Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
"TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, CON LO SCRITTO E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI O CENSURE"

sabato 7 aprile 2012

LO STATO COME NEMICO

Tratto: da Italian Samizdat
Autore: Dissenso
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Negli ultimi tempi, abbiamo raggiunto in Italia il triste primato di un suicidio al giorno.
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L’insano proposito è stato messo in atto da persone disperate che, strangolate da una oppressione economica insostenibile, hanno risolto drammaticamente la loro esistenza terrena.
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Lontano da qui, nelle terre in cui vive il popolo tibetano, una tragica realtà evidenzia un parallelismo dalle connotazioni inquietanti, che riguarda il sacrificio dei monaci buddisti che si immolano in nome della libertà del loro popolo, dandosi fuoco.
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La contrapposizione delle vittime italiane con il sacrificio dei martiri del Tibet, sottolinea con palese evidenza la reciproca disperazione nei confronti di un mondo che li opprime e che li costringe ad un gesto estremo.
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L’Italia è oramai sopraffatta da una classe politica ladrona, dispotica e arrogante, che si è sostituita al ruolo di “buon padre di famiglia” che istituzionalmente  dovrebbe invece rappresentare il Governo dello Stato nazionale.
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Nel nostro Paese la libertà è oramai un’utopia, una lontana chimera che si perde nel percorso di una conquista inesorabile della società che i nuovi feudatari della politica hanno intrapreso già da tempo, alla ricerca di un potere che assume l’aspetto e la forma di un malcelato e metamorfizzato totalitarismo.
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L’oppressione fiscale, insieme ai numerosi balzelli di tipo medioevale, come i contributi inail, inps, o gli anticipi iva, ecc, ecc, rappresenta il mezzo attraverso cui lo Stato esige dei tributi insopportabili e assurdi per permettere il proseguo dell’attività lavorativa stessa.
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I prelievi economici che lo Stato si arroga il diritto di pretendere, raggiungono percentuali vicine al 60 per cento dell’intera mole finanziaria sviluppata dai lavoratori, i quali guardano allo Stato come ad un parassita che fagocita impunemente il frutto del lavoro svolto.
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In cambio, Lo Stato non dà nulla !
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La sanità, in caso di urgenze, costringe a rivolgersi a prestazioni private, a causa dei tempi lunghissimi di prenotazione..
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Per tutto il resto, siamo costretti a pagare un ticket elevato, sia sui farmaci che per le  prestazioni mediche, nonostante la regolarità con cui mensilmente, per tutta la vita, lo Stato si appropri di quote dei nostri guadagni a scopo contributivo.
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Le rette di Scuole ed asili pesano in maniera considerevole sulle tasche delle famiglie. .
L’iva che presto arriverà al 23 % costituisce una vera e propria usura legalizzata nei confronti dell’intero popolo italiano.
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I rappresentanti dello Stato, nel frattempo hanno costituito una immensa associazione a delinquere, in cui il malaffare, la corruzione, la sopraffazione, il beneficio illecito, e la connivenza con le organizzazioni criminali, rappresentano una costante comune.
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In ogni Partito, infatti, da decenni, proliferano a dismisura gli indagati per reati di ogni tipo, così come i condannati in via definitiva.
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Tutto ciò ci dà la misura del perché i sentimenti popolari siano sempre più rivolti ad un’antipolitica diffusa, e dei motivi per cui gli italiani sentono lo Stato come nemico. .
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Lo Stato come nemico della famiglia stessa, ostile a quei valori che dovrebbero stare alla base della sua stessa esistenza.
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Lo Stato che ti fa chiudere l’attività lavorativa, a causa della pressione fiscale insopportabile, e che ti porta al suicidio, togliendoti anche la più piccola speranza per un futuro sereno e sostenibile.
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Lo Stato che si bea di essere retto da delinquenti, da individui abietti e avidi di denaro, corrotti nel loro stesso animo, e degni solo della galera.
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Lo Stato che, dopo aver dilapidato le risorse dei cittadini, li costringe a rinunciare alla pensione, prolungando l’attività lavorativa fino a 67 anni di età, obbligandoli mediante dictat a subire le conseguenze della loro corsa all’arraffo. .
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Lo Stato che premia la corruzione e il malaffare, regalando ai politici e ai parlamentari degli emolumenti principeschi e delle pensioni d’oro, in spregio a tutti coloro che sopravvivono con 500 euro al mese, o a quei lavoratori che mantengono la famiglia con 1.000 euro mensili.
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Lo Stato di Monti, che stringe accordi con Paesi, come la Cina, che usano la tortura e i lager come normale metodo di Governo. .
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Lo Stato di Prodi, e dei suoi alleati comunisti, che ci hanno regalato l’abisso in cui stiamo cadendo : l’Europa e l’Euro.
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L’Europa delle banche e dei poteri forti, delle massonerie e delle multinazionali che detengono il vero potere, quello per cui si fanno le guerre e si decide della vita o della morte dei popoli.
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L’Europa che, invece di aiutare la Grecia, stato membro dell’Unione, la sottomette mediante imposizioni costrittive e repressive ignobili, alimentando il clima di disperazione polare che regna sovrano.
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Anche in Italia siamo sull’orlo della catastrofe, checchè ne dicano i sostenitori di Monti, a partire dal PD fino al PDL, passando per Casini, Fini o Rutelli, accomunati dal desiderio di inventarsi un nuovo metodo di Governo : la grande ammucchiata. .
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Lo Stato quindi come condivisione di una grande torta, ancora una volta da assaporare ingordamente, fagocitandola, senza lasciare alcuna briciola al popolo affamato.
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Tutto ciò è già successo in passato, ed è sfociato i Rivoluzione … come quella francese..
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Chissà, forse lo Stato dovrà ricorrere, suo malgrado, ad uno strumento che metterà fine alla grande associazione a delinquere che lo sta soffocando.
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La ghigliottina forse riemergerà come un fantasma del passato, e il boia calerà la sua mannaia sui nuovi nemici del popolo …
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Quando avverrà, molti di noi saranno in prima fila ad applaudire il macabro ma necessario spettacolo, preludio di una nuova e forse migliore società civile.
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Dissenso
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1 commento:

  1. non è mai esistita una "migliore società civile" e non esisterà fino a quando non esisterà equità e rispetto, fino a quando lo stato non si limiterà ad emanare norme e ad evitare di fare l'imprenditore di se stesso.

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