi, vi propongo una lista di PDessini che hanno avuto o che hanno tuttora a che fare con la Giustizia.

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Per i “compagni “ sotto elencati, raggruppati per Regione di appartenenza, indico il tipo di rapporto con la magistratura, e cioè se sono (o se sono stati) indagati, arrestati, o rinviati a giudizio, condannati, o se hanno patteggiato la pena.
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Legenda :
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P = condannato e patteggiamento

A = arrestato

I = indagato

R = rinviato a giudizio o imputato

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Piemonte ( 7 politici PD )

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Andrea Oddone, sindaco di Ovada :

omicidio colposo. R
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Catizone Giuseppe, sindaco di Nichelino :

abuso edilizio. I

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Cressano Michele, consigliere comunale a Vercelli :

falso ideologico e abuso d’ufficio. R

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De Amicis Franco, ex segretario PD Basso Canavese :

bancarotta fraudolenta. I

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La Ganga Giusi , candidato alle ultime elezioni comunali del PD :

20 mesi di reclusione e multa di 500 milioni di lire per finanziamento illecito ai partiti. P

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Tenace Antonio, assessore della Provincia di Novara :

2 mesi e 20 giorni per violazione del segreto d’ufficio. P

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Valentino Bartolomeo, ex assessore di Collegno (Torino) :

ha patteggiato 2 anni per concussione. A P
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Liguria ( 8 politici PD )

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Bonanini Franco, presidente del Parco delle Cinque Terre e parlamentare europeo :

truffa e associazione a delinquere. A

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Casagrande Massimo, ex consigliere comunale di Genova :

1 anno e 6 mesi per corruzione. P
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Cassini Giancarlo,
assessore regionale all’Agricoltura :
associazione a delinquere, corruzione e altri reati. I.

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Drocchi Roberto, funzionario, ex candidato di Savona :

truffa continuata e falso in atti pubblici. A

Fedrazzoni Claudio, ex consigliere comunale di Genova :

1 anno e 6 mesi per turbativa d’asta. P.
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Francesca Stefano, ex portavoce del sindaco di Genova :

1 anno e 4 mesi per corruzione. P.

Pronzato Franco, ex consigliere di Claudio Burlando e Bersani : corruzione. A

Vattuone Vito, consigliere regionale : associazione per delinquere, corruzione e altri reati. I

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Lombardia ( 2 politici PD )

Butturini Tiziano, ex sindaco di Trezzano sul Naviglio :

2 anni e 5 mesi per corruzione. A
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Penati Filippo, ex presidente della Provincia di Milano :
corruzione, concussione e finanziamento illecito. I

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Emilia-Romagna ( 10 politici PD )

Bonaccini Stefano, segretario regionale :
turbata libertà degli incanti, abuso d'ufficio. I

Caldana Alberto, ex assessore PD della Provincia di Modena :

peculato. I

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Delbono Flavio, ex sindaco di Bologna :

1 anno e 7 mesi per truffa aggravata, peculato, intralcio alla giustizia. P I

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Dradi Gianluca, ex assessore di Ravenna :

falso in bilancio. I

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Ghirardelli Cinzia, membro coordinamento provinciale PD Ravenna :

falso in bilancio. I

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Marchesini Nerio, attivista :

trasferimento fraudolento di valori di una ‘ndrina calabrese. I

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Marucci Cesare, ex consigliere comunale di Ravenna :

falso in bilancio. I
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Preda Aldo, ex senatore :

falso in bilancio. I

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Ralenti Luigi , sindaco PD di Serramazzoni (Modena) :

corruzione e turbativa d’asta. I

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Ravaioli Alberto, ex sindaco DS di Rimini :

abuso d’ufficio, concorso in truffa e falso. I
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Toscana ( 15 politici PD )

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Agnorelli Fabrizio, sindaco di Piancastagnaio (Siena) :
truffa aggravata e falso. I
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Biagi Gianni, ex assessore all’Urbanistica di Firenze :

corruzione. I

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Chiavacci Antonella, ex sindaco di Montespertoli :

omissione di controllo. I

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Cioni Graziano, ex assessore di Firenze :

corruzione e violenza privata. I

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Cocchi Paolo, ex assessore regionale :

abuso d’ufficio. I
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Formigli Alberto,

ex capogruppo in comune a Firenze :associazione per delinquere, corruzione e altri reati. R......
Giovannini Daniele, ex assessore comunale di Barberino del Mugello :
abuso d'ufficio. I
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Guerrini Giovanni, consigliere comunale di Barberino del Mugello :
falso ideologico. I
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Lotti Alberto, ex vicesindaco di Barberino del mugello :
corruzione e abuso d'ufficio. I
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Luchi Gian Piero, es sindaco di Barberino del Mugello :
abuso d'ufficio. I
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Morini Marzio Flavio, sindaco di Scansano (Grosseto) :
corruzione. I
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Neri Fabrizio, ex sindaco di Massa-Carrara :
abuso d'ufficio. R
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Parrini Gianluca, consigliere regionale :
abuso d'ufficio. I
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Scino Salvatore, vicepresidente del consiglio comunale :
falso ideologico. R
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Vignini Andrea, sindaco di Cortona (Arezzo) :
abuso d'ufficio. I
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Abruzzo ( 7 politici PD )
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Boschetti Antonio, ex assessore regionale alle Attività produttive :
associazione per delinquere, concussione e altri reati. R
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Cesarone Camillo, ex capogruppo alla regione :
associazione per delinquere, concussione e corruzione. R
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Cialente Massimo, sindaco dell'Aquila :
rifiuto in atti d'ufficio. I
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D’Alfonso Luciano, ex sindaco di Pescara :
4 mesi per abuso d’ufficio. P
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Del Turco Ottaviano, ex presidente della regione :
associazione per delinquere, concussione, corruzione e altri reati. R

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Mazzocca Bernardo, ex assessore regionale alla Sanità :

associazione per delinquere, concussione e abuso d’ufficio. R
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Ranieri Fabio, consigliere comunale dell’Aquila :

truffa. I
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Basilicata ( 4 politici PD )
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De Franchi Prospero, ex presidente del consiglio regionale : rinviato a giudizio per falso e truffa. R 
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Montesano Nicola, consigliere comunale di Policoro (Matera) :
indagato per falso e turbativa d'asta. I

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RobortellaPasquale, consigliere regionale e sindaco di San Martino d’Agri :

rinviato a giudizio  per truffa ai danni dell’Ue. R
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Stella Franco, presidente Provincia Matera :

indagato per abuso d’ufficio. I
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Sicilia ( 7 politici PD )
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Galvagno Elio, consigliere regionale :

falso in bilancio. I
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Gambino Vittorio, funzionario :

falso in atto pubblico. P
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Palermo Giuseppe, funzionario :

falso in atto pubblico. P
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Picciolo Giuseppe, deputato regionale :

calunnia. I

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Termine Salvatore, consigliere regionale :

falso in bilancio. I
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Vitrano Gaspare, deputato regionale :

concussione. A
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Vladimiro Crisafulli, senatore :

falso in bilancio, abuso d'ufficio. I
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Umbria  ( 7 politici PD )

Barberini Luca, consigliere regionale :

peculato. I

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Brega Eros, presidente del consiglio regionale :

peculato e concussione. I
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Lorenzetti Maria Rita, ex presidente della regione :

abuso d'ufficio. I

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Misnetti Nando, sindaco di Foligno :
peculato.I Porrazzini Giacomo

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Porrazzini Giacomo, ex sindaco di terni ed ex deputato europeo :
disastro ambientale e truffa. R
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Rosi Maurizio ex assessore regionale alla Sanità :
abuso d'ufficio. I
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Santoni Sandra, ex capo di gabinetto di Lorenzetti :
peculato. I

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Marche  ( 1 politico PD )

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Sturani Fabio, ex sindaco di Ancona :
1 anno e 9 mesi e interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, per concussione.  P
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Puglia  ( 7 politici PD )..

De Caro Antonio, capogruppo al consiglio regionale ed ex assessore di Bari alla Mobilità e al traffico :

tentativo di abuso d'ufficio. I .

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Fasano Flavio, ex sindaco di Gallipoli (Lecce) ed ex assessore provinciale ai Lavori pubblici :

2  anni per falso, rinviato a giudizio per turbativa d'asta. R P

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Frisullo Sandro, ex vicepresidente della Regione :
associazione a delinquere e turbativa d'asta. A I

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Gatti Domenico, sindaco di Modugno (Bari) :
falso ideologico. I
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Mazzarano Michele, ex segretario organizzativo del partito :
finanziamento illecito ai partiti. I

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Schiraldi Adolfo, ex presidente consiglio comunale di Triggiano (Bari) :

concussione. I
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Tedesco Alberto , senatore :

associazione per delinquere, corruzione, concussione, turbativa d'asta, abuso d'ufficio e falso. I

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La lista prosegue al Link :
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http://www.lavocedelcittadinobologna.blogspot.com/2011/08/segue-lista-indagati-pd.html
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Sono più che certo che questa lista di gentaglia ingorda e corrotta continuerà ad allungarsi, poichè l'avidità senza fine di molti dei nostri politici non raggiunge mai livelli di sazietà, nonostante i trattamenti economici e principeschi di cui ognuno di loro può godere.
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Le famiglie faticano ad arrivare a fine mese, e la crisi incombente ora ci costringe a subire delle restrizioni inaudite..
La pensione è sempre più un lontano miraggio, e la sicurezza del lavoro è una lontana chimera che si perde nella notte dei tempi, ma costoro continuano imperterriti a fagocitare stipendi da nababbi, pensioni d'oro, benefit, auto blu, e chi più ne ha più ne metta.
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A me personalmente fanno SCHIFO, e se potessi li andrei a prendere personalmente "per il cravattino", e li consegnerei ad un tribunale del popolo, come al tempo della "Rivoluzione francese".
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Ho già affermato più di una volta che se fossimo nell' anno 1789 molti di questi parassiti sarebbero certamente ghigliottinati, ma ora in tempi di "democrazia" (anche se fittizia) ciò non può accadere... ed ecco che, sapendolo, come un'orda di topi di fogna famelici costoro si abbuffano al Paese di Bengodi, sicuri dell'impunità.
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Quando vengono arrestati molti di loro ridono apertamente, in spregio alle istituzioni stesse, e a quei padri di famiglia che, invece, lavorano duramente e onestamente per tirare avanti.
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In alternativa alla ghigliottina, io avrei una soluzione  :
DATELI AL POPOLO !
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Dissenso