Sono
personalmente contrario alla Indipendenza della Magistratura, poiché attualmente
ricopre un ruolo di potere pressochè illimitato all’interno del sistema sociale
italiano.
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In
linea di principio non sarebbe sbagliato agitare il vessillo dell’indipendenza
per chi ha l’onere e il dovere di applicare la Legge e la Giustizia al Popolo
italiano, senza per questo dover subire pressioni di ogni tipo.
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Il fatto è però che ciò sarebbe eticamente proponibile se la Magistratura stessa non fosse divisa in fazioni, sfacciatamente votate ad interpretare precisi ruoli politici, e a gestire l’iter giudiziario subordinatamente ad una giustizia politica di parte.
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Il fatto è però che ciò sarebbe eticamente proponibile se la Magistratura stessa non fosse divisa in fazioni, sfacciatamente votate ad interpretare precisi ruoli politici, e a gestire l’iter giudiziario subordinatamente ad una giustizia politica di parte.
In
questo caso non siamo quindi di fronte ad una Giustizia super partes,
equidistante da paradigmi di partito, ma anzi si riscontrano precisi elementi
di connessione tra molti giudici e le prerogative ideologiche di riferimento.
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Viene
quindi a mancare l’obiettività dell’indagine giudiziaria, che assume le
sembianze di una sorta di inquisizione, finalizzata ad un vero e proprio stupro
della Giustizia, non più equa ed uguale per tutti, ma indicizzata e
personalizzata, canalizzata e adattata all’uopo, alla circostanza contingente,
al desiderio intrinseco di soddisfare un ego politico, anzi partitico.
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In
un quadro di soverchianti prepotenze messe in atto da Giudici come ad esempio
quelli delle famigerate toghe rosse l’individuo è sempre e costantemente in
pericolo, soggetto com’è alla sete inestinguibile di chi usa la Giustizia per i propri fini politici.
La
Storia dell’Italia del dopoguerra ci racconta di Magistrati che dopo aver
devastato la vita delle persone, in preda ad un delirio di onnipotenza per il
quale si consideravano i soggetti inquisiti come rei di misfatti da colpire con
pene inestinguibili, proseguivano il loro iter entrando in politica, in
Parlamento, sugli scranni parlamentari riservati alle sinistre.
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Purtroppo
questi personaggi, di cui è piena sia a Magistratura che la politica, possono
vantare un retaggio di continuità
ideologica fra il precedente mestiere di Magistrato e quello successivo di
parlamentare.
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Tutto ciò è molto triste e ci riporta agli anni più bui della civiltà e della società umana, in cui l’onestà intellettuale e l’etica erano misconosciute.
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Tutto ciò è molto triste e ci riporta agli anni più bui della civiltà e della società umana, in cui l’onestà intellettuale e l’etica erano misconosciute.
E’
sufficiente osservare con occhio obiettivo la lunga serie di inquisizioni
operate dalla Bocassini nel suo iter di accanimento verso Silvio Berlusconi per
capire cosa effettivamente sia una toga rossa.
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Trentatrè
processi ! Credo che una qualsiasi
valutazione non possa prescindere dalla consapevolezza che si tratti di una
vera e propria persecuzione, operata per motivi politici e sfruttando una
posizione di potere.
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In
questo caso, data la palese prepotenza e la carica di odio sociale espresso
senza mezzi termini, è vergognoso che
la Magistratura non possa essere fermata e riportata ad un giusto equilibrio.
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Solo
le dittature più feroci, come quella sovietica o cinese, usano i tribunali per
annichilire gli avversari politici, ancora oggi, e pare che la civile Italia ne
sia un degno emulatore.
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Parallelamente la sinistra esprime anche le sue preferenze attraverso i magistrati per quanto riguarda il buonismo, e cioè l’applicazione di una benevola accondiscendenza verso coloro che appartengono all’aura delle sinistre.
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Parallelamente la sinistra esprime anche le sue preferenze attraverso i magistrati per quanto riguarda il buonismo, e cioè l’applicazione di una benevola accondiscendenza verso coloro che appartengono all’aura delle sinistre.
Ed
è per questo che in Italia i facinorosi delinquenti dei centri sociali, dediti
alla guerriglia urbana, alla violenza e alla devastazione, non vengono mai
condannati nei tribunali.
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La
Giustizia in Italia sta lentamente morendo, soffocata dai seguaci di Togliatti
e da quelle toghe rosse che sputano sul senso stesso della Giustizia e della
libertà.
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Il
loro potere è troppo grande e incontrollabile, e si manifesta con oltraggi alla democrazia che rendono necessario porvi rimedio.
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Lo
chiede il popolo, in nome della libertà.
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Dissenso
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